18 Giugno 2025
Si è conclusa con l’elezione degli emiliano romagnoli Leonardo Fabbri, ferrarese, presidente... segue
06 Giugno 2025
Una giornata che resterà nella storia della rappresentanza. Il 4 giugno 2025,... segue
07 Maggio 2025
La Giornata dell’Europa 2025 è un’occasione particolarmente importante perché ricorrono i 75... segue
Per Fiepet Confesercenti E.R. l’annuncio di Conte che ipotizza il rinvio dell’apertura di bar e ristoranti al 1 giugno, mette in ginocchio le attività commerciali già provate dalla chiusura di questi mesi.
L’Associazione di categoria è convinta che le attività debbano riaprire al più presto, trovando un giusto equilibrio tra la salute di chi lavora e dei clienti. Si dichiara perciò pronta a prevedere protocolli aggiuntivi a quelli già esistenti e chiede al Governo e alle istituzioni locali misure forti e incisive per evitare un disastro economico e sociale.
Il settore non potrà ripartire senza un fondo speciale, la decontribuzione per i lavoratori, forme semplificate di microcredito agevolate, una riduzione importante dell’Irap, il rinvio degli adempimenti fiscali e contributivi al prossimo anno nonché la revisione degli affitti commerciali attraverso il riconoscimento di un credito d’imposta ai proprietari anche per i mesi a seguire; è opportuna, inoltre, la totale defiscalizzazione dei Dpi e dei contributi per la digitalizzazione dei negozi di vicinato, oltre a quella dell’Iva già preannunciata.
Per il presidente della Fiepet regionale Massimo Zucchini: “Occorre che il Governo si attivi al più presto per scongiurare la chiusura delle attività commerciali. Senza interventi immediati sarà impossibile riaprire anche il 1 giugno, tenuto anche conto della grave flessione del turismo che ci aspetta nei prossimi mesi”.
Un piano per far ripartire in sicurezza il comparto ricettivo. Assohotel Confesercenti ha presentato oggi al governo, insieme alle associazioni Federalberghi e Confindustria Alberghi, un protocollo nazionale che individua efficaci misure di prevenzione della diffusione del virus SARS-CoV-2, con l’obiettivo di tutelare la salute degli ospiti e dei collaboratori.
Il protocollo è stato redatto da una task force delle diverse categorie con l’ausilio di consulenti in materia d’igiene e sicurezza e sotto la supervisione di un esperto in malattie infettive. “Accoglienza Sicura” ha l’obiettivo di tutelare la salute degli ospiti e dei collaboratori e di realizzare l’equilibrio necessario per garantire l’erogazione del servizio in condizioni di sicurezza e sostenibilità̀, senza snaturarne le caratteristiche.
“Si tratta- sostiene Filippo Donati presidente di Assoturismo-Confesercenti E.R. - di un buon equilibrio tra la tutela della salute degli ospiti e dei collaboratori e l’operatività aziendale. Il nostro intento è quello di rimanere un punto di riferimento del turismo mondiale anche in tema di sicurezza e non solo di qualità ed efficienza dei servizi”.
“Il settore della ristorazione e dei bar è allo stremo e rischia un vero e proprio terremoto con la chiusura di oltre duemila aziende in regione”. È quanto si legge in una nota di Fiepet Confesercenti (la Federazione dei pubblici esercizi) a seguito di un’indagine condotta fra i propri associati del settore in Emilia-Romagna.
“Dall’indagine – continua la nota – emerge come il calo del fatturato previsto per il 2020, in caso di riapertura entro il mese di maggio, sarà di percentuali attorno al 40% per un totale complessivo in regione di circa 1,3 miliardi di euro, per cui, mentre si ragiona sull’eventuale riapertura, è fondamentale consentire immediatamente almeno la vendita d’asporto che consentirebbe a molte imprese di ricominciare l’attività e a guardare al futuro con più ottimismo. Una vendita d’asporto che garantisca la sicurezza dei consumatori attraverso la regolazione delle entrate nei locali, nelle stesse modalità già applicate dalle altre attività commerciali aperte”.
Per quanto riguarda il futuro ci si aspetta più take away e spazi all’aperto, ma anche più tecnologia per limitare i contatti.
La Fiepet sta già lavorando a diverse proposte come l’estensione straordinaria della metratura a disposizione dei dehors di bar e ristoranti senza costi aggiuntivi per le imprese, l’utilizzo dei buoni pasto via app per i pagamenti ma anche interventi sul fronte dei costi.
“Per mantenere in piedi la rete dei pubblici esercizi – conclude la nota - è necessaria la collaborazione di tutti: le case emettitrici dei buoni pasto devono abbattere drasticamente i costi di commissione sui ticket; Governo ed Enti Locali, invece, devono decidere lo stop immediato per Tari e occupazione suolo pubblico per tutto il 2020. Bar e ristoranti, infatti, continuano a pagare anche se sono costretti all’inattività. A questi interventi dovrebbero aggiungersi indennizzi a fondo perduto sui ricavi mancati e la decontribuzione del costo del lavoro, almeno per tutta la durata delle restrizioni”.
“Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio e quanto da lui annunciato in televisione che, di fatto, rimanda oltre il 17 maggio o addirittura a giugno la riapertura di gran parte delle imprese del commercio e dei pubblici esercizi ha creato grande sconforto, delusione e preoccupazione fra migliaia di imprese della regione che pensavano ragionevolmente di poter riaprire a breve le proprie attività ferme ormai da più due mesi”. È quanto si legge in una nota di Confesercenti Emilia Romagna condivisa dai Presidenti delle 11 Confesercenti della Regione. “Quasi un mese di ulteriore chiusura per queste attività – continua la nota - vuol dire aggravare ulteriormente la situazione economica, con il rischio concreto che molte attività chiudano per sempre. A questo si aggiunge la completa mancanza di indicazioni per il comparto turistico a cui manca qualsiasi prospettiva per il futuro".
Secondo Confesercenti Emilia Romagna esistono oggi le condizioni per programmare la riapertura di queste attività a breve e in tutta sicurezza, anche partendo dalle buone prassi sperimentate in questo periodo nelle attività di vendita di generi alimentari.
“Lo stop è ancora più grave – afferma il Presidente Dario Domenichini – perché ad oggi nulla si sa sugli aiuti annunciati, pure a fondo perduto, e i provvedimenti già varati non stanno funzionando come auspicato. Senza consumi interni, e senza le nostre imprese, è impensabile rilanciare l'economia. Così si fa un grande regalo all'online, che trasferisce ricchezza e risorse all'estero. Le imprese commerciali, i mercati e il mondo dei pubblici esercizi sono in realtà già pronte per riaprire fin dal 4 di maggio, se questo non sarà possibile la Confesercenti è pronta per definire protocolli di sicurezza specifici per le varie attività, l’importante è riuscire a dare prospettive certe e a breve termine ai tanti imprenditori esasperati per questo lungo periodo di inattività”.
I parchi divertimento chiedono certezze sull’avvio della Fase2 per poter ripartire con tutti gli standard necessari utili a garantire la sicurezza sanitaria.
Il nostro territorio vanta numerosi parchi divertimento, Mirabilandia, Italia in miniatura, Aquafan, Oltremare, solo per citarne alcuni, poli che ogni anno attraggono qualche milione di presenze nel territorio e che sembrano dimenticati dai provvedimenti a sostegno delle imprese.
Molti di essi, inoltre, al momento del lockdown, avevano in piedi cantieri per restyling importanti delle strutture, come ad esempio Italia in miniatura che quest’anno festeggia i 50 anni di attività .
“In Veneto stanno già pensando alla fase 2, e i parchi divertimento si stanno organizzando per riaprire - spiega Filippo Donati, presidente di Assoturismo-Confesercenti E.R.. - Ci aspettiamo che la stessa cosa avvenga anche nella nostra regione, in modo da essere pronti al più presto alla ripresa delle attività, garantendo la sicurezza sanitaria necessaria e consentire di chiudere i lavori di ristrutturazione in essere. Queste attività, che dovrebbero rientrare a livello nazionale nel settore turismo, oltre ad attrarre quanti amano questi luoghi di spensieratezza, svago, di scoperta della natura, sono un indotto fondamentale per tutta la Riviera, per le zone e le città dell’entroterra: solo nell’ultima stagione hanno generato ricavi per 30milioni di euro.
Credo perciò che vada a beneficio dell’intero sistema turistico regionale che i parchi possano avere date e regolamentazioni certe, in modo da non trovarsi impreparati alla riapertura.”
Altri articoli...
- Mercati alimentari: Soddisfazione di ANVA e FIVA per l’apertura dei mercati alimentari
- Confesercenti chiede alla Regione la riapertura dei mercati alimentari
- Confesercenti: la chiusura anticipata dei servizi bancari aggiunge disagi a imprese e lavoratori
- Approvato il Decreto liquidità per Confesercenti occorre di più