11 Luglio 2025
Le città dell’Emilia-Romagna hanno visto negli ultimi anni incrementare il numero di... segue
10 Luglio 2025
La Federazione Italiana Balneari Emilia-Romagna, attraverso il Presidente Maurizio Rustignoli, esprime la... segue
03 Luglio 2025
Partono sabato 5 luglio i saldi estivi in Emilia-Romagna, appuntamento atteso da... segue
02 Luglio 2025
Si è insediato il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione ENASARCO, a... segue
Circa duecento imprese ambulanti si sono date appuntamento a Imola oggi pomeriggio, al convegno organizzato da ANVA e FIVA, le due associazioni che raggruppano la stragrande maggioranza della categoria, per approfondire il tema delle trasformazioni del commercio su aree pubbliche alla luce degli effetti della legge di conversione del decreto “mille proroghe” che ha introdotto alcune novità in materia di rinnovo delle concessioni del commercio ambulante.
Al convegno hanno partecipato i Presidenti nazionali di ANVA e FIVA, Maurizio Innocenti e Giacomo Errico; i Presidenti regionali delle due associazioni, Dario Domenichini e Alverio Andreoli; l’Assessore al Commercio della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini e alcuni parlamentari della regione: Marco Di Maio, Mara Valdinosi, Daniele Montroni e Stefano Collina.
Le procedure di selezione degli operatori su aree pubbliche previste dalla Direttiva Servizi dell’Unione Europea (cosiddetta Bolkestein) e recepite con legge dello Stato nel 2010, avevano trovato la sua definizione procedimentale con la Conferenza Unificata Stato e Regioni attraverso l’Intesa del Luglio 2012.
La Regione Emilia Romagna ha correttamente applicato quanto previsto dalla legge e quanto contenuto nell’Intesa e ha provveduto a definire tempi e metodi per la messa a bando delle concessioni dei posteggi in fiere e mercati.
Oltre 300 bandi in tutta l’Emilia Romagna sono stati pubblicati dai Comuni nel mese di Dicembre aventi scadenza 31 gennaio 2017, poi prorogata al 31 marzo 2017 per effetto del “decreto milleproproghe” e del suo iter di conversione in legge.
Le associazioni hanno sottolineato il positivo lavoro svolto dalla Regione Emilia Romagna in sede di concertazione in Conferenza Stato Regioni e successivamente nel predisporre la tempistica e la modulistica utile ai Comuni e agli operatori per avere un quadro di scadenze e di modalità di partecipazione ai bandi omogeneo in tutta la Regione.
Il lavoro svolto da Regione, Comuni e Associazioni ha consentito alle imprese del commercio di avere certezza dei tempi nonostante il decreto del Governo, che ha previsto la proroga della scadenza delle concessioni al 31.12.2018, abbia creato caos istituzionale e alimentato false aspettative tra gli operatori.
In questi mesi le imprese del commercio dell’Emilia Romagna hanno chiesto chiarezza, speditezza, omogeneità e trasparenza delle procedure di selezione perché sono in gioco la continuità del lavoro, gli investimenti effettuati e quelli progettati.
Occorre, a giudizio di ANVA e FIVA, procedere al fine di chiudere i bandi e assegnare le aree pubbliche agli operatori vincitori dei bandi. La Regione ha mantenuto fede agli impegni presi e rappresenta un esempio virtuoso nel panorama italiano di buona prassi amministrativa.
Le imprese dal canto loro chiedono che vengano applicate le norme vigenti e ogni altra ulteriore sospensione o dilazione nel tempo dei rilasci delle concessioni rappresentano un grave danno economico per gli operatori.
Con il rilascio delle nuove concessioni, che la Regione ha previsto entro fine maggio 2017, gli operatori avranno garantito il posteggio sino al 2031, in questo modo potranno finalmente programmare la propria attività imprenditoriale.
Rispetto della normativa vigente, la certezza sulla validità delle procedure e le garanzie per il futuro delle imprese sono elementi che stanno a cuore agli operatori e che hanno visto convergere anche le istituzioni locali emiliano romagnole.
L’Assessore Corsini, nel suo intervento, ha ribadito la volontà della Regione di procedere in tal senso, coerentemente con quanto fatto sinora per garantire e salvaguardare l’attività delle imprese ambulanti che operano nel territorio dell’Emilia Romagna.
Confesercenti Emilia Romagna ritiene che eliminare i voucher sia un grave errore, che danneggia i lavoratori e le imprese oneste, che non solo non potranno più contare sui mini-jobs per gestire i picchi d’attività, ma si troveranno anche a fare i conti con una maggiore concorrenza sleale esercitata da chi non si fa problemi ad alimentare il sommerso.
Cancellare i buoni a ridosso dell’apertura della stagione turistica inoltre danneggerà le imprese del turismo, settore tra i più dinamici della nostra economia ma caratterizzato da attività non programmabile, gestibile solo attraverso impieghi occasionali. Per questo, chiediamo di potenziare la fase transitoria, permettendo non solo l’uso dei voucher già acquistati, ma anche di nuovi fino all’arrivo di norme e strumenti che regolino il lavoro accessorio.
Contro i possibili abusi, sarebbe stato meglio andare verso l’istituzione di nuove regole, non la loro cancellazione: il lavoro occasionale continuerà ad esistere, con o senza voucher.
Confesercenti Emilia Romagna ritiene comunque che vada introdotta una nuova modalità per gestire il lavoro occasionale al posto dei voucher e che la prossima regolamentazione dei mini-jobs debba essere delegata ai contratti nazionali di settore, in modo da porre il controllo dell’utilizzo del lavoro accessorio sotto la vigilanza degli enti bilaterali ed evitare definitivamente problemi e polemiche.
Le piccole e medie imprese dei settori del commercio e del turismo della nostra regione hanno sempre più la necessità di essere competitivi sul mercato nazionale e internazionale.
In particolare, la capacità di gestire un sito di e-commerce sta diventando indispensabile per far conoscere la propria attività anche oltre i confini locali. Come emerge, infatti, da un’indagine svolta dal Politecnico di Milano e da Netcomm, l’e-commerceB2c in Italia cresce del 18% e sfiora i 20 miliardi di euro nel 2016; nel solo settore turistico della nostra regione, secondo il Centro Studi Turistici di Firenze, nel trimestre giugno-agosto 2016 la quota percentuale di prenotazioni inoltrate via web è stata pari al 55,1%, in crescita rispetto alla stagione estiva precedente.
Le imprese che si dedicano all’e-commerce sono in crescita a livello esponenziale anche in Emilia Romagna e sono passate dalle 660 del 2009 a 1.405 nel 2016, ma è un dato destinato ad aumentare progressivamente nei prossimi anni.
Inoltre, una recente indagine di Confesercenti nazionale/SWG vede il 55% dei 400 imprenditori commerciali intervistati, convinti che l’e-commerce sia una importante opportunità per dare slancio all’economia.
Ma non è solo la digitalizzazione che aiuta ad essere maggiormente competitivi; vi sono voci come la sostenibilità della propria attività che consente il contenimento dei costi e la rende più attrattiva verso una clientela sempre più attenta ai risparmi energetici e permettono di vendere i propri prodotti al di fuori dei confini nazionali.
Su questi tre “filoni”, digitalizzazione, internazionalizzazione, e sostenibilità, il Nuovo Cescot E.R. – il centro di formazione della Confesercenti - ha organizzato, cofinanziati dal Fondo sociale europeo, a partire da febbraio, numerosi corsi di formazione destinati agli imprenditori del turismo e del commercio del nostro territorio.
76 corsi coinvolgeranno circa 500 partecipanti, a cui si aggiungeranno 1600 ore di consulenza personalizzata riguardanti circa 200 imprese. Tutto ciò anticipato da 14 seminari informativi.
Più in dettaglio, per quanto riguarda il turismo, si svolgeranno 10 corsi sull’internazionalizzazione, 21 sulla digitalizzazione e 6 sulla sostenibilità; rivolti al commercio invece si terranno 7 corsi sull’internazionalizzazione e 32 sulla digitalizzazione. Le provincie coinvolte sono in tutto otto: a Parma si terranno 4 corsi, a Reggio Emilia 4, a Modena 7, a Bologna, 16, a Ferrara 5, a Forlì/Cesena 6, a Ravenna 10, a Rimini 15.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere al Nuovo Cescot E.R., via Don Bedetti, 26 Bologna. Tel. 0516380350
Le imprese con una presenza femminile in ruoli chiave, titolari o socie o amministratrici e legali rappresentanti, sono una realtà consolidata per l’Emilia-Romagna.
Secondo i dati di InfoCamere elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna, erano, infatti al 30 settembre 2016 le imprese femminili attive in regione, a quota 85.336, pari al 20,8 per cento del totale delle imprese regionali. Nonostante i primi segnali di una ripresa non si siano ancora chiaramente riflessi sui dati complessivi a livello regionale, la consistenza delle imprese in rosa ha mostrato un leggero incremento rispetto alla stessa data del 2015 (+267 unità, pari allo 0,3 per cento). Gli effetti della crisi passata si sono invece fatti sentire ancora, ma in misura più contenuta, sulle imprese non femminili, che sono risultate 2.383 in meno, con una diminuzione dello 0,7 per cento.
La quota nazionale di imprese femminili, sempre secondo la fonte citata, è rimasta stabile (22,5 %).
Un ruolo determinante, nel peso della presenza delle imprese femminili, è svolto dal settore del terziario che vede un’incidenza che supera il 72% del totale delle imprese femminili e, all’interno del terziario sono proprio i settori del commercio e della ristorazione che vedono la quota maggiore di imprese in rosa col 36% sul totale.
La leggera crescita delle imprese femminili è, quindi, determinata in particolare da quella dell’insieme dei servizi, mentre la crisi dei settori produttivi tradizionali come agricoltura e manifattura, ha colpito anche le imprese femminili registrando una loro diminuzione di circa sette decimi di punto .
Per il direttore di Confesercenti E.R. Stefano Bollettinari: ”questi dati confermano la vitalità delle imprese al femminile. Occorre offrire alle donne la possibilità di avere le stesse opportunità dei colleghi maschi, rendendo accessibili servizi, quali quelli importantissimi legati alle varie fasi della maternità, che rendano più facile il loro accesso al mondo del lavoro, poiché il contributo delle donne nella gestione delle imprese non è solo quantitativo ma anche di grande qualità, innovazione e originalità”.
Le piccole e medie imprese dei settori del commercio e del turismo della nostra regione hanno sempre più la necessità di essere competitivi sul mercato nazionale e internazionale.
In particolare, la capacità di gestire un sito di e-commerce sta diventando indispensabile per far conoscere la propria attività anche oltre i confini locali. Come emerge, infatti, da un’indagine svolta dal Politecnico di Milano e da Netcomm, l’e-commerceB2c in Italia cresce del 18% e sfiora i 20 miliardi di euro nel 2016; nel solo settore turistico della nostra regione, secondo il Centro Studi Turistici di Firenze, nel trimestre giugno-agosto 2016 la quota percentuale di prenotazioni inoltrate via web è stata pari al 55,1%, in crescita rispetto alla stagione estiva precedente.
Le imprese che si dedicano all’e-commerce sono in crescita a livello esponenziale anche in Emilia Romagna e sono passate dalle 660 del 2009 a 1.405 nel 2016, ma è un dato destinato ad aumentare progressivamente nei prossimi anni.
Inoltre, una recente indagine di Confesercenti nazionale/SWG vede il 55% dei 400 imprenditori commerciali intervistati, convinti che l’e-commerce sia una importante opportunità per dare slancio all’economia.
Ma non è solo la digitalizzazione che aiuta ad essere maggiormente competitivi; vi sono voci come la sostenibilità della propria attività che consente il contenimento dei costi e la rende più attrattiva verso una clientela sempre più attenta ai risparmi energetici e permettono di vendere i propri prodotti al di fuori dei confini nazionali.
Su questi tre “filoni”, digitalizzazione, internazionalizzazione, e sostenibilità, il nuovo Cescot E.R. – il centro di formazione della Confesercenti - ha organizzato, cofinanziati dal Fondo sociale europeo, a partire da febbraio, numerosi corsi di formazione destinati agli imprenditori del turismo e del commercio del nostro territorio.
76 corsi coinvolgeranno circa 500 partecipanti, a cui si aggiungeranno 1600 ore di consulenza personalizzata riguardanti circa 200 imprese. Tutto ciò anticipato da 14 seminari informativi.
Più in dettaglio, per quanto riguarda il turismo, si svolgeranno 10 corsi sull’internazionalizzazione, 21 sulla digitalizzazione e 6 sulla sostenibilità; rivolti al commercio invece si terranno 7 corsi sull’internazionalizzazione e 32 sulla digitalizzazione. Le provincie coinvolte sono in tutto otto: a Parma si terranno 4 corsi, a Reggio Emilia 4, a Modena 7, a Bologna, 16, a Ferrara 5, a Forlì/Cesena 6, a Ravenna 10, a Rimini 15.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere al Nuovo Cescot E.R., via Don Bedetti, 26 Bologna. Tel. 0516380350
Altri articoli...
- Bolkestein, Anva Confesercenti e Fiva Confcommercio si dissociano “No a clima d’odio, stupisce politica pronta ad ascoltare solo chi grida”
- Dati Unioncamere: Confesercenti Emilia Romagna lancia l’allarme per la chiusura di molte piccole imprese commerciali. Servono supporti all’innovazione ma anche norme nell’ambito della nuova Legge urbanistica regionale
- Confesercenti E.R.: condivisibili gli obiettivi dell’annunciata nuova Legge urbanistica regionale ma occorrono regole più stringenti per evitare lo sviluppo incontrollato delle grandi strutture di ...
- Studi di settore: nell’indagine annuale di Confesercenti Emilia Romagna un aumento delle imprese del commercio e del turismo che rispettano i parametri ma sta entrando in vigore un nuovo sistema per il 2017