La Confesercenti di Piacenza ha ricevuto questa mattina, presso la Florim Gallery a Fiorano Modenese, il premio “Innovatori Responsabili” da parte della Regione Emilia-Romagna per il progetto “Non sprechiamo-RicibiAMO” che ha creato una rete di 60 ristoratori del territorio che hanno adottato pratiche sostenibili rivolte alla prevenzione e riduzione dello spreco di cibo. Attraverso la collaborazione attiva del centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile di Piacenza “Piacecibosano”, ristoratori e scuole alberghiere del territorio sono stati coinvolti in incontri formativi, una campagna di comunicazione e sensibilizzazione orientata alla riduzione dello spreco alimentare e nell’adozione di pratiche virtuose, come la creazione e l’adozione della ‘family box’, kit per confezionare il cibo che i clienti non hanno terminato e intendono mangiare il giorno seguente a casa propria.

Nel 2018, il progetto prevede la realizzazione di workshop per la diffusione dei risultati raggiunti, la diffusione di dati sullo spreco di cibo nella fase di preparazione in cucina e di consumo a tavola e l’istituzione di un premio per la miglior ricetta innovativa antispreco riservato a ristoratori e studenti.

Particolare soddisfazione, per il premio ricevuto dai colleghi di Piacenza, è espressa da Confesercenti regionale Emilia-Romagna che intende diffondere le pratiche antispreco anche negli altri territori della regione e agli esercizi commerciali oltreché della ristorazione e ha, a tal fine, attivato una collaborazione con Last Minute Market di Bologna che dovrebbe portare i primi frutti già nel prossimo anno.

Il premio “Innovatori Responsabili” è stato istituito dalla legge regionale n. 14 del 2014 e punta a valorizzare le esperienze più significative realizzate da singole imprese o associazioni di imprese e di rappresentanza, senza scopo di lucro, che operano in Emilia-Romagna per lo sviluppo sostenibile.

 

nella foto l’Assessore regionale alle Attività Produttive Palma Costi premia i Responsabili della Confesercenti di Piacenza.



La Confesercenti E.R. plaude all’entrata in vigore il 2 dicembre prossimo della Legge regionale del 17 novembre scorso che regola la produzione e la vendita del pane.

Tale legge intende valorizzare la professionalità artigiana e promuovere la modernizzazione e lo sviluppo dell’attività di panificazione, disciplinando l’attività di Per Confesercenti E.R. questo passo è importante in primo luogo per la salute e la tutela del diritto all’informazione del consumatore che quando si recherà in un panificio sarà consapevole se ciò che acquisterà sarà “pane”, “pane fresco”, “pane conservato”, “prodotto intermedio di panificazione”, ma anche per l’artigiano che lavora con prodotti di qualità garantendo pane di pregio. Nella sola Emilia Romagna sono 2561 i forni e le rivendite di pane che da questa legge verranno valorizzati.

Ciò che si attende ora l’Associazione di categoria è una incisiva campagna informazione e promozione di questo prodotto, come d’altronde previsto dalla legge, a partire dalla ‘giornata del pane e dei prodotti da forno’ di cui la legge regionale prevede l’istituzione.


Si è svolta oggi pomeriggio presso l’Hotel Bologna Fiera, l’Assemblea annuale regionale di Confesercenti Emilia Romagna.

Sono intervenuti: la presidente nazionale Confesercenti Patrizia De Luise, l’assessore al turismo e commercio della Regione Emilia Romagna Andrea Corsini, il presidente regionale Confesercenti Dario Domenichini e il direttore del Centro Studi Unioncamere E.R. Guido Caselli.

I lavori sono stati coordinati dal direttore regionale della Confesercenti Stefano Bollettinari.

Uno degli aspetti più rilevanti emersi nel corso dell’incontro, riguarda l’asimmetria tra l’andamento del turismo e dell’economia regionale, che in questo 2017 sta registrando performance molto soddisfacenti, e il trend del settore commerciale che continua a segnare numeri negativi, soprattutto per quanto riguarda la situazione delle piccole imprese. Infatti, i dati continuano a essere allarmanti facendo registrare un saldo negativo di -3.517 imprese commerciali tra il 3° trimestre 2017 e lo stesso periodo del 2012; stessa cosa nel confronto tra il 2017 e il 2016, in cui si denota che il trend rimane lo stesso, con un saldo negativo di ben 1.188 imprese in un solo anno. In sostanza, i negozi continuano a chiudere e viene meno in diverse parti del territorio l’offerta commerciale, soprattutto quella rappresentata dai piccoli negozi, così importanti per la qualità della vita e la vivibilità delle nostre città, delle periferie, delle zone rurali e della montagna.

Per contrastare questo fenomeno, oltre a potenziare le politiche attive (come in parte è stato fatto), occorre ripristinare l’equilibrio tra le tipologie distributive che, negli ultimi decenni, ha invece visto una forte proliferazione delle grandi strutture di vendita e la chiusura di parecchie migliaia di piccoli esercizi commerciali; in questo senso, la discussione in atto sul p.d.l. regionale sull’urbanistica rappresenta un’importantissima occasione che consentirebbe, tra l’altro, il contenimento dell’uso del suolo, obiettivo previsto nel testo in discussione, e che inciderebbe in positivo anche sulla mobilità e sulla salvaguardia ambientale. Su questo progetto di legge, la Confesercenti Emilia Romagna ha svolto in questi mesi una forte azione propositiva verso la Regione in quanto, pur condividendone gli obiettivi, ritiene che occorra introdurre alcuni correttivi che fino ad ora sono stati solo parzialmente accolti.

Dai dati – spiega il presidente della Confesercenti E.R. Dario Domenichini -emerge con evidenza che, mentre il settore del turismo offre risultati soddisfacenti, la stessa cosa non accade nel commercio dove, da diversi anni, si registra un progressiva riduzione dell’offerta commerciale rappresentata dai piccoli negozi. Tutto ciò ha una non trascurabile ricaduta sulla qualità della vita nei centri storici e nei quartieri periferici, in cui le attività commerciali svolgono anche una funzione di vero e proprio “presidio” in tema di sicurezza, animando alcune zone che altrimenti subirebbero una graduale desertificazione. Di questo, e anche in virtù dell’espressa volontà di tutelare e valorizzare il territorio, occorre tenerne conto nella nuova legge regionale urbanistica in via di approvazione.

Naturalmente, a livello generale, per migliorare la situazione delle p.m.i. gli elementi su cui agire sono sempre gli stessi: abbassamento della pressione fiscale, tagli agli sprechi, abbassamento del costo del lavoro.

Inoltre, la ripresa va sostenuta con adeguati strumenti finanziari come l’accesso al credito. E’ perciò necessario il ripristino di contributi adeguati nel bilancio regionale per i Confidi del turismo e del commercio.

Non va infine dimenticato un tema centrale, su cui ci stiamo battendo da anni: la lotta all’abusivismo commerciale nelle sue diverse forme che, oltre a fare una sleale concorrenza, impoverisce le casse pubbliche e, di conseguenza, di tutti i cittadini”.

Occorre inoltre sottolineare – conclude il direttore della Confesercenti E.R. Stefano Bollettinari la necessità di sostenere maggiormente soprattutto le piccole imprese in percorsi specifici di innovazione, formazione e assistenza tecnica che le mettano in grado di affrontare le sfide dei cambiamenti di mercato che riguardano anche i nuovi canali di vendita, come nel caso dell’E-commerce e delle nuove strategie promozionali legate ad internet”.



Per Confesercenti E. R. anche i lavoratori autonomi che svolgono lavori logoranti, come nel caso dei panificatori, degli ambulanti e dei benzinai, devono rientrare nell’elenco previsto nel decreto del ministero del Lavoro del 20 settembre 2017, che mette in atto le disposizioni della Legge di Bilancio 2017 e stabilisce le regole per l’accesso anticipato dei lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato alla pensione, elimina la finestra mobile e l’adeguamento alle aspettative di vita fino al 2025.

Come spiega il presidente della Confesercenti E.R. Dario Domenichini: “ nel Decreto non si tiene conto di tutti quei lavoratori autonomi che svolgono attività, spesso a conduzione familiare, faticosi e pesanti al pari di quelle previste per i lavoratori dipendenti dei settori pubblico e privato, come ad esempio gli ambulanti, costretti a passare molte in piedi all’esterno con qualsiasi temperatura, i benzinai, anch’essi obbligati a lavorare fuori a contatto con sostanze dannose alla salute e i panificatori. Prendendo d’esempio questi ultimi, il Decreto fa proprio l’articolo 1 del Dlgs 65/2011 che prevede tra le macroaree quella dei lavoratori notturni ripartiti nelle seguenti categorie: lavoratori a turni che prestano la loro attività nel periodo notturno per almeno 6 ore per un numero minimo di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 64; lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo. E’ indubbio che in questo articolo rientri anche la categoria dei panificatori la cui attività si svolge di notte, per la maggior parte del tempo in piedi, a contatto con allergeni come la farina, esposti ad alte temperature.

L’Assemblea elettiva della Fipac-Confesercenti (Federazione Italiana Pensionati attività commerciali), che si è riunita oggi a Bologna, ha riconfermato al vertice Sergio Ferrari.

Sergio Ferrari, al suo secondo mandato a sostegno dei pensionati del commercio, nella Confesercenti ha già svolto il ruolo di presidente Confesercenti Bologna, presidente regionale Confesercenti Emilia Romagna, di vicepresidente nazionale, ed è tutt’ora componente di giunta della Camera di Commercio di Bologna.

Numerosi i temi affrontati nel corso dell’Assemblea regionale, in particolare quelli relativi a pensioni, sanità, lavoro e sicurezza che, in un contesto come quello attuale, vedono da un lato un aumento della domanda di welfare e protezione e dall’altro una significativa riduzione delle risorse umane e finanziarie disponibili.

Il tema centrale, rivendicato dalla Fipac/Confesercenti, ma in generale da tutto il movimento pensionati, è stato soprattutto quello della salvaguardia del potere di acquisto delle pensioni che hanno subito una rilevante perdita negli ultimi vent’anni.

Consenso e adesione è stato espresso dall’intera Assemblea sui provvedimenti assunti da Regione e Governo di contrasto alla povertà quali il reddito di solidarietà e il reddito di inclusione.

Tra gli altri argomenti emersi, l’impegno ad ottenere un tangibile riconoscimento a sostegno dei caregiver dopo l’approvazione di una apposita legge regionale, una programmazione più celere delle Case della Salute ed una loro maggiore ottimizzazione delle funzioni e della conoscenza sul territorio; infine, la riformulazione su basi più eque e sostenibili del prontuario dei ticket sanitari e il potenziamento dell’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti.

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