Pesantissime le conseguenze e i danni causati dal terremoto anche per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nelle zone colpite delle province di Modena, Ferrara e Bologna.

E’ quanto emerge dalle prime valutazioni effettuate dalle Confesercenti dei territori interessati.

La stima effettuata indica che nei Comuni più colpiti le attività presenti nei centri storici sono state danneggiate pesantemente nella quasi totalità (e comunque con percentuali tra il 70 e il 90%).

Mentre i danni alle attività commerciali e turistiche appena al di fuori dei centri urbani, oscillano tra il 20 e il 50%. Altri danni sono in corso di accertamento nei Comuni solo parzialmente colpiti; in ogni caso la stima delle conseguenze del sisma deve essere effettuata con tempi congrui, anche perchè la situazione è ancora difficile.

La priorità è quella ora di ricreare le condizioni per la ripresa delle attività economiche e fornire quindi un sostegno adeguato a tutto il sistema delle imprese.

“Anche per questo Confesercenti Emilia Romagna, – sostiene il suo Presidente regionale Roberto Manzoni pur apprezzando le prime misure adottate dal Governo, chiede che queste vengano rafforzate con l’esenzione dall’IMU per il 2012 (e non solo la sua posticipazione) e con il rinvio di tutte le scadenze fiscali, contributive e delle rate dei mutui, fino al ritorno alla normalità, per tutte le attività danneggiate e non solo per quelle inagibili.

Inoltre per la loro immediata ripresa è prioritario sia l’accesso al credito, sia il rafforzamento dei fondi e dell’attività di garanzia dei Confidi che in questa emergenza possono svolgere un ruolo determinante insieme alle Banche. Servono inoltre politiche di sostegno dirette alle imprese che prevedano anche la possibilità di contributi a fondo perduto e un sistema semplificato di accesso agli ammortizzatori in deroga per garantire il sostegno ai dipendenti di queste imprese”

 

Per la sua edizione 2012 la Borsa delle 100 Città d’Arte torna, dal 25 al 27 maggio, a Ferrara, città dove la manifestazione è nata sedici anni fa e si è consolidata nel tempo – In Piazza Trento e Trieste per tutto il weekend passerella dell’Italia delle eccellenze culturali, con degustazioni, esibizioni folkloristiche, dimostrazioni di artigianato tipico e incontri con l’autore – Sabato 28 maggio attesi al workshop nel Castello Estense 90 tour operator provenienti da 29 paesi che incontreranno 380 seller della più specializzata offerta turistica italiana – Nel 2011 le città d’arte dell’Emilia Romagna hanno registrato +5,6% di arrivi e +6,2% di presenze, con forte incremento sia dei flussi dall’estero che di quelli di turisti italiani

 

E’ Ferrara la città d’arte dell’Emilia Romagna che nel 2011 ha registrato, secondo i dati elaborati per Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna dal Centro Studi Turistici (CST), la migliore performance, con un incremento del +23% di presenze sul 2010.

E proprio il centro storico della città estense sarà il palcoscenico, dal 25 al 27 maggio prossimi, della 16a edizione della Borsa delle 100 Città d’Arte, tra i più importanti appuntamenti italiani dedicati alla vacanza culturale e d’arte, che proprio a Ferrara è nata e ritorna dopo una parentesi quadriennale a Ravenna.

La Borsa, promossa da Confesercenti, ENIT, APT Emilia Romagna e Unione di Prodotto Città d’Arte, Comune, Provincia, CCIAA di Ferrara e Bologna, con la collaborazione di E.N.B. del Turismo, Fondazione e Cassa di Risparmio di Ferrara, Unipol Assicurazioni e Krifi, prevede come di consueto un momento rivolto al pubblico dei vacanzieri in cerca di spunti e proposte di viaggio e uno più indirizzato all’aspetto commerciale. Per l’intero weekend Piazza Trento e Trieste sarà invasa da numerosi stand in rappresentanza delle più diverse eccellenze culturali e turistiche di tutta Italia, che si presenteranno ai visitatori della Borsa attraverso degustazioni, esibizioni folkloristiche, dimostrazioni ed esposizioni di artigianato tipico e incontri con l’autore. Dal punto di vista del business vero e proprio, la Borsa prevede quest’anno la partecipazione di 90 tour operator provenienti da 29 paesi, tra cui BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), Canada e Stati Uniti, che incontreranno 380 seller della più specializzata offerta turistica italiana nel corso del workshop di sabato 26 maggio, il momento più atteso della Borsa, ospitato nella splendida cornice del Castello Estense.

Prima del workshop i TO prenderanno parte ad un educational tour alle scoperta dell’Emilia, che prevede la visita di Bologna e dei suoi monumenti e musei giovedì 24 e venerdì 25 al mattino, proseguendo poi per Ferrara nei pomeriggi di venerdì 25 e sabato 26.

Anche per questa edizione la Borsa avrà un’anteprima, rappresentata dal focus aperto al pubblico sul tema “Città d’arte e voli low cost. Binomio virtuoso per il turismo”, ospitato giovedì 24 maggio (ore 16.00) nella Sala Riunioni della Marconi Business Lounge dell’Aeroporto Marconi di Bologna. Come di consueto in programma anche l’appuntamento con il tradizionale Forum dei siti Unesco che, giunto quest'anno alla sua 12a edizione, si terrà sabato 26 alle ore 11.00 all'Imbarcadero del Castello Estense e avrà per tema “Set autentico. Luoghi dal paesaggio alla scenografia”. Tra gli altri appuntamenti a tema turistico in programma, il Convegno “Qualità dei servizi di ospitalità e fruibilità dei beni culturali, risorse per la crescita del turismo della città”, promosso in collaborazione con IS.NA.R.T. e MiBAC

 e ospitato venerdì 25 maggio (ore 10.30) nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Ferrara, e il focus economico internazionale sulla destagionalizzazione dal titolo “Italia, una vacanza lunga un anno”, a cura di Ente Nazionale Bilaterale del Turismo e Assoturismo Confesercenti, previsto sempre venerdì 25 all’Imbarcadero 2 del Castello Estense (ore 15.00).

 

L’andamento 2011 delle città d’arte dell’Emilia Romagna

Secondo i dati provvisori forniti dalle Amministrazioni Provinciali ed elaborati per Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna dal Centro Studi Turistici (CST) le città d’arte emiliano romagnole hanno complessivamente registrato una buona performance nel 2011 sia in termini di arrivi (+5,6%, pari a 127mila arrivi in più) che di presenze (+6,2% per 285mila presenze in più), con quest’ultimo dato in ripresa dopo due anni di rallentamento della domanda. Complessivamente dal 2000 a oggi l’incremento degli arrivi è stato del +37,5% e quello delle presenze di +33,8%, con un saldo positivo in dodici anni di 650mila arrivi e oltre 1 milione e 230mila pernottamenti in termini assoluti.

Analogamente a quanto già constatato nella passata stagione, i risultati migliori del 2011 sono stati ottenuti dalla domanda straniera (+9,2% di presenze), ma a differenza del 2010 è cresciuta anche la domanda italiana (+4,4%).

«In un momento così difficile per l’economia del Paese e i cui riflessi si riverberano anche sul turismo -sottolinea Stefano Bollettinari, Direttore Confesercenti Emilia Romagna- i dati 2011 dimostrano la grande rilevanza delle città d’arte e d’affari nell’ambito del complesso del turismo dell’Emilia Romagna, facendo registrare ancora una volta un risultato positivo, grazie soprattutto alla domanda straniera, ma con una buona performance anche dei turisti italiani».

 

L’aliquota Imu (Imposta municipale unica) base del 7,6 per mille applicata ad alberghi e negozi è già di per sé un gravoso aumento della pressione fiscale, se poi i Comuni decidessero di aumentarla o portarla al 10,6 per mille, come discrezionalmente previsto dal decreto sul federalismo municipale (e come sta avvenendo in parecchi Comuni), si trasformerebbe in una vera sentenza di condanna per il settore.

E’ il grido di allarme di Confesercenti Emilia Romagna che vede a rischio l’attività di molti operatori turistici e del commercio della nostra regione, già da tempo alle prese con gli effetti della grave crisi economica che investe l’intero Paese.

In base ad una simulazione effettuata dall’ufficio economico dell’Associazione, per quanto riguarda diverse tipologie di alberghi su un campione di comuni turistici dell’Emilia Romagna e in base alle aliquote che gli stessi si stanno orientando ad applicare, risulta che gli aumenti a carico delle imprese col passaggio dall’ICI all’IMU per il 2012 sarebbero tra il 30 e il 95% rispetto ai valori delle imposte 2011.

Per quanto riguarda il commercio, secondo quanto riportato dal Sole 24 ore di qualche giorno fa, nella sola Bologna, nel caso dell’aliquota base, la pressione fiscale per un negozio che nel 2011 pagava di Ici 1456,6 euro si trasformerà con l’IMU nel 2012, in 3568,0 euro, con un aumento del 145,0%.

Pressioni fiscali così gravose sono evidentemente contrarie a politiche di sviluppo e di rilancio del settore commerciale e turistico; per questo motivo Confesercenti Emilia Romagna si appella ai Comuni affinché facciano una politica di contenimento del livello delle aliquote, come previsto nell’ambito della propria autonomia e al Governo affinchè modifichi l’impianto della normativa in direzione dell’abbassamento della pressione fiscale.

In particolare, il direttore di Confesercenti regionale Stefano Bollettinari chiede “che venga considerata la difficile situazione e la fase di recessione che stiamo attraversando, che vede in particolare le piccole imprese, già in forte difficoltà a far fronte agli attuali livelli di tassazione, nella concreta impossibilità di sopportare ulteriori oneri, pena l’uscita dal mercato di un gran numero di esse e importanti perdite sul fronte occupazionale”.

Assocamping Confesercenti Emilia Romagna, l’Associazione degli Imprenditori delle Strutture Turistico - Ricettive all’Aria Aperta, ha chiesto, in una lettera inviata ai parlamentari dell’Emilia Romagna, un impegno preciso affinché, venga emanato in tempi brevi un provvedimento di proroga della scadenza prevista per il 6 ottobre 2012 per l’adeguamento dei campeggi/villaggi turistici con più di 400 posti letti, alle disposizioni in materia di prevenzioni antincendio previste dal DPR n. 151 del 2011. “L’iniziativa, che segue analoga richiesta inviata da Assocamping nazionale al Ministro del Turismo e Sport e al Ministro dell’Interno, – dichiara Monica Saielli presidente Assocamping Confesercenti Emilia Romagna – è motivata dall’assenza totale di indicazioni e linee guida in materia di prevenzione incendi specifiche per le strutture all’aria aperta e dal fatto che queste strutture si stanno predisponendo all’avvio della stagione estiva. Eventuali interventi di adeguamento si protrarrebbero necessariamente durante il periodo di apertura, con forti limitazioni all’esercizio dell’attività e con notevoli problematiche, anche di sicurezza, per gli ospiti dei campeggi. La proroga è dunque indispensabile - prosegue la Saielli - per consentire il normale svolgimento delle nostre attività nel periodo della stagione estiva che già si pre-annuncia difficile per il momento di crisi economica che stiamo attraversando. Ci occorre più tempo anche per meglio comprendere, con i nostri tecnici e i Corpi dei vigili del fuoco territoriali, quali siano gli adeguamenti realmente necessari da introdurre nelle nostre strutture anche in considerazione del fatto che l’alto livello di sicurezza dei campeggi nella nostra regione già garantisce la tutela dei nostri turisti”.

Bologna - “Il Decreto Semplificazione recentemente approvato dal Governo rischia seriamente di produrre una totale deregulation anche in Emilia Romagna nel delicatissimo settore della somministrazione di alimenti e bevande”. E’ quanto afferma Andrea Cavallina, Presidente regionale della Fiepet-Confesercenti.

“ Laddove si prevede che in occasione di sagre ed altre manifestazioni similari la somministrazione temporanea di alimenti e bevande possa essere svolta senza il possesso dei requisiti soggettivi e, si badi bene, non solo di quelli professionali che riguardano la preparazione e la manipolazione dei cibi, ma addirittura di quelli morali permettendo, ad esempio, anche a coloro che hanno riportato condanne per frodi alimentari o hanno commesso reati contro l’igiene pubblica, di svolgere tale attività – aggiunge Cavallina – e quindi si espongono i consumatori a rischi veramente seri. Quei rischi che le normative di settore hanno fortemente cercato di evitare

Ribadiamo inoltre come Fiepet-Confesercenti la nostra contrarietà alla proliferazione eccessiva di tali manifestazioni e sagre che ormai si svolgono praticamente tutto l’anno invece di limitarsi a pochi eventi con requisiti di eccellenza e di valorizzazione del territorio”.

Un altro punto contestato del decreto semplificazioni è quello che, andando a modificare il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, abroga l’attuale norma che impone ai circoli privati di essere in possesso della licenza di pubblica sicurezza per la somministrazione di bevande e alimenti. Apparentemente si sopprime quello che sembrerebbe un inutile onere, in realtà in questo modo decadono anche le regole di sorvegliabilità degli esercizi. Ciò significa, ad esempio, che i circoli privati potranno pubblicizzare la propria attività di somministrazione, che comunque rimane limitata ai soli soci ed il cui servizio non può essere paragonato in termini di qualità a quello dei pubblici esercizi, mediante insegne e cartelli alla stregua di un normale bar. Si viene così ad innescare un’indebita concorrenza nei confronti di baristi e ristoratori che, dal canto loro, esercitano l’attività in maniera professionale e nel rispetto di più onerose norme di carattere amministrativo e fiscale.

“Con tali decisioni, inoltre, si viene a creare una disparità assolutamente incomprensibile con la disciplina che regola le imprese del settore della ristorazione, con una ulteriore indubbia penalizzazione delle moltissime imprese che operano stabilmente ed in maniera professionale. Questo provvedimento – conclude Stefano Bollettinari, Direttore Confesercenti Emilia Romagna - assesta un ulteriore duro colpo alla ristorazione intesa anche e soprattutto come un prodotto di eccellenza del sistema turistico di cui tutti si vantano, ma che poi non viene tutelato e valorizzato come meriterebbe.

Confesercenti Emilia Romagna ritiene quindi assolutamente necessaria una modifica sostanziale nel predetto decreto in sede di conversione in legge”.

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