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“La nomina della nuova Giunta regionale e la possibilità che questa cominci subito a lavorare dando continuità all’azione amministrativa è sicuramente una buona notizia per la nostra economia regionale e il mondo delle imprese“. È quanto afferma Dario Domenichini, Presidente di Confesercenti Emilia Romagna commentando l’annuncio della composizione della nuova Giunta Regionale fatto oggi dal Presidente Bonaccini. “Apprezziamo anche – continua Domenichini – la continuità che si dà ai settori del commercio e del turismo con la conferma dell’Assessore Corsini e l’accorpamento al turismo della delega alla Mobilità, trasporti e infrastrutture che permetterà di ragionare sullo sviluppo di questi temi anche in un’ottica di migliore raggiungibilità delle località turistiche del nostro territorio. Formulo alla nuova Giunta i migliori auguri di buon lavoro e dichiaro la disponibilità di Confesercenti a collaborare attivamente per il raggiungimento di obiettivi comuni e la valorizzazione delle imprese e del sistema economico regionale”.
Grande soddisfazione per l’incarico conferito ad Andrea Corsini come Assessore regionale al turismo e alle infrastrutture, è stata espressa dal presidente di Assoturismo-Confesercenti E.R. Filippo Donati: “condivido pienamente la scelta del presidente Bonaccini di affidare allo stesso Assessore Corsini le deleghe al turismo e alle infrastrutture. Nello scorso mandato Corsini ha saputo ascoltare e interpretare le esigenze del nostro settore: con la nuova delega potrà integrare lo sviluppo turistico del territorio con l’implementazione delle infrastrutture, tutto ciò a beneficio sia del turismo che dell’intera società civile.
Sono certo che si apre una stagione nuova, con opportunità economiche importanti per tutta la nostra regione. Non faremo mancare all’Assessore Corsini la disponibilità al confronto e alla collaborazione“.
Soddisfazione per l’approvazione della legge sul libro approvata dalla Commissione cultura del Senato è stata espressa dalla Sil-Confesercenti.
“Dopo circa cinque/sei anni – afferma Nicola Maserati componente del Sil nazionale (Sindacato Italiano Librai e Cartolibrari) e presidente di Confesercenti Piacenza – finalmente siamo giunti a una legge che tutela librai e lettori. Come libraio da 38 anni, non posso che ringraziare per il lavoro svolto i vertici del Sil-Confesercenti nazionale, la cui dedizione ha portato a questo risultato storico.
Finalmente, dalla legge precedentemente in vigore che consentiva di vendere i libri con uno sconto fino al 15%, si è passati ad un tetto massimo del 5% sul prezzo di copertina. Lo stesso limite vale per le vendite on-line, gli editori e le grandi librerie e questo fa venire meno una concorrenza sleale che penalizzava le piccole e medie librerie.
Ora è necessario estendere la legge anche ai libri scolastici e informare i lettori del beneficio che questa legge comporta anche in termini di risparmio. Tutto ciò, ovviamente, va accompagnato con campagne promozionali alla lettura adeguate e ad azioni per garantire l’accesso alla cultura a tutta le fasce di popolazione.”
“I dati, diffusi da Unioncamere, che indicano una riduzione del numero delle imprese commerciali a titolarità femminile in Emilia-Romagna nel corso del 2019 (-2,3%), confermano le preoccupazioni espresse in più occasioni da Confesercenti sul futuro delle imprese di questo settore e la necessità di politiche efficaci di sostegno e incentivi”. È il commento di Dario Domenichini, Presidente regionale di Confesercenti, alla diffusione dei dati sul numero delle imprese femminili attive in regione a cura di Unioncamere Emilia-Romagna.
“Anche nel corso della recente campagna elettorale – continua Domenichini - abbiamo rinnovato la richiesta a tutte le forze politiche di attivarsi per promuovere un confronto fra i diversi soggetti interessati che aiuti a individuare le modifiche più opportune all’attuale normativa e la scelta degli strumenti più idonei per incentivare lo sviluppo del settore. La diminuzione della consistenza di quella rete di piccoli e medi esercizi commerciali che hanno sempre caratterizzato i nostri centri urbani, infatti, determina anche un impoverimento del tessuto sociale e il venir meno di un presidio importante del territorio. Nel commercio, inoltre, la presenza femminile è particolarmente importante (37,4% sul totale delle imprese nel commercio al dettaglio e 31,8% nella ristorazione) e il calo di queste aziende si ripercuote in modo rilevante su tutto il settore. Per questo occorre un piano straordinario di interventi che aiutino le imprese del settore a svilupparsi ed affrontare il futuro con maggiori possibilità di successo”.
Confesercenti e Fiepet, insieme ad altre associazioni di categoria della ristorazione, riunite per la prima volta intorno ad un tavolo di lavoro congiunto, denuncia l’attuale sistema dei buoni pasto che costa agli esercenti convenzionati quasi 500 milioni l’anno.
Come spiega Massimo Zucchini presidente Fiepet regionale e Confesercenti Bologna:
“il sistema attuale equivale di fatto ad una tassa occulta che arriva a sfiorare il 30%. E’ un meccanismo perverso che ci costringe da una parte ad accettare i buoni pasto perché molti di noi rischiano altrimenti di perdere un numero consistente di clientela, dall’altra sono per noi oneri di cui non riusciamo più a rientrare e il più delle volte siamo rimborsati molto tempo dopo. Senza contare poi che nei casi in cui le società emettitrici dei buoni pasto sono fallite, gli esercenti non sono stati assolutamente tutelati. Chiediamo perciò al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro di rivedere in maniera concertata la percentuale delle commissioni alle società emettitrici, effetto delle gare bandite dalla Consip per la fornitura del servizio alla pubblica amministrazione e di prevedere una forma di tutela in caso di fallimento delle società emettitrici. Senza una riforma, si rischia di mettere in ginocchio un settore fondamentale per l’economia dell’intero Paese. ”
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