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Ferrara nel 2015 ospiterà le Journées européennes du commerce urbain.
E’ quanto stabilito dal Conseil d’Administration des Vitrines d’Europe riunitosi oggi nella sede della Confesercenti E.R. a Bologna.
Vitrines d’Europe è la rete di Associazioni di Commercianti e operatori economici di Italia, Francia, Spagna, Belgio e Portogallo, di cui Ancestor Confesercenti è socio fondatore, che ha come scopo principale lo sviluppo del commercio nei centri urbani e il rilancio delle città come centri di crescita economica e sociale.
In virtù di questa scelta che porterà i commercianti ferraresi ad essere sul palcoscenico d’Europa con le loro eccellenze e la loro professionalità, i componenti del Conseil d’Administration, accompagnati dal direttore della Confesercenti E.R. nonché presidente di Vitrines d’Europe Stefano Bollettinari e dal segretario generale Salvador Albuixech, hanno visitato Ferrara, patrimonio dell’Unesco, dove hanno incontrato il sindaco Tiziano Tagliani, il presidente provinciale e il direttore provinciale di Confesercenti Ferrara, Paolo Benasciutti e Alessandro Osti.
Per Stefano Bollettinari “le Journées européennes du commerce urbain oltre che rappresentare un momento di scambio di esperienze a livello imprenditoriale, serviranno a sottolineare la necessità di politiche economiche europee più orientate allo sviluppo e a far ripartire i consumi, nonché a riaffermare l’importanza del commercio di prossimità per tutte le città europee, per la qualità della vita dei residenti e per il suo apporto all’economia urbana, turismo compreso. Ferrara, città patrimonio Unesco, non è una scelta casuale ma è una location ideale per rappresentare questi valori e le tante altre splendide realtà italiane”.
Soddisfatto Alessandro Osti, per cui “lo svolgimento nella nostra città della XIII edizione delle giornate del Commercio Urbano, organizzata da Vitrines d'Europe, è una occasione importante per il mondo del commercio locale, e dei centri storici in particolare, al fine di potersi confrontare con le realtà degli altri paesi, condividere le esperienze e provare a trovare nuove soluzioni per rivitalizzare un tessuto economico che ha un ruolo importante anche per quanto riguarda gli aspetti sociali. Ferrara viene inoltre da una esperienza degli ultimi due anni nei quali, grazie anche ai fondi speciali della L.R. 41/97, si è costituito un nuovo modo condiviso tra pubblico e privato di organizzazione e programmazione degli eventi e della mobilità, che ci ha permesso di sperimentare nuove iniziative che attraggono numeroso pubblico. Saremo lieti di condividere con i rappresentanti delle altre città europee partecipanti questa nostra esperienza e confrontarci contemporaneamente con le loro, per migliorare i nostri progetti commerciali. Ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Ferrara per aver creduto, insieme a noi, alla programmazione di questo evento”
Nonostante nel nostro territorio il cibo e la buona tavola abbiano sempre maggiore attrattiva, continua inarrestabile la cessazione di attività di servizi di ristorazione nella nostra regione: secondo l’elaborazione Confesercenti su dati Infocamere, tra le attività cessate, 1550 e quelle iscritte, 1.110, nei primi nove mesi del 2014 sono 440 quelle che hanno chiuso le saracinesche.
La provincia con il maggior numero di chiusure è Bologna (-258) che però è anche quella che registra il maggior numero di nuove iscrizioni (+220); segue Modena (209 cessazioni e 156 iscritti), Rimini (201 cessazioni e155 iscritti), Ravenna (176 chiusure e 113 iscritti), Reggio Emilia (165 cessazioni contro 120 iscrizioni), Forlì Cesena (143 chiusure e 93 iscrizioni), Ferrara (139 chiusure e 96 aperture) e Piacenza (90 chiusure e 53 iscrizioni).
Su questi dati pesano naturalmente la crisi che persiste ormai da anni, ma soprattutto la tassazione eccessiva e una concorrenza anomala esercitata da attività che, pur essendo autorizzate, godono di “regimi agevolati”, beneficiando di tutta una serie di facilitazioni che rendono impari la competizione tra imprese.
Secondo una ricerca di Nomisma commissionata da Confesercenti E.R. i pubblici esercizi nella nostra regione sono 25.725. Di questi 10226 subiscono concorrenza sleale. Alla domanda sulla diffusione del fenomeno dei “regimi agevolati”, il 58% dei pubblici esercizi ha risposto che è “molto diffuso” e il 60% ritiene che negli ultimi due, tre anni il fenomeno sia aumentato.
Alla domanda su quale siano le attività che influiscono negativamente sulle loro attività, hanno risposto il 73% fiere, sagre, circoli e associazioni e agriturismi, il 15% l’abusivismo commerciale, il 9% le attività agevole di vendita di prodotti nei mercatini.
La soluzione per il 54% sarebbe garantire lo stesso sistema fiscale per tutte le attività di somministrazione di cibi e bevande.
“La Fiepet Confesercenti E.R.- spiega Andrea Cavallina presidente della Federazione pubblici esercizi - ritiene che per contrastare questi fenomeni si debba intervenire sulla normativa nazionale, rivede la semplificazione introdotta per coloro che fanno ristorazione in sagre, fiere etc. garantendo anche i requisiti di sicurezza e salute per i consumatori; in più è necessario ridurre significativamente il limite massimo delle 30 giornate per la somministrazione temporanea per ogni evento e che i tempi di presentazione dei requisiti siano tali da garantirne l’accertamento.”
Per Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna: “questi dati confermano quanto andiamo dicendo ormai da tempo: senza un’equa concorrenza l’economia della nostra regione rischia di perdere colpi, con il conseguente impoverimento del tessuto imprenditoriale. Occorre mettere tutti in grado di competere nel mercato con le stesse condizioni di partenza: sarà poi la qualità ad essere premiata. Inoltre la tassazione eccessiva non solo non consente più di investire nella propria attività, ma è diventata tale da far chiudere anche imprese consolidate da tempo. Sembra inoltre incredibile che in queste condizioni si possa solo immaginare di aumentare ancora l’Iva: sarebbe un vero e proprio autogoal per la nostra economia.”
In calce alcuni dati:
Temi presentati al confronto con i candidati alla Presidenza della Regione
svoltosi al termine dell’incontro
L’Assemblea annuale Regionale 2014 della Confesercenti Emilia Romagna si è riunita oggi per fare il punto sulla situazione delle Piccole e medie Imprese nella nostra regione. Il tema è stato anche oggetto di confronto con i candidati alle prossime elezioni regionali. Nell’occasione è stata inoltre presentata un’indagine commissionata a Nomisma sulle ricadute dell’abusivismo commerciale, della contraffazione e dei regimi agevolati nel territorio.
Ciò che emerso dall’Assemblea è che la situazione delle Piccole e Medie Imprese è allarmante: non solo la mortalità delle imprese che chiudono ha raggiunto numeri impressionanti, ma è la riduzione del numero di quelle nuove che sottolinea la mancanza di fiducia e di futuro.
Nei primi otto mesi del 2014, nel solo settore commerciale al dettaglio in E.R. hanno già chiuso i battenti 2006 negozi, mentre le nuove attività sono state solamente 880; non diversa la situazione delle imprese ricettive e dei pubblici esercizi: 1294 chiusure a fronte di 643 nuove aperture.
Su questi dati pesano enormemente anche l’abusivismo, l’illegalità diffusa e le attività a “regime agevolato” (es. sagre, fiere, mercati degli hobbisti, del riuso, circoli privati e agriturismi) che pur essendo regolarmente autorizzate godono di regimi fiscali e regolamentari agevolati e negli ultimi anni si sono moltiplicate in modo incontrollato: 1500 imprese sono a rischio chiusura solo a causa di quest’ultima anomala concorrenza, che sottrae alle imprese del commercio e della ristorazione ben 334 milioni di euro cui vanno aggiunti altri 500 milioni di fatturato annuo generato da abusivismo e attività illegali.
Sulla base di questi dati Confesercenti E.R chiede alle istituzioni, in particolare al Governo della prossima legislatura che andrà a breve a insediarsi, un nuovo “Patto” tra Regioni e Parti sociali che attraverso il coinvolgimento delle forze economiche sappia trovare obbiettivi condivisi. Occorre infatti che sia facilitato l’accesso ai Fondi europei e agli incentivi regionali per le micro e piccole imprese del nostro settore, venga agevolato l’accesso al credito e rafforzati i Confidi, e siano avviate misure di semplificazione amministrativa e di abbassamento della pressione fiscale ivi compresa quella locale (es. TARI, IMU e addizionali). Fondamentali sono inoltre azioni volte a contrastare l’abusivismo e l’illegalità, una revisione della normativa urbanistica commerciale e un’attenzione forte ai temi della mobilità e dei trasporti. In tal senso è necessario ad esempio rivedere i provvedimenti di limitazione al traffico veicolare privato nei centri urbani. Confesercenti E.R. chiede inoltre a chi uscirà vincente dalle prossime elezioni regionali, di farsi mediatore con il governo centrale su temi quali la fiscalità, il potenziamento della promozione turistica dell’Italia sui mercati nazionali ed esteri, di trovare una soluzione soddisfacente relativa alla concessioni delle imprese balneari, sulla liberalizzazione degli orari dei negozi.
Per il presidente della Confesercenti E.R. Roberto Manzoni, “è urgente un impegno straordinario per le piccole e medie imprese della nostra Regione, non c’è più tempo da perdere. E’ sempre più evidente che senza una vera lotta all’abusivismo e all’illegalità e senza condizioni di parità nella concorrenza fra tutte le attività commerciali e di somministrazione, un accesso facilitato al credito e un rafforzamento dei Confidi, una buona formazione e informazione per restare sul mercato, la situazione della nostra economia è destinata ad aggravarsi ulteriormente. Governo, Regioni, Comuni devono fare quadrato con le associazioni di categoria per trovare strategie di contrasto ad una crisi ormai apparentemente non più governabile. I dati sulla natalità delle nuove attività dimostra come l’inventiva, la voglia di rischiare e di mettersi in gioco di molti potenziali imprenditori, sia ostacolata dalla paura di non essere sostenuti, ma semmai osteggiati, da una fiscalità al limite della sostenibilità, e da una burocrazia che spegne ogni entusiasmo anche a chi avrebbe buone idee per mettersi sul mercato”.
“La condizione necessaria per superare l’attuale fase di stagnazione economica – sostiene Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna – è quella di mettere impresa e lavoro al centro del programma di governo della prossima legislatura regionale, con un’attenzione ancora più forte ai problemi della micro e piccola impresa che ha subito i colpi più pesanti da questa lunghissima crisi, ma rimane l’asse portante dell’economia regionale e del presidio socio-economico del territorio”.
Questi temi, nel corso dell’Assemblea, sono stati oggetto di confronto con i candidati alla Presidenza della Regione i quali hanno risposto alle domande poste loro da Beppe Boni, vice direttore de Il Resto del Carlino.
Riccardo Santoni, coordinatore di Fiba Emilia Romagna, il sindacato degli imprenditori balneari di Confesercenti, informa del positivo esito dell’incontro unitario che ha avuto luogo oggi a Roma presso il Ministero del Turismo tra tutte le Associazioni Sindacali degli Imprenditori balneari e il Governo.
“Si tratta di un importante segnale dopo giorni di voci e rumors poco incoraggianti per la categoria dei balneari. Siamo di fronte ai primi attesi segnali di attenzione del Governo che devono incoraggiarci a continuare nella ricerca di una soluzione definitiva al problema delle concessioni demaniali marittime.
Il lavoro di dialogo e costruzione di un nuovo ordinamento che soddisfi finalmente le nostre richieste continua incessante e prevede futuri incontri con gli altri membri del Governo investiti della materia, a partire dal Viceministro dell’Economia Pier Paolo Baretta e del Ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta.”
Soddisfatti per ora gli imprenditori balneari, obiettivo trovare soluzioni condivise in tempi brevi ai molteplici problemi.
“Valutiamo assolutamente positivo il confronto odierno - affermano in una nota condivisa FIBA/Confesercenti, SIB /Confcommercio, CNA/Balneatori, Assobalneari/Confindustria, OASI/Confartigianato e Federbalneari/Confimprese - in quanto da una parte abbiamo constatato la disponibilità e la determinazione del Governo a trovare una soluzione condivisa, e dall’altra le nostre proposte unitarie segnano un importante passo in avanti per semplificare il confronto con il Governo”.
Gli Imprenditori Balneari hanno, poi, apprezzato il dialogo ‘franco e costruttivo’ espresso dai Sottosegretari Francesca Barracciu e Sandro Gozi, i quali hanno affermato che il Governo è intenzionato a portare avanti le ragioni generali del settore, di chi ci lavora e di chi ci ha lavorato, con soluzioni solide.
Per quanto riguarda la tempistica è emerso chiaramente che occorre arrivare quanto prima ad una soluzione definitiva del problema, tempi necessari ad elaborare una soluzione adeguata e soprattutto condivisa, che consenta al nostro Paese di conservare la tipicità del nostro sistema balneare, che con 30.000 imprese e 100.000 addetti diretti contribuisce a realizzare il 65% del prodotto turistico.
Si riunirsce oggi, giovedì 23 ottobre alle 14,30 al Savoia Hotel Regency di Bologna (via del Pilastro,2) l’Assemblea annuale regionale 2014.
All’ordine del giorno la situazione del settore commerciale e turistico nella nostra regione e il confronto con i candidati alle elezioni regionali sulla situazione di difficoltà delle PMI. Sarà inoltre illustrata una ricerca commissionata da Confesercenti E.R. a Nomisma sulla valutazione socio-economica dell’abusivismo commerciale, della contraffazione e dei regimi agevolati nella nostra regione.
Dopo la relazione del presidente Confesercenti E.R. Roberto Manzoni, Silvia Zucconi responsabile della Promozione e Sviluppo di progetti relativi al settore Commercio e Consumi di Nomisma illustrerà la ricerca sull’impatto dell’abusivismo commerciale sull’economia dell’Emilia Romagna.
Seguirà il confronto con i candidati alla presidenza della regione Emilia-Romagna coordinato dal Vice Direttore de “Il Resto del Carlino” Beppe Boni.
I lavori saranno aperti e coordinati dal direttore di Confesercenti E.R. Stefano Bollettinari.
Le conclusioni dell’incontro saranno affidate al presidente nazionale Confesercenti, Marco Venturi.
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