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Basta a misure inutili per la qualità dell’aria e dannose per le imprese dei centri storici, che aggravano la crisi attuale
“Siamo di fronte ad un provvedimento inutile ed iniquo – dichiara il Presidente di Confcommercio Emilia Romagna Ugo Margini - che distorce la concorrenza, ostacola l’accessibilità delle nostre città e penalizza le imprese di commercio, turismo e servizi dei centri storici a favore delle grandi strutture commerciali periferiche ed extraurbane, vere generatrici del traffico”.
“Quello che rende più preoccupante la situazione – aggiunge Roberto Manzoni, Presidente di Confesercenti Emilia Romagna – è che questo provvedimento viene adottato in un momento di crisi pesante della nostra economia e delle imprese del commercio che operano nei centri storici in particolare che rischiano di vedere i propri fatturati calare vistosamente, con danni irreparabili sull’occupazione e la vita stessa delle aziende”.
La Confcommercio Emilia Romagna e la Confesercenti regionale dicono basta alle limitazioni della circolazione nelle aree urbane e ai blocchi del traffico. Il testo del nuovo Accordo, che sarà sottoscritto il prossimo 26 luglio, è peggiorativo per quanto riguarda il periodo di applicazione, prevedendo i blocchi totali del traffico già dal primo ottobre, con l’unico palliativo della sospensione nel mese di dicembre e fino al 6 gennaio. Pesante l’inasprimento delle misure, a partire dal blocco del giovedì esteso anche alla prima domenica del mese, con la possibilità di chiusura anche nelle restanti domeniche. Preoccupazione anche per la possibile estensione delle ZTL all’interno dei centri storici, prevista nelle misure gestionali dell’Accordo. Purtroppo – aggiunge Manzoni – questo provvedimento viene riproposto ormai da oltre dieci anni senza un reale confronto col mondo delle imprese, che vengono chiamate solo nella fase finale della stesura dell’accordo per un adempimento meramente formale, senza il supporto di dati certi che dimostrino l’efficacia della misura di restringimento della circolazione nei soli centri storici sulla diminuzione dell’inquinamento atmosferico”. Con l’approvazione di questo provvedimento – prosegue Margini - si fa un passo indietro rispetto alla necessità di rilanciare il valore delle nostre città. Ora si deve evitare il rischio di una possibile estensione a macchia d’olio delle ZTL in tutta la Regione, per non incorrere in una vera e propria desertificazione dei nostri centri urbani”.Per il Presidente Margini “occorre mettere in campo vere politiche strutturali, dai parcheggi, agli incentivi per veicoli a basso impatto ambientale, a progetti di mobilità sostenibile. Serve un cambio di rotta immediato per dare una spinta ai consumi e alla ripresa: chiediamo che il Presidente Errani intervenga subito per rimettere in discussione il provvedimento.”
Il testo della Riforma del Lavoro è divenuto definitivo soltanto ieri 17 luglio, a seguito del pacchetto di emendamenti approvato all’interno del “decreto Sviluppo” ma molte disposizioni sono entrate in vigore nella data odierna e modificano alcuni istituti in modo sostanziale. Tra le varie novità è stato introdotto un nuovo adempimento che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe scoraggiare gli abusi nell’utilizzo dei contratti a chiamata, provvedendo l’imprenditore a comunicare l’avvio di ogni singola prestazione giornaliera e dal 18 luglio 2012 i datori di lavoro devono comunicare alla Direzione Territoriale del Lavoro, prima si chiamava Ispettorato del Lavoro, preventivamente ogni chiamata in servizio dei lavoratori con contratto di lavoro intermittente; in assenza di comunicazione preventiva di ogni singola chiamata, la sanzione comminabile all’impresa va da un minimo di euro 400,00 ad un massimo di euro 2.400,00. Altre novità importanti riguardano le dimissioni e altri istituti. “Il problema – afferma Roberto Manzoni, Presidente di Confesercenti Emilia-Romagna – è che mancano le necessarie informazioni e/o chiarimenti rispetto al contenuto della Legge n.92/2012 ‘Riforma lavoro’ e il tempo per informare le aziende associate è stato veramente poco. Voglio, pertanto, lanciare un appello alle imprese affinchè si mettano in contatto con i nostri uffici al più presto per ricevere le necessarie informazioni e ai competenti uffici ispettivi affinchè esercitino la giusta tolleranza nel disbrigo della loro attività”.
Per maggiori informazioni consultare il link: http://www.catconfesercenti.it/Notizieecomunicati/LaRiformadelLavoro.aspx
“L’accordo di programma sulla qualità dell’aria che si apprestano a sottoscrivere il prossimo 26 luglio la Regione Emilia-Romagna, le Province e i Comuni con più di 50.000 abitanti sarà un ulteriore elemento depressivo che si aggiungerà al già pesante contesto economico e andrà a colpire soprattutto i centri storici che, pur essendo gli ambiti di eccellenza per il commercio, il turismo e per la stessa vita sociale, stanno diventando sempre meno accessibili.” È quanto afferma il Presidente di Confesercenti regionale in una nota a commento dell’Accordo sulla qualità dell’aria attualmente in discussione fra Regione e Enti locali. “Nonostante la nuova versione preveda la sospensione del blocco del traffico nel mese di dicembre e fino al 6 gennaio – continua Manzoni – complessivamente si rendono le città meno accessibili non incidendo in modo strutturale sull’inquinamento atmosferico e si penalizzano in modo sostanziale le piccole e microimprese che operano nei centri delle città, introducendo elementi di favore per gli insediamenti commerciali decentrati. L’auspicio è che a livello locale si riesca a usare quella poca flessibilità prevista dall’accordo in maniera positiva”.
Apprezzamento di FIVA Confcommercio Emilia Romagna e ANVA Confesercenti regionale per la recente sottoscrizione dell’Intesa sull’applicazione della normativa Bolkestein al Commercio su area pubblica.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato – ha dichiarato il Presidente di FIVA Confcommercio Emilia Romagna Alverio Andreoli – raggiunto grazie all’impegnativo e coraggioso lavoro portato avanti, a tutti i livelli, dalle Federazioni di settore. Con la firma dell’Intesa abbiamo centrato l’obiettivo, non semplice, di coniugare una maggiore concorrenza con l’equità e il rispetto dei diritti acquisiti, valorizzando esperienza e professionalità di tutti gli operatori di settore. Un apprezzamento va anche alla Regione Emilia Romagna, che è stata al fianco della nostra categoria nel contribuire a delineare questa nuova intesa”.
“Il risultato ottenuto – sottolinea Dario Domenichini, presidente regionale di Anva-Confesercenti – è frutto del lavoro collettivo delle associazioni nazionali e territoriali che si sono impegnate fortemente nell’illustrare le richieste delle categorie e creare attorno a queste un clima di condivisione da parte delle Regioni e dei Comuni. Il commercio ambulante svolge in questi ultimi, anche i più distanti e disagiati, nei quartieri delle città, un ruolo fondamentale di servizio alla cittadinanza. Senza i mercati settimanali, senza quelli rionali, gran parte della residenza, in particolar modo quella anziana nei centri storici, non potrebbe avere servizi fondamentali a costi concorrenziali, favorendo di fatto la desertificazione delle città a favore della grande distribuzione”.
Da FIVA Confcommercio Emilia Romagna e ANVA Confesercenti Emilia Romagna viene anche l’apprezzamento per il lavoro svolto dalla Regione Emilia Romagna. La soluzione individuata nell’Intesa, a giudizio delle due Associazioni, rispetta l’impianto della Direttiva Servizi ed è equilibrata perché stabilisce, in sede di prima applicazione, criteri di concessione dei posteggi su aree pubbliche che non vanificano gli investimenti effettuati e l’esperienza professionale degli operatori.
“L’azione condotta a livello nazionale e regionale dalla nostra Organizzazione, insieme all’importante lavoro di confronto e di condivisione con la Regione e con l’Assessorato Regionale al Commercio – ha commentato il Vice direttore Confcommercio Emilia Romagna Pietro Fantini – hanno permesso di intervenire in maniera tempestiva per sciogliere le criticità iniziali e raggiungere, oggi, un’intesa largamente condivisibile, alla luce degli obblighi imposti dall’Europa”.
Per Stefano Bollettinari, Direttore di Confesercenti Emilia Romagna: “l’accordo raggiunto rappresenta un positivo compromesso che premia il paziente lavoro svolto dall’Anva e valorizza la storia e le tradizioni dei nostri mercati e le conquiste che la categoria ha fin qui acquisito. E’ un’intesa che può rilanciare il settore, ridare dinamicità ai mercati e riconfermare i diritti acquisiti, valorizzando la professionalità delle oltre 10 mila imprese del settore a livello regionale e di oltre 700 mercati”.
Un secco no alle nuove misure di limitazione del traffico contenute nella bozza dell’Accordo di Programma sulla qualità dell’aria, presentato e discusso oggi pomeriggio in Regione. Questo il commento di Confcommercio Imprese per l’Italia dell’Emilia Romagna e di Confesercenti Emilia Romagna rispetto alla proposta, che prevede un inasprimento dei provvedimenti già adottati in questi anni.
“I blocchi del traffico non servono: sono solo una misura di facciata, che dopo 10 anni non si può più considerare “emergenziale” - dichiara il Vice Direttore di Confcommercio Emilia Romagna Pietro Fantini. L’ipotesi di estendere il blocco del traffico a più giornate è del tutto inaccettabile – prosegue Fantini. Come si fa a promuovere lo sviluppo delle città e dei loro centri storici con provvedimenti di questo tipo? Non solo queste misure non incidono in maniera strutturale su un contenimento reale e durevole dell’inquinamento atmosferico, ma sono fortemente penalizzanti ed inadeguate per le nostre città, aggravando una situazione già critica per le imprese commerciali e turistiche che operano nei centri storici”.
Il testo del nuovo Accordo non soltanto è peggiorativo per quanto riguarda il periodo di applicazione, dal momento che prevede l’attuazione di tutte le misure, compresi i blocchi del giovedì, fin dal primo di ottobre, ma presenta anche un forte inasprimento nell’entità delle misure, prevedendo l’estensione del blocco del traffico alla domenica, con la forte probabilità che si vada da un minimo di una ad addirittura tutte le domeniche di chiusura totale della circolazione.
Per il Direttore di Confesercenti Emilia Romagna Stefano Bollettinari, queste misure saranno “un ulteriore elemento depressivo oltre al già pesante contesto economico, che andrà a colpire soprattutto i centri storici che, pur essendo gli ambiti di eccellenza per il commercio, il turismo e per la stessa vita sociale, stanno diventando sempre meno accessibili. Invece di ridurre la mobilità delle nostre città occorrerebbe puntare ad un sistema di trasporto di standard europeo, risolvendo in modo strutturale il problema della qualità dell’aria con infrastrutture, sistemi di mobilità e di mezzi pubblici e privati a basso impatto ambientale e potenziando i parcheggi di attestamento nelle vicinanze dei centri cittadini”.
Forte contrarietà di Confcommercio e Confesercenti regionali anche per la proposta di ampliamento delle zone a traffico limitato delle città inserita tra le misure gestionali dell’Accordo.
Preoccupante la mancanza di proposte realmente alternative da parte della Regione. Ancora una volta nell’Accordo vengono replicate misure improprie e non risolutive, su cui sono ampiamente note le posizioni delle due Associazioni, che bocciano l’equazione automatica sforamenti PM10 con chiusura del traffico nei centri storici. Una scelta, giudicata sbagliata e fuori luogo, che da anni si concentra esclusivamente sui centri urbani e sulle loro attività, che diventano gli unici capri espiatori.
E quest’anno, al danno si aggiunge la beffa: l’idea di chiedere a negozi e bar di tenere chiuse le porte di accesso per ridurre le dispersioni termiche!
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