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“Lo svolgimento all’interno dei pubblici esercizi dell’attività di ristorazione in favore dei lavoratori di aziende che instaurano rapporti contrattuali con gli stessi esercizi è consentita nel rispetto delle misure di contenimento del rischio di contagio e delle norme vigenti in tema di attività produttive.”
È quanto riportato in una nota del Ministero dell’Interno in risposta a uno specifico quesito della Prefettura di Latina sulla corretta interpretazione della normativa che esclude dalla sospensione le attività di ristorazione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale.
“La nota – dichiarano Confesercenti e Confcommercio dell’Emilia-Romagna – come più volte richiesto dalle due organizzazioni, fa chiarezza su un punto delicato della normativa, la cui interpretazione restrittiva aveva creato sul territorio regionale diverse difficoltà a imprese e a lavoratori, soprattutto in quelle parti del territorio sprovviste di servizi di mensa e catering già strutturate. Nel contempo, rappresenta un ulteriore piccolo passo verso una situazione di normalità di cui il settore della ristorazione ha un gran bisogno.”
Il Ministero chiarisce anche, però, che tale deroga non si applica a rapporti instaurati con i singoli titolari di partita IVA o liberi professionisti non essendo configurabile, in questi casi, il connotato indefettibile del servizio mensa o catering
Si svolgerà domani, 26 gennaio dalle 14.15 in poi, in modalità on-line, l’incontro gratuito dal titolo: Innovare i negozi per portare più traffico e accrescere le vendite, all’interno della V edizione de ll commercio al centro.
L’iniziativa, che fa parte del programma di lavoro del Digital Innovation Hub Confesercenti Emilia Romagna (la rete degli sportelli a supporto dell’innovazione nelle piccole e medie imprese del commercio) è promossa e realizzata dal CAT Confesercenti Emilia Romagna, e rivolta alle piccole e medie imprese del commercio, e riveste un particolare rilievo in questa drammatica situazione in cui molti di esse sono messe a dura prova dalle limitazioni imposte a causa della pandemia, e che nel commercio online possono trovare un modo per promuovere i loro prodotti.
“Non c’è momento più opportuno perchè le aziende si aprano all’ecommerce - sottolinea Paolo Benasciutti, coordinatore Area eCommerce, Confesercenti Emilia Romagna. E’ necessario avere almeno una vetrina sul web per fare sapere che esistiamo e che siamo aperti, visto che gli spostamenti sono limitati. Per questo serve un intervento da parte della Regione per avere contributi a fondo perduto, facilmente accessibili, per dare visibilità alle nostre aziende sui motori di ricerca, per la digitalizzaione e la formazione sempre più indispensabile per promuovere i nostri prodotti.”
Dopo i saluti del direttore di Confesercenti E.R. Marco Pasi, Giovanni Cappellotto, consulente eCommerce & Web Marketer, interverrà su: “Costruire relazioni più solide e aumentare il valore del cliente con i programmi fedeltà nella vendita al dettaglio”. Seguiranno gli interventi di Matteo Orlandi, docente e consulente per l'innovazione delle attività locali, su: “Il Social Commerce come opportunità per i retailer. Vendere online anche senza avere (subito) un eCommerce”; Paolo Benasciutti, coordinatore Area eCommerce, Confesercenti Emilia Romagna su: “Allargare gli orizzonti della vendita, costruire una presenza sui marketplace per i retailer”; Marco Orseoli, manager ProjectMoon Srl -Storeden su: “Nuove funzioni e nuove opportunità per la piattaforma di eCommerce che semplifica e facilita la vendita online”.
Per partecipare al webinar è Obbligatoria l’iscrizione su www.commercioalcentro.it
"Ringraziamo il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l'Assessore Regionale al Commercio e Turismo Andrea Corsini per avere accolto favorevolmente il nostro appello per le professioni turistiche includendo tra i ristori da erogare entro febbraio prossimo anche quelli tanto attesi dalle guide e dagli accompagnatori turistici.
La strada per ritornare a svolgere il nostro lavoro nel turismo è ancora molto lunga e insidiosa, come Federagit siamo disponibili a contribuire al confronto e alla ricerca insieme, Regione e Sindacati di Categoria, per ogni strategia idonea alla ripresa economica del nostro comparto." È quanto dichiara Maria Chiara Ronchi, Presidente Federagit Emilia Romagna.
"Il nostro settore - continua la Ronchi - resta tra i più colpiti dalle restrizioni dovute alla pandemia, per le ripetute e prolungate chiusure di mostre, musei e luoghi di arte e cultura e per l'impossibilità a viaggiare in particolare per turismo dall'estero ma anche tra regioni italiane. Noi guide e accompagnatori siamo stati i primi a doverci fermare e prevediamo che saremo gli ultimi a potere riprendere a pieno ritmo il nostro lavoro.
Confidiamo ora in tempi certi dell'erogazione degli aiuti stanziati e in un progressivo riavvio in sicurezza delle nostre attività che, senza adeguati progetti concertati e una previsione di studiata ripresa, rischierebbero di lasciare senza lavoro molte persone del settore e questa volta per sempre."
“Nel prossimo decreto ristori, di imminente approvazione, si supererà la logica dei codici ATECO, per riconoscere contributi alle imprese che hanno subito cali di fatturato nel 2020 rispetto al 2019”. Lo afferma Dario Domenichini – Presidente di Confesercenti Emilia-Romagna – che ha partecipato all’incontro fra la Giunta nazionale di Confesercenti e il Vice-Ministro Antonio Misiani, che ha avuto come oggetto la situazione attuale delle imprese e i provvedimenti di prossima emanazione da parte del Governo.
“Il Vice-Ministro – continua Domenichini – ci ha informati del fatto che, per quanto riguarda le imprese, nel corso del 2021 ci saranno più decreti ristori, che non terranno conto della colorazione delle regioni, dei periodi di chiusura e dei codici ATECO ma, appunto il calo del fatturato, partendo da una perdita superiore al 30% sull’anno precedente. Era una nostra richiesta che finalmente ha trovato accoglimento. I ristori riguardanti il 2021, invece, vedranno probabilmente un frazionamento mensile.”
Nel corso dell’incontro il Vice-Ministro ha anche informato delle valutazioni in corso su come attenuare le imposte sospese, l’azzeramento dei minimi contributivi per i lavoratori autonomi e ulteriori periodi di cassa integrazione. Misure che dovrebbero tener conto delle reali perdite subite dalle imprese e di una modulazione degli interventi che veda premiate quelle che hanno subito i maggiori danni.
In questi giorni, la Fiepet Confesercenti (la Federazione dei Pubblici esercizi, ha partecipato a un incontro col Ministro Patuanelli e, successivamente, col Comitato Tecnico Scientifico per verificare la possibilità di modifica alle attuali prescrizioni per le diverse zone e consentire la riapertura graduale delle attività. Proposte su cui il Comitato ha preso l’impegno per una valutazione approfondita.
“La priorità – conclude Domenichini – è ora quella di consentire alle imprese di svolgere la propria attività, per recuperare dignità e più speranze per il futuro”.
“La situazione attuale che continua a vedere la chiusura delle attività della ristorazione e dei pubblici esercizi senza prospettive di riaperture ma addirittura di ulteriori limitazioni ha portato all’esasperazione le imprese del settore dell’Emilia-Romagna e rischia di portare al fallimento decine d’imprese del settore con la perdita di centinaia di posti di lavoro.”
È la denuncia di Confcommercio e Confesercenti Emilia-Romagna in vista del nuovo DPCM che dovrà fissare le nuove regole per la gestione della pandemia a partire da sabato.
“Le imprese, in modo molto responsabile – continua la nota – hanno mantenuto un grande equilibrio, rispettando le regole e adeguando le loro attività alle diverse disposizioni, anche con investimenti di notevole entità. Questi sforzi non sono riconosciuti e si continua a guardare a questo settore come una delle cause principali della diffusione della pandemia pur in assenza di dati a conferma di questa tesi.”
Secondo le due associazioni, questo atteggiamento favorisce anche l’organizzazione di iniziative di dubbia efficacia e pericolose per le imprese, i lavoratori e la clientela ma che sono la manifestazione di un disagio e una situazione di difficoltà. Iniziative da cui le due associazioni si dissociano in modo netto in favore di un atteggiamento che rimane all’interno della legalità ma che rivendica con forza la necessità di dare risposte immediate “non è più possibile – conclude, infatti, la nota – continuare a tener chiuse queste aziende. Occorre il coraggio di consentire loro di riaprire e riguadagnare dignità e prospettive, aggiornando eventualmente i protocolli vigenti ma trattando queste imprese come quelle degli altri settori economici”.
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