“La proposta di prorogare al 2021 le iniziative di ‘Parma 2020 capitale italiana della cultura’ per recuperare in parte quello che ora si sta perdendo trova il pieno consenso di Confesercenti Emilia Romagna che auspica una decisione in tal senso in tempi brevi”. È quanto è emerso oggi nella riunione di Giunta regionale di Confesercenti, tenutasi in videoconferenza, alla presenza dei Presidenti delle Confesercenti dell’Emilia-Romagna.
“La proposta – si legge in una nota diffusa dall’associazione – avrebbe un notevole impatto anche da un punto di vista psicologico, contribuendo a dare prospettiva a realtà che si trovano letteralmente in ginocchio e particolarmente colpite non solo nell’ambito del turismo ma anche di tutte le attività collegate come commercio e pubblici esercizi. Per questo motivo la Confesercenti sosterrà la proposta delle tre realtà coinvolte, Parma, Piacenza e Reggio Emilia e fatta propria dal Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in tutte le istanze e in tutti i livelli”.
L’emergenza coronavirus ha avuto un impatto fortissimo sui pubblici esercizi. In appena dieci giorni, nei bar, pub e ristoranti della regione sono andati in fumo 37,8 milioni di euro di fatturato. Un crollo che ha messo in seria difficoltà centinaia di attività, in particolare quelle più piccole.
A lanciare l’allarme è la Fiepet, l’associazione che riunisce i pubblici esercizi Confesercenti, che ha stimato l’impatto subito fino ad ora dalle imprese.
“L’emergenza sanitaria è la priorità di tutti – sostiene Massimo Zucchini presidente di FIEPET Confesercenti Emilia Romagna - Ma non vi è dubbio che le preoccupazioni dovute allo stato d’emergenza e i vari provvedimenti nazionali, regionali e locali che hanno disposto chiusure o limitazioni dei bar, ristoranti e pubblici esercizi in generale hanno determinato forti contrazioni ai fatturati di queste imprese. Occorre che il Governo intervenga con azioni immediate e con risorse più importanti di quelle già previste, per aiutare anche tutte le imprese del nostro comparto a reggere questa pesante situazione. Chiediamo al Governo la sospensione e rateizzazione dei pagamenti in tempi sostenibili, delle imposte e dei contributi previdenziali, l'attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga e un forte segnale dal sistema bancario per la sospensione del pagamento delle rate di mutui e finanziamenti, così com’è avvenuto col sisma del 2012, contributi economici straordinari e la previsione di misure a supporto anche per i lavoratori autonomi.”
Secondo Zucchini occorrono anche comportamenti di fiducia dei consumatori “poiché le nostre imprese applicano con senso di responsabilità tutte le indicazioni che vengono dalle autorità sanitarie per mettere in sicurezza i nostri clienti e consumatori”.
Confesercenti, Assoturismo, Filcams-CGIL, Fisascat-Cisl e Uiltucs Emilia Romagna hanno siglato un accordo regionale straordinario che mette a disposizione risorse per il sostegno al reddito e welfare, nel turismo e nel commercio, per i lavoratori delle imprese che subiscono i pesanti contraccolpi generati dall’emergenza coronavirus.
Le risorse hanno l’obiettivo di salvaguardare il reddito dei lavoratori dipendenti in presenza di riduzioni d’orario o sospensione dell’attività dovuta al calo del volume d’affari in quelle imprese prive di ammortizzatori sociali. Molte imprese, infatti, di fronte alla situazione di calo rilevante della clientela e dei consumi si trova nelle condizioni di ridurre anche in modo consistente il proprio orario di apertura con conseguenze inevitabili anche sull’occupazione.
“Una situazione che rischia di diventare drammatica nel turismo e nei pubblici esercizi – afferma Filippo Donati, Presidente di Assoturismo – dove assistiamo alla pioggia di disdette dovute, per il momento, alla cancellazione di eventi, fiere e meeting, gite scolastiche e chiusure di monumenti e musei ma che sta intaccando anche il periodo pasquale”. Se il turismo piange, la situazione non appare migliore per bar, ristoranti, pubblici esercizi e commercio “settori in cui il calo della clientela comincia ad essere rilevante – aggiunge Dario Domenichini, Presidente di Confesercenti Emilia Romagna – in particolare per i mercati settimanali, gli esercizi di vicinato, i bar e la ristorazione in generale. Per questi settori, come per il turismo, occorreranno misure consistenti di supporto come la sospensione del pagamento di mutui e imposte, fondi per lo sviluppo, ammortizzatori in deroga per l’occupazione. Nel frattempo ogni aiuto è utile anche la bilateralità potrà contribuire a salvaguardare imprese e occupazione”.
“Leggendo il Decreto Legge numero 9 del 2 marzo, che contiene le prime misure di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese a seguito dell’emergenza coronavirus, si ha la sensazione di una buona partenza e di un lavoro importante svolto da tutti i soggetti coinvolti ma si avverte anche la necessità di ulteriori provvedimenti per le aree, come l’Emilia-Romagna e i settori, come turismo, pubblici esercizi e commercio di vicinato, colpiti in modo importante dall’emergenza e che vedono nel Decreto provvedimenti ancora troppo timidi ”. È quanto si legge in una nota diffusa da Confesercenti Emilia Romagna a seguito della pubblicazione della Gazzetta Ufficiale del 2 marzo che contiene il Decreto emanato per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza sanitaria in corso.
“Sono positive – continua la nota – le sospensioni, per le imprese turistico-ricettive e le agenzie di viaggi – dei versamenti delle ritenute alla fonte e dei contributi previdenziali e assistenziali sino al 30 aprile; la previsione della cassa integrazione in deroga e della possibilità dell’erogazione della garanzia gratuita in favore degli investimenti e della liquidità delle imprese. Ci sono tuttavia, alcune cose che vanno perfezionate: gli ammortizzatori in deroga, ad esempio, sono previsti solo per un mese e terranno conto non delle difficoltà settoriali ma dell’ordine cronologico di presentazione della richiesta; la gratuità della garanzia è solo una possibilità, necessita di un ulteriore atto del Ministero e non prevede la possibilità di coprire i costi della rinegoziazione e ristrutturazione del debito; la possibilità, per le agenzie di viaggi, di provvedere ai rimborsi per mezzo di voucher, inoltre, deve essere riferita alle somme che agenzie e tour operator hanno recuperato da tutti i fornitori turistici e non solo dai vettori. Lo stesso slittamento dei versamenti di ritenute e contributi prevede che il loro pagamento avvenga in un’unica soluzione al 31 maggio e invece dovrebbe, a parere di Confesercenti, prevedere la rateizzazione delle somme. Sarebbe importante, inoltre che i prossimi provvedimenti contenessero anche la sospensione dei pagamenti dei mutui con il conseguente allungamento delle durate dei finanziamenti stessi.”
La nota si conclude con un plauso al lavoro della Regione “che in questa emergenza ha dimostrato grande sensibilità e capacità di comprensione delle problematiche, spendendosi attivamente nel rapporto con le altre Regioni coinvolte, col Governo e le parti sociali, per definire le azioni più opportune da intraprendere”.
“Confesercenti Emilia Romagna formula ai componenti della nuova Assemblea Regionale, insediatasi oggi, i migliori auguri di buon lavoro e auspica che questo sia un segnale verso il recupero di una situazione di normalità di cui il sistema economico della nostra regione ha assolutamente bisogno”. È quanto afferma Dario Domenichini – presidente di Confesercenti Emilia Romagna – a commento della seduta di insediamento della nuova Assemblea regionale tenutasi oggi a Bologna. “Le nomine della Consigliera Emma Petitti a Presidente e dei Consiglieri Silvia Zamboni e Fabio Rainieri a Vice-Presidenti, denotano, fra l’altro, la volontà di tutte le forze politiche presenti a collaborare per il raggiungimento di obiettivi comuni in modo positivo. Ora abbiamo la necessità che al più presto l’Assemblea inizi il proprio lavoro e che la nuova Giunta assuma la piena operatività per continuare ad affrontare l’emergenza da coronavirus nel modo migliore. A questo proposito Confesercenti ha inoltrato una serie di suggerimenti e richieste urgenti per cercare di dare risposte alle imprese dei diversi settori che sono in grande difficoltà e a rischio di sopravvivenza”.
Le richieste di Confesercenti a Regione e Governo per superare la crisi da coronavirus
Per affrontare la pesante crisi per i settori del turismo, del commercio e dei pubblici esercizi vi sono alcune misure urgenti che possono consentire alle imprese dell’Emilia-Romagna di gestire la fase immediata e alcune che invece possono servire a gestire la fase di auspicabile uscita dalla crisi.
Misure urgenti da adottare immediatamente
MISURE FISCALI
- sospensione dei versamenti tributari e contributivi (imposte, tributi locali e versamenti INPS e INAIL in generale) e degli adempimenti tributari;
- proroga della scadenza delle rate relative alla riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate;
- proroga dei termini per la presentazione dei ricorsi, memorie o altri atti del contenzioso tributario e per gli accertamenti con adesione.
MISURE NON FISCALI
- moratoria/sospensione dei rimborsi di ogni tipologia di finanziamento (mutui bancari in primis) e allungamento della loro durata;
- procedure abbreviate di accesso agevolato ai Fondi di Garanzia e istituzione di un fondo nazionale, oppure di fondi regionali, a sostegno delle imprese che potrebbero essere obbligate a dover far fronte a rimborsi relativi a servizi pre-acquistati, ma non più usufruiti dalla clientela di riferimento (ad esempio nel caso delle agenzie di viaggio sulle prenotazioni delle gite scolastiche) e contestualmente non aver diritto a richiedere il rimborso delle stesse somme al proprio fornitore;
- sospensione del pagamento delle utenze.
MISURE DI SOSTEGNO ALL’OCCUPAZIONE
- attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga per sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per tutte le imprese non coperte dagli ammortizzatori ordinari, straordinari e dal FIS (Fondo Integrativo di Solidarietà) semplificando al massimo la procedura e senza necessità di accordo sindacale.
Misure da adottare per lo sviluppo
MISURE FISCALI
• revisione trasversale ad hoc degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) al fine di tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati;
• rendere detraibile per i cittadini italiani lo svolgimento di periodi di vacanza in Italia.
MISURE NON FISCALI
• utilizzo dei fondi strutturali finalizzati alla coesione economica fra i territori quale strumento di aiuto alle imprese soprattutto a sostegno dell’occupazione.
Proroga dell’ordinanza sull’emergenza
Nel caso di proroga delle disposizioni previste dall’Ordinanza del 23 febbraio se le condizioni lo permettono si potrebbe valutare la possibilità di togliere dal divieto lo svolgimento di meeting aziendali che prevedano la partecipazione di un massimo di 50 persone (in questo si tratterebbe di aziende del territorio e, quindi, con personale controllato e di provenienza locale) e lo svolgimento dei piccoli spettacoli/concerti di intrattenimento nei pubblici esercizi che non prevedono aggregazioni numerose. Da verificare anche la possibile riapertura dei musei con modalità ad hoc per garantire e tutelare dipendenti e visitatori e ridare fiato all’economia turistica delle città d’arte.
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