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Dall’Emilia Romagna migliaia di imprenditori associati a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI alla manifestazione indetta a livello nazionale da Rete Imprese Italia.
Le imprese emiliano romagnole si mobilitano. Stanche di vedersi “rubare” il futuro, di lavorare in condizioni di continua incertezza, strozzate da una fiscalità intollerabile, inascoltate dalla classe politica, esasperate di sentirsi raccontare che la crisi è ormai finita, le piccole e medie imprese della nostra regione associate a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI parteciperanno alla manifestazione nazionale “Senza imprese non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”, organizzata da Rete Imprese Italia, per il 18 febbraio, a Roma. Tra loro, anche gli imprenditori delle aree emiliano-romagnole colpite prima dal terremoto, poi dall’alluvione.
Sono diverse migliaia i commercianti e gli artigiani dell’Emilia Romagna che, con pullman e treni, si mobiliteranno per raggiungere Roma, dove si svolgerà la manifestazione. Parteciperanno per far sentire la loro voce, per chiedere azioni immediate, per affrontare una situazione che è diventata ormai insostenibile.
Nella classifica della Banca Mondiale sulla facilità di fare impresa, l’Italia è al venticinquesimo posto tra i 28 paesi dell’Unione Europea: per i soli adempimenti fiscali sono necessarie 269 ore l’anno per un totale di 34 giorni lavorativi: 13 giorni in più rispetto alla media europea, 10 rispetto alla media dei paesi Ocse; il livello di imposizione fiscale sui profitti d’impresa nel 2013 è stato del 65,8%, oltre 20 punti sopra la media europea. La conseguenza è che nei primi 9 mesi del 2013 complessivamente hanno chiuso i battenti 277mila attività, e il 40% delle nuove imprese non supera il quarto anno di vita. Tutto ciò non è più ammissibile.
Quello delle piccole e medie imprese – ricordano CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI della regione – è il tessuto produttivo più esteso del nostro Paese e ha, da sempre, contribuito alla ricchezza e allo sviluppo dell’Italia. Rappresenta in Europa un caso unico per la sua diffusione e solidità, a cui si unisce l’elevata qualità dell’offerta. Per questo motivo è tanto importante salvaguardare questo patrimonio, la cui tenuta è determinante per il futuro dell’intera economia.
La manifestazione del 18 febbraio sarà inoltre l’occasione per presentare un manifesto contenente proposte concrete per un reale cambiamento economico e sociale.
Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna esprime soddisfazione per la firma da parte del Ministro del Turismo Bray del provvedimento di costituzione del Distretto turistico della Costa emiliano romagnola.
Ciò è funzionale alla riqualificazione e al rilancio dell’offerta del più forte prodotto turistico che la nostra regione esprime e che può avere da questo provvedimento una spinta ad una sempre maggiore competitività.
Le aspettative delle imprese da questo punto di vista sono molteplici; si tratta ora di vedere nel merito quali sono gli aspetti e le procedure che potranno trovare una reale semplificazione burocratica, in modo tale da permettere una diminuzione dei costi attualmente sostenuti dalle imprese turistiche e favorire i progetti di sviluppo e innovazione.
“Finalmente è arrivato lo strumento che da anni Assohotel Confesercenti richiedeva e che permetterà non solo una gestione ordinaria ottimale delle nostre imprese – sostiene Claudio Della Pasqua presidente Assohotel Emilia Romagna – ma sarà una spinta all’innovazione e alla creatività imprenditoriale, che sempre più sollecitata da una domanda in continua evoluzione, spesso viene ostacolata da una burocrazia incapace di comprenderla e quindi di assecondarla. E’ inoltre un segnale positivo che impegna noi e gli amministratori locali in un dialogo e cammino costruttivo per una ripresa economica delle nostre località”.
L’ANVA-Confesercenti dell’Emilia-Romagna, la maggiore organizzazione di rappresentanza dei commercianti su area pubblica chiede alle Amministrazioni Comunali di applicare la normativa regionale che regolamenta lo svolgimento dei mercati dei cosiddetti hobbisti.
“La normativa – afferma il presidente ANVA, Dario Domenichini – è entrata in vigore lo scorso primo gennaio e introduce alcuni elementi di garanzia a tutela del consumatore e di progressiva regolamentazione di un settore che sottrae quote di PIL, produce evasione fiscale e alle volte rappresenta un canale di commercializzazione di merce di dubbia provenienza. A fine gennaio, tuttavia, a fronte di numerosi Comuni che correttamente hanno provveduto a predisporre i necessari atti di adeguamento normativo, riscontriamo come ve ne siano ancora alcuni che ignorano l’esistenza della normativa o, peggio, tentino di aggirarla inventandosi improbabili mercatini del riuso che ancora attendono, per essere realizzati, le previste linee guide nazionali”.
Questa situazione – a giudizio dell’ANVA – vanifica lo sforzo compiuto dalla Regione, con il consenso unanime di tutte le forze politiche e delle parti sociali, di regolarizzare un settore che, a fianco dei numerosi e autentici hobbisti vede la presenza di venditori di professione, provenienti anche da realtà fuori dall’Emilia Romagna, che operano in assenza di qualunque adempimento fiscale, “molti colleghi, infatti, - continua Domenichini - stanchi di subire la concorrenza sleale di questi operatori hanno preferito, in questi anni, abbandonare l’attività magari per rientravi come hobbisti. È una situazione che non poteva più essere tollerata e che si accompagna a una crisi senza precedenti che sta colpendo anche la categoria dei commercianti su area pubblica che sono calati nel corso del 2013 di 146 unità sul territorio regionale con punte a Modena (-47), Bologna (-35), Parma (-22), Reggio Emilia (-20) e Piacenza (-19). A questo punto i Comuni devono applicare la normativa e a fine 2013, come prevede la legge, potremo sederci attorno a un tavolo e valutare assieme le modifiche che valuteremo necessarie per migliorarla”.
Imprese registrate al 31-12-2013, iscrizioni e cancellazioni nel 2013 delle imprese del commercio ambulante |
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Province e regioni |
Totale provincia |
|||||
Imprese registrate |
Iscrizioni |
Cancellate |
Saldo |
Variazioni percentuali delle imprese registrate |
||
Ottobre 2013/Dicembre 2013 |
Dicembre 2012/Dicembre 2013 |
|||||
Piacenza |
677 |
26 |
45 |
-19 |
-0,1 |
-1,2 |
Parma |
687 |
26 |
48 |
-22 |
-0,6 |
-0,3 |
Reggio nell'Emilia |
903 |
43 |
63 |
-20 |
0,6 |
-1,3 |
Modena |
1.360 |
57 |
104 |
-47 |
-1,4 |
-2,0 |
Bologna |
1.857 |
112 |
147 |
-35 |
-0,3 |
-0,7 |
Ferrara |
786 |
51 |
50 |
1 |
-0,4 |
0,4 |
Ravenna |
1.207 |
67 |
67 |
0 |
0,8 |
0,3 |
Forlì-Cesena |
947 |
61 |
68 |
-7 |
-0,2 |
-0,2 |
Rimini |
1.212 |
73 |
72 |
1 |
0,9 |
-6,6 |
EMILIA-ROMAGNA |
9.636 |
516 |
664 |
-148 |
-0,1 |
-1,5 |
Fonte: Confesercenti Emilia Romagna |
||||||
(*) I dati sono relativi alle attività economiche rientranti nel gruppo 478 della Classificazione delle Attività Economiche Ateco 2007 |
“Nella nostra regione esistono per la legge cittadini/ turisti di serie A e di serie B – sostiene Amalio Guerra, Presidente nazionale e regionale di Assoviaggi - I primi utilizzando le imprese turistiche (agenzie di viaggio e tour operator) come ad esempio le “Agenzie Sicure” riconosciute della nostra Regione, per la scelta dei loro viaggi, con le dovute tutele assicurative e della professionalità degli operatori del settore, mentre gli altri rivolgendosi a associazioni non professionali o alle Onlus che organizzano viaggi turistici senza ottemperare a tutti gli obblighi e controlli a cui sono soggette le agenzie viaggi o Tour operator, sono privi di tutela . Ora a fronte di queste problematiche dagli incontri avuti in questi giorni con le Associazioni di categoria, sembra emergere da parte dell’Assessorato Regionale al Turismo l’intenzione di non modificare la normativa al fine di limitare il notevole abusivismo che esiste nella nostra Regione. Così facendo – prosegue Amalio Guerra – verrebbe completamente ignorata la legge nazionale (art. 4 e art. 5 del Codice del turismo ) dove si evidenza che chi svolge attività economica, organizzata per la produzione e commercializzazione di prodotti e servizi è un’impresa e come tale deve essere assoggettata ai criteri previsti per le imprese cioè alle autorizzazioni e alle garanzie previste. Nel caso delle associazioni, chi non vuole diventare un’impresa deve utilizzare le agenzie di viaggio regolarmente autorizzate.
La revisione della normativa regionale, ad avviso di Assoviaggi Confesercenti Emilia Romagna, è quindi l’occasione per salvaguardare le imprese delle agenzie viaggi regolari e contrastare la concorrenza sleale e le attività non professionali.
Il Comune di Cesena accoglie la richiesta di Fiepet-Confesercenti Cesenate (la federazione dei pubblici esercizi) per la riduzione della tassa di occupazione del suolo pubblico a vantaggio dei pubblici esercizi che non tengono al proprio interno giochi d’azzardo. Un patto che Confesercenti Cesenate ha proposto al Comune di Cesena per contrastare la ludopatia.
La Fiepet-Confesercenti Cesenate, dopo aver aderito al tavolo di lavoro istituito dal Comune per il contrasto al gioco patologico, ha proposto un patto che prevede iniziative per opporsi a questo drammatico fenomeno e per sostenere i pubblici esercizi che fanno, o hanno già fatto, la scelta, prima di tutto etica, di non tenere nel proprio locale né slot machine né qualsiasi altro tipo di gioco d’azzardo.
La proposta prevedeva di rimodulare fortemente il canone della tassa di occupazione del suolo pubblico, a vantaggio dei locali che non hanno mai avuto slot machine (o simili) e giochi d’azzardo al loro interno o che decidono di eliminarli. A seguito di una condivisione sul tema, l’amministrazione comunale ha accolto la proposta, dichiarandosi disponibile a prevedere, già dalla prossima primavera, la diminuzione consistente della Cosap ai bar e ristoranti che non detengono nel proprio esercizio strumenti di gioco d'azzardo.
“Siamo molto soddisfatti – commenta Luca Collini, presidente della Fiepet-Confesercenti Cesenate - abbiamo avanzato una proposta significativa per svolgere azioni comuni con la nostra Amministrazione per il bene dei nostri concittadini ed anche per rilanciare un settore, quello dei pubblici esercizi, che da sempre è il fulcro vitalizzante della città, anche grazie ai tavoli che vengono posti davanti ai locali. Tramite questo patto, che metteremo a punto meglio nei prossimi giorni, Cesena si rivelerà ancora una volta come un esempio virtuoso per le realtà del territorio regionale”.
"Gli interventi sul canone di occupazione di suolo pubblico - aggiunge il Sindaco Paolo Lucchi - sono fra le azioni più sollecitate negli ultimi tempi e se ne è parlato anche al primo incontro della cabina di regia del centro storico. Oggi Confesercenti ci ha avanzato una proposta che coniuga le esigenze delle imprese cesenati alla necessità di perseguire un interesse sociale particolarmente elevato, che è il contrasto forte alla ludopatia. L’idea ci piace molto ed è velocemente attuabile attraverso un intervento diretto sui canoni. Ne parleremo anche al prossimo incontro della cabina di regia, approfondendo la questione dal punto di vista tecnico e numerico e dei tempi relativi alla sua applicazione”.
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