“L’accordo di programma sulla qualità dell’aria che si apprestano a sottoscrivere il prossimo 26 luglio la Regione Emilia-Romagna, le Province e i Comuni con più di 50.000 abitanti sarà un ulteriore elemento depressivo che si aggiungerà al già pesante contesto economico e andrà a colpire soprattutto i centri storici che, pur essendo gli ambiti di eccellenza per il commercio, il turismo e per la stessa vita sociale, stanno diventando sempre meno accessibili.” È quanto afferma il Presidente di Confesercenti regionale in una nota a commento dell’Accordo sulla qualità dell’aria attualmente in discussione fra Regione e Enti locali. “Nonostante la nuova versione preveda la sospensione del blocco del traffico nel mese di dicembre e fino al 6 gennaio – continua Manzoni – complessivamente si rendono le città meno accessibili non incidendo in modo strutturale sull’inquinamento atmosferico e si penalizzano in modo sostanziale le piccole e microimprese che operano nei centri delle città, introducendo elementi di favore per gli insediamenti commerciali decentrati. L’auspicio è che a livello locale si riesca a usare quella poca flessibilità prevista dall’accordo in maniera positiva”.

Un secco no alle nuove misure di limitazione del traffico contenute nella bozza dell’Accordo di Programma sulla qualità dell’aria, presentato e discusso oggi pomeriggio in Regione. Questo il commento di Confcommercio Imprese per l’Italia dell’Emilia Romagna e di Confesercenti Emilia Romagna rispetto alla proposta, che prevede un inasprimento dei provvedimenti già adottati in questi anni.

“I blocchi del traffico non servono: sono solo una misura di facciata, che dopo 10 anni non si può più considerare “emergenziale” - dichiara il Vice Direttore di Confcommercio Emilia Romagna Pietro Fantini. L’ipotesi di estendere il blocco del traffico a più giornate è del tutto inaccettabile – prosegue Fantini. Come si fa a promuovere lo sviluppo delle città e dei loro centri storici con provvedimenti di questo tipo? Non solo queste misure non incidono in maniera strutturale su un contenimento reale e durevole dell’inquinamento atmosferico, ma sono fortemente penalizzanti ed inadeguate per le nostre città, aggravando una situazione già critica per le imprese commerciali e turistiche che operano nei centri storici”.

Il testo del nuovo Accordo non soltanto è peggiorativo per quanto riguarda il periodo di applicazione, dal momento che prevede l’attuazione di tutte le misure, compresi i blocchi del giovedì, fin dal primo di ottobre, ma presenta anche un forte inasprimento nell’entità delle misure, prevedendo l’estensione del blocco del traffico alla domenica, con la forte probabilità che si vada da un minimo di una ad addirittura tutte le domeniche di chiusura totale della circolazione.

Per il Direttore di Confesercenti Emilia Romagna Stefano Bollettinari, queste misure saranno “un ulteriore elemento depressivo oltre al già pesante contesto economico, che andrà a colpire soprattutto i centri storici che, pur essendo gli ambiti di eccellenza per il commercio, il turismo e per la stessa vita sociale, stanno diventando sempre meno accessibili. Invece di ridurre la mobilità delle nostre città occorrerebbe puntare ad un sistema di trasporto di standard europeo, risolvendo in modo strutturale il problema della qualità dell’aria con infrastrutture, sistemi di mobilità e di mezzi pubblici e privati a basso impatto ambientale e potenziando i parcheggi di attestamento nelle vicinanze dei centri cittadini”. 

Forte contrarietà di Confcommercio e Confesercenti regionali anche per la proposta di ampliamento delle zone a traffico limitato delle città inserita tra le misure gestionali dell’Accordo.  

Preoccupante la mancanza di proposte realmente alternative da parte della Regione. Ancora una volta nell’Accordo vengono replicate misure improprie e non risolutive, su cui sono ampiamente note le posizioni delle due Associazioni, che bocciano l’equazione automatica sforamenti PM10 con chiusura del traffico nei centri storici. Una scelta, giudicata sbagliata e fuori luogo, che da anni si concentra esclusivamente sui centri urbani e sulle loro attività, che diventano gli unici capri espiatori.

E quest’anno, al danno si aggiunge la beffa: l’idea di chiedere a negozi e bar di tenere chiuse le porte di accesso per ridurre le dispersioni termiche!

Pesantissime le conseguenze e i danni causati dal terremoto anche per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nelle zone colpite delle province di Modena, Ferrara e Bologna.

E’ quanto emerge dalle prime valutazioni effettuate dalle Confesercenti dei territori interessati.

La stima effettuata indica che nei Comuni più colpiti le attività presenti nei centri storici sono state danneggiate pesantemente nella quasi totalità (e comunque con percentuali tra il 70 e il 90%).

Mentre i danni alle attività commerciali e turistiche appena al di fuori dei centri urbani, oscillano tra il 20 e il 50%. Altri danni sono in corso di accertamento nei Comuni solo parzialmente colpiti; in ogni caso la stima delle conseguenze del sisma deve essere effettuata con tempi congrui, anche perchè la situazione è ancora difficile.

La priorità è quella ora di ricreare le condizioni per la ripresa delle attività economiche e fornire quindi un sostegno adeguato a tutto il sistema delle imprese.

“Anche per questo Confesercenti Emilia Romagna, – sostiene il suo Presidente regionale Roberto Manzoni pur apprezzando le prime misure adottate dal Governo, chiede che queste vengano rafforzate con l’esenzione dall’IMU per il 2012 (e non solo la sua posticipazione) e con il rinvio di tutte le scadenze fiscali, contributive e delle rate dei mutui, fino al ritorno alla normalità, per tutte le attività danneggiate e non solo per quelle inagibili.

Inoltre per la loro immediata ripresa è prioritario sia l’accesso al credito, sia il rafforzamento dei fondi e dell’attività di garanzia dei Confidi che in questa emergenza possono svolgere un ruolo determinante insieme alle Banche. Servono inoltre politiche di sostegno dirette alle imprese che prevedano anche la possibilità di contributi a fondo perduto e un sistema semplificato di accesso agli ammortizzatori in deroga per garantire il sostegno ai dipendenti di queste imprese”

 

Apprezzamento di FIVA Confcommercio Emilia Romagna e ANVA Confesercenti regionale per le recenti evoluzioni del confronto condotto con il Ministero dello Sviluppo Economico dalle rispettive Federazioni nazionali in merito all’applicazione della normativa Bolkestein al commercio su area pubblica.

“Dall’inizio del confronto ad oggi – commenta il Presidente di FIVA Confcommercio Emilia Romagna Alverio Andreoli – sono stati fatti significativi passi avanti nella discussione, fino al risultato attuale. La stesura, da parte del Ministero, di una nuova bozza di intesa che recepisce in larga parte le proposte avanzate in questi mesi dalla nostra categoria è di per sé un segnale positivo, che deve farci ben sperare rispetto all’adozione di un testo finale che tuteli il lavoro e gli investimenti dei nostri operatori”.

“Rispetto alla prima proposta sono stati fatti importanti passi in avanti – dichiara il presidente ANVA Confesercenti dell’Emilia Romagna Dario Domenichini – che ci consentono di guardare con ottimismo al futuro ritenendo che i diritti acquisiti degli operatori saranno salvaguardati. Ora, però, dobbiamo operare affinché nella stesura definitiva della normativa assuma la massima rilevanza il requisito dell’anzianità che maggiormente garantisce i diritti degli operatori del settore”.  

“L’azione portata avanti a livello regionale e nazionale dalle federazioni di settore e dalle rispettive Organizzazioni di categoria, insieme all’importante lavoro di confronto e condivisione con la Regione Emilia Romagna – ha commentato il Vice Direttore di Confcommercio Emilia Romagna Pietro Fantini – hanno consentito di intervenire in maniera tempestiva e puntuale nel merito del testo in discussione, avanzando proposte a tutela dell’interesse degli operatori su area pubblica.”

Ad avviso di Giacomo Bardi Coordinatore ANVA Regionale “sarà importante proseguire nella collaborazione, già molto proficua, con la nostra Regione, al fine di recepire al meglio gli aspetti normativi maggiormente favorevoli agli operatori su aree pubbliche”.

Fiva e Anva, pur rilevando alcuni positivi sviluppi sulle problematiche affrontate, si riservano comunque un giudizio complessivo rispetto al testo definitivo dell’Intesa, che dovrà essere formalmente sottoposto alla Conferenza delle Regioni per essere validato.

Per la sua edizione 2012 la Borsa delle 100 Città d’Arte torna, dal 25 al 27 maggio, a Ferrara, città dove la manifestazione è nata sedici anni fa e si è consolidata nel tempo – In Piazza Trento e Trieste per tutto il weekend passerella dell’Italia delle eccellenze culturali, con degustazioni, esibizioni folkloristiche, dimostrazioni di artigianato tipico e incontri con l’autore – Sabato 28 maggio attesi al workshop nel Castello Estense 90 tour operator provenienti da 29 paesi che incontreranno 380 seller della più specializzata offerta turistica italiana – Nel 2011 le città d’arte dell’Emilia Romagna hanno registrato +5,6% di arrivi e +6,2% di presenze, con forte incremento sia dei flussi dall’estero che di quelli di turisti italiani

 

E’ Ferrara la città d’arte dell’Emilia Romagna che nel 2011 ha registrato, secondo i dati elaborati per Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna dal Centro Studi Turistici (CST), la migliore performance, con un incremento del +23% di presenze sul 2010.

E proprio il centro storico della città estense sarà il palcoscenico, dal 25 al 27 maggio prossimi, della 16a edizione della Borsa delle 100 Città d’Arte, tra i più importanti appuntamenti italiani dedicati alla vacanza culturale e d’arte, che proprio a Ferrara è nata e ritorna dopo una parentesi quadriennale a Ravenna.

La Borsa, promossa da Confesercenti, ENIT, APT Emilia Romagna e Unione di Prodotto Città d’Arte, Comune, Provincia, CCIAA di Ferrara e Bologna, con la collaborazione di E.N.B. del Turismo, Fondazione e Cassa di Risparmio di Ferrara, Unipol Assicurazioni e Krifi, prevede come di consueto un momento rivolto al pubblico dei vacanzieri in cerca di spunti e proposte di viaggio e uno più indirizzato all’aspetto commerciale. Per l’intero weekend Piazza Trento e Trieste sarà invasa da numerosi stand in rappresentanza delle più diverse eccellenze culturali e turistiche di tutta Italia, che si presenteranno ai visitatori della Borsa attraverso degustazioni, esibizioni folkloristiche, dimostrazioni ed esposizioni di artigianato tipico e incontri con l’autore. Dal punto di vista del business vero e proprio, la Borsa prevede quest’anno la partecipazione di 90 tour operator provenienti da 29 paesi, tra cui BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), Canada e Stati Uniti, che incontreranno 380 seller della più specializzata offerta turistica italiana nel corso del workshop di sabato 26 maggio, il momento più atteso della Borsa, ospitato nella splendida cornice del Castello Estense.

Prima del workshop i TO prenderanno parte ad un educational tour alle scoperta dell’Emilia, che prevede la visita di Bologna e dei suoi monumenti e musei giovedì 24 e venerdì 25 al mattino, proseguendo poi per Ferrara nei pomeriggi di venerdì 25 e sabato 26.

Anche per questa edizione la Borsa avrà un’anteprima, rappresentata dal focus aperto al pubblico sul tema “Città d’arte e voli low cost. Binomio virtuoso per il turismo”, ospitato giovedì 24 maggio (ore 16.00) nella Sala Riunioni della Marconi Business Lounge dell’Aeroporto Marconi di Bologna. Come di consueto in programma anche l’appuntamento con il tradizionale Forum dei siti Unesco che, giunto quest'anno alla sua 12a edizione, si terrà sabato 26 alle ore 11.00 all'Imbarcadero del Castello Estense e avrà per tema “Set autentico. Luoghi dal paesaggio alla scenografia”. Tra gli altri appuntamenti a tema turistico in programma, il Convegno “Qualità dei servizi di ospitalità e fruibilità dei beni culturali, risorse per la crescita del turismo della città”, promosso in collaborazione con IS.NA.R.T. e MiBAC

 e ospitato venerdì 25 maggio (ore 10.30) nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Ferrara, e il focus economico internazionale sulla destagionalizzazione dal titolo “Italia, una vacanza lunga un anno”, a cura di Ente Nazionale Bilaterale del Turismo e Assoturismo Confesercenti, previsto sempre venerdì 25 all’Imbarcadero 2 del Castello Estense (ore 15.00).

 

L’andamento 2011 delle città d’arte dell’Emilia Romagna

Secondo i dati provvisori forniti dalle Amministrazioni Provinciali ed elaborati per Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna dal Centro Studi Turistici (CST) le città d’arte emiliano romagnole hanno complessivamente registrato una buona performance nel 2011 sia in termini di arrivi (+5,6%, pari a 127mila arrivi in più) che di presenze (+6,2% per 285mila presenze in più), con quest’ultimo dato in ripresa dopo due anni di rallentamento della domanda. Complessivamente dal 2000 a oggi l’incremento degli arrivi è stato del +37,5% e quello delle presenze di +33,8%, con un saldo positivo in dodici anni di 650mila arrivi e oltre 1 milione e 230mila pernottamenti in termini assoluti.

Analogamente a quanto già constatato nella passata stagione, i risultati migliori del 2011 sono stati ottenuti dalla domanda straniera (+9,2% di presenze), ma a differenza del 2010 è cresciuta anche la domanda italiana (+4,4%).

«In un momento così difficile per l’economia del Paese e i cui riflessi si riverberano anche sul turismo -sottolinea Stefano Bollettinari, Direttore Confesercenti Emilia Romagna- i dati 2011 dimostrano la grande rilevanza delle città d’arte e d’affari nell’ambito del complesso del turismo dell’Emilia Romagna, facendo registrare ancora una volta un risultato positivo, grazie soprattutto alla domanda straniera, ma con una buona performance anche dei turisti italiani».

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