L’ufficio economico di Confesercenti Emilia Romagna ha svolto una indagine presso le proprie Associazioni territoriali sui primi effetti della riforma del lavoro (jobs act e legge di stabilità) con riferimento a un campione di imprese associate del commercio, del turismo e dei servizi.

Da questa analisi risulta che i contratti di lavoro attivati dal 1 gennaio di quest’anno al 30 aprile a livello regionale dal sistema Confesercenti, che hanno usufruito della decontribuzione triennale prevista dalla normativa, sono stati 759 (33% nel turismo,58% nel terziario e per il 9% nei servizi), mentre i contratti a tutele crescenti attivati dall’entrata in vigore del jobs act (7 marzo) al 30 aprile 2015 sono stati 270.

Per quanto riguarda invece i contratti a progetto e a tempo determinato,trasformati nello stesso periodo in contratti a tempo indeterminato, sono stati 305.

La stessa indagine ha rilevato che, considerate anche le chiusure di contratti intervenute nello stesso periodo si è comunque creata,fino ad aprile di quest’anno, nuova occupazione nel settore con un saldo positivo di 276 unità.

“I primi dati che emergono sugli effetti della riforma del lavoro nel terziario e nel turismo in Emilia Romagna sono positivi- commenta Stefano Bollettinari direttore Confesercenti Emilia Romagna - è un monitoraggio effettuato dai nostri uffici dell’area lavoro e si riferisce ad aziende del sistema Confesercenti, ma il trend è complessivamente favorevole con un saldo positivo di nuova occupazione per 276 addetti e sono ben 759 i contratti di lavoro attivati tra gennaio ed aprile 2015, che hanno usufruito della decontribuzione introdotta con la legge di stabilità. Ma la prosecuzione del trend positivo, prosegue Bollettinari, dipenderà soprattutto dal consolidarsi di una vera ripresa economica che nel commercio e nel turismo stenta ancora ad avviarsi. E’ inoltre necessario che la riduzione del costo del lavoro e quindi del cuneo fiscale diventi strutturale e occorre più attenzione al lavoro stagionale e a tempo determinato che nel nostro settore sono fattori di competitività fondamentale anche con riferimento all’economia turistica e non va assolutamente penalizzato”.

Si è svolto oggi il passaggio di consegne al vertice della Fipac-Confesercenti (Federazione Italiana Pensionati attività commerciali.)

Nel corso dell’Assemblea elettiva che si è tenuta all’Hotel Relais Bellaria di Bologna, Paola Pisi, dopo quindici anni di presidenza, ha consegnato nelle mani di Sergio Ferrari la direzione dell’associazione regionale davanti ad un folto numero di partecipanti.

Nel corso dell’incontro si è svolto inoltre il convegno dal titolo “Il ruolo della terza età nel welfare di oggi e di domani in Emilia Romagna” a cui hanno partecipato, tra gli altri, la vicepresidente e assessore alle politiche di Welfare Regione Emilia Romagna Elisabetta Gualmini, il presidente nazionale Confesercenti Massimo Vivoli, il presidente della Confesercenti Emilia Romagna, Roberto Manzoni e Lino Busà direttore Fipac. Tra i temi affrontati, la verifica dell’associazione delle intenzioni della Regione di rimanere “virtuosa” nelle politiche destinate agli anziani, mantenendo le risorse destinate al welfare, e continuando sulla strada del sostegno al Fondo per la non autosufficienza.

Sergio Ferrari, che ha scelto di offrire le sue competenze e il suo tempo anche al sostegno dei pensionati del commercio, nella Confesercenti ha già svolto il ruolo di vicepresidente nazionale, di presidente regionale e di Bologna ed è tutt’ora componente di giunta della Camera di Commercio.

Torna a Bologna per la sua 19a edizione la Borsa delle 100 Città d’Arte, ospitata dal 29 al 31 maggio prossimi al Palazzo dell’Archiginnasio – Presenti oltre 100 tour operator da 36 Paesi, che incontreranno 400 seller nel workshop di sabato 30 maggio – Enogastronomia protagonista con degustazioni, show cooking e incontri – Ottima performance nel 2014 delle Città d’Arte dell’Emilia Romagna: +3% negli arrivi (complessivamente 2,485 milioni) e nelle presenze (per un totale di 5,020 milioni), un incremento del +9,7% nei visitatori dei musei (637.649 ingressi complessivi) - A Bologna sempre più turisti stranieri (oltre 1 milione e 50 mila pernottamenti pari, al 48,2% delle presenze comunali

Ci saranno anche le cinque “Regine italiane dell’Arte e della Cultura 2015” ad animare la giornata inaugurale della 19a edizione della Borsa delle 100 Città d’Arte, che si terrà dal 29 al 31 maggio prossimi nella suggestiva cornice del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna (www.100cities.it).

Sono Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena, ovvero le candidate finaliste al titolo di “Capitale Europea della Cultura 2019” -vinto da Matera- che quest’anno metteranno in campo tante iniziative, frutto del lavoro già svolto per la candidatura, presentate venerdì 29 nel Cubiculum Artistarum del Palazzo dell’Archiginnasio.

Anche quest’anno la Borsa - promossa da Confesercenti, ENIT, APT Emilia Romagna e Unione di Prodotto Città d’Arte, Comune, CCIAA di Bologna, con la collaborazione di E.N.B. Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, UniCredit e Assicoop dell’Emilia Romagna- accoglierà decine di tour operator internazionali interessati al prodotto vacanza d’arte e cultura in Italia. Sono attesi oltre un centinaio di operatori da 36 Paesi del mondo (Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Croazia, Danimarca, Emirati Arabi, Francia,Finlandia, Germania, Giappone, India, Irlanda, Israele, Italia, Lituania, Malta, Messico, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Popolare Cinese, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria e USA), il 90% dei quali partecipa per la prima volta alla Borsa.

I paesi rappresentati crescono rispetto all’edizione 2014, con le new entry di Australia, Brasile, Irlanda, Malta e Slovenia. Accanto ad arte e cultura, sarà l’enogastronomia tipica il filo conduttore dell’intera manifestazione che caratterizzerà il ricco programma di eventi ed iniziative (www.100cities.it), come i momenti più legati al trade turistico.

Venerdì 29 previsti anche un seminario gratuito per addetti ai lavori sulla “Coopetition” (cooperazione + competizione) nel turismo (ore 10.00 Sala Stabat Mater) e il Focus Nazionale “La Valorizzazione del patrimonio culturale come volano per il turismo” (ore 15.00 Sala Accademia dell’Agricoltura), entrambi a cura di CAT Confesercenti Emilia Romagna e BTO Educational & Centro Studi Turistici Firenze.

Educational e workshop

Quattro gli educational tour dedicati agli operatori che permetteranno di andare alla scoperta dell’Emilia della Food Valley e della Motorvalley. Si comincia venerdì 29 con il tour La realtà vitivinicola dell’Emilia Romagna”, ospitato all’Enoteca Regionale di Dozza (Bo) pensato per far conoscere meglio e degustare il vino e i diversi prodotti enologici dell'Emilia Romagna. Due gli appuntamenti dedicati a Bologna: venerdì 29 si terrà l’educational tour “Le Botteghe Artigianali e i Mercati del Centro Storico”, mentre sabato sarà “Bologna da svelare” il tema dell’itinerario dedicato agli operatori. Ultimo appuntamento domenica 31 maggio, con “Modena terra di arte, motori, sapori, bel canto e benessere”. La Borsa vera e propria entrerà nel vivo già venerdì con il workshop “Fine Food and Wine: The Ultimate Italy”, riservato a buyer e seller specializzati in enogastronomia, per poi passare al momento clou sabato 30 con il workshop internazionale su appuntamenti prefissati, che vedrà i 100 Tour Operator incontrare 400 operatori dell’offerta.

Degustazioni, show cooking e salute in tavola

Per tre giorni il cortile del Palazzo dell’Archiginnasio si trasformerà in una ricca tavola imbandita tra degustazioni e show cooking. Il Festival del cibo di strada “Saporìe” (Cesena, 2-4 ottobre 2015) terrà come sua anteprima alla Borsa degustazioni di panini col Lampredotto e Trippa alla Fiorentina dalla Toscana, “Pani ca meusa”, arancine, cannoli e cassatine dalla Sicilia, Olive all’Ascolana dalla Marche e altro ancora. Nello stand gestito dalla Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici (Fiepet Confesercenti) per tre giorni si terranno show cooking gratuiti per imparare a preparare la panissa (ricetta vercellese a base di riso) e i Maccheroncini col pomodori scattaricciati (piatto tipico salentino) e scoprire qualità ed usi in cucina del bergamotto calabrese, e dei prodotti toscani delle aree del Parco Migliarino, di San Rossore e Massaciuccoli. Domenica 31 maggio spazio alla salute in cucina con gli appuntamenti di “Biogourmet” dedicati ai centrifugati e alla cucina vegan crudista (stand Fiepet Confesercenti). Per tutti i tre giorni, sempre nel cortile del Palazzo, potrà essere degustata la birra artigianale bolognese alla spina.

Buona performance delle città arte emiliano romagnole nel 2014: +3% di arrivi e presenze

L’offerta di arte e cultura –ma anche prodotti tipici, motorvalley, shopping esclusivo- delle città d’arte dell’Emilia Romagna attira sempre più turisti, italiani e stranieri. Secondo i dati provvisori forniti dalle Amministrazioni Provinciali ed elaborati per Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna dal Centro Studi Turistici (CST), la stagione 2014 ha chiuso con 2,485 milioni di arrivi e 5,020 milioni di presenze, facendo registrare una crescita intorno al 3%, con un saldo positivo di circa 75 mila arrivi e oltre 145 mila pernottamenti. Per quanto riguarda la domanda, si registra un incremento sia di quella italiana (+2,3%) che della straniera (+4,0%): per gli italiani si contano circa 69 mila pernottamenti in più, per gli stranieri oltre 76 mila. Complessivamente Il peso della componente straniera è salito al 39,5% del totale, mentre quello del mercato domestico ha riconfermato la sua solidità al 60,5%. Nonostante i risultati leggermente migliori degli stranieri, il turismo nazionale rimane preponderante in tutte le città. Bologna si distingue ancora per la quota più elevata di turisti stranieri (oltre 1 milione e 50 mila pernottamenti pari al 48,2% delle presenze comunali). Ottima performance anche per i visitatori dei musei nelle città d’arte emiliano romagnole, con un incremento del +9,7% (per un saldo positivo di 57.000 unità) e 637.649 ingressi complessivi.

“Considerata la situazione economica ancora incerta – spiega Stefano Bollettinari, direttore regionale Confesercenti – il risultato del 2014 per il turismo delle città d’arte dell’Emilia Romagna si può considerare soddisfacente, sia per la domanda italiana (+2,3%), sia per quella straniera (+4%). Migliora leggermente anche il tasso di occupazione alberghiera nel confronto tra il 2014 e il 2013, anche se le potenzialità dell’offerta alberghiera nelle città d’arte della Regione è ancora ampia e la redditività aziendale in questi ultimi anni si è molto ridotta”.

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L’economia regionale mostra qualche segnale di ripresa ma il commercio non ha ancora percepito l’inversione di tendenza.

Infatti, tra gennaio e aprile del 2015, secondo l’Osservatorio Confesercenti, hanno abbassato la serranda in Emilia Romagna 1.192 attività, mentre le nuove aperture sono state 575, per un saldo finale di -617 negozi, solo leggermente migliore rispetto allo stesso periodo del 2014, quando il saldo negativo arrivò a 662 attività.

Anche il commercio ambulante in Regione, a differenza del dato nazionale dove invece è l’unico settore che aumenta, mostra un trend ancora in flessione: 182 aperture, 253 cessazioni, per un saldo negativo di 71 attività (nel primo quadrimestre 2014 erano 121, quindi il dato anche in questo caso migliora leggermente).

Per quanto riguarda gli intermediari del commercio, settore collegato alle dinamiche del retail, la tendenza è la stessa dell’anno scorso, 638 iscrizioni, 883 cessazioni con un saldo negativo di 245 attività.

Prosegue inoltre anche in Emilia Romagna nel primo quadrimestre 2015 il ridimensionamento, in atto da alcuni anni, sia della rete di distribuzione carburanti (saldo negativo di 45 attività), sia dei punti vendita di riviste, giornali e periodici (con un saldo negativo di 25 attività), entrambi alle prese inoltre con un forte calo della redditività.

“E’ naturale che non possiamo che essere contenti quando sentiamo annunci che finalmente la tanto attesa ripresa è arrivata - spiega Roberto Manzoni presidente di Confesercenti Emilia Romagna. Ma quando ci confrontiamo con i dati forniti dall’Osservatorio e con la realtà quotidiana dei nostri associati, questi annunci suonano piuttosto delle piccole percezioni di miglioramento nell’economia virtuale, che non toccano ancora, purtroppo, la realtà del piccolo e medio commercio.

Siamo ancora in attesa di politiche per il rilancio dell’economia e dei consumi, di tasse più sostenibili, di norme sulla concorrenza sleale e sull’abusivismo, di minori spese da parte dei gestori di servizi, di sburocratizzazione. Sono questi i veri annunci che stiamo aspettando.”

Secondo l’Osservatorio Confesercenti, i prestiti bancari alle imprese commerciali e turistiche dell’Emilia Romagna, anche nel 4° trimestre 2014, fanno registrare una forte penalizzazione per le micro imprese fino a 5 addetti che vedono una contrazione del credito del -7,1% (il dato più pesante tra tutte le regioni italiane). In flessione anche il dato riferito alle imprese da 6 a 19 addetti (-4,4%), mentre aumenta invece la disponibilità di credito per le imprese con oltre 20 addetti del +5,5%.

Per contro, la dinamica tendenziale delle sofferenze lorde vede le imprese commerciali e turistiche fino a 5 addetti in posizione nettamente più virtuosa rispetto a quelle più grandi, facendo registrare in Emilia Romagna un aumento del 9,9%, meno della metà rispetto al complesso delle imprese del settore (20,3%) e con un risultato che si colloca tra i migliori delle diverse regioni italiane.

“I dati dell’osservatorio ancora una volta certificano il forte svantaggio nell’accesso al credito da parte delle piccole imprese commerciali e turistiche – sostiene Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti Emilia Romagna – rispetto alle imprese di maggiori dimensioni e in modo più forte nella nostra regione rispetto alla media nazionale.

Ribadiamo quindi la nostra richiesta formulata anche pochi giorni fa nell’ambito del Congresso Europeo del Commercio e del Turismo Urbano di intervenire con urgenza con norme mirate per le piccole imprese; occorre una sorta di ‘Piano Marshall’ per sostenere il commercio di prossimità”.


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