La Faib-Confesercenti E.R., attraverso il Coordinatore Michele Rosati, il Vice-Presidente Alessandro Broggi e Marcello Morelli, ha lanciato l’allarme per il futuro dei distributori di benzina durante un convegno organizzato dalla Faib-Confesercenti Piemonte dal titolo “Il gestore carburante ancora al centro della mobilità del futuro?”.
In Italia da dieci anni a questa parte è in costante diminuzione il numero dei benzinai: fra il 2013 e il 2023 è il calo è stato al di sopra del 30%. 
All’interno del settore della distribuzione c’è però stata una crescita relativa del numero delle stazioni di servizio gestite diversamente: le pompe “bianche” indipendenti dalle compagnie petrolifere, gestioni “anomale” nel senso di un presidio con contratti anomali e illegali, gli impianti “ghost” senza gestore, e quelli governati direttamente dalle compagnie.  
È il segno di una crisi che sta investendo la figura del benzinaio come lo si è conosciuto sinora e che, nel frattempo, è alle prese con la transizione energetica e con una mobilità non più basata esclusivamente sui carburanti tradizionali.
“Faib Confesercenti Emilia Romagna - ha spiegato Rosati - chiederà alla Regione che i prossimi bandi regionali di finanziamento per la sostituzione dei veicoli commerciali prevedano che il cambio del vecchio veicolo possa essere fatto con veicoli con qualsiasi alimentazione, diesel compreso perché consentirà di rendere più efficaci i bandi, che finora non sempre hanno funzionato secondo le nostre aspettative perché consentivano la sostituzione soltanto con veicoli elettrici, non solo più cari ma spesso non disponibili in tempi brevi o non adeguati alle esigenze delle imprese” come ambulanti e agenti di commercio”.
“I problemi della categoria – ha detto Giuseppe Sperduto, presidente nazionale di Faib-Confesercenti – riguardano sia l’aspetto contrattuale sia il nuovo contesto della mobilità. Purtroppo, negli ultimi anni è cresciuto il numero dei contratti a breve termine – di fatto irregolari – rispetto al modello classico dei rapporti fra gestore e compagnia: era quello del comodato che aveva una lunga durata e che consentiva alle imprese una sufficiente continuità. Ora le compagnie privilegiano contratti brevi e sempre più precari. I margini continuano a essere ridicoli: poco più di 3 centesimi al litro. Più della metà degli impianti (11.000) in Italia eroga meno di un milione di litri all’anno: è facile fare i conti su ciò che rimane in tasca al benzinaio. In questo contesto, la transizione energetica se non governata può rappresentare un rischio per la sopravvivenza stessa della categoria”.
Tutti hanno convenuto sul fatto che la transizione energetica vada accompagnata con provvedimenti di sostegno alla categoria, che come peraltro tutto il piccolo commercio di prossimità ha una importante funzione non solo economica ma di presidio del territorio. Gli impianti di distribuzione vanno tutelati e aiutati a trasformarsi anche in luoghi di logistica e di servizi per i cittadini.
Sulla mobilità elettrica si sconta da una parte la carenza di colonnine ma soprattutto perché l’auto elettrica costa ancora troppo.
Anche in questo caso si è di fronte a passaggi che devono prevedere sostegni economici sia alle imprese sia alle famiglie.
La Faib vuole essere protagonista del cambiamento e rilanciare la figura del gestore come soggetto essenziale per un passaggio nella modalità di consumi energetici e di mobilità che si annuncia epocale. 
Il convegno ha rappresentato un’occasione di confronto a tutto campo al quale hanno partecipato assessori regionali piemontesi e comunali torinesi oltre a rappresentanti delle principali compagnie petrolifere e ha rappresentato inoltre l’occasione per festeggiare il sessantesimo anno di fondazione della Faib.

 

Elena Scheda è la nuova presidente di Federagit regionale, l’associazione che raccoglie guide turistiche, accompagnatori turistici guide ambientali-escursionistiche e interpreti; ad eleggerla, insieme ai nuovi membri del consiglio  regionale, è stata l’Assemblea elettiva che si è riunita ieri a Bologna.
Elena Scheda succede a Chiara Ronchi, storica presidente dell’associazione e pioniera delle guide turistiche, deceduta un anno fa, di cui è stato ricordato l’impegno e la passione per lo sviluppo di questa professione.
La Presidente sarà supportata, nel ruolo di rappresentanza regionale, dal coordinamento dei presidenti Federagit territoriali, per affrontare alcuni temi prioritari, come la modifica della normativa regionale, il contrasto all'abusivismo, i rapporti con i soggetti privati ed istituzionali per la promo-commercializzazione turistica, e, infine, per avviare seminari di approfondimento su temi di forte interesse per queste professioni.
All’Assemblea hanno partecipato, oltre ai numerosi soci, per il nazionale, la presidente Federtagit  Micol Caramello, l’avvocata Valeria Fedele dell’ufficio legislativo Confesercenti Nazionale che ha informato sulle norme vigenti relative alle Guide ed agli accompagnatori, il professor Alessandro Tortelli del Cts di Firenze, che ha illustrato uno studio sulle prospettive future del settore.
Dallo studio risulta che il turismo nell’anno 2023 si avvicina ai livelli pre-covid. Il forte incremento dei turisti stranieri a livello nazionale e regionale, che trainano ancora la domanda, ha contribuito in modo determinante ad arrivare vicino ai livelli del 2019: i dati fino a ottobre indicano, a livello nazionale, per le presenze estere il +15,7% sul 2022 e in valori assoluti si attestano a oltre 208,45 milioni (205,1 milioni nel 2019).
Anche a livello regionale la spinta maggiore arriva dai mercati esteri che crescono del +12,9% (pari ad un aumento di 1,1 milioni). I risultati migliori arrivano dalle principali città d’arte e affari della Regione con crescite importanti.
Questi dati sono importanti per tutte quelle professioni turistiche che rappresentano, per il settore, un potenziale internazionale e una risorsa da valorizzare. A livello nazionale si parla di quasi 22mila guide turistiche abilitate, oltre 20 mila accompagnatori turistiche e oltre 6 mila guide ambientali rilevati attraverso una analisi desk degli elenchi ufficiali aggiornati e disponibili online presso i siti istituzionali delle Regioni e Province italiane.
A livello regionale si parla di circa 1.200 guide turistiche abilitate, di 1000 accompagnatori e oltre 350 guide ambientali, che dopo anni 3 anni difficili adesso devono affrontare cambiamenti dei servizi turistici molto importanti e che richiedono forti capacità di adeguamento al mercato investendo denaro, tempo, energie e passione. 

“Ringrazio per la fiducia accordatami – ha dichiarato Elena Scheda a margine della propria elezione – Nei prossimi mesi, il mio compito sarà quello di presentare le nostre istanze sindacali alla Regione  per quello che riguarda la normativa per le nostre professioni. In quanto membro della presidenza nazionale di Federagit – ha continuato– ho avuto la possibilità di partecipare agli incontri sul disegno di legge per le guide turistiche diventato legge lo scorso dicembre. Sicuramente la legge non è perfetta, è il risultato di un compromesso tra le parti interessate, resta il fatto che l’abbiamo portata a casa e che contiene diversi traguardi come l’istituzione di un elenco nazionale, un esame di abilitazione che verrà erogato con modalità uguali per tutti a livello nazionale, un nuovo tesserino con codice univoco di identificazione che mi auguro faciliterà l’individuazione degli abusivi.”

Biografia di Elena Scheda
Laureata alla Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT) di Forlì e sommelier A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier), si è specializzata nel settore dell'enogastronomia, e collabora con diverse istituzioni del territorio imolese quali IF (Imola Faenza Tourism Company), la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Imola e l'Enoteca Regionale dell'Emilia Romagna (Dozza). Svolge la sua attività di guida e accompagnatore turistica di Bologna, Imola, Dozza, Modena e Ferrara e, da anni ha fortemente contribuito alla attività dell’Associazione Le Guide d’Arte di Bologna e al sostegno della presenza di Federagit ai tavoli di confronto con il Comune, Bologna Welcome, la Destinazione Turistica Città Metropolitana di Bologna e nei rapporti con le altre Associazioni di Categoria delle professioni turistiche. Attualmente Presidente di Federagit Bologna e componente della Giunta Nazionale Federagit.

 

Venerdì 5 gennaio, in Emilia-Romagna, per i prossimi sessanta giorni, parte la corsa agli acquisti dei migliori capi d’abbigliamento, calzature e numerosi prodotti a prezzi scontati. L’Osservatorio economico di Confesercenti regionale stima una spesa media di circa 140 euro a persona, in linea con quanto previsto lo scorso anno. La Confesercenti Emilia Romagna, come ogni anno, invita gli esercenti e i consumatori a tenere conto del Decalogo dei buoni saldi stilato per fare shopping in tutta sicurezza. Ovvero attendere il periodo ufficiale dei saldi, evidenziare l’oscillazione dello sconto praticato, non esibire sconti generici riferiti poi soltanto ad alcuni articoli, separare in modo chiaro le merci offerte a prezzi di saldo da quelle poste in vendita alle condizioni normali, evidenziare il prezzo originario e quello scontato dei prodotti posti in saldo, accettare pagamenti con pago bancomat e carte di credito, rendere visibile l’interno del negozio, rendersi disponibili a sostituire la merce anche se acquistata nel periodo dei saldi, effettuare le riparazioni, se richieste dal cliente, usare la massima cortesia. Per il presidente di Confesercenti Emilia-Romagna Dario Domenichini “la partenza dei saldi rimane un momento molto atteso per coloro che vogliono acquistare prodotti ad un prezzo competitivo e di buona qualità in negozi che garantiscono serietà e competenza. L’acquisto in un negozio offre la garanzia, a differenza di quello online, di vedere il prodotto e di essere consigliati da personale qualificato. E’ inoltre per i commercianti l’opportunità di smaltire le rimanenze contribuendo a recuperare le perdite causate dal calo dei consumi e dall’aumento dei costi di gestione, in particolare quello delle bollette. Come ricordiamo purtroppo da troppi anni, anticipare gli sconti e le promozioni in occasione del Blackfriday, non aiuta il commercio di prossimità che, come è ormai sempre più evidente, rimane un patrimonio economico e sociale da sostenere e valorizzare.”

Dopo i primi giorni di saldi invernali, nonostante il mal tempo, le imprese del settore moda dell’Emilia-Romagna registrano un discreto andamento delle vendite. E’ quanto risulta dall’indagine condotta da Confesercenti E.R. su un campione di imprese del settore della regione, da cui risulta che per il 41% delle imprese le vendite si sono mantenute al livello dello scorso anno e per il 25% sono aumentate, mentre il 34% ha registrato un rallentamento.
Più della metà delle imprese (63,6%) ha praticato uno sconto medio del 30%, con uno scontrino medio di 98,79 euro. Una cifra in incremento per il 23,3% degli intervistati e in linea per quasi il 40% delle imprese con lo scorso anno.
Nel complesso più della metà delle imprese si dichiara quindi soddisfatta di questo avvio dei saldi e i negozi sono ancora ben assortiti di merce per cui c’è ancora la possibilità per i consumatori di fare buoni affari e trovare ottime occasioni di acquisto di capi d’abbigliamento, calzature e altri prodotti, a prezzi molto vantaggiosi. I saldi termineranno, infatti, il prossimo 4 marzo.
E’ l’auspicio delle imprese del settore, per le quali emerge sempre dall’indagine, che i saldi invernali rappresentano il 20% e oltre, del fatturato complessivo per la maggior parte degli intervistati.
Il dato incoraggiante riguardante la partenza dei saldi segue un discreto andamento delle vendite natalizie, che hanno comunque risentito della concorrenza dell’online e di un periodo eccessivamente lungo del cosiddetto “Black Friday” che in alcuni casi si è protratto praticamente per tutto il mese di novembre, drenando di fatto, parte delle possibili vendite natalizie. 

Per Dario Domenichini, presidente regionale di Confesercenti E.R. “I saldi sono un momento fondamentale per la tenuta del commercio tradizionale, perché consentono alle imprese di smaltire la merce in magazzino fornendo a queste la liquidità necessaria a far fronte ai sempre pressanti costi aziendali ma, anche, perché consentono alle stesse imprese di vicinato di svolgere quel ruolo di consulenza e di garanzia che consente ai consumatori acquisti sicuri. Per i consumatori, i saldi sono anche l’occasione per acquistare in negozi ben assortiti prodotti di qualità a prezzi molto convenienti.

In merito al chiarimento del Ministero del Lavoro alla Regione Emilia-Romagna sulla possibilità dell’ apprendistato per minorenni anche se per ruoli professionali diversi dai percorsi di studio frequentati, il presidente regionale di Asshotel-Confesercenti Fabrizio Albertini ha dichiarato quanto segue: “ Si tratta di un chiarimento di buon senso che, in primo luogo consente agli operatori del turismo di trovare manodopera più facilmente in vista della stagione estiva che si sta avviando. Non rappresenta certamente la soluzione alla mancanza cronica di personale delle nostre aziende ma è un contributo nella giusta direzione. Il chiarimento, inoltre, offre di nuovo ai ragazzi minorenni che intendono svolgere un’attività, di fare un’esperienza altamente formativa dal punto di vista professionale e umano, acquisendo competenze diverse dal loro percorso di studi. Ringrazio la Regione che si è fatta carico delle istanze ed esigenze delle imprese sollecitando il Ministero per l’opportuna nota chiarificatrice“

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