Gli operatori del turismo bianco non ci stanno all’ennesimo rinvio dell’apertura degli impianti da sci, soprattutto 24 ore prima dall’avvio della stagione già oramai in parte compromessa.

Il fatto più triste – spiega il presidente di Assoturismo-Confesercenti E.R Filippo Donatiè constatare come non ci sia da parte del ministero una benché minima considerazione della necessità per gli operatori del turismo di una pianificazione delle loro attività, di una tempistica certa; cambiare idea un giorno prima dell’avvio della stagione,  oltre a  non portare guadagno, mette in serie difficoltà non solo le attività ricettive e dei servizi turistici nelle località coinvolte, ma anche i rifugi alpini e tutta la filiera del turismo montano, che in questi mesi hanno investito per garantire tutta la sicurezza sanitaria indispensabile per ripartire e che hanno già assunto  in personale e acquistato prodotti.

Non ci si rende conto delle conseguenze di tali scelte sulla già difficile economia dei territori montani, che rischiano di essere abbandonati se non si garantiscono un Ristory adeguato, liquidità immediata e la revisione del pagamento della Tari all’effettivo numero di giorni di apertura di un’attività. La speranza è quella di rivedere queste zone ripopolate di turisti e un ritorno in totale sicurezza alla quotidianità del lavoro di tutta la filiera.

“Assoviaggi Confesercenti E.R. esprime la propria soddisfazione per l’avvio della fase di liquidazione del bando regionale che ha previsto un contributo a fondo perduto per le agenzie di viaggio, bando fortemente richiesto dall’Associazione a favore di questa categoria, tra le più colpite dagli effetti delle misure vigenti a causa del diffondersi della pandemia da Covid-19.
“Siamo contenti che con l’avvio delle liquidazioni si chiuda un percorso avviato con la Regione per la predisposizione del bando che ha previsto un ristoro per il nostro settore e di ciò ringraziamo il Presidente Bonaccini e l’Assessore Corsini per aver ascoltato il nostro appello a sostenere il nostro settore che è oramai allo stremo dopo un anno in cui gli spostamenti sono stati praticamente annullati- afferma Amalio Guerra Presidente di Assoviaggi Confesercenti E.R. - .Tutto ciò è stato possibile  grazie al coinvolgimento delle associazioni di categoria ai tavoli di concertazione istituzionali. Il nostro contributo alla Regione sarà determinante anche per trovare le strategie adeguate per uscire dalla crisi economica causata dalla pandemia. Ora per la ripartenza è fondamentale spingere l’acceleratore sulla campagna vaccinale e prevedere corridoi turistici sicuri dal punto di vista sanitario, che permettano a turisti e clienti di arrivare e spostarsi nella e dalla nostra regione in sicurezza.”

Una delegazione di Confcommercio e Confesercenti Emilia-Romagna, formata dai Presidenti Enrico Postacchini e Dario Domenichini e dai Direttori Pietro Fantini e Marco Pasi, hanno incontrato il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e l’Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio, Andrea Corsini.
Il tema dell’incontro la grave situazione delle imprese del terziario e del turismo a fronte delle pesanti restrizioni che, a causa della pandemia, sono state introdotte dal febbraio dello scorso anno.
Le due Associazioni hanno evidenziato lo stato di crisi delle migliaia di aziende di questi settori della regione, in particolare pubblici esercizi, imprese ricettive, esercizi di commercio non alimentare, operatori su area pubblica ma anche molte altre che hanno registrato cali di fatturato che vanno dal 40 al 90%, in alcuni casi del 100% e che non cedono prospettive di ripresa a breve. Una situazione che può portare facilmente, a giudizio delle due associazioni, a situazioni pesanti di conflitto sociale e disperazione personale.
Per evitare questi rischi, ormai molto concreti, Confcommercio e Confesercenti hanno chiesto alla Regione il sostegno ad alcune richieste da realizzare con la massima urgenza e da sostenere anche sui tavoli di livello nazionale:
·         La revisione delle prescrizioni previste nelle diverse fasce in cui vengono collocate le Regioni, escludendo in ogni zona la chiusura totale delle imprese di qualunque settore, ma prevedendo protocolli più rigidi a seconda della fascia in cui ogni Regione viene collocata;
·         Il collegamento del pagamento della TARI (TAssa sui RIfiuti) all’effettivo volume di rifiuti prodotti, bloccando i pagamento in scadenza in questi giorni calcolati sulla base di quote fisse ingiustificate per imprese chiuse per diversi mesi;
·         Sospendere l’obbligo del possesso del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) per le imprese a cui viene riconosciuto un ristoro per le perdite subite;
·         Prevedere la messa a disposizione delle imprese di liquidità a tasso zero, restituibile in un periodo medio-lungo, per superare questo particolare momento di difficoltà. 

Il Presidente Bonaccini e l’Assessore Corsini hanno manifestato la loro solidarietà, sostegno e vicinanza alle migliaia di imprese in difficoltà di questi settori e espresso il loro apprezzamento per l’atteggiamento di grande responsabilità tenuto dalle stesse imprese emiliano-romagnole e dalle due associazioni di categoria in questa situazione: “Ringraziamo Ascom-Confcommercio, Confesercenti – si legge in una nota della Regione - per il senso di responsabilità e collaborazione dimostrato in queste settimane, qualità fondamentali per mantenere quella coesione sociale di cui l’Emilia-Romagna ha fatto da sempre uno dei propri punti di forza.”
Per monitorare la situazione è stata anche decisa l’istituzione di un tavolo permanente di confronto per valutare nuovi provvedimenti alla luce dell’andamento della pandemia e il Presidente Bonaccini e l’Assessore Corsini hanno accolto le proposte avanzate con l’impegno di valutarle attentamente per verificare la possibilità di trasformarle in una proposta organica che dovrà essere presentata anche in sede nazionale di Conferenza delle Regioni”.

 

Primo week end di saldi all’insegna dell’incertezza, ma il vero avvio sarà nei prossimi giorni con la nostra regione finalmente in zona gialla, la riapertura dei pubblici esercizi e un tempo più clemente, tutti elementi che favoriscono lo shopping nei negozi che, garantendo tutti gli standard di sicurezza sanitaria, offrono prodotti di qualità a prezzi molto vantaggiosi.

Secondo un sondaggio svolto da Confesercenti E.R. presso gli operatori associati del settore moda dell’Emilia Romagna, più della metà degli intervistati dichiara che le conseguenze della pandemia si sono sentite anche su questo primo inizio dei saldi, facendo registrare un calo delle vendite che va dal 30 al 50 % rispetto al primo week end dei saldi invernali dell’anno scorso.  Le cause principali sono da ricercare, a giudizio degli intervistati, nel periodo di incertezza prolungato, nella crisi dei consumi e nelle limitazioni dettate dalla zona arancione. Anche sull’andamento delle vendite promozionali di gennaio, effettuate sempre in un periodo di forte limitazioni agli spostamenti imposte dalla zona arancione, la maggioranza degli intervistati ha espresso la propria insoddisfazione (73%).

La metà degli intervistati ha iniziato i saldi con uno sconto del 30% sul prezzo dei prodotti, mentre il 32% è partito da subito con uno sconto del 50%. Il valore medio dello scontrino si è attestato su circa 65 euro. La maggior parte dei clienti ha utilizzato il pagamento elettronico.

Circa la soddisfazione per il posticipo dell’inizio dei saldi invernali, spostato quest’anno dall’inizio alla fine del mese di gennaio, gli intervistati si sono mostrati divisi fra favorevoli e contrari ma i più si sono dichiarati in attesa di verificare nei prossimi giorni l’efficacia di questa scelta.

Per il presidente Dario Domenichini: “la speranza è che nei prossimi giorni i negozi possano in parte rifarsi delle perdite di un 2020 disastroso che ha visto cali di fatturato ben oltre il 40% rispetto all’anno scorso. Per questo la clientela potrà trovare prezzi ottimi capi d’abbigliamento e accessori della moda invenduti, potendo fare acquisti in tutta sicurezza e potendo contare sulla qualità e professionalità del servizio come disciplinato dal decalogo stilato dalla Fismo Confesercenti”

Sabato inizieranno in Emilia-Romagna i saldi invernali con una partenza ritardata diversamente dagli anni scorsi, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia.
Per il presidente della Confesercenti Emilia Romagna, Dario Domenichini: “i saldi sono da sempre un volano d’affari per l’economia dei piccoli negozi e un’ottima opportunità per i clienti di acquistare prodotti di qualità a prezzi molto vantaggiosi. La speranza è che la scelta di fare iniziare i saldi a macchia di leopardo tra regioni, non renda meno appetibile un evento che attira solitamente molti consumatori”.
La stagione dei saldi invernali è stata preceduta da due mesi di sconti e vendite promozionali che hanno consentito ai consumatori di fare buoni affari ma, a causa delle varie restrizioni alla mobilità delle persone e alla chiusura degli esercizi commerciali all’interno delle aggregazioni commerciali, non hanno raggiunto volumi adeguati. I negozi sono, dunque, ancora ben forniti di merce e gli sconti saranno molto interessanti e più consistenti.
“Naturalmente – continua Domenichini - ci aspettiamo che l’Emilia Romagna diventi zona gialla perché altrimenti le restrizioni previste in zona arancione rischierebbero di fare da freno e limitare le vendite. A questo poi si aggiungono le limitazioni previste dalle domeniche ecologiche che ridurranno ulteriormente le possibilità di spostamenti sul territorio bloccando i diesel euro 4 e i benzina euro 2. Siamo consapevoli che sono necessarie scelte vocate al rispetto dell’ambiente ma in questo periodo è a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese e ci sarebbe parso ragionevole attenuare la misura.
Nel frattempo, poi, le vendite online continuano a crescere implementando un tipo di commercio che vede i grandi gruppi dell’e-commerce continuare a pagare cifre irrisorie di imposizione fiscale”.
La Fismo Confesercenti (Federazione Italiana Settore Moda), per garantire la massima trasparenza nello svolgimento delle vendite, come ogni anno, indirizza ai commercianti un decalogo che invita caldamente a rispettare e che prevede di:
- Indicare in modo chiaro e ben leggibile la composizione del prezzo di vendita al pubblico (prezzo originario, percentuale di sconto, prezzo scontato in euro).
- Accettare pagamento con assegni, carta di credito e bancomat secondo i termini delle relative convenzioni.
- In caso di vizi o mancata conformità rispetto alle caratteristiche descritte del bene venduto in occasione dei saldi, seguire le ordinarie norme in materia di garanzia.
- In casi diversi dal vizio o dalla mancata conformità la sostituzione del capo è a discrezione del titolare dell’esercizio.
- Consentire la prova dei capi in vendita per verificare la corrispondenza della taglia.
- Non esibire sconti generici, specie se riferiti soltanto ad alcuni articoli.
- Rendere visibile l’interno del negozio.
- Evidenziare all’esterno le taglie eventualmente disponibili.
- Usare la massima cortesia.

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