Anche in Emilia Romagna si potranno ritirare i nostri acquisti su internet presso il proprio edicolante di fiducia.

Grazie ad un accordo tra Fenagi, l’organizzazione degli edicolanti aderenti alla Confesercenti, e Indabox, l’Azienda italiana specializzata nel ritiro dei prodotti acquistati su internet, si potranno evitare code e ritardi consentendo alle edicole di diventare il punto di recapito dei prodotti acquistati online. Il rivenditore di giornali che sceglierà di aderire gratuitamente all’iniziativa potrà cosi consentire ai clienti di far recapitare i prodotti acquistati presso il proprio punto vendita, in modo che possano ritirarli in tutta comodità, senza  preoccuparsi di farsi trovare in casa dal corriere o evitando lunghe code per ritirarlo.

Per Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti E.R.: “Nei momenti di crisi la capacità propositiva di questo settore si manifesta attraverso un accordo che, contemporaneamente, va incontro alle necessità dei consumatori e offre anche la possibilità agli edicolanti di proporre ai propri clienti un ulteriore servizio. Valorizzare le edicole, inoltre, significa aiutare questa parte di commercio economicamente, ma allo stesso tempo mantenere, dal punto di vista sociale, un punto di riferimento per molti cittadini che con l’edicole hanno sempre avuto un rapporto quasi “familiare”.

Si tratta di una novità importante per il  nostro settore e per i consumatori”, ha sottolineato Giovanni Lorenzetti, Presidente nazionale di Fenagi, annunciando l’iniziativa. Da una parte infatti permetterà  alle nostre edicole di entrare in un sistema di servizi e, sfruttando gli orari già in vigore e la capillarità delle nostre attività, contribuire a risollevare i  redditi, oggi drasticamente ridotti dalla crisi di vendita della carta stampa. Dall’altra permetterà alle stesse edicole di offrire alla clientela un servizio aggiuntivo, considerando il grande sviluppo dell’e-commerce e la frequente difficoltà da parte dei consumatori a far quadrare il risparmio ottenuto con gli acquisti telematici con le difficoltà  nel recuperarli. Siamo convinti - ha concluso Lorenzetti - di aver dato, con questo Accordo,  una risposta efficace ed efficiente a questo problema”.

Anche nell’imminenza delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea legislativa regionale, Confesercenti Emilia Romagna vuole sottolineare la situazione allarmante in cui versano le p.m.i. del commercio e del turismo, in gran parte ormai soffocate da questa lunghissima crisi, il cui effetto si manifesta non solo con un aumento del numero di chiusure, ma anche e soprattutto con una riduzione del numero di nuove aperture. Si assiste dunque a una sempre maggiore difficoltà ad aprire una nuova impresa: un dato allarmante, soprattutto in una regione come l’Emilia Romagna che ha sempre registrato un altissimo tasso di imprenditorialità della popolazione.

Nei primi 8 mesi del 2014 nel solo settore commerciale al dettaglio in Emilia Romagna, hanno già chiuso i battenti ben 2.006 negozi mentre le nuove attività sono state solamente 880; stesso trend per le imprese ricettive e pubblici esercizi: 1.294 chiusure a fronte di 643 nuove aperture.

Le imprese del commercio e della somministrazione versano in una situazione difficilissima: è interesse di tutti evitare l’ecatombe in due dei settori più importanti della nostra economia. Occorre intervenire subito, non si possono lasciare le imprese nel guado e lasciare che le città si desertifichino, con la scomparsa degli importantissimi punti di riferimento per la popolazione storicamente costituiti dai negozi di vicinato. Confesercenti chiede a Comuni e Regione di predisporre con urgenza un piano per salvare il commercio delle nostre città, studiando anche misure di supporto, anche attraverso un Fondo vero e proprio, per chi si mette in gioco e scommette sul futuro decidendo di aprire un nuova attività a partire da credito, assistenza tecnica, affitti e agevolazioni sulle tasse locali.

Per quanto riguarda l’emergenza negozi sfitti è necessario definire un sistema che coniughi le necessità di messa a reddito degli immobili commerciali con il bisogno delle imprese di locali a prezzi ragionevoli per gestire le loro attività. Quindi Confesercenti propone di istituire Tavoli tecnici tra Associazioni imprenditoriali e proprietari immobiliari, anche con la presenza dell’Ente pubblico con un ruolo di garanzia, per studiare un “canone” che sia remunerativo per il proprietario del negozio e sostenibile per il conduttore, con un impianto giuridico concordato.

Questo meccanismo potrebbe essere attivato anche per gli alberghi e le altre forme di ricettività turistica che da un lato vedono le difficoltà di subentro nelle gestioni e dall’altro la necessità in molti casi della rinegoziazione di canoni troppo onerosi e non più adeguati all’attuale trend economico e comunque di più forte competitività economica e di contrazione continua della redditività.

Confesercenti chiede quindi ai candidati alla presidenza della Regione Emilia Romagna di impegnarsi prioritariamente per:

  • l’accesso pieno ai Fondi Europei 2014-2020 anche per le imprese del commercio, turismo e servizi e relativi progetti di investimento, con misure operative e bandi che consentano la reale fruibilità dei contributi anche alle micro e piccole imprese;

  • la maggiore dotazione di risorse per la patrimonializzazione e i Fondi di garanzia dei Confidi da affiancare ai positivi interventi già effettuati per la mitigazione del rischio di credito, con un maggiore coordinamento delle modalità di intervento nei vari settori produttivi, anche prevedendo un Fondo e misure ad hoc per le start-up.

  • lo stop a qualsiasi ulteriore aumento dell’imposizione locale e delle tariffe pubbliche, il cui impatto sulle imprese dovrebbe invece gradualmente diminuire;

  • misure ancora più efficaci in materia di semplificazione amministrativa e burocratica;

  • No ad ulteriori inasprimenti dei provvedimenti di limitazione al traffico veicolare privato ed eliminazione dei blocchi del giovedì;

  • un’attenzione ancora più forte ai temi della mobilità, trasporti, sosta, raggiungibilità delle città e delle destinazioni turistiche che rivestono per le imprese di questi settori un’importanza vitale;

  • misure concrete per garantire il rispetto della legalità, la lotta all’abusivismo commerciale e alle infiltrazioni malavitose nel tessuto economico; eliminazione dei “regimi agevolati” nelle attività commerciali, turistiche e della somministrazione alimenti e bevande;

  • il completamento degli interventi di sostegno e dell’erogazione di contributi per le imprese delle aree colpite dal sisma del 2012.

Nonostante nel nostro territorio il cibo e la buona tavola abbiano sempre maggiore attrattiva, continua inarrestabile la cessazione di attività di servizi di ristorazione nella nostra regione: secondo l’elaborazione Confesercenti su dati Infocamere, tra le attività cessate, 1550 e quelle iscritte, 1.110, nei primi nove mesi del 2014 sono 440 quelle che hanno chiuso le saracinesche.

La provincia con il maggior numero di chiusure è Bologna (-258) che però è anche quella che registra il maggior numero di nuove iscrizioni (+220); segue Modena (209 cessazioni e 156 iscritti), Rimini (201 cessazioni e155 iscritti), Ravenna (176 chiusure e 113 iscritti), Reggio Emilia (165 cessazioni contro 120 iscrizioni), Forlì Cesena (143 chiusure e 93 iscrizioni), Ferrara (139 chiusure e 96 aperture) e Piacenza (90 chiusure e 53 iscrizioni).

Su questi dati pesano naturalmente la crisi che persiste ormai da anni, ma soprattutto la tassazione eccessiva e una concorrenza anomala esercitata da attività che, pur essendo autorizzate, godono di “regimi agevolati”, beneficiando di tutta una serie di facilitazioni che rendono impari la competizione tra imprese.

Secondo una ricerca di Nomisma commissionata da Confesercenti E.R. i pubblici esercizi nella nostra regione sono 25.725. Di questi 10226 subiscono concorrenza sleale. Alla domanda sulla diffusione del fenomeno dei “regimi agevolati”, il 58% dei pubblici esercizi ha risposto che è “molto diffuso” e il 60% ritiene che negli ultimi due, tre anni il fenomeno sia aumentato.

Alla domanda su quale siano le attività che influiscono negativamente sulle loro attività, hanno risposto il 73% fiere, sagre, circoli e associazioni e agriturismi, il 15% l’abusivismo commerciale, il 9% le attività agevole di vendita di prodotti nei mercatini.

La soluzione per il 54% sarebbe garantire lo stesso sistema fiscale per tutte le attività di somministrazione di cibi e bevande.

La Fiepet Confesercenti E.R.- spiega Andrea Cavallina presidente della Federazione pubblici esercizi - ritiene che per contrastare questi fenomeni si debba intervenire sulla normativa nazionale, rivede la semplificazione introdotta per coloro che fanno ristorazione in sagre, fiere etc. garantendo anche i requisiti di sicurezza e salute per i consumatori; in più è necessario ridurre significativamente il limite massimo delle 30 giornate per la somministrazione temporanea per ogni evento e che i tempi di presentazione dei requisiti siano tali da garantirne l’accertamento.”

Per Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna: “questi dati confermano quanto andiamo dicendo ormai da tempo: senza un’equa concorrenza l’economia della nostra regione rischia di perdere colpi, con il conseguente impoverimento del tessuto imprenditoriale. Occorre mettere tutti in grado di competere nel mercato con le stesse condizioni di partenza: sarà poi la qualità ad essere premiata. Inoltre la tassazione eccessiva non solo non consente più di investire nella propria attività, ma è diventata tale da far chiudere anche imprese consolidate da tempo. Sembra inoltre incredibile che in queste condizioni si possa solo immaginare di aumentare ancora l’Iva: sarebbe un vero e proprio autogoal per la nostra economia.”

 

In calce alcuni dati:

Ferrara nel 2015 ospiterà le Journées européennes du commerce urbain.

E’ quanto stabilito dal Conseil d’Administration des Vitrines d’Europe riunitosi oggi nella sede della Confesercenti E.R. a Bologna.

Vitrines d’Europe è la rete di Associazioni di Commercianti e operatori economici di Italia, Francia, Spagna, Belgio e Portogallo, di cui Ancestor Confesercenti è socio fondatore, che ha come scopo principale lo sviluppo del commercio nei centri urbani e il rilancio delle città come centri di crescita economica e sociale.

In virtù di questa scelta che porterà i commercianti ferraresi ad essere sul palcoscenico d’Europa con le loro eccellenze e la loro professionalità, i componenti del Conseil d’Administration, accompagnati dal direttore della Confesercenti E.R. nonché presidente di Vitrines d’Europe Stefano Bollettinari e dal segretario generale Salvador Albuixech, hanno visitato Ferrara, patrimonio dell’Unesco, dove hanno incontrato il sindaco Tiziano Tagliani, il presidente provinciale e il direttore provinciale di Confesercenti Ferrara, Paolo Benasciutti e Alessandro Osti.


Per Stefano Bollettinarile Journées européennes du commerce urbain oltre che rappresentare un momento di scambio di esperienze a livello imprenditoriale, serviranno a sottolineare la necessità di politiche economiche europee più orientate allo sviluppo e a far ripartire i consumi, nonché a riaffermare l’importanza del commercio di prossimità per tutte le città europee, per la qualità della vita dei residenti e per il suo apporto all’economia urbana, turismo compreso. Ferrara, città patrimonio Unesco, non è una scelta casuale ma è una location ideale per rappresentare questi valori e le tante altre splendide realtà italiane”.

Soddisfatto Alessandro Osti, per cui “lo svolgimento nella nostra città della XIII edizione delle giornate del Commercio Urbano, organizzata da Vitrines d'Europe, è una occasione importante per il mondo del commercio locale, e dei  centri storici in particolare, al fine di potersi confrontare con le realtà degli altri paesi, condividere le esperienze e provare a trovare nuove soluzioni per rivitalizzare un tessuto economico che ha un ruolo importante anche per quanto riguarda gli aspetti sociali. Ferrara viene inoltre da una esperienza degli ultimi due anni nei quali, grazie anche ai fondi speciali della L.R. 41/97, si è costituito un nuovo modo condiviso tra pubblico e privato di organizzazione e programmazione degli eventi e della mobilità, che ci ha permesso di sperimentare nuove iniziative che attraggono numeroso pubblico. Saremo lieti di condividere con i rappresentanti delle altre città europee partecipanti questa nostra esperienza e confrontarci contemporaneamente con le loro, per migliorare i nostri progetti commerciali. Ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Ferrara per aver creduto, insieme a noi, alla programmazione di questo evento”

Riccardo Santoni, coordinatore di Fiba Emilia Romagna, il sindacato degli imprenditori balneari di Confesercenti, informa del positivo esito dell’incontro unitario che ha avuto luogo oggi a Roma presso il Ministero del Turismo tra tutte le Associazioni Sindacali degli Imprenditori balneari e il Governo.

“Si tratta di un importante segnale dopo giorni di voci e rumors poco incoraggianti per la categoria dei balneari. Siamo di fronte ai primi attesi segnali di attenzione del Governo che devono incoraggiarci a continuare nella ricerca di una soluzione definitiva al problema delle concessioni demaniali marittime.

Il lavoro di dialogo e costruzione di un nuovo ordinamento che soddisfi finalmente le nostre richieste continua incessante e prevede futuri incontri con gli altri membri del Governo investiti della materia, a partire dal Viceministro dell’Economia Pier Paolo Baretta e del Ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta.”

Soddisfatti per ora gli imprenditori balneari, obiettivo trovare soluzioni condivise in tempi brevi ai molteplici problemi.

“Valutiamo assolutamente positivo il confronto odierno - affermano in una nota condivisa FIBA/Confesercenti, SIB /Confcommercio, CNA/Balneatori, Assobalneari/Confindustria, OASI/Confartigianato e Federbalneari/Confimprese - in quanto da una parte abbiamo constatato la disponibilità e la determinazione del Governo a trovare una soluzione condivisa, e dall’altra le nostre proposte unitarie segnano un importante passo in avanti per semplificare il confronto con il Governo”.

Gli Imprenditori Balneari hanno, poi, apprezzato il dialogo ‘franco e costruttivo’ espresso dai Sottosegretari Francesca Barracciu e Sandro Gozi, i quali hanno affermato che il Governo è intenzionato a portare avanti le ragioni generali del settore, di chi ci lavora e di chi ci ha lavorato, con soluzioni solide.

Per quanto riguarda la tempistica è emerso chiaramente che occorre arrivare quanto prima ad una soluzione definitiva del problema, tempi necessari ad elaborare una soluzione adeguata e soprattutto condivisa, che consenta al nostro Paese di conservare la tipicità del nostro sistema balneare, che con 30.000 imprese e 100.000 addetti diretti contribuisce a realizzare il 65% del prodotto turistico.

                                 

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