L’Assemblea annuale di Confesercenti Emilia Romagna ha avuto come focus il valore della prossimità, ponendosi in continuità con quella dello scorso anno quando fu portata alla valutazione delle forze politiche e sociali il tema della “Città 15 minuti”, sviluppata da Carlos Moreno dell’Università Sorbona di Parigi, intervenuto all’incontro, che mette al centro delle politiche la persona e la qualità della vita, con un ruolo determinante delle attività commerciali, artigianali e di servizio diffuse sul territorio e che svolgono un ruolo di vicinato. L’Assemblea di quest’anno ha preso spunto da una ricerca condotta da Confesercenti su dati Infocamere, dal titolo: “Il valore della prossimità. Analisi della realtà dell’Emilia-Romagna” da cui emerge come la desertificazione commerciale stia avanzando anche nella nostra regione. E lasci senza servizi la popolazione: complessivamente, circa 2,3 milioni di residenti della regione vivono in un comune ormai privo di una o più attività commerciale “di base”, dagli alimentari alle edicole, dai bar ai distributori carburanti. L’analisi prende in esame la densità dell’offerta commerciale disponibile nei comuni della Regione per dimensione demografica – dai piccoli e piccolissimi borghi alle grandi metropoli – e la variazione del numero di imprese attive negli ultimi dieci anni, con un focus su un gruppo definitivo di 21 imprese di vicinato ‘di base’, attive nel commercio, nel servizio bar e alla persona, che rivestono un valore essenziale per la qualità della vita degli abitanti. Lo studio fotografa un evidente avanzata della desertificazione commerciale, più veloce nei borghi e nei micro-comuni. Complessivamente, sono 306 i comuni dell’Emilia-Romagna che hanno perso una o più attività di base: 92 ne hanno viste scomparire tra una e cinque, 118 tra sei e dieci, 77 tra undici e quindici, 19 sedici o più. Circa 318mila residenti non hanno più nel proprio territorio comunale un negozio o rivenditore di elettronica ed elettrodomestici. Oltre 235 mila sono privi di un emporio, oltre 200mila di una pescheria; circa 156mila non hanno accesso a macellerie, mentre altri 116mila devono andare in un altro comune per trovare un negozio di Ortofrutta. Oltre 100mila devono fare lo stesso per trovare una stazione di rifornimento carburante. Ma ci sono anche 236mila residenti senza un negozio di abbigliamento per bambini e neonati, oltre 196mila senza una libreria, quasi 200mila senza ferramenta. A pesare, la riduzione delle imprese attive. Dal 2014 ad oggi, le imprese registrate nel commercio al dettaglio in sede fissa nella regione sono diminuite del -16,2%, un calo più veloce della media nazionale (-13,2%). Complessivamente, in dieci anni sono scomparsi 8.179 negozi, più di due al giorno. Le attività di base considerate dallo studio registrano una resilienza appena maggiore di quella del complesso del commercio al dettaglio. Tra il 2014 ed il 2024 le attività di base registrate diminuiscono del -11,4%, per un totale di 4.871 imprese scomparse. Un’emorragia che si intensifica nei comuni con meno di 5mila abitanti (-16,6%) e che è dovuta anche al rallentamento delle aperture di nuove imprese, che si sono sostanzialmente dimezzate. Nel 2023, nei servizi commerciali di base, si sono iscritte ai registri camerali 13.701 nuove attività: un crollo del 46% rispetto al 2014. Il venir meno di servizi essenziali in alcune parti del territorio, non riguarda solamente le imprese di vicinato ma comincia ad interessare anche altre tipologie di vendita, evidentemente più inclini a posizionarsi seguendo i flussi della popolazione. A parte, infatti la crescita di ipermercati e negozi non specializzati di prodotti non alimentari (ad esclusione di quelli di elettronica ed elettrodomestici), si assiste a un generale ridimensionamento anche delle tipologie non classificate nel vicinato, in particolare di minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari (-315 imprese nel decennio considerato) e commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici (-141 imprese). Colpisce la diminuzione di discount, anche se di modeste dimensioni (quattro imprese in meno), considerata una tipologia fortemente in espansione, anche sull’onda della crisi economica e dei consumi di questi anni. La presenza del neopresidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale è stata inoltre l’occasione per il presidente Dario Domenichini, per sollecitare un provvedimento in favore degli alluvionati dell’ottobre 2024 per l’erogazione di un Contributi di immediato sostegno (CIS) come fatto per chi ha avuto danni dall’alluvione dello scorso settembre e di rivolgergli le proposte dell’associazione di categoria per contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale: dare compimento alla recente legge regionale (12 del 2023) sull’economia urbana, garantendo adeguati finanziamenti annuali continuativi per il sostegno all’attività degli hub; trovare misure a supporto dello sviluppo dell’innovazione e della transizione ecologica che tengano conto delle peculiarità imprenditoriali della piccola e media impresa e delle caratteristiche dei settori del commercio e del turismo; rinforzare una politica della formazione professionale sempre più orientata al mondo del lavoro; sostegno della formazione continua e permanente nelle imprese; interventi specifici per la stagionalità nel turismo; accesso al credito da parte delle imprese, con procedure semplificate e valorizzando la pluralità dei consorzi fidi operanti sul territorio, predisponendo, anche, incentivi e bandi finalizzati alle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese e riservando bandi specifici per il commercio e i pubblici esercizi sulle risorse europee; impegno al contrasto dei fenomeni di abusivismo e alle forme di concorrenza agevolata, per un mercato più equo; attivazione di un tavolo di confronto permanente per l’individuazione delle azioni più adeguate per il rilancio del vicinato e sostenere l’eventuale candidatura di città dell’Emilia-Romagna a “Capitale Europea del commercio locale”. All’Assemblea hanno partecipato, oltre ai già citati Michele De Pascale e Dario Domenichini, la Presidente nazionale Patrizia De Luise, Vincenzo Colla, assessore regionale allo sviluppo economico e il direttore di Confesercenti E.R. Marco Pasi.

Dopo Michele de Pascale, è stata la candidata per il centrodestra alle prossime regionali Elena Ugolini ad incontrare oggi pomeriggio la presidenza e i rappresentanti delle province dell’Emilia Romagna di Confesercenti, nella propria sede di Bologna.
Vista la contingenza del momento, gli interventi si sono diffusamente soffermati sugli enormi danni provocati dalle recenti alluvioni nella nostra regione, che hanno colpito a macchia di leopardo, numerose imprese commerciali. Il presidente Dario Domenichini, a tal proposito, ha invitato di superare le polemiche tra opposte posizioni politiche, per unire gli sforzi per superare un momento così difficile per tutti i cittadini dell’Emilia Romagna.

Ad Elena Ugolini è stato quindi presentato un decalogo nel quale vengono sintetizzate le proposte principali di cui la nuova Assemblea degli eletti dovrà tenere conto per sostenere e rilanciare le piccole e medie imprese del territorio.
Rafforzare ulteriormente la già avviata concertazione tra pubblico e privato, il valore delle prossimità, le concessioni demaniali, la pressione fiscale, l’abusivismo, sono alcune delle questioni principali per affrontare le difficoltà della rete commerciale di molti centri urbani - con un conseguente problema di sicurezza - e garantire, di conseguenza, lo sviluppo economico dell’intera regione.

Questi i temi più rilevanti che Confesercenti chiede di affrontare alla nuova Assemblea, sintetizzati in un decalogo:

-          - Dare compimento alla recente legge regionale (12 del 2023) sull’economia urbana, garantendo adeguati finanziamenti annuali continuativi per il sostegno all’attività degli hub, ai progetti di valorizzazione commerciale previsti dall’articolo 6 e all’attività dei Confidi. Risorse che devono essere destinate al settore e alle imprese dello stesso. Sulla legge devono, altresì convergere ulteriori risorse per garantire finanziamenti alle attività degli altri settori che a pieno titolo rientrano nella logica dell’economia urbana contribuendo a definirla;

-          - Riconoscimento del valore essenziale che ricopre la micro e piccola impresa, vera anima del sistema economico regionale, attraverso politiche pubbliche di incentivi per la riqualificazione, l’alleggerimento degli oneri burocratici e dei tributi fiscali locali, favorendo il ricambio generazionale e il rafforzamento delle realtà imprenditoriali;

-          - Misure a supporto dello sviluppo dell’innovazione e della transizione ecologica che tengano conto delle peculiarità imprenditoriali della piccola e media impresa e delle caratteristiche dei settori del commercio e del turismo; è indispensabile favorire la partecipazione delle imprese alle Comunità Energetiche, lo sviluppo di microimpianti per la produzione di energie rinnovabili e promuovere progetti di riutilizzo dei beni e prodotti, in particolare nell’ambito delle settore moda;

-         -  Una politica della formazione professionale sempre più orientata al mondo del lavoro; al sostegno della formazione continua e permanente nelle imprese; a interventi specifici per la stagionalità nel turismo;

-         -  Agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese del commercio e del turismo, con procedure semplificate, anche valorizzando la pluralità dei consorzi fidi operanti sul territorio; predisporre incentivi e bandi finalizzati alle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese; riservare bandi specifici per il commercio e i pubblici esercizi sulle risorse europee;

-         -  Rimodulare le tasse locali, in particolare la TARI sull’effettiva produzione di rifiuti e sul principio che ad identiche attività devono corrispondere identici trattamenti e tariffe;

-         -  Investimenti in infrastrutture sostenibili e a sostegno della mobilità: completamento del Passante di Bologna in tempi rapidi; collegamenti ferroviari veloci fra la stessa stazione di Bologna con le altre località turistiche della nostra regione e fra le diverse località, in particolare quelle della costa romagnola; compimento della Cispadana; reinserimento fra le priorità del tracciato autostradale fra Ravenna e Venezia; rafforzamento del sistema aeroportuale regionale;

-         -  Lotta ai fenomeni di abusivismo e concorrenza agevolata, ripristinando una situazione di mercato più equa, dove tutti i protagonisti possano competere ad armi pari e si creino le condizioni per recuperare quote di evasione e maggiori garanzie per i consumatori;

-         -  In un quadro generale di misure fiscali sempre più oppressive, aumento dei costi di gestione e stagnazione dei consumi, la rete commerciale di vicinato è a rischio di sopravvivenza. Occorre un tavolo di confronto permanente per l’individuazione delle azioni più adeguate per il rilancio del settore e sostenere l’eventuale candidatura delle città dell’Emilia-Romagna a “Capitali Europee del commercio di prossimità”;

-          - Continuare ad investire nella promozione del prodotto turistico sui mercati internazionali e nazionale, tarando gli interventi verso quegli eventi in grado di garantire opportunità reali di commercializzazione dei nostri prodotti turistici e sostenendo le iniziative che garantiscono la commercializzazione del prodotto turistico regionale sui diversi mercati.

 

 

In relazione all’annuncio di oggi dell’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini sulla direttiva Bolkestein,  che al nuovo Presidente della Regione e alla Giunta verrà consegnata la bozza di linee guida, il presidente di Fiba Confesercenti E.R. Maurizio Rustignoli ha espresso quanto segue:

Come Fiba esprimiamo soddisfazione e ringraziamento per il lavoro fatto dall’assessore Corsini, che ha cercato di individuare un possibile percorso affinchè ci sia maggiore chiarezza in una situazione difficile, contradditoria e caotica come quella sulle concessione demaniali e marittime. A fronte dell’emendamento uscito dal Governo, l’Assessore ha giustamente ritenuto di lasciare un indirizzo alla Giunta che arriverà. E’ sicuramente un lavoro importante per mettere le basi di una prima traccia di ragionamento e dare la possibilità al gruppo di lavoro e alla Giunta successiva di iniziare con qualcosa di concreto. Detto questo condividiamo l’obbiettivo dell’assessore Corsini quando dice che dobbiamo tutti insieme cercare di migliorare il decreto nella sua fase di conversione in legge, i famosi 60  giorni, perché così come è un decreto deludente che contiene poco per la categoria, mortifica il principio dell’indennizzo, un punto di equilibrio doveroso che la politica deve trovare in questa fase di transizione. Queste imprese  hanno fatto investimenti con una legge che riconosceva loro il diritto di insistenza e  il rinnovo automatico della concessione: le leggi cambiamo ma è doveroso accompagnare le imprese in questo percorso, per raggiungere equilibrio tra i diritti delle imprese che vi operano e i principi europei. Ci aspettiamo un lavoro di squadra; come associazione di categoria  valuteremo i risultati.
Siamo convinti che questa maggioranza  lavorerà anche insieme all’opposizione per raggiungere questi obiettivi. Un ruolo fondamentale verrà svolto dalle Regioni, in sinergia con tutte le realtà coinvolte, per andare a declinare questi principi nel  giusto modo, tenendo conto delle caratteristiche e delle specificità di ciascun territorio”.

La presidenza e i rappresentanti delle province dell’Emilia Romagna di Confesercenti, nella propria sede di Bologna, hanno incontrato oggi pomeriggio, in vista delle prossime elezioni regionali, il candidato del Partito Democratico Michele De Pascale. Presente anche l’assessore regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali, Vincenzo Colla.
A De Pascale è stato presentato un decalogo nel quale vengono sintetizzate le proposte principali di cui la nuova Assemblea degli eletti dovrà tenere conto per sostenere e rilanciare le piccole e medie imprese del territorio.
Rafforzare ulteriormente la già avviata concertazione tra pubblico e privato, il valore delle prossimità, le concessioni demaniali, la pressione fiscale, l’abusivismo, sono alcune delle questioni principali per affrontare le difficoltà della rete commerciale di molti centri urbani - con un conseguente problema di sicurezza - e garantire, di conseguenza, lo sviluppo economico dell’intera regione.


Questi i temi più rilevanti che Confesercenti chiede di affrontare alla nuova Assemblea, sintetizzati in un decalogo:

-          Dare compimento alla recente legge regionale (12 del 2023) sull’economia urbana, garantendo adeguati finanziamenti annuali continuativi per il sostegno all’attività degli hub, ai progetti di valorizzazione commerciale previsti dall’articolo 6 e all’attività dei Confidi. Risorse che devono essere destinate al settore e alle imprese dello stesso. Sulla legge devono, altresì convergere ulteriori risorse per garantire finanziamenti alle attività degli altri settori che a pieno titolo rientrano nella logica dell’economia urbana contribuendo a definirla;

-          Riconoscimento del valore essenziale che ricopre la micro e piccola impresa, vera anima del sistema economico regionale, attraverso politiche pubbliche di incentivi per la riqualificazione, l’alleggerimento degli oneri burocratici e dei tributi fiscali locali, favorendo il ricambio generazionale e il rafforzamento delle realtà imprenditoriali;

-          Misure a supporto dello sviluppo dell’innovazione e della transizione ecologica che tengano conto delle peculiarità imprenditoriali della piccola e media impresa e delle caratteristiche dei settori del commercio e del turismo; è indispensabile favorire la partecipazione delle imprese alle Comunità Energetiche, lo sviluppo di microimpianti per la produzione di energie rinnovabili e promuovere progetti di riutilizzo dei beni e prodotti, in particolare nell’ambito delle settore moda;
-          Una politica della formazione professionale sempre più orientata al mondo del lavoro; al sostegno della formazione continua e permanente nelle imprese; a interventi specifici per la stagionalità nel turismo;
-          Agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese del commercio e del turismo, con procedure semplificate, anche valorizzando la pluralità dei consorzi fidi operanti sul territorio; predisporre incentivi e bandi finalizzati alle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese; riservare bandi specifici per il commercio e i pubblici esercizi sulle risorse europee;
-          Rimodulare le tasse locali, in particolare la TARI sull’effettiva produzione di rifiuti e sul principio che ad identiche attività devono corrispondere identici trattamenti e tariffe;
-          Investimenti in infrastrutture sostenibili e a sostegno della mobilità: completamento del Passante di Bologna in tempi rapidi; collegamenti ferroviari veloci fra la stessa stazione di Bologna con le altre località turistiche della nostra regione e fra le diverse località, in particolare quelle della costa romagnola; compimento della Cispadana; reinserimento fra le priorità del tracciato autostradale fra Ravenna e Venezia; rafforzamento del sistema aeroportuale regionale;
-          Lotta ai fenomeni di abusivismo e concorrenza agevolata, ripristinando una situazione di mercato più equa, dove tutti i protagonisti possano competere ad armi pari e si creino le condizioni per recuperare quote di evasione e maggiori garanzie per i consumatori;
-          In un quadro generale di misure fiscali sempre più oppressive, aumento dei costi di gestione e stagnazione dei consumi, la rete commerciale di vicinato è a rischio di sopravvivenza. Occorre un tavolo di confronto permanente per l’individuazione delle azioni più adeguate per il rilancio del settore e sostenere l’eventuale candidatura delle città dell’Emilia-Romagna a “Capitali Europee del commercio di prossimità”;
-          Continuare ad investire nella promozione del prodotto turistico sui mercati internazionali e nazionale, tarando gli interventi verso quegli eventi in grado di garantire opportunità reali di commercializzazione dei nostri prodotti turistici e sostenendo le iniziative che garantiscono la commercializzazione del prodotto turistico regionale sui diversi mercati.

 

Si è svolta ieri a Bologna, la Festa regionale della Federazione Italiana Pensionati da Attività Commerciali (FIPAC) dell'Emilia-Romagna.
Presenti delegazione delle diverse province della regione che hanno potuto visitare angoli suggestivi della città e gustare un pranzo a base di piatti della tradizione gastronomica bolognese.
Quattro gli itinerari a disposizione dei presenti che si sono svolti nella mattinata:

1. Bologna a prima vista -Tour classico per una prima visita alla città, con partenza da Piazza Maggiore, la visita alla Basilica di San Petronio e alla Fontana del Nettuno, la passeggiata nei pittoreschi vicoli medievali del Mercato di Mezzo fino a Piazza Santo Stefano con la visita alle “Sette Chiese”, e conclusione del tour in Piazza della Mercanzia e sotto le Due Torri.

2. La “Libertas” bolognese: storia civile e politica della città con partenza sempre da Piazza Maggiore, concentrandosi su Palazzo Re Enzo, Palazzo Podestà e Capitano del Popolo, Palazzo d’Accursio con la visita all’interno nelle sale del primo pianto: Sala del Consiglio Comunale, Sala Rossa, Sala degli Anziani, Sala d’Ercole e al secondo piano la Sala Farnese e la Cappella Farnese.

3. I portici bolognesi: storie, forme ed evoluzione, partendo sempre da Piazza Maggiore verso Via Farini, Piazza S. Stefano, Palazzo della Mercanzia, Corte Isolani, Via Altabella e Via Indipendenza.

4- Il Ghetto ebraico e la Bologna dei Bentivoglio, attraverso i pittoreschi vicoli dell’antico Ghetto ebraico verso l’Oratorio di Santa Cecilia, la Basilica di San Giacomo Maggiore, con la cappella Bentivoglio e la cappella Poggi.

Al termine delle visite il pranzo presso il ristorante Tuday, in via dell’Indipendenza, per un menù a base salumi tipici, a partire dalla mortadella, tortellini, lasagne, arrosto con patate per terminare con una magnifica torta di produzione artigianale appositamente preparata.

Nel corso della festa, che si è conclusa con la tradizionale lotteria con premi provenienti dalle varie province della regione, sono intervenuti Paola Roccati, Presidente regionale della FIPAC, Marco Pasi, Direttore regionale di Confesercenti, Massimo Zucchini e Loreno Rossi, Presidente e Direttore di Confesercenti Bologna che hanno sottolineato l'importanza del sindacato in una situazione complessa e piena di incertezze per il futuro come quella attuale e ringraziato la FIPAC di Bologna per la riuscita organizzazione della Festa Regionale.

  

 

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