“Una Direttiva pericolosa perché penalizza il lavoro ed il ruolo degli imprenditori turistici e dei pubblici esercizi” è quanto afferma Andrea Cavallina, Presidente della Federazione Esercizi Pubblici e Turistici, Fiepet–Confesercenti Emilia Romagna, commentando l’ultimo regalo del Governo in materia di "decoro urbano".

Un provvedimento che, di fatto, se applicato con particolare solerzia dalle soprintendenze territoriali, impedirebbe nelle aree pubbliche l’opportunità di offrire un servizio ai cittadini e ai turisti da parte degli operatori emiliano romagnoli della somministrazione, blindando le città e i centri più frequentati senza il conforto e la possibilità di degustare un caffè all’aperto, di sorseggiare un aperitivo o di pranzare in uno dei tanti ritrovi pubblici che rendono il nostro territorio più sicuro e più vivibile.

"I pubblici esercizi dell’Emilia Romagna, -continua Cavallina,- rappresentano una risorsa importante in tema di sviluppo delle città e del turismo, poiché, oltre a fornire un servizio, costituiscono uno strumento di sicurezza e di presidio del territorio."

Da una recente indagine della Federazione risulta che, nell’ambito degli imprenditori turistici del settore, oltre la metà di questi, considerata la dimensione interna media dei locali in questione, che non consente di poter esercitare nel migliore dei modi la propria attività, detiene una autorizzazione per operare all’esterno del proprio locale attraverso dehors, plateatici, gazebi ed altro, debitamente e legittimamente già autorizzati con il pagamento, tra l’altro, di cospicue tasse all’amministrazione comunale.

“Inoltre, -afferma Stefano Bollettinari, Direttore regionale di Confesercenti,- questa “Direttiva decoro” si sovrappone alle normative esistenti creando incertezza ed effetti dannosi proprio in questa fase di lunga crisi dei consumi che stiamo vivendo e dove semmai le attività economiche andrebbero incentivate e sostenute invece che penalizzate. Non dimentichiamo infatti che la sola spesa per ristorazione rappresenta ben il 18% del totale della spesa turistica”

 

Pubblici esercizi soggetti ad autorizzazione suddivisi per provincia

Piacenza

Parma

Reggio Emilia

Modena

Bologna

Ferrara

Ravenna

Forlì - Cesena

Rimini

REGIONE

       1.503

   1.932

       1.872

       2.643

     4.165

     1.688

       1.740

       1.860

   2.150

   19.553

Fonte: Osservatorio del Commercio della Regione Emilia-Romagna

A giudizio di ANVA-Confesercenti Emilia Romagna con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nei giorni scorsi, della Direttiva decoro firmata dal Ministro per i Beni Culturali Lorenzo Ornaghi, si assesta un colpo pesante a tutto il settore del commercio su aree pubbliche anche in Emilia Romagna e in modo particolarmente inopportuno in questa fase di forte crisi economica. E’ un provvedimento contraddittorio che “blinda” ogni piazza, via e spazio pubblico che abbia più di 70 anni, allontanando, di fatto, dai centri urbani gli operatori che agiscono nel pieno della legalità e non facendo nulla per combattere la piaga dell’abusivismo.

La Direttiva inoltre, non aveva ragione d’essere visto che Soprintendenze e Comuni dispongono già di ogni strumento per tutelare beni architettonici, artistici e paesaggistici.

L’attuazione di questo provvedimento potrebbe portare in Emilia Romagna alla chiusura del 50% delle imprese ambulanti, che attualmente sono 9.939 e occupano circa 15.000 lavoratori, con oltre 7.000 persone che si troverebbero senza posto di lavoro e alla cancellazione di molti importanti mercati che da centinaia di anni rendono vive le piazze e le città della nostra regione.

 

MERCATI E FIERE

IN EMILIA ROMAGNA

 

728 mercati

707 fiere

33.365 posteggi

40.708 posteggi

1.590.276 giornate di posteggio

2.240 giornate di fiera

 

94.955 giornate di posteggio

 

  

 

La Confesercenti Emilia Romagna ha partecipato con una delegazione all’undicesimo “Rendez-vous international de la ville du commerce”, organizzato a Nancy da Vitrines d’Europe (di cui la Confesercenti è membro fondatore), una rete di associazioni di commercianti e operatori economici di Italia, Francia, Spagna, Belgio e Portogallo. Tema dell’incontro: “Centre ville: grande scene de l’innovation”.

 Alla guida della delegazione italiana, di cui facevano parte anche rappresentanti di altre Regioni, c’erano il presidente di Vitrines d’Europe e direttore di Confesercenti Emilia Romagna, Stefano Bollettinari, e il Vice-presidente nazionale della Confesercenti, Roberto Manzoni.

 Nel suo intervento, Stefano Bollettinari ha ricordato come: “Vitrines d’Europe continua a battersi per lo sviluppo delle città, del commercio e dell’economia urbana, in modo da coniugare sostenibilità, qualità, valori sociali con le opportunità economiche. In questo senso le piccole e medie imprese sono le protagoniste di questo sviluppo, soprattutto quelle indipendenti, che in Europa rappresentano ancora una parte importante dell’economia.

 Nell’Europa a 27 – ha continuato Bollettinari – il settore dei “servizi” rappresenta infatti quasi il 70% degli occupati contro il 25% dell’industria e il 5% di occupati dell’agricoltura. E’ quindi evidentemente un settore determinante per i bilanci di tutti i paesi.

 Nonostante i problemi strutturali delle città e la crisi economica che ha investito il mondo intero, e che si riflette di conseguenza anche sulla tenuta delle piccole e medie imprese, occorre rilanciare gli investimenti nelle città secondo precise strategie: verso le infrastrutture immateriali nella logica della smart cities, ma anche verso le infrastrutture materiali di cui molte città sono ancora carenti, come trasporti, mobilità, intermodalità, qualità urbana, allo scopo di agevolare l’accesso e la fruibilità dei centri storici.

 Per realizzare tutto ciò la nuova programmazione dei Fondi dell’Unione Europea 2014-2020 dovrebbe dare particolare enfasi al tema delle città come “motori di sviluppo”. Quella che il presidente di Vitrines d’Europe immagina è: “Una città che rappresenti la realizzazione del “sogno europeo” ben diverso da quello di altre parti del mondo, che esprima concretamente gli ideali europei di democrazia e di integrazione, di città sempre più accoglienti sia per chi vi abita e lavora, sia per chi la visita per turismo.”

 A giudizio di Roberto Manzoni “L’undicesima edizione del Rendez-vous europeo ha rappresentato un proficuo momento di approfondimento e scambio delle diverse esperienze europee che potranno essere utilizzate per lo sviluppo di politiche concrete per la salvaguardia e valorizzazione dei centri storici e delle attività che in essi insistono.

 La pesante crisi in atto impone di sostenere e sviluppare tutto il sistema imprenditoriale del commercio e del turismo che soprattutto in questa fase sta subendo i pesanti contraccolpi del persistente calo dei consumi, con scelte innovative e concertate con le nostre associazioni”.

 

La Confesercenti esprime profonda preoccupazione, sulla questione del regime concessorio delle attività di spiaggia, per ciò che il decreto approntato dal Governo sembra prevedere, ossia il mantenimento dell’evidenza pubblica per quanto attiene il rinnovo delle concessioni balneari a partire da fine 2015.

Viste le rimostranze e le spiegazioni profuse da alcuni anni dalle Associazioni di categoria riguardo l’argomento, viene il sospetto che più che necessità normativa, ci sia la ferma volontà di non capire e di proseguire verso una strada che, da una parte manda in crisi gli attuali concessionari congiuntamente a tutto il mondo del turismo balneare che viene coinvolto, dato che la questione interessa al cuore la nostra offerta e la sua tipicità e integrazione, dall’altra crea aspettative per qualche pretendente con la scusa di riqualificare e migliorare l’offerta.

La prima questione, infatti, è proprio questa: il miglioramento dell’offerta con l’evidenza pubblica costituisce una colossale bugia, dal momento che ottenere una concessione allasta significa poi poterla perdere a quella successiva, cosa sufficiente a sconsigliare investimenti, alimentando il degrado e non la riqualificazione delle concessioni. Ed ancora: il nostro Governo, a quanto si apprende, non crede nella possibilità di deroghe sul modello di quanto concesso alla Spagna? Ci spiegate - sottolinea Confesercenti - perché quello che l’Europa concede alla Spagna, accordando tempi oltretutto lunghissimi, non può essere concesso allItalia che, oltretutto, sulle spiagge ha una tradizione ed un impegno assolutamente superiore?

Esistono due Bolkestein in proposito? Con la Comunità Europea bisogna discuterne evidenziando le nostre peculiarità.

Ribadiamo dunque che l’asta delle spiagge comporterebbe conseguenze gravi al turismo balneare, per questo chiediamo con forza quantomeno una sanatoria che permetta l’allungamento dell’attuale periodo concesso di almeno 25/30 anni. Questo, per dare il tempo a chi ha investito, ossia a quasi tutti gli attuali concessionari, di ammortizzare le spese, alle famiglie dei concessionari di riorganizzare la propria esistenza ed al turismo balneare nel suo complesso di avere un conveniente lasso di tempo per far che la normativa sulle spiagge sia finalizzata effettivamente al miglioramento ed al potenziamento dei servizi.

Domani venerdì 9 novembre alle ore 10,00 presso la sala Ulisse del CLUB HOTEL DANTE di Cervia in Viale Milazzo 81 (angolo Lungomare G. Deledda) si terrà l’Assemblea Regionale degli Operatori di spiaggia associati per discutere sullo schema di decreto legislativo di riordino delle concessioni e la normativa spagnola. Come uscire da questa situazione? Le proposte e le iniziative del sindacato per tutelare l’offerta turistica e balneare.

All’Assemblea coordinata dal Direttore Regionale Confesercenti Stefano Bollettinari interverrà anche il Presidente Nazionale Fiba-Confesercenti Vincenzo Lardinelli.

All’incontro si farà il punto anche sui pesanti danni prodotti dalla recente mareggiata alle strutture balneari della costa.

Si è svolto ieri al Royal Hotel Carlton di Bologna, il convegno regionale organizzato da Confesercenti E.R. e Anva (Associazione nazionale venditori Ambulanti) dal titolo: “Direttiva servizi: quali prospettive per il commercio ambulante?”.

All’incontro hanno partecipato per l’Anva, il presidente dell’Emilia Romagna e quello nazionale Dario Domenichini e Maurizio Innocenti insieme al coordinatore nazionale Adriano Ciolli; l’assessore al turismo e commercio del Comune di Bologna, Nadia Monti, Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti E.R., Paola Castellini, responsabile Servizio Commercio della Regione Emilia-Romagna.

Scopo del convegno è stato quello di delineare gli sviluppi futuri del settore alla luce delle importanti novità emerse nel confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico sull’applicazione della Direttiva europea Bolkenstein.

Nel luglio scorso, infatti, era stata firmata l’intesa Stato-Regioni sui criteri da utilizzare per l’assegnazione dei posteggi su area pubblica. Tale intesa rappresenta un positivo compromesso che premia il paziente lavoro svolto dall’Anva e valorizza la storia e le tradizioni dei nostri mercati e le conquiste che la categoria ha fin qui acquisito.

A giudizio del presidente Anva-Confesercenti E. R., Dario Domenichini: “Il risultato premia il lavoro svolto dai livelli associativi che sono stati determinanti per portare avanti le nostre richieste e rivendicazioni, volte a dare certezza e futuro agli operatori del commercio su area pubblica. Tutto ciò grazie anche al lavoro comune di grande rilievo svolto con le Regioni e i Comuni che ci hanno sostenuto in questa lunga battaglia che ha visto finalmente riconosciuti i diritti acquisiti della categoria, valorizzandone la professionalità”.

Per Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti E.R.: “ Dopo il successo ottenuto in questa fase occorre guardare avanti e sostenere maggiormente l’evoluzione e lo sviluppo del commercio su aree pubbliche. E’ sempre stato questo un comparto dinamico, capace di rinnovarsi, una tipologia distributiva moderna e professionale che ha coniugato tradizione e innovazione ed è ancora in grado di competere adeguatamente con le altre tipologie distributive. Si tratta inoltre di un servizio commerciale diffuso sul territorio con un alto valore sociale, che continua a riscuotere apprezzamenti da molti consumatori, non ultimi i turisti”.

 

Consistenze del commercio ambulante in Emilia Romagna al 30 giugno 2012. Fonte: Osservatorio Commercio-Ministero Sviluppo Economico

Tipologia comm.le

Specializzazione comm.le

BO

FE

FO

MO

PR

PC

RA

RE

RN

TOT

Commercio ambulante

Non specificato

62

51

56

14

51

37

73

61

82

487

Alimentare

269

163

200

284

156

137

167

192

249

1.817

Abbigliamento, Tessuti e Calzature

349

121

102

188

122

92

231

135

135

1.475

Abbigliamento e Tessuti

684

272

317

583

180

232

335

302

405

3.310

Calzature e Pelletterie

69

15

61

76

12

21

48

27

80

409

Altri Articoli

363

130

220

231

166

188

315

173

355

2.141

Mobili e Articoli di uso domestico

64

33

32

40

21

18

29

28

35

300

Totale

1.860

785

988

1.416

708

725

1.198

918

1.341

9.939

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