Regole uguali per tutti, più controlli sistematici per assicurare concorrenza leale fra tutte le attività ricettive della nostra regione che offrono lo stesso prodotto e spesso utilizzano gli stessi canali internet di promo-commercializzazione.

Queste le richieste di Assohotel-Confesercenti E.R. sulla base dei dati emersi dall’indagine, realizzata dal 2 febbraio al 18 marzo 2016, sulle principali piattaforme online (HomeAway, Wimdu, CasaVacanze, Booking, Tripadvisor), che Confesercenti E.R. ha commissionato al Centro Studi turistici di Firenze e presentati oggi nel corso di una conferenza stampa.

Dall’analisi risulta che in Emilia Romagna il fenomeno delle attività ricettive non ufficiali e gestite da privati è in continuo aumento. Questa tipologia di annunci sui diversi portali oscilla dal 14% all’80%: su Home Away sono state censite 2.162 offerte, di cui ben il 41% inserite da privati, fino al 76% pubblicate invece su Casavacanze.it. Anche su Booking.com, portale tradizionalmente vocato alla commercializzazione delle imprese ricettive, tra le 675 proposte di alloggio di B&B, Affittacamere e Locande ben il 22% non aveva una corrispondenza con imprese “ufficiali”. Ogni piattaforma, seppur con la sua diversità di proposte rivolte a segmenti differenti di mercato, presenta un livello di prezzi medi non proprio competitivo e un’offerta di posti letto assai rilevante: si passa dagli oltre 11 mila di Home Away agli oltre 8 mila di Wimdu e 7 mila di Casavacanze.it

Per il presidente Assohotel-Confesercenti Filippo Donati “è basilare che le regole siano uguali per tutti, in modo da assicurare il diritto di chi già lavora rispettando le normative regionali, paga le tasse sul proprio lavoro e garantisce la sicurezza dei consumatori: ritengo importante infatti che quanti scelgono la nostra regione come meta turistica, sappiano di arrivare in un territorio dove si assicurano standard di qualità e di legalità alta”.

A giudizio di Paolo Mazza, presidente Assohotel-Confesercenti Bologna: “anche per Bologna, città con significativi tassi di crescita del turismo incoming, il tema della concorrenza sleale e della parità di regole è molto sentito dalle imprese che quotidianamente si confrontano con il mercato. Infatti, dal focus su uno dei principali portali di ricettività in abitazioni private è emerso che l’80% degli annunci non erano riconducibili a strutture inserite negli elenchi ufficiali. Questa offerta sul mercato ammontava a 1.340 posti letto in 557 camere, con un prezzo medio di vendita pari a 61 euro a camera per notte. Tutto ciò, ovviamente, crea enormi difficoltà e perdita di competitività degli hotel della nostra città che sono soggetti a tutti gli obblighi di natura fiscale, di servizi e sicurezza che le normative regionali e nazionali prevedono”.

Secondo il direttore di Confesercenti E.R. Stefano Bollettinari: “il massiccio utilizzo del web che si è diffuso in questi ultimi anni, ha consentito anche ai titolari di alloggi privati, e alle forme di ospitalità non professionali, le stesse opportunità di promo-commercializzazione fino ad ora utilizzate dalla ricettività imprenditoriale, creando in tal modo una situazione fortemente asimmetrica a parità di condizioni di mercato, determinando quindi una concorrenza sleale.

Occorre perciò, da un lato un effettivo controllo delle norme esistenti (spesso non rispettate dalle forme di ricettività privata), dall’altro un aggiornamento complessivo delle leggi in materia che preveda la stessa regolamentazione per tutte le forme di ricettività in campo fiscale, di tassa di soggiorno laddove applicata, di pubblica sicurezza e igienico sanitarie”.

ALCUNI DATI DI SINTESI DELL'INDAGINE

Solo nel 2015, le presenze turistiche nella nostra riviera, secondo i dati dell’Osservatorio turistico regionale, sono state 37.510.000, l‘81% del totale regionale e gli addetti occupati nel settore secondo una stima dell’Ufficio economico Confesercenti E.R sono circa 50.000.

Se i dati forniti da Legambiente sono corretti, l’incidenza delle produzioni delle piattaforme regionali è pari a poco più dell’1,8% della produzione nazionale di gas e copre non più dell’1,7% dei consumi lordi; è chiaro perciò che il rischio ambientale che comporta continuare le attività estrattive entro le 12 miglia nel nostro mare, non valgono la candela.

Inoltre, è noto ormai come le attività estrattive nell’Alto Adriatico siano la principale causa della subsidenza, che significa la necessità di investire annualmente parecchi milioni di euro per il ripascimento delle spiagge.

Per questi motivi, dettati anche dal buon senso (l’associazione di categoria non è pregiudizialmente contraria ad un’industria che crea posti di lavoro, così come non sposa acriticamente posizioni ambientaliste) Assoturismo-Confesercenti E.R. è convinta che al referendum del 17 aprile si debba votare si, per salvaguardare un ambiente che risulta essere la nostra vera risorsa economica.


I NUMERI DEL TURISMO DELLA RIVIERA DELL’EMILIA ROMAGNA

Presenze turistiche 2015

37.510.000 *

(81,2% del totale regionale)

Alberghi

Posti letto

3.100 *

224.000 *

Campeggi e villaggi turistici

Posti letto

52 *

79.000*

Stabilimenti balneari

1.430 *

Pizzerie, ristoranti, trattorie

2.250 *

Bar, caffetterie, birrerie, enoteche

3.700 *

Boutiques

1.120 *

Km. di costa attrezzata

110 *

Addetti occupati nel settore

50.000 **

 

*dati Osservatorio turistico regionale – Il fenomeno turistico in Emilia Romagna edizione 2016

  **stima ufficio economico Confesercenti Emilia Romagna


Le piccole imprese del commercio continuano a diminuire anche in Emilia Romagna: secondo l’Osservatorio Confesercenti, nei primi due mesi dell’anno hanno chiuso altri 817 negozi, a fronte di 174 aperture, dati che confermano sostanzialmente il trend degli ultimi tre anni. Il saldo tra aperture e chiusure è quindi negativo per 643 imprese.

Se a ciò si aggiunge che gli ultimi dati Istat a livello nazionale sulle vendite al dettaglio a gennaio per le imprese che operano su piccole superfici, registrano un calo del 2%, ce n’è abbastanza per dire che la difficoltà delle piccole imprese a reggere il mercato continua.

Inoltre l’andamento negativo tra iscrizioni e cancellazioni ha riguardato in questo bimestre tutte le tipologie di imprese, dal commercio fisso e ambulante, ai bar e ristoranti e all’intermediazione.

“Senza una decisa ripresa dei consumi sarà impossibile invertire questa tendenza – sostiene Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti Emilia Romagna – Turn-over elevato, esistenza in vita delle piccole imprese sempre più ridotta, nuove aperture col contagocce sono elementi di grande preoccupazione che devono portare anche a provvedimenti normativi adeguati a fronteggiare queste emergenze, come ad esempio interventi sui canoni di locazione dei negozi, per la lotta all’abusivismo commerciale e per la valorizzazione del commercio di prossimità”.



A pochi giorni dalla consultazione referendaria sulle trivellazioni nell’Adriatico, Assoturismo-Confesercenti E.R. ribadisce la propria posizione contraria e invita i propri associati a votare si il 17 aprile prossimo.

Il rischio che corre un ecosistema così delicato come quello del Mediterraneo per rendere indipendente energeticamente il nostro paese per 7, 8 settimane nel caso del petrolio e per 6 mesi per il gas, potrebbe essere gravissimo e irreversibile: pensiamo solo cosa potrebbe accadere in caso di incidente in un mare chiuso come il nostro.

Per Assoturismo-Confesercenti E.R. è sicuramente più importante e redditizio salvaguardare e tutelare le nostre coste, considerato che il turismo è il nostro vero petrolio.

Se si vuole che il prodotto turistico dell’Emilia Romagna regga la sempre più forte competizione internazionale e che aumentino le presenze turistiche e il PIL regionale, la salvaguardia ambientale è un fattore imprescindibile. Inoltre, il sistema turistico rischia di essere compromesso dalla subsidenza, su cui incidono certamente le attività estrattive troppo vicine alla costa. Assoturismo-Confesercenti E.R. non è pregiudizialmente contraria ad un’industria che crea posti di lavoro. Tuttavia, lo sfruttamento dei giacimenti entro le 12 miglia potrebbe causare danni a un’economia troppo importante per la nostra regione e il principio di precauzione deve valere anche in un caso delicato come questo, soprattutto in virtù del fatto che non si ricaverebbero reali benefici in termini di risparmio energetico.

Confesercenti E.R. ha espresso la propria soddisfazione per l’approvazione, da parte dell’Assemblea legislativa di Aldo Moro, della legge sull’Ordinamento turistico regionale - Sistema organizzativo e politiche di sostegno alla valorizzazione e promo-commercializzazione turistica”.

Questa legge, che sostituisce la 7/98, riforma la disciplina dell’organizzazione turistica regionale e definisce i compiti degli Enti locali e degli altri organismi interessati allo sviluppo del turismo dell’Emilia-Romagna.

Siamo contenti che l’approvazione avvenga dopo un percorso di consultazione approfondito – ha sottolineato Filippo Donati, presidente regionale Assohotel Confesercenti – nel corso del quale abbiamo potuto dare il nostro contributo per aggiornare e implementare la legge regionale 7”.

Per il direttore Confesercenti E.R. Stefano Bollettinari: “Il nostro apprezzamento nasce dal fatto che questa legge prevede la valorizzazione dei territori e delle destinazioni turistiche insieme ai prodotti, attuando un connubio vincente per le strategie regionali. Quando si riesce a realizzare la vera concertazione tra istituzioni e associazioni, a beneficiarne è l’intero sistema turistico dell’Emilia Romagna.”

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