“E’ con grande soddisfazione che apprendiamo dell’atto di Giunta Regionale che finalmente rende disapplicabile la precedente Delibera del 2014, la numero 151, che riguardava i cosiddetti mercati del riuso.” È quanto afferma il Presidente della Confesercenti Emilia Romagna, Dario Domenichini, a commento della Deliberazione 2064 del 18/11/2019 della Giunta della Regione Emilia-Romagna. “Il nuovo provvedimento – continua Domenichini – partendo dal fatto che, successivamente all’adozione di tale atto, hanno trovato crescente diffusione sul territorio regionale nuove tipologie di mercatini su aree pubbliche, caratterizzate da una regolamentazione meno stringente di quella prevista per il commercio su aree pubbliche, a seguito di un’interpretazione estensiva e un’applicazione impropria della citata deliberazione, che hanno determinato un uso distorto di tali manifestazioni, rende finalmente giustizia di una situazione largamente diffusa di non applicazione della legge regionale in materia di hobbisti che ha creato parecchi danni e concorrenza sleale alle imprese regolari. È un provvedimento che attendevamo da ben cinque anni e che fortunatamente oggi si è concretizzato”

“Crisi dei consumi, pressione fiscale e costi di gestione e del lavoro sempre crescenti, stanno ridimensionando la rete commerciale di molti centri urbani, creando un problema economico per le imprese che chiudono e i posti di lavoro che si perdono ma, anche, per il volto delle città che cambiano e perdono identità. Per questo motivo la Confesercenti chiede alla Regione l’apertura di un tavolo che affronti in modo approfondito i temi della crisi del settore e delle politiche più efficaci per il suo rilancio. I negozi di vicinato hanno bisogno di politiche attive, su misura che ne riconoscano il ruolo sociale, oltre che economico, favorendone la modernizzazione. La tradizionale rete di vendita aiuta a dare identità ad un luogo, rende maggiormente attrattiva un’area, definisce i ritmi di una città, dà equilibrio e sicurezza e contribuisce a produrre reddito locale ed occupazione.”

È quanto affermato da Dario Domenichini, Presidente di Confesercenti Emilia Romagna, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’Assemblea annuale della Confesercenti, tenutasi oggi, 19 novembre, a Bologna.

“Nel decennio 2009/2019, in Emilia-Romagna il commercio al dettaglio ha visto ridimensionare la propria consistenza di 3.980 imprese di cui 3.172 erano ditte individuali. Rispetto al novembre dello scorso anno si registra già una diminuzione di ben 1.194 negozi. La crisi, dunque, si nota soprattutto negli esercizi di vicinato e il dato è confermato anche dall’andamento delle vendite che segna, nel secondo trimestre 2019 (ultimo dato disponibile), un meno 1,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le difficoltà degli esercizi di vicinato appaiono ormai strutturali, per questo chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto. Il commercio e il turismo, nel loro complesso, rappresentano il 29,8% delle imprese emiliano-romagnole”.

Il Presidente ha toccato altri temi rilevanti per le imprese del settore e oggetto dell’Assemblea stessa, in programma per il pomeriggio sempre a Bologna, in particolare quelli della tassazione e pressione fiscale, che rappresenta uno dei freni maggiori allo sviluppo delle imprese; dell’abusivismo che pervade ormai tutte le tipologie di attività e le preoccupazioni per una manovra che a livello nazionale si muove nella logica della criminalizzazione di alcune categorie economiche, tacciate di evasione, introducendo ulteriori adempimenti che si trasformeranno in costi aggiuntivi e si aggiungeranno ad altri già previsti e particolarmente strampalati. “Basti pensare alla cervellotica lotteria degli scontrini e all’impatto che potrà avere su alcune attività, come quella ad esempio dei bar e pubblici esercizi, per comprendere come ci si trovi di fronte a posizioni che penalizzano alcune imprese, aggravandone la gestione già messa a dura prova da fatturazione elettronica e invio telematico dei corrispettivi, senza risolvere i nodi veri dell’evasione fiscale. Sarebbe molto più logico e redditizio far pagare le tasse a chi produce enormi profitti senza versare un centesimo nella casse del nostro Stato, come ad esempio i giganti del web. È su questo che la politica deve impegnarsi per trovare le misure più adeguate”.

Il Presidente Domenichini ha poi elencato le ulteriori richieste che avanza la Confesercenti alla politica regionale:

1 - Lotta ad ogni forma di abusivismo e di concorrenza sleale (affitti brevi, home restaurant, sagre e feste, hobbysti, circoli ecc…);

2 - Interventi per attrarre ulteriori quote di mercato nell’ambito turistico intervenendo sul sistema dei trasporti e la raggiungibilità delle località turistiche, portando a termine le opere previste, valorizzando ferrovie e aeroporti della regione, cercando di far reinserire tra le priorità il tracciato autostradale E45/E55 tra Ravenna e Venezia;

3 - Incentivi per la riqualificazione dell’offerta ricettiva della regione e l’innovazione nella piccola impresa;

4 - Interventi ad hoc per il settore dei pubblici esercizi, oberato da regole e cavilli anche comunali e che dopo una fase di espansione comincia a dare segnali di crisi;

5 - Solleciti ai Comuni affinché applichino le proroghe previste dalla normativa per le concessioni per le imprese balneari;

6 - 6 - Garantire l’offerta formativa nell’ambito dell’apprendistato anche con modalità più flessibili e valorizzando ulteriormente lo strumento dei tirocini formativi.

In conferenza stampa è stata presentata anche, da parte di Nomisma, un’indagine, condotta per conto di Confesercenti E.R., su la congiuntura in Emilia Romagna e la pressione fiscale sul bilancio delle imprese.
Alla Conferenza erano presenti il Presidente e il Direttore di Confesercenti E.R. Dario Domenichini e Marco Pasi, il Responsabile Scientifico Industria Servizi Innovazione Nomisma, Lucio Poma e il Senior Advisor Nomisma, Massimiliano Bondi.
All’Assemblea del pomeriggio erano previsti gli interventi del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dell’Assessore al Commercio e al Turismo, Andrea Corsini e del Presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise. 

 

I DATI SULLE IMPRESE di settore IN EMILIA-ROMAGNA – elaborazioni Ufficio Studi Confesercenti su dati Infocamere

La consistenza delle imprese attive del commercio al dettaglio (esclusi gli autoveicoli) nel terzo trimestre di quest’anno sono risultate 43.876 contro le 47.856 del terzo trimestre 2009 con una variazione assoluta rispetto al terzo trimestre del decennio 2019/2009 di – 3.980 attività e al terzo trimestre del 2018 di -1.194. Ravenna è quella che ha registrato il maggior calo con -700 imprese attive nell’ultimo decennio e - 136 rispetto al 2018, seguita da Modena con – 549 attività nel decennio preso in esame e -226 attività rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda invece il totale delle imprese attive nel commercio all’ingrosso, al dettaglio e gli autoveicoli, nella nostra regione nel terzo trimestre 2019 erano 89.468 contro le 95.345 attive nello stesso periodo del 2009, con una variazione assoluta di -5.877 nel decennio 2019/2009 e di – 1.689 rispetto al 2018. A soffrire di più è stata Bologna con – 1.352 imprese attive nel decennio 2019-2009 e -383 rispetto all’anno scorso. Ferrara la segue con -726 in dieci anni e -206 rispetto all’anno scorso.
Diversa invece la tendenza nel settore dei servizi di alloggio e di ristorazione che sono passate dalle 27.211 del terzo trimestre 2009 alle 30.242 del terzo trimestre 2019 (+ 3.031 imprese attive). Nel caso della ristorazione i dati segnalano una controtendenza: se la variazione assoluta rispetto al decennio era di +2.714, rispetto al 2018 si registra un – 117 di imprese attive.
Riguardo invece all’andamento delle vendite del secondo trimestre 2019 rispetto a quelle del 2018, il commercio al dettaglio registra un totale di -0,9 così suddiviso: -1,6 nella piccola distribuzione, -2,3 nella media distribuzione e 0,3 nella grande distribuzione, l’unica a non registrare un segno meno. A soffrire di più è il settore dell’abbigliamento e degli accessori con -4,7.

 

 

Michele Rosati, coordinatore di Faib-Confesercenti E.R. ha annunciato che domani, al presidio organizzato da diverse associazioni di categoria del settore in piazza Montecitorio dalle 9 alle 13, in vista dello sciopero del 6 e 7 novembre prossimi, parteciperanno quasi cinquanta gestori della nostra regione.

La protesta è rivolta innanzitutto nei confronti del Governo che sta gravando sull’intera categoria con provvedimenti che vanno dalla fatturazione elettronica, ai Registratori di cassa Telematici; dalla rimodulazione dell’Indice Sintetico di Affidabilità fiscale (ISA); all’introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di  Registrazione giornaliera in formato elettronico; dall’invio dei corrispettivi giornalieri in formato elettronico fino al carico fiscale e contributivo per i Gestori che non ricevono  in tempo, da fornitori e Agenzia delle Entrate, i documenti necessari per la loro contabilità. La protesta, come è noto, è inoltre rivolta alle compagnie petrolifere e alla disparità delle condizioni economiche

Nel corso del presidio si terrà una conferenza stampa organizzato dalla Faib Confesercenti Fegica Cisl e Figisc Confcommercio a cui parteciperà anche il sottosegretario del Ministero dell’Economia e alle Finanze Alessio Mattia Villarosa.

In relazione agli eventi calamitosi registrati nei giorni dal 13 al 17 novembre nei lidi ferraresi, in cui l’alta marea, il forte vento e la piena dei fiumi dovuta alle piogge eccezionali, hanno provocato allagamenti e danni ingenti ad oltre sessanta stabilimenti balneari, alle altre attività del territorio e ai lavoratori coinvolti, la Confesercenti dell’Emilia-Romagna ha chiesto all’Assessore Paola Gazzolo, competente sui temi della difesa del suolo e della costa, della protezione civile e delle politiche ambientali, di attivarsi immediatamente nei confronti del Governo per richiedere lo stato di calamità naturale.

Nel contempo, l’associazione ha messo a disposizione i propri uffici presenti sul territorio, per attivare ogni forma di collaborazione alle imprese e agli enti locali e ha stanziato, attraverso il proprio ente bilaterale (EBTER) un apposito fondo, per i primi urgenti interventi di ripristino in favore delle imprese e dei lavoratori coinvolti, per contributi a fondo perduto.


“Si è riunito nei giorni scorsi il direttivo della Presidenza regionale Fiba Confesercenti Emilia Romagna al fine di affrontare i temi che interessano la categoria degli imprenditori balneari della nostra Regione.
Grande attenzione è stata posta sulla verifica dello stato di attuazione negli oltre 10 Comuni costieri delle procedure di estensione di durata dei titoli concessori al 2033 come previsto dalla legge 145 del 2018.
Nella maggior parte dei Comuni le procedure sono correttamente partite e gli operatori balneari stanno già cogliendo le opportunità che si schiudono con la ritrovata certezza d'impresa, la conseguente maggiore facilità di accesso al credito e la forte connessa capacità di investimento nella riqualificazione turistica delle strutture.
Purtroppo registriamo ancora un paio di realtà comunali, nella parte sud della costa romagnola, dove questo processo non è stato ancora avviato dalle competenti amministrazioni locali.
Auspichiamo che in tempi brevi si arrivi, anche in queste realtà territoriali, al riconoscimento di quanto previsto dalla legge nazionale e chiediamo alla Regione Emilia Romagna di intervenire in questo senso perchè è assolutamente inspiegabile che ci siano colleghi che ancora non possono entrare in questo processo virtuoso per colpe non proprie.
Vigileremo affinchè tutte le amministrazioni locali mettano in campo con urgenza quanto necessario per il pronto riconoscimento formale dell'estensione della durata delle concessioni fino al 31 dicembre 2033.
Vogliamo evitare di trovarci costretti ad avviare la mobilitazione generale della categoria senza escludere adeguate forme di protesta.”

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