Sei ristoranti aderenti a Tipico a Tavola - progetto ideato dal Cat Confesercenti E.R. a cui aderiscono numerosi ristoranti per promuovere la cultura enogastronomica della nostra regione - saranno presenti all8° Festival internazionale del Cibo di strada che si svolgerà dal 3 al 5 ottobre prossimo a Cesena, organizzato dalla Confesercenti locale.

Liniziativa, che ha riscosso un notevole successo di pubblico nelle scorse edizioni, porta ormai da diversi anni, tra le strade della città, isole gastronomiche nelle quali poter assaggiare cibi provenienti da numerosi paesi del mondo: dal Messico allIndia, dalla Grecia al Giappone, dal Venezuela alla Provenza, dalla Russia al Marocco, dal Perù allArgentina e da numerose regioni italiane.

Oltre 100 fra chef e addetti delle cucine, contribuiranno ad allietare i palati di quanti visiteranno il centro storico di Cesena. Tra questi si aggiungeranno 6 chef dei ristoranti del circuito Tipico a Tavola che si alterneranno con le loro proposte nellapposito spazio Le Cucine di Strada di Tipico a Tavola.

I ristoranti di Tipico a Tavola che vi parteciperanno saranno, in ordine alfabetico: Al Deserto di Cervia (RA), Hostaria 900 Imola (BO), La Buca (Osteria del Gran Fritto) Cesenatico (FC) Locanda Marcella Festà di Marano sul Panaro (MO), Osteria Malabocca Bagnacavallo (RA), Petito Forlì (FC).

 

Questo il programma dello spazio Le cucine di Strada del Tipico a Tavola:

 

Venerdì 3 ottobre

Locanda Marcella Festà di Marano sul Panaro (MO) - chef Catia Fornari

Crescentina (tigella) di farro bio con lievito madre, accompagnata con pesto di pancetta al pepe nero - Crescentina (tigella) di farina di castagne con lievito madre, accompagnata con caciotta montanara   

Osteria Malabocca Bagnacavallo (RA) chef Roberto Dalfiume

Trinità di Polpette allo Spiedo (polpette di coniglio, di agnello e di maiale con salsa di friggione) 

 

Sabato 4 ottobre

Al Deserto Cervia (RA) chef  Enrico Lubrano

Zucca fritta al cono con gamberi sgusciati, rosmarino di salina e sale di Cervia   

Hostaria 900 Imola (BO) chef Domenico Di Maggio 

Bruschettone di pane toscano di Piancaldo cotto al forno a legna con cacciatora di anatra   

 

Domenica 5 ottobre

La Buca (Osteria del Gran Fritto) Cesenatico (FC) chef Gregorio Grippo

Il mare in un panino. Panino con roastbeef di tonno, senape di Digione e panzanella - Panino con crudo di ricciola, salsa tonnata alla mandorla e riso nero croccante - Panino con sgombro affumicato da noi, cipolla rossa di Tropea, crema di radicchio 

Petito Forlì (FC) chef Davide Gardini

Piè fritta con mousse di squacquerone, salsiccia di Mora Romagnola e zucca affumicata 

 

Il Festival sarà arricchito anche da incontri, Talk Food, esposizioni, animazioni, musica, teatro di strada e officine gastronomiche con laboratori sul cibo di strada nel Mediterraneo e nel mondo, condotti dal giornalista gastronomade Vittorio Castellani aka Chef Kumalè.

Inoltre questanno, per la prima volta, si aggiungerà alla consueta cornice di Piazza della Libertà anche la Piazza Giovanni Paolo II antistante il Duomo, che ospiterà la Street Food Truck Area. Vi sarà anche una sezione dedicata allo Street Coffee con la degustazione dei caffé del mondo.

Nelle stesse giornate del Festival si terranno spettacoli di Musica, Arte e Teatro di Strada a cura dellAssessorato alla Cultura del Comune di Cesena.

Per chi giungerà a Cesena ci sarà la possibilità di conoscere la Città Malatestiana e il suo territorio attraverso visite guidate e tour messi a punto dallo Iat e da Una Certa Romagna (per informazioni: Iat tel. 0547.356327).

Il Festival è organizzato da Confesercenti Cesenate, Slow Food Cesena e Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Comune di Cesena, dellAssemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, della Provincia e della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, di Slow Food Italia ed Emilia-Romagna. Il Festival aiuta la sostenibilità ambientale grazie a Pieri Group, Eco-Zema e MaterBi.

Continua inarrestabile l’utilizzo del web per prenotare alberghi, campeggi e altre strutture ricettive per le proprie vacanze in Emilia Romagna. E’ il settore extralberghiero quello più “cliccato” che supera quello alberghiero di qualche punto percentuale.

Secondo un’indagine svolta dal Centro Studi Turistici per conto di Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna, su 720 imprenditori del settore, nel trimestre giugno-agosto di quest’anno, a livello regionale, la quota percentuale di prenotazioni via web si è attestata al 49,6% contro il 48,9% dell’anno scorso. Tale quota è ripartita mediamente per un 47,3% nel settore alberghiero e per un 50,6% per quello extraalberghiero.

Sono soprattutto i visitatori delle città d’arte a prenotare on line con una media del 51,8%, seguiti da quanti scelgono la costa adriatica (50%) e l’Appennino (45,3%). In coda, le prenotazioni per le zone termali, (41,4%).

 A giudizio di Stefano Bollettinari, Direttore Confesercenti Emilia Romagna: “La consuetudine di utilizzare sempre più il web per organizzare le proprie vacanze significa che dobbiamo puntare maggiormente sulle nuove tecnologie e intensificare le attività formative in proposito. Senza ovviamente sacrificare i canali tradizionali, le sfide della globalizzazione ci devono portare ad avere maggiore efficienza nella promozione on line ed essere al passo con il resto del mondo sulla diffusione del wifi ancora troppo poco accessibile.”


Percentuale media di prenotazioni via web (incluse le e-mail) in Emilia Romagna sul totale delle prenotazioni ricevute nel periodo estivo (giugno, luglio, agosto) per tipologia ricettiva - 2014

 

Alberghiero

Extraalberghiero

Totale

Anno 2014

47,3%

50,6%

49,6%

 

Percentuale media di prenotazioni via web (incluse le e-mail) in Emilia Romagna sul totale delle prenotazioni ricevute nel periodo estivo (giugno, luglio, agosto) - 2014

Appennino e verde

Città d’arte

Costa Adriatica

Terme e benessere

Totale

45,3%

51,8%

50,0%

41,4%

49,6%

Deluse le aspettative di molti imprenditori dopo i primi cinque mesi di lieve crescita del mercato. Calo contenuto delle presenze nella ricettività complementare; diminuzione maggiore nel comparto alberghiero. Tenuta delle città d’arte grazie alla domanda estera, in flessione la Costa Adriatica e la domanda per il Termale e crollo per Appennino e Verde.

Sono ancora una volta i mercati stranieri a contenere gli effetti del calo dei turisti italiani, che tuttavia dovrebbe diminuire di un tasso inferiore rispetto a quello registrato nella stagione estiva 2013. In flessione anche il fatturato delle imprese, che oltre alla riduzione della domanda hanno ritoccato verso il basso le tariffe dei servizi.

Questi, in estrema sintesi, i risultati dell’indagine svolta dal 25 agosto al 2 settembre dal Centro Studi Turistici di Firenze per conto di Assoturismo-Confesercenti Emilia Romagna, presso un campione di 720 strutture ricettive della Regione.

Se i primi cinque mesi del 2014 l’industria turistica regionale aveva registrato importanti segnali di ripresa del mercato, nel trimestre estivo (giugno-luglio-agosto) i risultati dell’indagine dovrebbero segnare una flessione del -3%. Anche i fatturati delle imprese hanno segnato un ulteriore calo, stimato al -6% rispetto al trimestre estivo 2013.

Tutto il settore è stato colpito da un andamento climatico sfavorevole, soprattutto in luglio e agosto, che probabilmente ha contribuito ad amplificare il calo della domanda turistica italiana sempre più condizionata dalla persistente situazione di crisi.

In questo scenario il sistema turistico regionale ha limitato le perdite grazie alla domanda estera.

I risultati migliori sono stati registrati nel mese di giugno, con un leggero incremento degli arrivi e una crescita delle presenze. Nello stesso mese era stata registrata una ripresa degli italiani dopo un lungo periodo di segno negativo e un buon andamento delle provenienze dall’estero.

Luglio è stato sicuramente il mese peggiore, non solo per le sfavorevoli condizioni meteo, ma soprattutto per il trend di diminuzione della domanda italiana, solo parzialmente compensata dai mercati esteri.

Invece, agosto ha registrato andamenti altalenanti, con segnali di recupero nella seconda parte del mese, grazie alle provenienze dall’estero e alla leggera ripresa della domanda italiana.

In generale, la stima dei risultati del trimestre è del -4,6% di italiani e del +1% di stranieri, con un valore totale pari al -3%.

 

La sovrapposizione dell’effetto maltempo al prolungarsi della debolezza della domanda italiana – afferma il direttore regionale di Confesercenti regionale Stefano Bollettinari ha purtroppo compromesso anche la stagione estiva 2014. L’indagine prevede che le imprese ricettive a fine stagione si troveranno a fare i conti con un calo delle presenze del 3% e a una flessione dei fatturati del 6%: dati che si vanno a sommare ai risultati già difficili degli anni precedenti. E’ ormai imprescindibile ridare fiato alla domanda turistica interna e occorre che il sistema Paese si renda sempre più conto che sono i settori del turismo e della cultura, le nostre vere eccellenze, a rendere possibile la ripresa economica”.

 

“La flessione delle presenze è dovuta principalmente al maltempo ed era ovviamente impensabile recuperare ad agosto ciò che è perso a luglio - spiega il presidente di Assohotel-Confesercenti regionale Filippo Donati. Anche le iniziative messe in atto per promuovere il mese di settembre, con il perdurare di questo clima, risulteranno vane. Dopo un’estate così diventa sempre più evidente che non possiamo essere soggetti alle bizze del clima, e che dobbiamo perciò ripensare le politiche promozionali, creando alternative interessanti per chi sceglie di passare le vacanze nella nostra regione. Bisogna perciò costruire una rete che permetta nelle giornate di pioggia di vistare mostre, partecipare ad eventi, scoprire le tante eccellenze che ci caratterizzano, godibili anche con il maltempo. C’è poi da tenere presente, che la comunicazione meteorologica ci ha penalizzato molto, annunciando pioggia quando sulla costa c’era il sole.”

 

Per entrare più nello specifico:

Costa Adriatica: dopo un giugno sostanzialmente positivo, i mesi successivi si sono caratterizzati per l’andamento discontinuo. Nel complesso il dato dovrebbe attestarsi al -2,5%. Al calo degli italiani (-3,1%) si è contrapposto un dato di stabilità dei mercati esteri (-0,7%).

Terme e Benessere: continua il trend di negatività del settore, con oltre il -7% di domanda italiana e il -2,4% di stranieri. Complessivamente il dato complessivo si attesta al -6,4%.

Appennino e Verde: se in termini di presenze si registra una diminuzione degli italiani (-11%), promettente risulta invece il trend degli stranieri (+0,2%), che portano il dato complessivo al -7,3%.

Città d’arte: l’unica tipologia di offerta in sostanziale tenuta (-0,7%), con un marcato aumento degli stranieri (+7,7%) e una netta diminuzione degli italiani (-7%).

Settembre dovrebbe segnare un trend di stabilità o di leggera flessione, in particolare per le città d’arte e per il comparto della ricettività complementare.

Sulla base delle indicazioni del campione, il tasso di occupazione registrato dalle strutture ricettive regionali nel corso della stagione estiva 2014 si attesterebbe su una media del 54,8%, in calo di oltre 4 punti percentuali. Il tasso di occupazione più elevato è stato conseguito dagli operatori della Costa (66,2%), mentre per le strutture ricettive delle Città d’Arte si confermano gli stessi tassi di occupazione registrati nella estate 2013 (43%).

Molti i mercati esteri segnalati in aumento e fra questi in particolare gli austriaci, svizzeri, scandinavi, olandesi, francesi, russi e altri mercati dei Paesi dell’Est.

Stanno circolando in queste ore varie ipotesi, caldeggiate, a quanto sembra dalla stessa Commissione Europea di una revisione, naturalmente al rialzo delle cosiddette aliquote IVA agevolate (del 4% e 10%).

Tra i prodotti a rischio aumento IVA vi sono anche i beni “food” di prima necessità (pane, pasta, farina, burro, olio) e altri che, con la crisi economica e il conseguente “taglio” dei consumi alimentari hanno subito un vero e proprio tracollo (carne rossa e pesce in primis..).

Sarebbe un ulteriore elemento di difficoltà per molte delle nostre attività a conduzione familiare - commenta Maurizio Galeotti presidente della Federazione Italiana Esercenti specialisti dell’Alimentazione (FIESA) - che già resistono a fatica alla deflazione, alle aperture selvagge, alla crescita incontrollata della GDO in tutte le sue forme; un ulteriore aumento IVA su questi prodotti, inoltre, colpirebbe non solo le  nostre attività, ma anche quei nuclei familiari il cui potere d’acquisto si è già  pesantemente ridotto negli ultimi anni.”

In questi anni le attività alimentari di piccole dimensioni sono state ‘sfrattate’ dai centri delle nostre città, in particolare per i problemi derivanti dai costi esorbitanti degli affitti e dalle difficoltà sempre crescenti di accesso e fruizione delle città. “Stiamo assistendo – continua Galeotti – a una timida inversione di tendenza, dovuta a un dinamismo interessante degli imprenditori del settore e alla nascita di nuove tipologie commerciali. L’aumento dell’IVA, in una situazione di grande stagnazione dei consumi, rischia di far arrestare questo processo. Eppure è grande l’importanza, non solo economica, ma anche “sociale” delle nostre attività, soprattutto in presenza di un aumento generalizzato della popolazione anziana e una conseguente necessità di potenziare il commercio di vicinato”.

Ecco perché la FIESA – conclude Galeotti - contesta con forza ogni ipotesi di aumento IVA sui prodotti alimentari e si augura che tutto rimanga sul terreno delle ipotesi”.

Secondo il rapporto dell’Osservatorio Confesercenti sulla natimortalità delle imprese del commercio e del turismo nel 1° semestre 2014 in Emilia Romagna le nuove aperture sono state 2.298 e le cessazioni ammontano a ben 4.129 unità con un saldo negativo di ben 1.831 imprese. Il trend è in lieve rallentamento rispetto ai primi quattro mesi dell’anno (ma diminuiscono proporzionalmente sia le nuove aperture che le cessazioni), quindi sia nel commercio al dettaglio che nel turismo il dato complessivo resta negativo e per ogni impresa che nasce ne chiudono due; in sostanza in questa prima metà del 2014 hanno chiuso in regione 23 imprese al giorno (di cui 9 nel commercio, 7 nel turismo e le rimanenti nel commercio ambulante e negli intermediari).

Flessioni si registrano in tutti i comparti considerati: nel commercio al dettaglio a fronte di 789 iscrizioni si sono registrate 1.651 cessazioni (saldo -862), nel turismo e ristorazione, fino a pochissimi anni fa i settori più dinamici di tutto il comparto, ci sono state 603 iscrizioni e ben 1.208 cessazioni (saldo -605) e così dicasi per il commercio ambulante con 202 iscrizioni e 317 cancellazioni (saldo -115) e per gli intermediari del commercio 704 iscrizioni e 953 cancellazioni (saldo -249).

“Occorre prendere atto con preoccupazione che alcuni trend rischiano di assumere un carattere strutturale– sostiene Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna –e ciò riguarda sia la consistenza dell’offerta con la flessione del numero di imprese, sia l’andamento in calo delle vendite al dettaglio.

Il mercato si sta quindi riposizionando in un quadro di stagnazione dell’economia, ma a livelli sensibilmente più bassi rispetto a quelli pre-crisi.

Non bisogna però in alcun modo rassegnarsi a questa situazione – prosegue Bollettinari – ma perseguire una strategia di riforme strutturali che incidano nei fondamentali dell’economia e nella competitività del sistema Paese e che in particolare riguardino una riduzione significativa della pressione fiscale, della spesa pubblica e della burocrazia, se vogliamo veramente ridare capacità di investimento alle imprese, rilanciare la domanda interna e attivare la ripresa economica”.

 Flusso aperture/chiusure di imprese nel commercio al dettaglio e nel turismo

 1° semestre 2014 in Emilia Romagna

Settore

Iscrizioni

Cessazioni

Saldo

Commercio al dettaglio

789

1.651

-862

Turismo, alloggio, ristorazione e bar

603

1.208

-605

Commercio ambulante

202

317

-115

Intermediari del commercio

704

953

-249

Totale

2.298

4.129

-1.831

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Confesercenti


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