E’ stata presentata nel corso di conferenza stampa che si è tenuta oggi nella sede dell’Enit a Roma, la 17a Borsa del Turismo delle 100 città d’arte d’Italia che si svolgerà a cavallo tra maggio e giugno prossimo a Bologna. Si tratta di una iniziativa di grande rilevanza perché farà della nostra città e della nostra regione, un palcoscenico internazionale di promozione turistica delle nostre eccellenze.
All’incontro erano presenti il presidente nazionale Confesercenti Marco Venturi, Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti E.R., Pier Luigi Celli, presidente dell’Enit, Nadia Monti, assessore al Turismo del Comune di Bologna, Valerio Miglioli, presidente iniziative Turistiche.
Nel presentare l’iniziativa, Stefano Bollettinari ha affermato che:
"Proprio perché il contesto economico e' difficile e' necessario continuare a svolgere iniziative di promocommercializzazione come la Borsa del Turismo delle 100 Città d'Arte d'Italia, particolarmente in una fase in cui e'sempre più importante aumentare l'internazionalizzazione del nostro turismo, viste le difficoltà della domanda italiana. Questa manifestazione e' anche un esempio efficace di come l'Emilia Romagna riesca a fare sistema tra pubblico e privato nell'ambito del turismo; infatti questa partnership tra Confesercenti e sistema pubblico dura ormai da 17 edizioni e quella che si svolgerà a fine maggio a Bologna si preannuncia particolarmente importante e partecipata".
Secondo i dati nazionali di Unioncamere, un’impresa su quattro in Italia è rosa. Un risultato apprezzabile considerato che l’incremento delle imprese femminili ha registrato un aumento dello 0,5%, oltre 7mila unità, rispetto a quello più generale delle imprese attestato sullo 0,3%.
A subire meno gli effetti della crisi sono le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+3.640) a differenza di quelle del commercio che hanno subito una flessione (-743).
In leggera controtendenza è la nostra regione, che registra un aumento nel 2012 rispetto all’anno precedente, solo delle attività di ristorazione.
Secondo la Cat Confesercenti E.R. su dati Unioncamere E.R. la consistenza delle imprese femminili attive nel 2012 che hanno svolto l’attività prevalente nel commercio al dettaglio sono state 18.449 (18.759 nel 2011) , nel settore dell’alloggio 1.457 (1.474 nel 2011), nella ristorazione 7.341 (7.164 nel 2011).
Il numero maggiore di imprese al femminile nel settore del commercio al dettaglio e della ristorazione si trova nella provincia di Bologna mentre, per quanto riguarda l’attività ricettiva, primeggia Rimini.
“I dati generali confermano – a giudizio di Paola Morselli responsabile del settore Imprenditoria femminile della Confesercenti E.R. -che la gestione femminile delle imprese è capace di reggere agli scossoni della recessione. E’ incontrovertibile che le donne sono capaci di reinventarsi, attingendo ad un sapere che appartiene loro per tradizione: la ristorazione, valore aggiunto della nostra regione. Sarebbe auspicabile che su questi dati si svolgessero ricerche di tipo sociologico, oltre che statistico, in grado di offrire a chi si troverà a governare il nostro Paese e il nostro territorio, indirizzi precisi e qualificati per lo sviluppo dell’impresa al femminile, in particolare, ma, soprattutto per la ripresa dell’economia più in generale.”
Aumenta l'impegno degli operatori a far fronte agli obblighi fiscali, ma sono necessari correttivi perchè l'impatto della crisi e la pressione fiscale sempre più elevata stanno soffocando le imprese.
Dall’indagine annuale dell’ufficio economico della Confesercenti Emilia Romagna che ha analizzato un campione di 9.549 studi di settore di aziende operanti nei settori del commercio, turismo e servizi in tutta la regione, relativi all’anno di imposta 2011 e confrontati con gli anni precedenti, emerge che rispetto al 2010 sono aumentate leggermente le ditte congrue più quelle che si sono adeguate agli studi, passando dal 74,9% al 75,1% (+0,2%) del 2011. Inoltre confrontando i dati suddetti del 2006 pari al 65,5%, con il 75,1% del 2011, si evince che nel periodo c’è stato un aumento del 9,6% di ditte che rispettano gli studi di settore.
Per quanto riguarda l’incidenza dei correttori anticrisi sugli indici di congruità delle ditte, si riscontra un abbassamento del dato che era del 35,3% nel 2010 ed è passato al 30,1% nel 2011; ciò significa che i correttivi non hanno funzionato abbastanza perché la crisi economica ha colpito ancora più duramente nel 2011 rispetto all’anno prima e specialmente in qualche categoria, alcune imprese hanno incontrato più difficoltà ad adeguarsi agli studi; su questi settori evidentemente la crisi ha inciso maggiormente.
Nel complesso delle categorie monitorate si registra comunque aumento del dato delle ditte congrue più quelle adeguate, che riportano la media complessiva al +0,2% nel confronto tra 2010 e 2011.
“I dati emersi dalle nostre elaborazioni sugli studi di settore – sottolinea Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna – evidenziano che pur nell’ambito di una crisi lunga e pesantissima come quella attuale, le piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi ce la stanno mettendo tutta per far fronte agli adempimenti fiscali, tanto più che in cinque anni, dal 2006 al 2011, il totale delle ditte congrue più quelle che si sono successivamente adeguate è aumentato di quasi il 10% e ciò è accaduto nonostante la scarsa efficacia dei correttivi anticrisi, che non hanno tenuto conto abbastanza della congiuntura negativa che sta soffocando gran parte delle imprese e con una pressione fiscale complessiva ormai a livelli insostenibili, che necessita di essere al più presto abbassata in modo significativo”.
“L’impresa presenta il conto”, questo è il titolo dell’iniziativa svolta oggi da Confesercenti Emilia Romagna al Royal Hotel Carlton di Bologna, nel corso della quale ha incontrato alcuni candidati al Parlamento alle prossime elezioni politiche dei tre principali schieramenti.
Al confronto, aperto da un intervento del presidente regionale di Confesercenti Roberto Manzoni, hanno partecipato: Andrea De Maria per il PD, Giuliano Cazzola per la LISTA MONTI e Giorgio Serni in rappresentanza di Deborah Bergamini per il PDL.
Al confronto, aperto da un intervento del presidente regionale di Confesercenti Roberto Manzoni, hanno partecipato: Andrea De Maria per il PD, Giuliano Cazzola per la LISTA MONTI e Giorgio Serni in rappresentanza di Deborah Bergamini per il PDL.
Confesercenti E.R. ha sottolineato, nell’intervento introduttivo del presidente, come la crisi che ormai da alcuni anni sta sconvolgendo la nostra economia e il nostro lavoro, abbia colpito più di altri, alcuni comparti, caratterizzati dalla presenza di migliaia di micro e piccole imprese. Imprese queste ultime che hanno dato fondo a tutte le proprie risorse disponibili ed ora sono allo stremo delle proprie forze.
Le imprese “presentano il proprio conto” anche in Emilia Romagna – si legge in una nota diffusa dall’Associazione - perché vogliono tornare a garantire sviluppo, occupazione e ricchezza. Imprese che da sempre contano esclusivamente sulle proprie forze, fra mille difficoltà e sacrifici.
Sono quelle che hanno subito gli unici processi di liberalizzazione, sono quelle che più di altre hanno subito la crisi del mondo bancario, pur pagando di interesse tassi più elevati ed avendo le minori percentuali di insolvenza. E oggi presentano il proprio conto.
Un conto che comprende i sacrifici di migliaia di imprenditori e che auspichiamo, possa essere quanto prima saldato.
Un conto che viene presentato ai candidati parlamentari ai quali si richiede un primo anticipo: un impegno per salvare le nostre imprese.
“Le cifre che presentiamo oggi – afferma il presidente di Confesercenti Emilia Romagna, Roberto Manzoni – sottolineano ancora una volta la pesantezza della crisi anche per le piccole e micro imprese della nostra regione, nella gran parte ditte individuali; basti pensare che nel solo 2012 hanno cessato la loro attività ben 7.607 imprese del commercio (21 imprese hanno chiuso ogni giorno) e 2.396 nei servizi di alloggio e ristorazione (7 imprese ogni giorno).
Gli occupati indipendenti nel commercio tra il 2007 e il 2010 sono diminuiti di 4.552 unità.
Se poi consideriamo che già nel 2011 e 2012 pressione fiscale e calo dei consumi hanno messo in ginocchio le imprese, se non ci saranno modifiche legislative la situazione diventerà drammatica nel 2013, anno in cui le aziende italiane (incluse quelle a gestione familiare) dovranno pagare ulteriori 14 miliardi di tasse e imposte, quasi 3.000 euro in media per ciascuna, rispetto a quanto pagato nel 2012”.
“Per evitare una possibile catastrofe – prosegue Manzoni – occorre intervenire con molteplici azioni come: scongiurare l’aumento dell’Iva dal 21% al 22%, ridurre le aliquote Irpef per i redditi medio bassi e l’Irap per le p.m.i., escludere l’Imu da immobili strumentali e prima casa, rivedere i criteri di applicazione della Tares, favorire l’attività dei Confidi per il credito alle imprese, ridurre il costo del lavoro e la burocrazia, riattribuire alle Regioni la competenza sulle aperture domenicali, sostenere lo start up d’impresa e rafforzare le infrastrutture per la crescita del turismo”
L’accordo Enti Bilaterali Confesercenti e UniCredit firmato per sostenere imprese e lavoratori delle zone colpite dal sisma del maggio scorso, sta registrando in Emilia Romagna risultati importanti. L’accordo prevede finanziamenti a 12 mesi a tasso zero fino a 50.000 euro
Ad oggi sono 44 le imprese che hanno già ottenuto l’agevolazione, per un totale di 1.200.000 euro di finanziamento (con una media di 27.300 euro circa cadauna).
Altre 40 domande sono attualmente in corso di esame da parte di UniCredit e dovrebbero portare, se accolte, ad un volume di finanziamenti di circa 2 milioni di euro. Considerando che si tratta di richieste fatte da micro e piccole imprese, il volume di risorse erogate finora è veramente significativo.
I finanziamenti hanno interessato per il 75% aziende della provincia di Modena, per il 20% della provincia di Ferrara mentre per il 5% aziende della provincia di Bologna.
“La prima fase dell’operatività dell’accordo con UniCredit ha funzionato – sottolinea soddisfatto Stefano Bollettinari direttore di Confesercenti Emilia Romagna - ed ha consentito di venire incontro alle prime esigenze di parecchie piccole imprese situate nei territori colpiti dal sisma con piccoli prestiti, in media di 27.000 euro, a interessi zero per un anno, grazie a procedure celeri e poco burocratiche. Tali interventi hanno rappresentato una prima boccata di ossigeno per gli operatori interessati in attesa di misure più importanti. La convenzione è comunque ancora aperta e potrà consentire ad un altro centinaio di imprese che hanno i requisiti di accedervi”.
“Il successo dell’iniziativa – dichiara Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord di UniCredit - testimonia ancora una volta che, davanti a un dramma come quello del terremoto, gli emiliani hanno saputo fare sistema, dando vita a iniziative come questa che ha visto collaborare fattivamente il mondo creditizio, quello associazionistico e gli imprenditori del territorio. Ci siamo tutti rimboccati le maniche per avviare il più velocemente possibile la ripresa. Questa iniziativa si inserisce in un percorso strutturato di azioni che UniCredit ha sviluppato a sostegno delle popolazioni terremotate, sia attraverso l’attività bancaria, che attraverso specifici interventi solidali, in condivisione con le istituzioni locali, in primo luogo la Regione”
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