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A seguito del nuovo Dpcm varato ieri sera dal Governo, il presidente della Confesercenti E.R. Dario Domenichini, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La chiusura di fiere e sagre prevista dal nuovo Dpcm ci coglie del tutto di sorpresa e colpisce un settore già in difficoltà come quello del commercio su area pubblica.
Queste attività dal 18 maggio hanno seguito tutti i protocolli di sicurezza e, laddove non si potevano garantire, non sono state aperte. Inoltre, non ci sono informazioni di focolai causati in questi luoghi che si svolgono peraltro all’aperto e nel rispetto dei protocolli vigenti. Non ci sono stati, infatti, momenti di tensione nelle iniziative svolte né necessità d’intervento da parte delle forze dell’ordine per evitare assembramenti e disapplicazione delle normative.
Non capiamo perciò il motivo per cui si è voluto colpire cosi duramente questo settore e chiediamo che la Regione si faccia interprete verso il Governo dell’assurdità di questa scelta.”
Sagre e fiere in Emilia-Romagna rappresentano uno straordinario volano di promozione del territorio e occasioni importanti per la commercializzazione dei prodotti tipici e questo è il periodo più intenso per queste attività. Il blocco rappresenta perciò, a giudizio di ANVA-Confesercenti un duro colpo all’economia locale.
Cambio della guardia al vertice di Federpubblicità nazionale: il carpigiano Claudio Varetto, già presidente di Federpubblicità Confesercenti Modena, succede a Nevio Ronconi.
L’elezione del neopresidente è avvenuta nel corso dell’Assemblea elettiva che si è svolta stamane online, a cui hanno partecipato tra gli altri la presidente nazionale Confesercenti Patrizia De Luise, il segretario generale Confesercenti Mauro Bussoni ed il responsabile dell’organizzazione dello Sviluppo Organizzativo Confesercenti Gaetano Di Pietro.
Federpubblicità è l’unica organizzazione sindacale nazionale nel settore della comunicazione d’impresa.
Claudio Varetto, ha così commentato la sua elezione:
“Nel 1989 fondavo la mia agenzia di comunicazione, nello stesso anno in cui in Confesercenti nasceva Federpubblicità. Da quell’anno ad oggi, sono cambiate tantissime cose, soprattutto nella nostra professione: sono nati internet, lo smartphone, i social network, anche la stessa TV è profondamente cambiata. E la pandemia mondiale ha velocizzato cambiamenti già in atto. Il Covid ha accelerato l’adozione del digitale ad ogni livello impattando sulla comunicazione, sui media, sull’organizzazione del lavoro, sulla distribuzione e sul consumatore che già da diversi anni è diventato multicanale.
Il mio desiderio è quello di integrare in Federpubblicità sempre più le diverse professionalità della comunicazione digitale e far diventare l'associazione un punto di riferimento per il settore, soprattutto in questo momento davvero critico per l'economia. Come dice un famoso proverbio cinese: ‘Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono dei ripari e altri costruiscono dei mulini a vento.’ Ringrazio molto il presidente uscente Nevio Ronconi che tanto ha dato all’associazione e i colleghi che mi hanno eletto a cui chiedo di collaborare per raggiungere insieme gli obiettivi comuni”.
Biografia:
Nato nel 1967 a Carpi (Modena), dopo gli studi in pubblicità a Milano all’Istituto Europeo di Design e all’Accademia di Comunicazione (di cui è uno degli studenti “fondatori”), nel 1989 Claudio Varetto dà vita con il bresciano Massimo Negrini alla Negrini e Varetto, agenzia di pubblicità e comunicazione con uffici a Carpi e Pisogne (BS), nella quale lavora fino ad oggi.
Con la sua agenzia, dove si occupa principalmente di Strategia, Copywriting, Social Media Marketing ed Eventi, lavora per la comunicazione di clienti in diversi settori come Grande Distribuzione Organizzata (Trony/Copre, Centro Commerciale Il Borgogioioso di Carpi, Parco Commerciale Meraville di Bologna, Fidenza Shopping Park, Complesso Commerciale Le Vele di Desenzano, Triumplina Retail Park di Brescia, Complesso Commerciale della Ca’ Merlata di Como…), Meccanica (Lucchini RS, Fortest, Wittenstein…), turismo/trasporti (Navigazione Lago d’Iseo – collaborando anche per “The Floating Piers”). Esperto di fumetti, ha curato pubblicazioni per primari editori come Salani, Mondadori, RCS, Rizzoli Lizard, RaiTrade e diverse mostre tra cui quelle presso la Palazzina Ducale di Modena (“Gulp! Supergulp!”, 2003), il Museo Enzo Ferrari di Modena (“Cars and Comics”, 2013), il Palazzo Ducale di Lucca (“Ach! Sturmtruppen”, 2015), Palazzo Fava di Bologna (“Sturmtruppen 50”, 2018), gestendo anche dal 2015 al 2020 i diritti editoriali del cartoonist Bonvi.
Dal 2004 è presidente modenese di Federpubblicità Confesercenti, organizzazione sindacale delle agenzie pubblicitarie, di cui dal 2011 al 2020 ha anche ricoperto il ruolo di Presidente per la Regione Emilia Romagna.
La Federpubblicità è nata nel 1989 nell’ambito della Confesercenti con l’obiettivo di estendere la tutela e la rappresentanza sindacale anche in un settore cardine del terziario innovativo, quello della comunicazione d’impresa, fino ad allora totalmente privo di una propria associazione sindacale.
Sono associati a Federpubblicità i professionisti e le imprese che esercitano un’attività nell’area della comunicazione pubblicitaria e commerciale dall’ideazione, allo studio, alla realizzazione, pianificazione, produzione e veicolazione di campagne e/o azioni di comunicazione d’impresa.
Forte preoccupazione per le nuove misure ristrettive che il Governo dovrebbe approvare a breve e che prevedono indiscriminatamente una chiusura serale anticipata dei ristoranti e dei pubblici esercizi, è stata espressa in una lettera inviata al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini da Fiepet e Confesercenti E.R.
Nella lettera, a firma del presidente della Confeserenti E.R. Dario Domenichini e del presidente Fiepet (Federazione Italiana Pubblici Esercizi e Turistici) Massimo Zucchini, si sottolinea come la chiusura anticipata avrebbe un effetto devastante per molte attività della somministrazione che di fatto perderebbero la possibilità di svolgere un secondo turno di lavoro serale e per altre, come pub e osterie significherebbe l’impossibilità di aprire. Tale misura porterebbe ad una ulteriore riduzione dell’esercizio dell’attività, riduzione già realizzata per garantire il rispetto delle misure in atto, in particolare quella del distanziamento, con conseguente perdita dei fatturati e spesso la chiusura dei locali.
Fiepet Emilia Romagna condivide la necessità di rivedere alcuni aspetti delle regole, a cinque mesi dalla loro entrata in vigore per garantire un maggior controllo della diffusione del virus Covid19 ma ritiene che per questo un efficace lavoro a livello regionale possa essere fatto con buoni risultati. Occorre dunque che nel Decreto di prossima emanazione dal Governo, si lasci alle Regioni la possibilità, attraverso il confronto fra pubblico e privato, della definizione delle ulteriori azioni di contrasto alla pandemia. Sin da ora Fiepet e Confesercenti confermano la disponibilità a ogni confronto in merito con la Regione e i vari livelli istituzionali.
Per Massimo Zucchini, Presidente Fiepet Emilia Romagna: “Ristoranti e pubblici esercizi fino ad ora hanno dimostrato serietà e responsabilità, mettendo in atto tutte le procedure concordate con la Regione per assicurare la salute dei clienti. Oggi a 5 mesi dalla riapertura siamo disponibili a trovare ulteriori forme di garanzia e sicurezza. Ma chiudere i locali significa un disastro economico per questo settore già messo a terra dal lockdown. Siamo convinti che il Presidente Bonaccini troverà tutti gli argomenti con il Governo per dimostrare come l’aver condiviso con le associazioni di categoria i protocolli regionali abbia dato importanti risultati e come i gestori di bar e ristoranti abbiano seguito in maniera rigorosa le scelte fin qui adottate. “
In una nota Massimo Zucchini risponde all’ipotesi che il nuovo Dpcm preveda misure restrittive per le attività commerciali
“La nostra salute, di chi lavora con noi e di quella dei nostri clienti, è ovviamente la priorità – spiega il presidente della Fiepet-Confesercenti E.R. Massimo Zucchini in una nota– e siamo i primi ad essere preoccupati per l’aumento dei contagi. Ma non è certamente la chiusura anticipata di bar e ristoranti, che hanno già dimostrato ampio senso di responsabilità, la soluzione: rischierebbe invece di mettere a terra i pubblici esercizi, già molto provati da questo difficile periodo; né si può affermare che la loro riapertura abbia fatto impennare i contagi.
Inoltre, con l’arrivo del freddo e del brutto tempo, sarebbero sufficienti pochi controlli per evitare assembramenti notturni esterni, che sono molto più legati alle vendite abusive di bevande che andrebbero contrastate e sanzionate e alla “malamovida”, quella che si svolge dopo la chiusura dei locali.
Se si vuole dare un segnale di maggiore sicurezza, si possono inserire ulteriori semplificazioni, come ad esempio definire un numero massimo di persone ad un tavolo, in modo da chiarire ulteriormente che non sono possibili feste di qualsiasi genere.
Ci aspettiamo che venga data la possibilità di concordare con la Regione, come già fatto per il Protocollo regionale, regole, semplici, attuabili che garantiscano sicurezza sanitaria e la sopravvivenza delle attività”.
“Tra gli operatori del turismo, le guide turistiche sono quelle che stanno soffrendo di più, proprio per la natura della loro professione che prevede la presenza di gruppi italiani e stranieri nonché una programmazione a lungo termine del lavoro che non consente una effettiva ripresa graduale, come sta invece avvenendo per altre categorie.” È l’incipit della lettera inviata all’Assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, da Maria Chiara Ronchi, Presidente di Federagit Emilia Romagna, la Federazione che raggruppa guide turistiche e accompagnatori turistici per chiedere un intervento economico a favore di questa categoria. “Purtroppo – prosegue la Ronchi - i mesi interessati dal lockdown, sono stati quelli più rilevanti per il flusso del turismo nelle città d’arte e nei siti naturalistici, ambiti in cui è richiesta maggiormente la nostra professione e le regole anti Covid ancora necessarie continuano a limitare il lavoro attuale e per i prossimi mesi. Abbiamo perso il turismo scolastico autunnale e non abbiamo sentore che esso possa riprendere in primavera.”
La mancanza di concrete prospettive di ripresa e l’esclusione della nostra categoria dai principali regimi di aiuto sin qui definiti, compreso il recente Decreto Legge nazionale che non sarà in grado di colmare la crisi economica dei tanti professionisti del settore che hanno visto azzerati i propri ricavi, hanno convinto Federagit ha chiedere un intervento straordinario all’Emilia-Romagna: ”diverse amministrazioni regionali e locali - afferma la Ronchi -hanno adottato provvedimenti con contributi a fondo perduto per sostenere l’attività in questo delicato momento e permettere di superare la situazione di crisi, augurandoci che nel 2021 si riesca ad avere un trend di recupero che ci avvicini gradualmente ai numeri del passato.” Per questo la lettera si chiude con un accorato appello: “Le guide turistiche, come Lei ben sa Assessore, sono quelle figure professionali necessarie al fine di far apprezzare il nostro patrimonio culturale e naturalistico ad un pubblico ampio, attraverso una conoscenza approfondita, rigorosa e una capacità divulgativa in grado di contribuire in maniera fondamentale alla promozione e all’immagine del territorio, facendo apprezzare non solo i tesori che custodiamo, ma anche gli usi e i costumi della nostra terra, favorendo un turismo di qualità capace di avvicinare i visitatori alla storia, alle tradizioni e alla cultura della regione. Non possiamo permetterci di assistere inermi allo scomparire di professionalità che sarebbe poi impossibile ricostruire in tempi brevi.
Per tutto questo, sono a chiederle, come Presidente di Federagit-Confesercenti E.R., di valutare l’opportunità di un intervento straordinario in favore della nostra categoria e le manifesto sin da ora la disponibilità a un confronto nel merito.”
L’Ufficio Stampa
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