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Saldi in regione indagine Confesercenti E.R. sulle vendite del primo week end: partenza positiva e possibilità per i consumatori di fare ottimi affari
L’avvio dei saldi in Emilia Romagna nel primo week end di gennaio ha registrato mediamente un buon andamento delle vendite e una generale soddisfazione fra gli imprenditori commerciali e i consumatori. E’ quanto emerge dall’indagine svolta dal Centro Studi della Confesercenti E.R. su un campione di imprese commerciali del settore abbigliamento, calzature e accessori della regione.
Il 66% degli intervistati si è dichiarato soddisfatto dell’andamento dei primi tre giorni di saldi (accanto al sabato e alla domenica, quest’anno si è avuta anche la giornata festiva dell’Epifania che ha visto tutti i negozi aperti).
Il sabato, primo giorno di saldi, è stato quello che ha fatto registrare il maggior volume di vendite per il 75% degli intervistati.
Nel complesso, per il 43% delle aziende le vendite hanno registrato lo stesso volume del 2019, per il 19% sono aumentate e per il 38% sono diminuite.
Lo sconto medio praticato è stato del 30%, con un 21% delle imprese che ha applicato sconti superiori a questa percentuale per cercare di smaltire nel minor tempo possibile la merce invernale non venduta, anche a causa di un andamento meteorologico non eccessivamente rigido che ha frenato gli acquisti di prodotti invernali.
Il valore medio dello scontrino è risultato, rispetto allo stesso periodo del 2019, invariato per più del 63% delle imprese, aumentato per l’11% delle imprese e diminuito per il 26% a conferma di una capacità d’acquisto della clientela che è diminuito negli ultimi anni.
Il valore medio dello scontrino è stato di 106,34 euro, in linea con il valore dello scorso anno.
La proposta, in termini di offerta, rimane comunque alta, con un’ampia possibilità di scelta in termini di prodotti e taglie.
“Il dato è particolarmente significativo – afferma Dario Domenichini, presidente di Confesercenti Emilia Romagna - perché, per le imprese del settore, i saldi invernali continuano a rappresentare una percentuale significativa del volume d’affari annuale (pari al 25%) e vengono dopo un 2019 particolarmente complicato e appuntamenti, come il Black Friday, che hanno drenato acquisti, orientandoli spesso su canali alternativi come il web. Questo inizio serve a ridare un po’ di fiducia alle imprese di vicinato, anche se è opportuno ribadire come sia sempre più necessario cercare di regolamentare in modo più preciso il fenomeno delle vendite on-line che, ad oggi, per quanto riguarda i grandi gruppi, sfugge spesso ad ogni regolamentazione amministrativa e fiscale generando una concorrenza poco leale e trasparente”.