Soddisfazione per l’approvazione della legge sul libro approvata dalla Commissione cultura del Senato è stata espressa dalla Sil-Confesercenti.
“Dopo circa cinque/sei anni – afferma Nicola Maserati componente del Sil nazionale (Sindacato Italiano Librai e Cartolibrari) e presidente di Confesercenti Piacenza – finalmente siamo giunti a una legge che tutela librai e lettori. Come libraio da 38 anni, non posso che ringraziare per il lavoro svolto i vertici del Sil-Confesercenti nazionale, la cui dedizione ha portato a questo risultato storico.
Finalmente, dalla legge precedentemente in vigore che consentiva di vendere i libri con uno sconto fino al 15%, si è passati ad un tetto massimo del 5% sul prezzo di copertina. Lo stesso limite vale per le vendite on-line, gli editori e le grandi librerie e questo fa venire meno una concorrenza sleale che penalizzava le piccole e medie librerie.
Ora è necessario estendere la legge anche ai libri scolastici e informare i lettori del beneficio che questa legge comporta anche in termini di risparmio. Tutto ciò, ovviamente, va accompagnato con campagne promozionali alla lettura adeguate e ad azioni per garantire l’accesso alla cultura a tutta le fasce di popolazione.”
Confesercenti e Fiepet, insieme ad altre associazioni di categoria della ristorazione, riunite per la prima volta intorno ad un tavolo di lavoro congiunto, denuncia l’attuale sistema dei buoni pasto che costa agli esercenti convenzionati quasi 500 milioni l’anno.
Come spiega Massimo Zucchini presidente Fiepet regionale e Confesercenti Bologna:
“il sistema attuale equivale di fatto ad una tassa occulta che arriva a sfiorare il 30%. E’ un meccanismo perverso che ci costringe da una parte ad accettare i buoni pasto perché molti di noi rischiano altrimenti di perdere un numero consistente di clientela, dall’altra sono per noi oneri di cui non riusciamo più a rientrare e il più delle volte siamo rimborsati molto tempo dopo. Senza contare poi che nei casi in cui le società emettitrici dei buoni pasto sono fallite, gli esercenti non sono stati assolutamente tutelati. Chiediamo perciò al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro di rivedere in maniera concertata la percentuale delle commissioni alle società emettitrici, effetto delle gare bandite dalla Consip per la fornitura del servizio alla pubblica amministrazione e di prevedere una forma di tutela in caso di fallimento delle società emettitrici. Senza una riforma, si rischia di mettere in ginocchio un settore fondamentale per l’economia dell’intero Paese. ”
Confesercenti E.R., dopo aver incontrato nei giorni scorsi, insieme ad Assohotel e Assoturismo, i candidati alle elezioni regionali, ha stilato un decalogo nel quale vengono sintetizzate le proposte principali di cui la nuova Assemblea degli eletti dovrà tenere conto per sostenere e rilanciare le piccole e medie imprese del territorio.
La crisi dei consumi, la pressione fiscale, l’abusivismo, sono alcune delle questioni che contribuiscono ad un ridimensionamento della rete commerciale di molti centri urbani - con un conseguente problema di sicurezza - che secondo Confesercenti E.R. dovranno essere affrontate in sinergia con le Istituzioni. Per questo la Confesercenti chiede alla Regione che venga al più presto istituito un tavolo che individui le azioni più efficaci per lo sviluppo del settore.
Questi, in sintesi, i temi più rilevanti che Confesercenti chiede di affrontare alla nuova Assemblea:
- Riconoscimento del valore essenziale che ricopre la micro e piccola impresa, vera anima del sistema economico regionale, attraverso politiche pubbliche di incentivi per la riqualificazione, l’alleggerimento degli oneri burocratici e dei tributi fiscali locali, favorendo il ricambio generazionale e il rafforzamento delle realtà imprenditoriali, combattendo ogni forma di abusivismo e concorrenza sleale;
- Misure a supporto dello sviluppo dell’innovazione e della green economy che tengano conto delle peculiarità imprenditoriali della piccola e media impresa e delle caratteristiche dei settori del commercio e del turismo;
- Una politica della formazione professionale sempre più orientata all’occupazione; al sostegno della formazione continua e permanente nelle imprese; a interventi specifici anche per i titolari d’impresa;
- Agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese del commercio e del turismo, con procedure semplificate, anche valorizzando il ruolo dei consorzi fidi; predisporre incentivi e bandi finalizzati alle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese; orientare sempre di più verso le imprese e il lavoro i fondi della nuova programmazione europea;
- Rimodulare le tasse locali, in particolare la TARI che sta diventando un balzello insostenibile per molte imprese del commercio e del turismo, sul principio che ad identiche attivitàà devono corrispondere identici trattamenti e tariffe;
- Sul tema delle infrastrutture: realizzare il Passante di Bologna in tempi rapidi; collegamenti ferroviari veloci fra la stessa stazione di Bologna con le altre località turistiche della nostra regione e fra le diverse localitàà, in particolare quelle della costa romagnola sfruttando le potenzialità del People Mover; compimento della Cispadana; reinserimento fra le priorità del tracciato autostradale fra Ravenna e Venezia; rafforzamento del sistema aeroportuale regionale;
- Lotta ai fenomeni di abusivismo e concorrenza agevolata, ripristinando una situazione di mercato più equa, dove tutti i protagonisti possano competere ad armi pari e si creino le condizioni per recuperare quote di evasione e maggiori garanzie per i consumatori;
- In un quadro generale di misure fiscali sempre più oppressive, aumento dei costi di gestione e stagnazione dei consumi, la rete commerciale di vicinato è a rischio di sopravvivenza. Occorre un tavolo di confronto permanente per l’individuazione delle azioni più adeguate per il rilancio del settore;
- Riordino generale della normativa regionale del turismo garantendo il principio che tutte le “attività” turistiche operino nel rispetto delle medesime regole e condizioni.
- Continuare ad investire in promozione sui mercati internazionali e nazionale, tarando gli interventi verso quegli eventi in grado di garantire opportunità reali di commercializzazione dei nostri prodotti turistici.
“La modifica al metodo di controllo delle acque di balneazione, che riduce da 48 a 18-22 ore i tempi di attesa per la diffusione dei risultati delle analisi è una delle misure che chiedevamo da tempo, soprattutto a seguito dello spiacevole episodio registrato la scorsa estate che ha bloccato la possibilità della balneazione su tutta la costa romagnola per diversi giorni”. È quanto affermano in coro il Presidente nazionale della FIBA (Federazione Italiana Imprese Balneari), Maurizio Rustignoli e il Presidente di ASSOTURISMO Emilia Romagna (Federazione Italiana del Turismo), Filippo Donati all’annuncio dell’intesa raggiunta fra Ministero della Salute e Regione Emilia-Romagna che aveva avanzato questa richiesta proprio a seguito degli episodi dell’estate 2019 e della concertazione con le associazioni del settore.
“Il blocco della scorsa estate – concludono Rustignoli e Donati – ha creato non pochi problemi al nostro turismo e alle imprese e la modifica di una modalità di controllo non più al passo coi tempi e alle esigenze di turisti e operatori, era ormai una necessità imprescindibile e ringraziamo quanti si sono impegnati per raggiungere questo risultato, in primis l’Assessore Corsini”.
Soddisfazione per l’entrata in esercizio del People Mover il 7 marzo prossimo è stata espressa dai presidenti di Assoturismo E.R. FIlippo Donati e di Assohotel Confesercenti provinciale Bologna Paolo Mazza.
Per Donati: “finalmente si inaugura un’opera di intermodalità di livello europeo che accorciando i tempi di percorrenza tra la stazione e l’aeroporto consentirà a turisti e a quanti si spostano per lavoro, di guadagnare tempo e di avere un servizio di qualità. Simili azioni di people moving, progettate finalmente per processo e non per funzione, speriamo entrino a far parte della normale mobilità del territorio della nostra regione, abbattendone i costi di realizzazione, così da rendere più semplice il raggiungimento delle nostre coste e delle località turistiche ancora tagliate fuori da trasporti obsoleti.”
“Il People mover - sottolinea invece Mazza - contribuirà ad una mobilità più veloce e di qualità, a togliere traffico dalle nostre strade e perciò concorrerà ad una maggiore tutela dell’ambiente. Aumenterà inoltre l’appeal della nostra città, ma nello stesso tempo l’aeroporto accorcerà i tempi anche per chi vorrà raggiungere Firenze e le altre città del Nord Italia. E’ ovvio che quest’opera farà di Bologna un elemento di attrazione anche per un’utenza fuori regione e noi dovremo rispondere con grande qualità e competitività rispetto alle città a noi vicine in cui arriva l’alta velocità.”
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