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Il mercato cinese e le sue potenzialità di sviluppo, sono state al centro del convegno organizzato dalla Confesercenti E.R., che si è svolto oggi pomeriggio a palazzo Isolani nell'ambito della 21a edizione della Borsa delle 100 Città.
I lavori, ha cui ha partecipato un numeroso pubblico di imprenditori e addetti ai lavori del turismo, sono stati aperti dal presidente di Assohotel Confesercenti Paolo Mazza.
Sono di seguito intervenuti il direttore generale attività produttive e lavoro della Regione Emilia-Romagna Morena Diazzi, il direttore generale del Mibact Francesco Palumbo, che si è soffermato sulle strategie governative di promozione del nostro paese in Cina, Giancarlo Dall’Ara, ideatore Chinese Friendly Italy che ha descritto le modalità di accoglienza del turista cinese, Roberta Milano direttore Marketing Digitale Enit che ha riferito le strategie dell’Enit per promuovere il mercato cinese. Hanno proseguito Stefano D’Aquino, responsabile Commerciale Bologna Welcome DMC che ha raccontato del progetto pilota di Bologna per attrarre turisti cinesi e Loreno Rossi, direttore Confesercenti Bologna che ha invece parlato delle imprese e dei nuovi mercati turistici.
Nell'ambito della 21a edizione della Borsa delle 100 Città d'Arte si è svolta stamattina alla presenza di un folto pubblico di imprenditori e addetti ai lavori del turismo, organizzato dalla Confesercenti Emilia Romagna, nella splendida cornice della Pinacoteca Nazionale di Bologna, un convegno dedicato all’Anno dei Borghi.
I lavori sono stati aperti dall’assessore regionale al turismo e al commercio Andrea Corsini, da Elena Rossoni a nome del direttore del Polo museale Emilia Romagna Mario Scalini, e dal direttore della Confesercenti E.R. Stefano Bollettinari.
Sono in seguito intervenuti il direttore del Centro Studi Turistici Alessandro Tortelli che ha illustrato il mercato della domanda e dell’offerta nei borghi italiani e Laura Schiff, dirigente della Regione Emilia- Romagna.
Nella prima tavola rotonda, dedicata all’anno dei borghi e alle strategie per promuoverli, hanno preso la parola Ottavia Ricci, consigliera del Ministro Dario Franceschini per la sostenibilità nel turismo, Gianni Bastianelli, direttore esecutivo dell’Agenzia nazionale del turismo Enit, Claudio Bocci, direttore di Federculture, la responsabile nazionale Piccoli Comuni di Legambiente Alessandra Bonfanti, per il direttivo Borghi Autentici d’Italia Fiorenza Pascazio, e il presidente di Asshotel Confesercenti nazionale Filippo Donati.
Nella seconda parte dell’incontro, dedicato invece alla prospettiva delle imprese e dell’università su questi temi sono interventi il docente di Marketing dell’Università di Macerata Alessio Cavicchi, l’ideatore Sextantio Albergo diffusi Daniele Kihigren, il direttore Borghi d’Italia Tour Network associazione “I borghi più belli d’Italia Rosa Maria Musco, la Co-founder Italian Stories Eleonora Odorizzi, e la Relais Vedetta, presidente Asshotel Confesercenti Grosseto Anna Barberini.
A tirare le fila dei numerosi temi emersi nel corso della mattinata, sono stati affidati al presidente nazionale Assoturismo Claudio Albonetti e al direttore dell’Mibact Francesco Palumbo.
Condivisibili gli obiettivi ma servono regole più stringenti e una disciplina ad hoc per evitare lo sviluppo incontrollato delle grandi strutture di vendita
Confesercenti Emilia Romagna, nel corso dell’udienza conoscitiva della Commissione Assembleare “Territorio, Ambiente, Mobilità” della Regione, svoltasi oggi sul Progetto di Legge che disciplina la tutela e l’uso del territorio, ha espresso la propria condivisione rispetto agli obiettivi del provvedimento, in particolare per quanto riguarda il contenimento dell’uso del suolo, le politiche di rigenerazione e qualità urbana, nonché di tutela e valorizzazione del territorio e dell’ambiente; ritiene infatti che senza un governo efficace dei fattori anzidetti in un’ottica di qualità e di eccellenza non sia possibile uno sviluppo sostenibile a livello generale e per quanto riguarda la distribuzione, la tenuta della rete delle piccole e medie imprese commerciali e turistiche, indispensabile per un servizio diffuso sul territorio ai consumatori e una buona qualità delle vita.
Nello stesso tempo l’Associazione ha manifestato la propria preoccupazione su alcuni aspetti di questo Progetto di Legge che rischiano di modificare ulteriormente l’equilibrio tra le tipologie distributive a vantaggio delle grandi strutture di vendita, aumentando ulteriormente l’attuale trend di chiusura dei piccoli negozi che ha già causato in alcune aree delle città e del territorio fenomeni di desertificazione commerciale. Peraltro tale fenomeno rischierebbe di vanificare anche il raggiungimento dell’obiettivo principale della legge, del contenimento del consumo di suolo e quindi si tratta di un tema di interesse generale e non certo di settore.
In particolare la fase transitoria di 3 anni di attuazione degli strumenti urbanistici vigenti (prima dell’avvio della formazione dei nuovi strumenti di pianificazione), solo per l’effetto “annuncio”, sta già portando in diverse città della Regione ad accelerare la programmazione e progettazione di nuovi insediamenti di grande distribuzione, visto che l’attuale pianificazione (PSC e anche PTCP) contiene previsioni molto ampie; senza contare che tutto ciò che viene realizzato in questa fase non rientrerebbe nel computo del 3% di consumo complessivo del suolo.
Così come non sono computati a regime, agli stessi fini, gli interventi di ampliamento e ristrutturazione di fabbricati adibiti ad esercizio d’impresa per le attività economiche già insediate che, nel caso di grandi strutture commerciali avrebbero un forte impatto sia sul territorio che sulla rete di vendita.
L’Associazione ha inoltre ribadito la necessità di coordinamento delle nuove disposizioni urbanistiche con le norme regionali del settore distributivo, di criteri più specifici per gli insediamenti produttivo/commerciali di rilievo sovracomunale, di prevedere un contributo straordinario da parte di chi realizza grandi insediamenti commerciali per la valorizzazione della rete commerciale dei centri urbani e di rafforzare la consultazione delle forze economiche fin dalla fase preliminare di formazione dei piani urbanistici.
Confesercenti Emilia Romagna ritiene indispensabile quindi una regolamentazione specifica e più stringente per quanto concerne gli insediamenti delle grande distribuzione ormai arrivata in Emilia Romagna ad una quota di mercato di oltre il 60% con la superficie di vendita delle grandi strutture alimentari che è aumentata del 14% tra il 2007 e il 2014 e addirittura del 52% nel settore non alimentare, mentre i piccoli negozi continuano a chiudere i battenti (quasi 2.000 imprese attive in meno in Regione tra il 2011 e il 2016) e la loro quota di mercato è calata di circa il 14% negli ultimi 15 anni.
Nell’intento di formulare osservazioni migliorative al Progetto di Legge in esame e dare un contributo costruttivo alla definizione del provvedimento, Confesercenti Emilia Romagna ha presentato alla Commissione Assembleare “Territorio, Ambiente, Mobilità” un documento approfondito comprensivo di osservazioni, relazione tecnica e proposte di emendamenti.
Roberto Manzoni lascia il testimone a Dario Domenichini
Passaggio di consegne in Confesercenti Emilia Romagna oggi all’Hotel Portici di Bologna: Dario Domenichini succede a Roberto Manzoni alla carica di presidente regionale.
All’Assemblea elettiva partecipano circa 200 delegati e invitati in rappresentanza delle 11 associazioni territoriali dell’Emilia Romagna e dei loro 40.000 associati per rinnovare gli organismi dirigenti e definire la strategia dell’associazione regionale. Sono intervenuti tra gli altri il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il Presidente nazionale dell’Associazione Massimo Vivoli.
Domenichini sale al vertice di Confesercenti E.R. in una fase in cui i principali indicatori dell’economia regionale volgono al miglioramento ma vi sono ancora difficoltà importanti nel settore del commercio, in particolare nell’ambito delle piccole e medie imprese (con un saldo negativo di 1.943 imprese nel solo commercio al dettaglio tra il 2011 e il 2016) e con un trend delle vendite che dopo aver registrato una piccola ripresa nel 2015 sono tornate in terreno negativo nel 2016 (-0,4%). Più favorevole invece si presenta la situazione nell’ambito del settore turismo che ha fatto registrare in Emilia Romagna negli ultimi 5 anni un saldo positivo per quanto riguarda la consistenza delle imprese (+1.478) e un buon recupero per quanto riguarda le presenze nelle ultime stagioni turistiche (+2% nel 2016 pari a circa 1 milione di presenze).
L’Assemblea di Confesercenti E.R. ha in particolare preso in esame le principali priorità su cui intervenire per sfruttare le notevoli potenzialità che ancora esistono per far crescere e rilanciare i settori del turismo e del commercio, nonché sui problemi che si frappongono a tale evoluzione e che implicano necessariamente un più forte sostegno soprattutto alle piccole imprese, che hanno pagato il prezzo più alto alla crisi che abbiamo attraversato.
“E’ necessario – a giudizio di Dario Domenichini, neopresidente regionale di Confesercenti – dopo la forte crisi che ha modificato profondamente la struttura dell’offerta distributiva e delle imprese sul territorio, agire concretamente con politiche incisive e una rinnovata capacità di cogliere le esigenze delle imprese, soprattutto di quelle piccole e medie.
In particolare – continua Domenichini – oltre a chiedere al Governo centrale misure per favorire la crescita, abbassare la pressione fiscale e combattere con più forza ogni tipo di illegalità, chiediamo alla Regione, di modificare il P.d.L. sull’urbanistica per garantire un maggiore equilibrio fra le tipologie distributive ed evitare lo sviluppo incontrollato delle grandi strutture di vendita, di aumentare gli incentivi all’innovazione per le piccole imprese anche semplificandone l’utilizzo, di migliorare l’accessibilità e i trasporti verso le città e le destinazioni turistiche, di non abbassare la guardia per quanto riguarda gli interventi su credito e formazione professionale e di continuare a insistere, per quanto di competenza, sul tema della lotta all’abusivismo e della concorrenza sleale nel commercio e nel turismo che sta sempre più dilagando”.
“I miei due mandati al vertice di Confesercenti E.R. – ha sostenuto Roberto Manzoni, presidente regionale uscente – hanno coinciso con la lunga crisi economica che ha lasciato il segno anche nella nostra Regione e nella tenuta delle p.m.i.; proprio per questo come sistema associativo ci siamo prodigati con il massimo impegno per sostenere le imprese nella difficile congiuntura di mercato. Lascio il mio incarico con un’associazione in salute e pronta ad affrontare le nuove sfide, con la speranza che la politica guardi con più attenzione al valore della rete commerciale tradizionale delle nostre città”.
“Confesercenti E.R. è consapevole – conclude il direttore regionale, Stefano Bollettinari – che insieme alla richiesta di condizioni favorevoli per la crescita, le p.m.i. devono saper guardare avanti, accettare le sfide dell’innovazione tecnologica e organizzativa, ma nel contempo vanno sostenute con politiche di assistenza tecnica, formazione e incentivi a misura di piccola impresa; l’ultimo bando della Regione con fondi europei ha rappresentato un segnale positivo ma occorre proseguire in questa direzione”.
Dario Domenichini è nato a Reggio Emilia l’11 ottobre 1959; coniugato con un figlio, si è diplomato all’Istituto Tecnico Industriale di Reggio Emilia. Ha lavorato come agente di commercio in vari settori, tra cui l’abbigliamento, fino al 1988. Dal 1988 ha avviato un’attività di commercio ambulante e successivamente un negozio di abbigliamento.
E’ entrato come associato Confesercenti dal 1985, ha iniziato a svolgere attività sindacale nell’ANVA diventandone prima presidente provinciale poi regionale.
Nel 2013 è stato eletto presidente provinciale della Confesercenti di Reggio Emilia ed è entrato a far parte della Giunta regionale e della Presidenza nazionale dell’associazione, cariche che ricopre tutt’ora.
Tra i numerosi incarichi professionali, ricordiamo: presidente CAT Confesercenti RE, presidente COM.RE dal 2009, CdA Fineco Leasing dal 2011, presidente Assicura Spa dal 2007 e membro di Consiglio Camerale CCIAA Reggio Emilia dal 2014.
E’ da sempre vicino alle tematiche del commercio dei centri storici, ed è un grande appassionato di sport.
Si terrà a Palazzo Isolani a Bologna, dal 19 al 21 maggio prossimi, e avrà per tema portante I Borghi Italiani, la 21ª edizione della Borsa delle 100 Città d’Arte – Attesi settanta tour operator da 35 Paesi e quasi 400 seller da tutta Italia – In programma educational tour alla scoperta dell’Emilia Romagna e non solo, seminari e il Workshop tra domanda e offerta, previsto per sabato 20 maggio – Prosegue nel 2016 il trend positivo delle Città d’Arte dell’Emilia Romagna: +9,9% negli arrivi e +13,3% nelle presenze, per 2,8 milioni di arrivi complessivi e oltre 5,6 milioni di presenze totali
Nell’anno ufficiale dei Borghi Italiani, la 21ª Borsa del turismo delle 100 Città d’Arte, in programma a Palazzo Isolani a Bologna dal 19 al 21 maggio prossimi, avrà per tema proprio l’Italia dei piccoli paesi –più di 5.000 in tutto lo Stivale- ricchi di testimonianze del passato ed ancora custodi della storia, tradizione ed identità del territorio.
Sono settanta i tour operator provenienti da 35 Paesi (oltre a Cina, Emirati Arabi, Giappone, USA, Europa e Australia, quest’anno sono presenti per la prima volta anche operatori da Argentina, Lituania, Ucraina e Uzbekistan) che parteciperanno quest’anno all’iniziativa promossa da Confesercenti Emilia Romagna, col sostegno di ENIT, Regione Emilia-Romagna, APT Servizi Emilia Romagna, Comune e CCIAA di Bologna, UniCredit e Assicoop dell’Emilia Romagna e con il patrocinio, fra gli altri, del MiBACT e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
In programma, tra il 20 e il 22 maggio, 6 educational tour per gli operatori in Emilia Romagna e due fuori Regione (uno, dal tema “Viaggio nella terra dei grandi fiumi”, tra Polesine e Rovigo, e il secondo in Umbria, tra Spoleto e Bevagna, in occasione delle “Giornate del Patrimonio Unesco”); il workshop di incontro tra domanda e offerta alla presenza di quasi 400 seller (sabato 20, ore 9.00, Palazzo Isolani), nonché tre seminari, giovedì 18 maggio, dedicati rispettivamente a l’Anno dei Borghi (ore 9.45, Aula Gnudi, Pinacoteca Nazionale di Bologna), al Mercato Cina (ore 14.45, Palazzo Isolani) ed alle Professioni Turistiche (ore 17.00, Palazzo Isolani). In programma anche una cena di gala per gli operatori, venerdì 19 maggio, a cura del Comune di Parma, città insignita del titolo di Città Creativa Unesco della Gastronomia, incentrata sulla cucina tipica emiliana, celebre ed apprezzata in tutto il mondo. Dalla sua prima edizione ad oggi, la Borsa del turismo delle 100 Città d’Arte ha accolto quasi 2.000 tour operator da ogni parte del mondo e circa 8.000 seller da tutta Italia, che hanno dato vita a più di 52mila contatti commerciali, per un valore d’affari stimato in oltre 21 milioni di euro.
Sei educational alla scoperta dell’Emilia Romagna più bella ed aristocratica
Oltre ai due tour in Veneto e Umbria, il 20 e il 22 maggio i 70 tour operator accreditati alla 21ª Borsa delle 100 Città d’Arte andranno alla scoperta dell’offerta turistica di arte e cultura dell’Emilia Romagna grazie a 6 educational tour. Ecco quindi Ferrara, con il suo centro storico e la vicina Comacchio, “capitale” del Parco del Delta del Po (riconosciuto Riserva della Biosfera Mab dall’Unesco), con i suoi suggestivi scenari vallivi. Tour anche a Ravenna, indiscussa capitale mondiale del mosaico. Qui gli operatori, oltre a visitare i principali monumenti (da San Vitale a Sant’Apollinare in classe, passando per le collezioni di mosaici contemporanei esposte al MAR, il Museo d’Arte della Città, per finire con il sito archeologico dell’Antico Porto di Classe), potranno carpire i segreti dell’arte musiva grazie ad un workshop in una bottega del mosaico del centro storico. Tra arte e wellness l’eductour che partirà da Cesena e si concluderà a Bagno di Romagna: gli operatori visiteranno la Biblioteca Malatestiana (unica biblioteca umanistica al mondo ancora perfettamente conservata e prima biblioteca civica d’Italia), la Rocca Malatestiana, la millenaria Abbazia del Monte e la settecentesca Villa Silvia-Carducci, sulle colline cesenati. Trasferimento, quindi, sull’Appennino, a Bagno di Romagna, per apprezzare l’offerta termale ed enogastronomica della località. Bologna sarà al centro di tre educational: il primo dedicato alla musica (il capoluogo felsineo è Città Creativa per la Musica Unesco), il secondo incentrato su “La Bologna da gustare”, alla scoperta delle tradizioni enogastronomiche bolognesi nel mercato della città medievale, e il terzo con tema La Storia della Città attraverso i suoi monumenti e torri medievali.
Un 2016 col segno più per le Città d’Arte dell’Emilia Romagna
Un incremento del +9,9% negli arrivi (pari a 256mila arrivi) e del +13,3% nelle presenze (pari a 664mila pernottamenti), 2,8 milioni di arrivi complessivi e oltre 5,6 milioni di presenze totali e un incremento sia della componente nazionale (+10,9 negli arrivi, +13,7 nelle presenze) che di quella estera (+8,4% negli arrivi, +12,8% nelle presenze).
E’ il bilancio 2016 delle Città d’Arte dell’Emilia Romagna secondo l’indagine del Centro Studi Turistici (CST) di Firenze per conto di Confesercenti Regionale, che conferma il trend positivo che ha visto le Città d’Arte dell’Emilia Romagna registrare una crescita costante di turisti dal 2012.
«Gli ottimi risultati realizzati nel 2016 nell’ambito del turismo delle Città d’Arte in Emilia Romagna e a livello nazionale –sostiene Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti regionale– ci devono indurre a continuare a investire sulla promocommercializzazione di questo prodotto turistico che ha ancora ottime potenzialità di crescita, come nel caso dei “Borghi italiani” celebrati quest’anno come autentica risorsa identitaria del nostro Paese. L’entrata a regime, nel corso del 2017, della nuova Legge Regionale che ha istituito le “Destinazioni turistiche” potrà fornire un ulteriore impulso anche allo sviluppo del turismo culturale dell’Emilia Romagna, particolarmente importante anche per aumentare il tasso di internazionalizzazione del settore nella nostra Regione».
Cresce in tutte le Città d’Arte emiliano romagnole la domanda interna, con il turismo nazionale primo mercato ovunque, mentre quella dall’estero fa registrare incrementi significativi a Bologna (+19%) e Modena (+22,9%). A Bologna il peso delle presenze straniere (49,9%) ha ormai raggiunto quello dei turisti italiani. In relazione alla ricettività (che per quanto concerne le Città d’Arte emiliano romagnole consta complessivamente di 1.911 esercizi, per circa 43mila posti letto), il 2016 si è chiuso positivamente sia per gli esercizi alberghieri (+12% di presenze) che per quelli extralberghieri (+21,2%), con un tasso di occupazione camere medio in crescita di 3,5 punti percentuali. Positivi anche i dati relativi ai visitatori dei musei statali, che hanno chiuso l’anno con un incremento di ingressi del +3,4% (pari a 24mila persone in più), per un totale di circa 735mila visite.
Nei 140 borghi dell’Emilia Romagna (identificati in base ad una popolazione inferiore alle 5.000 unità) si sono registrati 267mila arrivi e 776mila presenze, in prevalenza turisti italiani (84,2% degli arrivi e 83,1% delle presenze), con un permanenza media di 2,9 notti.
Ufficio Stampa Apt Servizi – Tel. 0541-430190 – www.aptservizi.com
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