“i 50 milioni per le attività legate al turismo e i 38 milioni per il finanziamento della legge regionale sull’economia urbana rappresentano una buona notizia per due settori che vivono, per motivazioni diverse, una situazione di profondo cambiamento” – è quanto afferma Dario Domenichini, Presidente di Confesercenti Emilia Romagna – a commento della riunione della Commissione Politiche economiche sul tema del bilancio della Regione 2025 per quanto riguarda le politiche economiche.
“Le risorse – continua Domenichini – vanno nella direzione chiesta da Confesercenti in più occasioni, non ultima l’incontro fra la Presidenza regionale dell’Associazione e l’Assessora regionale a Commercio, Turismo e Sport. Richieste che riguardavano proprio il finanziamento dell’attività degli hub urbani e di prossimità previsti dalla legge regionale sull’economia urbana, il sostegno all’operatività dei consorzi fidi di commercio e turismo, risorse per l’innovazione e la digitalizzazione delle micro e piccole imprese e fondi per la ristrutturazione dell’offerta ricettiva regionale e della promozione turistica”.
L’impegno dell’Associazione in favore delle aziende non finisce qui però: “adesso – conclude Domenichini – dovremo vigilare e confrontarci con la Regione in modo puntuale affinché le risorse stanziate riescano a produrre vantaggi reali per le imprese e diano prospettive di sviluppo a questi settori importanti per il sistema economico regionale”.

E’ stato un incontro ricco di stimoli e di interventi, quello che si è svolto oggi nella sede di via don Bedetti, tra il vertice di Confesercenti e la neo assessora regionale a Turismo, Commercio e Sport della Regione Emilia-Romagna, Roberta Frisoni invitata in occasione della riunione di Presidenza.
Un primo incontro per sottolineare la linea di continuità di collaborazione e di confronto che ha sempre contrassegnato i rapporti tra via Aldo Moro e l’Associazione di categoria.
Il presidente di Confesercenti E.R. Dario Domenichini, nel suo intervento, si è soffermato in particolare sul preoccupante fenomeno della desertificazione commerciale nei nostri centri urbani, e del conseguente degrado urbano che ne deriva, privati sempre più spazi di socialità e destinati ad una maggiore percezione di insicurezza.
Per Domenichini, anche laddove si sia registrato un aumento significativo dei flussi turistici, non vengono meno delle questioni importanti: il turismo, infatti, se da un lato favorisce e sostiene i servizi e il commercio, in particolare per alcuni segmenti e tipologie di prodotti, dall’altro determina, a causa dell’eccessiva crescita della domanda, una forte trasformazione urbana, visto che numerosi appartamenti, locali e abitazioni vengono trasformati in strutture ricettive, svuotando i centri storici dai residenti ed aumentando il costo/valore delle rendite e degli affitti.
Domenichini ha elencato alcune proposte per arginare questo fenomeno: “si deve riportare – ha detto - la vita quotidiana nei centri delle città, facendone luoghi attraenti per vivere e lavorare. Ciò può avvenire garantendo servizi pubblici e privati, attraverso il contenimento dei costi degli affitti e incentivando la riqualificazione degli edifici; occorre introdurre forme di agevolazione ai diversi livelli, bloccando ulteriori realizzazioni di insediamenti commerciali all’esterno delle città; è necessario incentivare l’insediamento di micro, piccole e medie imprese locali, non solo con semplificazioni normative e burocratiche ma anche con politiche attive e mirate. E’ essenziale finanziare adeguatamente la legge regionale 12/2023 sull’economia urbana con risorse per sostenere le attività degli hub urbani e di prossimità ma anche garantendo adeguati contributi alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi per sviluppo e crescita. E’ inoltre fondamentale valorizzare la rete di confidi esistenti sul territorio, in particolare quelli di settore che garantiscono la possibilità dell’accesso al credito per molte micro e piccole imprese. Altro tema importante per la vitalità dei centri è la valorizzare dei mercati su area pubblica anche in rapporto all’attività degli Hub e il coordinamento a livello regionale del tema del rinnovo delle concessioni balneari per evitare disomogeneità fra le diverse realtà comunali. Infine, bisogna impegnarsi per sostenere il progetto di istituzione della “Capitale europea del commercio locale”, fortemente voluta da Confesercenti, che può rappresentare una formidabile occasione per sensibilizzare tutti gli addetti e i cittadini europei sulla necessità di salvaguardare il grande patrimonio costituito dal commercio di prossimità e individuare le politiche migliori per la sua valorizzazione.”
A quello del Presidente, sono seguiti altri interventi che hanno messo in luce altre tematiche rilevanti: il presidente di Assohotel Fabrizio Albertini si è soffermato sulla riqualificazione dell’offerta, della promozione, della stagionalità e della formazione professionale nel turismo. Fabrizio Vagnini, presidente della Confesercenti di Rimini è intervenuto sull’accessibilità delle località e dei centri, relativamente alle infrastrutture e agli aeroporti. Francesca Chittolini, presidente della Confesercenti di Parma, ha svolto un’analisi sulle micro e piccole imprese e il ricambio generazionale. Monica Saielli, presidente Assocamping, ha parlato delle problematiche del turismo all’area aperta, mentre Gabriella Gilbertini, vicepresidente Assohotel E.R., delle potenzialità del turismo termale. Infine Nicolò Maserati e Marco Pasi, rispettivamente presidente di Confesercenti Piacenza e direttore di Confesercenti E.R., sono intervenuti, il primo sulle librerie indipendenti e il sostegno alla diffusione della lettura, il secondo sulla situazione e le prospettive delle concessioni balneari.

 

Dopo Michele de Pascale, è stata la candidata per il centrodestra alle prossime regionali Elena Ugolini ad incontrare oggi pomeriggio la presidenza e i rappresentanti delle province dell’Emilia Romagna di Confesercenti, nella propria sede di Bologna.
Vista la contingenza del momento, gli interventi si sono diffusamente soffermati sugli enormi danni provocati dalle recenti alluvioni nella nostra regione, che hanno colpito a macchia di leopardo, numerose imprese commerciali. Il presidente Dario Domenichini, a tal proposito, ha invitato di superare le polemiche tra opposte posizioni politiche, per unire gli sforzi per superare un momento così difficile per tutti i cittadini dell’Emilia Romagna.

Ad Elena Ugolini è stato quindi presentato un decalogo nel quale vengono sintetizzate le proposte principali di cui la nuova Assemblea degli eletti dovrà tenere conto per sostenere e rilanciare le piccole e medie imprese del territorio.
Rafforzare ulteriormente la già avviata concertazione tra pubblico e privato, il valore delle prossimità, le concessioni demaniali, la pressione fiscale, l’abusivismo, sono alcune delle questioni principali per affrontare le difficoltà della rete commerciale di molti centri urbani - con un conseguente problema di sicurezza - e garantire, di conseguenza, lo sviluppo economico dell’intera regione.

Questi i temi più rilevanti che Confesercenti chiede di affrontare alla nuova Assemblea, sintetizzati in un decalogo:

-          - Dare compimento alla recente legge regionale (12 del 2023) sull’economia urbana, garantendo adeguati finanziamenti annuali continuativi per il sostegno all’attività degli hub, ai progetti di valorizzazione commerciale previsti dall’articolo 6 e all’attività dei Confidi. Risorse che devono essere destinate al settore e alle imprese dello stesso. Sulla legge devono, altresì convergere ulteriori risorse per garantire finanziamenti alle attività degli altri settori che a pieno titolo rientrano nella logica dell’economia urbana contribuendo a definirla;

-          - Riconoscimento del valore essenziale che ricopre la micro e piccola impresa, vera anima del sistema economico regionale, attraverso politiche pubbliche di incentivi per la riqualificazione, l’alleggerimento degli oneri burocratici e dei tributi fiscali locali, favorendo il ricambio generazionale e il rafforzamento delle realtà imprenditoriali;

-          - Misure a supporto dello sviluppo dell’innovazione e della transizione ecologica che tengano conto delle peculiarità imprenditoriali della piccola e media impresa e delle caratteristiche dei settori del commercio e del turismo; è indispensabile favorire la partecipazione delle imprese alle Comunità Energetiche, lo sviluppo di microimpianti per la produzione di energie rinnovabili e promuovere progetti di riutilizzo dei beni e prodotti, in particolare nell’ambito delle settore moda;

-         -  Una politica della formazione professionale sempre più orientata al mondo del lavoro; al sostegno della formazione continua e permanente nelle imprese; a interventi specifici per la stagionalità nel turismo;

-         -  Agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese del commercio e del turismo, con procedure semplificate, anche valorizzando la pluralità dei consorzi fidi operanti sul territorio; predisporre incentivi e bandi finalizzati alle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese; riservare bandi specifici per il commercio e i pubblici esercizi sulle risorse europee;

-         -  Rimodulare le tasse locali, in particolare la TARI sull’effettiva produzione di rifiuti e sul principio che ad identiche attività devono corrispondere identici trattamenti e tariffe;

-         -  Investimenti in infrastrutture sostenibili e a sostegno della mobilità: completamento del Passante di Bologna in tempi rapidi; collegamenti ferroviari veloci fra la stessa stazione di Bologna con le altre località turistiche della nostra regione e fra le diverse località, in particolare quelle della costa romagnola; compimento della Cispadana; reinserimento fra le priorità del tracciato autostradale fra Ravenna e Venezia; rafforzamento del sistema aeroportuale regionale;

-         -  Lotta ai fenomeni di abusivismo e concorrenza agevolata, ripristinando una situazione di mercato più equa, dove tutti i protagonisti possano competere ad armi pari e si creino le condizioni per recuperare quote di evasione e maggiori garanzie per i consumatori;

-         -  In un quadro generale di misure fiscali sempre più oppressive, aumento dei costi di gestione e stagnazione dei consumi, la rete commerciale di vicinato è a rischio di sopravvivenza. Occorre un tavolo di confronto permanente per l’individuazione delle azioni più adeguate per il rilancio del settore e sostenere l’eventuale candidatura delle città dell’Emilia-Romagna a “Capitali Europee del commercio di prossimità”;

-          - Continuare ad investire nella promozione del prodotto turistico sui mercati internazionali e nazionale, tarando gli interventi verso quegli eventi in grado di garantire opportunità reali di commercializzazione dei nostri prodotti turistici e sostenendo le iniziative che garantiscono la commercializzazione del prodotto turistico regionale sui diversi mercati.

 

 

L’Assemblea annuale di Confesercenti Emilia Romagna ha avuto come focus il valore della prossimità, ponendosi in continuità con quella dello scorso anno quando fu portata alla valutazione delle forze politiche e sociali il tema della “Città 15 minuti”, sviluppata da Carlos Moreno dell’Università Sorbona di Parigi, intervenuto all’incontro, che mette al centro delle politiche la persona e la qualità della vita, con un ruolo determinante delle attività commerciali, artigianali e di servizio diffuse sul territorio e che svolgono un ruolo di vicinato. L’Assemblea di quest’anno ha preso spunto da una ricerca condotta da Confesercenti su dati Infocamere, dal titolo: “Il valore della prossimità. Analisi della realtà dell’Emilia-Romagna” da cui emerge come la desertificazione commerciale stia avanzando anche nella nostra regione. E lasci senza servizi la popolazione: complessivamente, circa 2,3 milioni di residenti della regione vivono in un comune ormai privo di una o più attività commerciale “di base”, dagli alimentari alle edicole, dai bar ai distributori carburanti. L’analisi prende in esame la densità dell’offerta commerciale disponibile nei comuni della Regione per dimensione demografica – dai piccoli e piccolissimi borghi alle grandi metropoli – e la variazione del numero di imprese attive negli ultimi dieci anni, con un focus su un gruppo definitivo di 21 imprese di vicinato ‘di base’, attive nel commercio, nel servizio bar e alla persona, che rivestono un valore essenziale per la qualità della vita degli abitanti. Lo studio fotografa un evidente avanzata della desertificazione commerciale, più veloce nei borghi e nei micro-comuni. Complessivamente, sono 306 i comuni dell’Emilia-Romagna che hanno perso una o più attività di base: 92 ne hanno viste scomparire tra una e cinque, 118 tra sei e dieci, 77 tra undici e quindici, 19 sedici o più. Circa 318mila residenti non hanno più nel proprio territorio comunale un negozio o rivenditore di elettronica ed elettrodomestici. Oltre 235 mila sono privi di un emporio, oltre 200mila di una pescheria; circa 156mila non hanno accesso a macellerie, mentre altri 116mila devono andare in un altro comune per trovare un negozio di Ortofrutta. Oltre 100mila devono fare lo stesso per trovare una stazione di rifornimento carburante. Ma ci sono anche 236mila residenti senza un negozio di abbigliamento per bambini e neonati, oltre 196mila senza una libreria, quasi 200mila senza ferramenta. A pesare, la riduzione delle imprese attive. Dal 2014 ad oggi, le imprese registrate nel commercio al dettaglio in sede fissa nella regione sono diminuite del -16,2%, un calo più veloce della media nazionale (-13,2%). Complessivamente, in dieci anni sono scomparsi 8.179 negozi, più di due al giorno. Le attività di base considerate dallo studio registrano una resilienza appena maggiore di quella del complesso del commercio al dettaglio. Tra il 2014 ed il 2024 le attività di base registrate diminuiscono del -11,4%, per un totale di 4.871 imprese scomparse. Un’emorragia che si intensifica nei comuni con meno di 5mila abitanti (-16,6%) e che è dovuta anche al rallentamento delle aperture di nuove imprese, che si sono sostanzialmente dimezzate. Nel 2023, nei servizi commerciali di base, si sono iscritte ai registri camerali 13.701 nuove attività: un crollo del 46% rispetto al 2014. Il venir meno di servizi essenziali in alcune parti del territorio, non riguarda solamente le imprese di vicinato ma comincia ad interessare anche altre tipologie di vendita, evidentemente più inclini a posizionarsi seguendo i flussi della popolazione. A parte, infatti la crescita di ipermercati e negozi non specializzati di prodotti non alimentari (ad esclusione di quelli di elettronica ed elettrodomestici), si assiste a un generale ridimensionamento anche delle tipologie non classificate nel vicinato, in particolare di minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari (-315 imprese nel decennio considerato) e commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici (-141 imprese). Colpisce la diminuzione di discount, anche se di modeste dimensioni (quattro imprese in meno), considerata una tipologia fortemente in espansione, anche sull’onda della crisi economica e dei consumi di questi anni. La presenza del neopresidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale è stata inoltre l’occasione per il presidente Dario Domenichini, per sollecitare un provvedimento in favore degli alluvionati dell’ottobre 2024 per l’erogazione di un Contributi di immediato sostegno (CIS) come fatto per chi ha avuto danni dall’alluvione dello scorso settembre e di rivolgergli le proposte dell’associazione di categoria per contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale: dare compimento alla recente legge regionale (12 del 2023) sull’economia urbana, garantendo adeguati finanziamenti annuali continuativi per il sostegno all’attività degli hub; trovare misure a supporto dello sviluppo dell’innovazione e della transizione ecologica che tengano conto delle peculiarità imprenditoriali della piccola e media impresa e delle caratteristiche dei settori del commercio e del turismo; rinforzare una politica della formazione professionale sempre più orientata al mondo del lavoro; sostegno della formazione continua e permanente nelle imprese; interventi specifici per la stagionalità nel turismo; accesso al credito da parte delle imprese, con procedure semplificate e valorizzando la pluralità dei consorzi fidi operanti sul territorio, predisponendo, anche, incentivi e bandi finalizzati alle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese e riservando bandi specifici per il commercio e i pubblici esercizi sulle risorse europee; impegno al contrasto dei fenomeni di abusivismo e alle forme di concorrenza agevolata, per un mercato più equo; attivazione di un tavolo di confronto permanente per l’individuazione delle azioni più adeguate per il rilancio del vicinato e sostenere l’eventuale candidatura di città dell’Emilia-Romagna a “Capitale Europea del commercio locale”. All’Assemblea hanno partecipato, oltre ai già citati Michele De Pascale e Dario Domenichini, la Presidente nazionale Patrizia De Luise, Vincenzo Colla, assessore regionale allo sviluppo economico e il direttore di Confesercenti E.R. Marco Pasi.

La presidenza e i rappresentanti delle province dell’Emilia Romagna di Confesercenti, nella propria sede di Bologna, hanno incontrato oggi pomeriggio, in vista delle prossime elezioni regionali, il candidato del Partito Democratico Michele De Pascale. Presente anche l’assessore regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali, Vincenzo Colla.
A De Pascale è stato presentato un decalogo nel quale vengono sintetizzate le proposte principali di cui la nuova Assemblea degli eletti dovrà tenere conto per sostenere e rilanciare le piccole e medie imprese del territorio.
Rafforzare ulteriormente la già avviata concertazione tra pubblico e privato, il valore delle prossimità, le concessioni demaniali, la pressione fiscale, l’abusivismo, sono alcune delle questioni principali per affrontare le difficoltà della rete commerciale di molti centri urbani - con un conseguente problema di sicurezza - e garantire, di conseguenza, lo sviluppo economico dell’intera regione.


Questi i temi più rilevanti che Confesercenti chiede di affrontare alla nuova Assemblea, sintetizzati in un decalogo:

-          Dare compimento alla recente legge regionale (12 del 2023) sull’economia urbana, garantendo adeguati finanziamenti annuali continuativi per il sostegno all’attività degli hub, ai progetti di valorizzazione commerciale previsti dall’articolo 6 e all’attività dei Confidi. Risorse che devono essere destinate al settore e alle imprese dello stesso. Sulla legge devono, altresì convergere ulteriori risorse per garantire finanziamenti alle attività degli altri settori che a pieno titolo rientrano nella logica dell’economia urbana contribuendo a definirla;

-          Riconoscimento del valore essenziale che ricopre la micro e piccola impresa, vera anima del sistema economico regionale, attraverso politiche pubbliche di incentivi per la riqualificazione, l’alleggerimento degli oneri burocratici e dei tributi fiscali locali, favorendo il ricambio generazionale e il rafforzamento delle realtà imprenditoriali;

-          Misure a supporto dello sviluppo dell’innovazione e della transizione ecologica che tengano conto delle peculiarità imprenditoriali della piccola e media impresa e delle caratteristiche dei settori del commercio e del turismo; è indispensabile favorire la partecipazione delle imprese alle Comunità Energetiche, lo sviluppo di microimpianti per la produzione di energie rinnovabili e promuovere progetti di riutilizzo dei beni e prodotti, in particolare nell’ambito delle settore moda;
-          Una politica della formazione professionale sempre più orientata al mondo del lavoro; al sostegno della formazione continua e permanente nelle imprese; a interventi specifici per la stagionalità nel turismo;
-          Agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese del commercio e del turismo, con procedure semplificate, anche valorizzando la pluralità dei consorzi fidi operanti sul territorio; predisporre incentivi e bandi finalizzati alle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese; riservare bandi specifici per il commercio e i pubblici esercizi sulle risorse europee;
-          Rimodulare le tasse locali, in particolare la TARI sull’effettiva produzione di rifiuti e sul principio che ad identiche attività devono corrispondere identici trattamenti e tariffe;
-          Investimenti in infrastrutture sostenibili e a sostegno della mobilità: completamento del Passante di Bologna in tempi rapidi; collegamenti ferroviari veloci fra la stessa stazione di Bologna con le altre località turistiche della nostra regione e fra le diverse località, in particolare quelle della costa romagnola; compimento della Cispadana; reinserimento fra le priorità del tracciato autostradale fra Ravenna e Venezia; rafforzamento del sistema aeroportuale regionale;
-          Lotta ai fenomeni di abusivismo e concorrenza agevolata, ripristinando una situazione di mercato più equa, dove tutti i protagonisti possano competere ad armi pari e si creino le condizioni per recuperare quote di evasione e maggiori garanzie per i consumatori;
-          In un quadro generale di misure fiscali sempre più oppressive, aumento dei costi di gestione e stagnazione dei consumi, la rete commerciale di vicinato è a rischio di sopravvivenza. Occorre un tavolo di confronto permanente per l’individuazione delle azioni più adeguate per il rilancio del settore e sostenere l’eventuale candidatura delle città dell’Emilia-Romagna a “Capitali Europee del commercio di prossimità”;
-          Continuare ad investire nella promozione del prodotto turistico sui mercati internazionali e nazionale, tarando gli interventi verso quegli eventi in grado di garantire opportunità reali di commercializzazione dei nostri prodotti turistici e sostenendo le iniziative che garantiscono la commercializzazione del prodotto turistico regionale sui diversi mercati.

 

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