11 Luglio 2025
Le città dell’Emilia-Romagna hanno visto negli ultimi anni incrementare il numero di... segue
10 Luglio 2025
La Federazione Italiana Balneari Emilia-Romagna, attraverso il Presidente Maurizio Rustignoli, esprime la... segue
03 Luglio 2025
Partono sabato 5 luglio i saldi estivi in Emilia-Romagna, appuntamento atteso da... segue
02 Luglio 2025
Si è insediato il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione ENASARCO, a... segue
La recente legge di riforma del mercato del lavoro non soddisfa pienamente le aspettative delle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi aderenti alla Confesercenti dell’Emilia Romagna in quanto, nonostante le modifiche introdotte rispetto all’impostazione originaria, riduce gli elementi di flessibilità del lavoro “in entrata” e rende di fatto inapplicabile alcuni istituti molto utilizzati da questa tipologia di imprese, come ad esempio il lavoro a chiamata. E’ quanto emerso oggi nel corso del convegno “Riforma del lavoro e impatto sulle piccole e medie imprese”, tenutosi a Bologna e organizzato dalla Confesercenti dell’Emilia Romagna.
All’incontro, coordinato da Beppe Boni, Vicedirettore de Il Resto del Carlino, hanno partecipato l’Onorevole Giuliano Cazzola, il Senatore Tiziano Treu, la Responsabile del servizio lavoro della Regione E.R Paola Cicognani, il Professor Michele Faioli dell’Università Tor Vergata di Roma, Stefano Bollettinari, Direttore della Confesercenti E.R. e Mauro Bussoni, Vicedirettore generale Confesercenti nazionale.
“I contratti a tempo determinato e a chiamata, così come altre forme di flessibilità - sostiene Stefano Bollettinari –Direttore di Confesercenti Emilia Romagna- non vanno penalizzati perché, se gestiti correttamente, rappresentano una necessità per il settore terziario e per il turismo, in quanto corrispondono ad esigenze oggettive e peculiari di questo comparto. Basti pensare, per fare un esempio, alla stagionalità turistica, ai picchi di lavoro durante i weekend e nelle festività, che ormai fanno parte dei cambiamenti del mercato e delle abitudini dei consumatori o a volte sono indotti da cambiamenti legislativi. Inoltre, in tanti casi questi strumenti hanno permesso ai giovani di entrare nel mondo del lavoro trovando poi un’ occupazione più stabile.
Oltre a ciò, Confesercenti Emilia Romagna ritiene importante continuare a riproporre due temi che nella riforma recentemente varata non sono contenuti: la riduzione del costo del lavoro, e quindi del cuneo fiscale, e la previsione di misure significative di incentivazione all’occupazione particolarmente importanti in questa fase di forte crisi economica.”
Confesercenti Emilia Romagna esprime la propria soddisfazione per la nomina a Direttore generale dell’ENIT di Andrea Babbi attuale Amministratore delegato di APT Servizi Emilia Romagna.
“Questa nomina – afferma Stefano Bollettinari, Direttore regionale dell’Associazione – oltre a rappresentare un premio alle capacità personali di Babbi, può essere l’occasione per portare in ambito nazionale la positiva esperienza del sistema turistico dell’Emilia Romagna per quanto riguarda la promo commercializzazione”
Confesercenti Emilia Romagna e tutte le proprie Associazioni del turismo sono disponibili alla più ampia collaborazione come peraltro sin qui garantito, ed esprime al nuovo Direttore i migliori auguri per un proficuo lavoro.
A Bologna è stato firmato il primo contratto di rete tra Confidi.
Fautori dell’accordo sono Cofiter Emilia-Romagna, intermediario vigilato dalla Banca d’Italia operante in campo regionale, e cinque confidi del settore terziario attivi in ambito provinciale: Finterziario Rimini, Creditcom Forlì-Cesena, Confidi per le imprese Cesena, Garcom Piacenza, e Garcom Parma.
L’iniziativa, prima sul territorio italiano, persegue attraverso un programma comune, obiettivi mirati e concreti: concentrare risorse e competenze, rafforzare l’interlocuzione con il sistema istituzionale e bancario, creare valore per le imprese associate che operano sul territorio.
“E tutto ciò- sottolinea Enrico Postacchini, Presidente Cofiter- attraverso la valorizzazione del patrimonio economico e delle competenze di ciascuno, tenendo alta la focalizzazione sul presidio del rischio. Una rete dunque, per costituire un fronte comune al pericolo di assottigliamento del patrimonio legato a questo tempo di crisi prolungata e alle nuove regole introdotte da Basilea2”.
Tra le priorità del programma comune della rete dei confidi emiliano-romagnoli del terziario è inclusa anche la condivisione delle migliori pratiche e la costruzione di sinergie nell’attività di promozione e sostegno delle imprese che ne fanno parte.
Si pongono dunque le condizioni per ulteriori percorsi di razionalizzazione della rete dei confidi, a fronte di una fase congiunturale assai negativa per le imprese del commercio e del terziario, contrassegnata dal calo dei consumi.
“Con questo accordo di rete – afferma Stefano Bollettinari, Vice Presidente di Cofiter e Presidente del Comitato di Indirizzo – è stato compiuto un passo fondamentale verso l’integrazione del sistema dei Confidi del commercio, del turismo e dei servizi in Emilia-Romagna, che si tradurrà in una migliore efficacia, nell’ottenimento di economie di scala e in un maggiore supporto alle imprese del settore in questa fase difficile”.
L’iniziativa è nata nell’ambito del progetto realizzato dall’Unioncamere Emilia-Romagna, in attuazione di un accordo di programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Unioncamere nazionale, con il supporto scientifico di Universitas Mercatorum.
Per Carlo Alberto Roncarati, Presidente dell’Unioncamere Emilia-Romagna, “il contratto di rete si conferma uno strumento prezioso e flessibile per lo sviluppo non solo delle PMI, ma anche delle loro strutture di supporto e promozione. Questa modalità di aggregazione, per la prima volta applicata ai Confidi, consente di cucire un abito su misura dei soggetti aderenti per realizzare programmi comuni e per ricercare economie di scala e di specializzazione, in diversi settori. Nel caso dei Confidi del terziario, si potenzia un’attività di rete che, pur mantenendo l’indipendenza e l’autonomia delle singole strutture, consente di ricercare soluzioni più efficaci per le imprese aderenti, preparando ulteriori percorsi di razionalizzazione, che a medio termine potranno essere costruiti tenendo presente anche logiche improntate all’intersettorialità, in modo da ridurre l’impatto negativo delle esigenze strutturali di contenimento della spesa pubblica.”
“E’ indispensabile ripristinare e allineare la sospensione al 30 novembre prossimo di tutte le scadenze degli adempimenti tributari, fiscali, contributivi e amministrativi per chi risiede nelle aree colpite dal sisma e fissare un’ulteriore slittamento al 30 giugno 2013 per chi ha subito danni ad abitazioni e imprese”. E’ quanto afferma con determinazione il Tavolo regionale dell’Imprenditoria dell’Emilia Romagna, rappresentativo di 15 Associazioni e 350.000 imprese di tutti i settori produttivi, concordando pienamente con la richiesta in proposito fatta al Governo dai Presidenti di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto in questi giorni.
E’ necessario più che mai in questa fase, favorire il più possibile i notevolissimi sforzi che stanno svolgendo cittadini e imprese per ripristinare abitazioni e attività produttive e questi provvedimenti di slittamento delle scadenze servono a dare fiato alle comunità colpite dal sisma e andrebbero a sostegno di popolazioni e imprenditori che senza troppo clamore si sono rimboccati le maniche e hanno iniziato da subito a ricostruire.
Il prossimo tre agosto i balneari di tutta Italia incroceranno gli ombrelloni in segno di protesta per manifestare contro il silenzio del Governo riguardo ai problemi della categoria.
I clienti degli stabilimenti dovranno aspettare le 11 del mattino per potersi riparare dal solleone, fino a quando cioè i gestori riprenderanno la normale attività dopo aver reso note le motivazioni del fermo (saranno regolarmente garantiti i servizi di salvataggio). In particolare, la protesta mira a dire no alle aste degli stabilimenti previste dall’Unione Europea a partire dal primo gennaio 2016.
L’agitazione è stata decisa oggi dai sindacati di categoria, Fiba-Confesercenti, Sib-Confcommercio, Cna-Balneatori, Assobalneari Italia-Confindustria, insieme ad un pacchetto di iniziative che verranno attuate nel corso del mese di agosto su tutte le spiagge. Le organizzazioni chiedono all’esecutivo la riapertura del tavolo di confronto per redigere un documento condiviso con le misure da mettere in campo per superare la condizione di difficoltà che sta paralizzando il settore balneare già fortemente provato dagli effetti della crisi economica.
Le associazioni di categoria hanno invitato le istituzioni locali ad unirsi alla manifestazione di protesta contribuendo così a dare visibilità ad una situazione che sta mettendo a rischio imprese e posti di lavoro.
Altri articoli...
- Confesercenti E.R e Confcommercio: no all'accordo sulla qualità dell'aria
- Riforma del lavoro: preoccupazione della Confesercenti per i nuovi adempimenti
- Soddifazione per la firma dell'intesa Bolkestein per il commercio ambulante
- Qualità dell'aria: per Confersercenti può mettere in crisi le attività dei centri storici