La crisi legata al Covid 19 non ferma l’evento più importante e consolidato di promo-commercializzazione dei tesori delle città d’arte e dei borghi d’Italia sui mercati internazionali, sospeso a maggio a causa della diffusione del COVID-19.
Torna dal 17 al 22 settembre, la “Borsa del Turismo delle 100 Città d’Arte e dei Borghi d’Italia”. Giunta alla sua 24ª edizione, la Borsa si svolgerà completamente online (uno dei primi eventi del genere nel 2020 in Italia). 45 saranno i tour operator collegati da 19 Paesi del mondo, in particolare europei, (Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Ungheria e USA), che in questi giorni stanno costruendo la loro agenda di appuntamenti con oltre 200 imprenditori dell’offerta turistica italiana, in particolare emiliano-romagnoli, sempre più determinati a ripartire e a proporre le proprie eccellenze dopo le difficoltà di questi mesi.
La manifestazione, promossa dalla Confesercenti, a dimostrazione dell’importanza che riveste, ha il sostegno di APT Emilia Romagna, la collaborazione di ENIT e il patrocinio, fra gli altri, dei Ministeri dei Beni Culturali e del Turismo e degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Regione Emilia-Romagna, delle Destinazioni Turistiche Bologna Città Metropolitana, Emilia e Romagna e di altri enti locali.
Il workshop commerciale B2B, vero fulcro della manifestazione, si svolgerà giovedì 17 settembre su un’apposita piattaforma, in grado di consentire lo svolgimento dei colloqui di business prefissati nella massima sicurezza, sfruttando al massino le opportunità che la tecnologia offre, dalla gestione telematica dell’agenda alla possibilità di condividere, visionare ecc., in maniera semplice, ogni tipo di materiale digitale.
A seguire per i tour operator accreditati verranno organizzati 4 eductour virtuali alla scoperta delle proposte dei territori delle tre Destinazioni Turistiche Regionali. Il 22 settembre, infatti, sempre su un’apposita piattaforma on-line, in collaborazione con la Destinazione Turistica di Bologna Città Metropolitana, la Destinazione Turistica Emilia e la Destinazione Turistica Romagna, verranno presentate le eccellenze del territorio emiliano-romagnolo, anche quelle meno conosciute, attraverso video creati ad hoc, racconti e interviste originali. In particolare i buyer saranno accompagnati virtualmente alla scoperta di Parma, Citta Capitale Italiana della Cultura e delle limitrofe città di Piacenza e Reggio Emilia; conosceranno Bologna, Ravenna con particolare attenzione alle bellezze e gli eventi legati alla ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante e infine Ferrara città del Rinascimento, Patrimonio UNESCO.
Per il presidente di Assoturismo- Confesercenti E.R. Filippo Donati: “la voglia di tornare alla normalità è molta, e nonostante la profonda crisi dettata dall’emergenza sanitaria, gli operatori fremono per ripartire al più presto. Ben vengano quindi iniziative come la Borsa delle 100 Città d’arte che offrono un’opportunità concreta e una vetrina strategica per le nostre Città d’Arte e i nostri splendidi Borghi che, come dimostrano i dati sui nostri fatturati hanno e stanno accusando pesantemente gli effetti della pandemia. Questa iniziativa, ritengo vada sostenuta sinergicamente tra i privati e le istituzioni locali e nazionali, le cui scelte devono tenere conto degli effetti disastrosi di questi mesi sul settore turistico”.
Anche Andrea Corsini, Assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, plaude all’iniziativa che la stessa Regione ha sempre sostenuto con convinzione: “Salutiamo con particolare piacere – afferma, infatti, Corsini - l’organizzazione in modalità online dell’edizione 2020 della Borsa del turismo delle 100 Città d’Arte e dei Borghi d’Italia. Un plauso dunque a Confesercenti che la promuove da 24 anni, svolgendo un ruolo prezioso nella crescita di questo fondamentale segmento dell’offerta turistica italiana.
E’ chiaro a tutti che proporre questa manifestazione anche in questo anno così difficile per tutti noi e in particolare per il turismo nel nostro Paese ha un significato speciale. In questi mesi, il calo dei flussi turistici ha colpito le Città d’Arte più di tutti gli altri comparti, e anche i Borghi hanno inevitabilmente subito un rallentamento del loro processo di crescita.
Ora si tratta di ripartire. Ci aspettiamo segnali importanti già in questo autunno ormai alle porte. E poi ci sarà il 2021, che dovrà essere un anno di rinascita, nel corso del quale le Città d’Arte potranno riprendere il loro ruolo centrale nello sviluppo di quel turismo culturale che è così cruciale per un Paese come l’Italia. Da questo punto di vista, Parma 2021, Capitale italiana della cultura, e il 700’ della morte a Ravenna di Dante Alighieri, insieme alla proposta culturale delle altre Città d’Arte della nostra regione, potranno essere un traino importante per richiamare turisti dal resto d’Italia e da tutto il mondo.”
Nella sua storia ultraventennale, Arts and Events 100 Italian Cities ha realizzato numeri importanti:
· quasi 2.270 i Tour Operator che hanno partecipato alle varie edizioni della Borsa, provenienti da ogni parte del mondo;
· circa 9.000 sono stati i Sellers provenienti da tutte le regioni d’Italia;
· 59.000 sono stati i contatti commerciali realizzati all'interno delle varie edizioni per un valore stimato di oltre 23.800.000 euro;
· 116 gli eductour realizzati per far conoscere al meglio il territorio ai Tour Operator stranieri.
Cambio al vertice di Federpubblicità-Confesercenti E.R.: Carlo Zauli, titolare del Gruppo Cambiamenti Agenzia di comunicazione e marketing di Faenza, succede alla presidenza dell’associazione di categoria a Claudio Varetto socio dell’agenzia Negrini&Varetto di Carpi che ha ricoperto la carica per dieci anni.
La nomina è avvenuta oggi, nell’Assemblea regionale di Federpubblicità Emilia Romagna, tenutasi in modalità on-line.
La Federpubblicità è nata nel 1989 con l’obiettivo di estendere la rappresentanza sindacale anche in un settore cardine del terziario innovativo, quello della comunicazione d’impresa, creando anche servizi specifici di consulenza fiscale, legale, assicurativa.
Sono associati a Federpubblicità i professionisti e le imprese che esercitano un’attività nell’area della comunicazione commerciale e degli studi relativi alla stessa e, comunque, inerente o connessa all’ideazione, allo studio, alla realizzazione, pianificazione, produzione e veicolazione di campagne e/o azioni di comunicazione.
Consapevole dell’importanza del messaggio pubblicitario nei confronti della società, Federpubblicità ha collaborato con l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria per la costituzione del Codice di autoregolamentazione, e contribuisce a semplificare la normativa sui Concorsi ed Operazioni a premio presso il Gruppo di Lavoro del Dipartimento delle Entrate del Ministero delle Finanze e del Ministero dell’Industria; è anche impegnata sui tavoli di lavori dell’UNI per definire le caratteristiche delle varie professionalità di settore.
“Ho accettato con piacere questa carica – afferma Zauli - perché sono convinto della necessità di apportare un rinnovamento all’associazione di categoria regionale che possa fare anche da apripista a quella nazionale. Il mio obiettivo è di creare un modello per essere più vicini agli associati, di fare un censimento delle nuove professioni spesso in ombra, come ad esempio quelle dei social media manager dei copywriter, e incentivare corsi di formazione continua necessarie per rimanere sul mercato in un mondo sempre più competitivo.”
L’Assemblea regionale ha anche candidato il past president Claudio Varetto alla Presidenza Nazionale di Federpubblicità che si terrà il prossimo 2 ottobre a Roma.
“La maggior parte dei commercianti della regione ha visto confermate le proprie aspettative: i saldi nel primo week end di agosto hanno registrato un 30% in meno rispetto a quello di luglio dell’anno scorso.” È quanto emerge da un’indagine condotta da Confesercenti Emilia Romagna fra i propri associati del settore abbigliamento e calzature.
Il caldo dei giorni scorsi, la paura del Covid, la mancanza di turisti e di clienti, molti dei quali lontani dalle città o con minore capacità d’acquisto, non hanno consentito ai negozi di realizzare i volumi di vendite auspicabili.
Anche lo spostamento della data di inizio dei saldi ad agosto viene additata come una delle cause dell’avvio a rilento delle vendite e la maggior parte degli imprenditori intervistati (oltre il 70%), chiede che si ritorni alla solita programmazione dei saldi a luglio, come peraltro prevede l’attuale normativa.
Compatti, invece, sulla richiesta di normative sulle vendite on-line effettuate dai grandi gruppi multinazionali, che godono di imposizioni fiscali praticamente inesistenti e la cui concorrenza sleale resta il vero danno permanente, al di là dell’emergenza contingente, per cui molti negozi, soprattutto quelli di abbigliamento e di calzature, da molti anni subiscono perdite consistenti. Le imprese intervistate hanno anche convenuto sulla necessità di valorizzare i negozi di vicinato che, durante il lockdown, hanno dimostrato la loro importanza, assolvendo a un ruolo importante di vicinato, sia per la qualità del servizio che per la sicurezza dei centri urbani.
Forte calo della domanda straniera. In flessione anche gli italiani. Fatturati delle imprese ricettive mediamente in calo del 30%, con punte del 51% nelle città d’arte secondo i risultati dell’indagine Assoturismo Confesercenti condotta dal Centro Studi Turistici sull’Emilia-Romagna. Molte le aspettative per il mese di settembre.
I risultati del trimestre estivo (giugno/luglio/agosto) confermano le forti difficoltà del settore in modo uniforme tra le diverse tipologie ricettive ma con andamenti differenziati tra le diverse località dell’Emilia-Romagna. Un’estate dettata da significativi cambiamenti nelle abitudini della domanda che si è orientata su spostamenti a breve raggio, scelte last minute, scelta di soluzioni low cost, utilizzo di buoni vacanze e impennata di richieste per le case vacanza. Una stagione che non ha risolto la forte crisi del settore turistico, anche se alcune destinazioni hanno conseguito risultati migliori delle aspettative.
Le forti perplessità sull’esito della stagione, sollevate a giugno da parte delle imprese, si sono gradualmente attenuate a partire dalla seconda metà di luglio. Una ripresa del mercato è stata registrata in agosto, in particolare nelle località di mare e dell’Appennino, grazie soprattutto alla presenza dei turisti italiani.
Questo è il quadro che si ricava dalle informazioni di un campione di 145 strutture ricettive che ha partecipato all’indagine del Centro Studi Turistici di Firenze per conto di Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna.
Dall’indagine emerge un calo medio del fatturato di oltre il 30% rispetto al trimestre giugno/agosto 2019. Forte diminuzione sia per le imprese alberghiere sia per quelle extralberghiere; le città d'arte scontano le maggiori difficoltà (-50,8%), seguite dalle località termali e da quelle della costa, mentre risulta più contenuta la flessione per l'appennino e le zone collinari.
Di fatto il 78% degli intervistati dichiara di aver registrato una diminuzione del proprio giro di affari, contro il 12,6% che lo ha mantenuto sugli stessi livelli e il solo 3,4% che invece è riuscita a incrementarlo.
Circa tre intervistati su quattro hanno segnalato una diminuzione di presenze, contro il 10,8% che ha indicato stabilità e solo il 7,6% che, al contrario, ha registrato una crescita dei flussi.
Si registra un calo degli stranieri del 69,2% e quello degli italiani del 2,6%. In valori assoluti si stima che nel trimestre estivo siano stati registrati circa 4,5 milioni di pernottamenti in meno, di cui circa 4 milioni di pernottamenti di turisti stranieri.
Sicuramente l'estate senza turisti stranieri ha impattato pesantemente sul settore turistico; la quota di presenze italiane si attesta intorno al 90,9%, mentre quella relativa ai visitatori stranieri si ferma al 9,1% (nel 2019 rispettivamente il 75,9% ed il 24,1%).
Archiviato un periodo complicato, le imprese sperano comunque di prolungare la stagione a settembre.
“È sicuramente un’estate da dimenticare per il turismo dell’Emilia-Romagna – afferma Filippo Donati, albergatore e Presidente di Assoturismo Confesercenti regionale. Chi ha avuto il coraggio di aprire la propria attività, oltre ad aver visto diminuire il fatturato si è trovato di fronte a problemi rilevanti nel reperimento e gestione del personale, soffrendo, in particolare per la mancanza di lavoratori provenienti dall’estero.” Il buon andamento di agosto, soprattutto in riferimento alle aspettative non è sicuramente risolutivo dei problemi: “l’emergenza non è affatto superata per il settore del turismo – conclude, infatti, Donati – che ha bisogno del prolungamento e ampliamento degli attuali sostegni, come l’estensione del contributo a fondo perduto per la perdita di fatturato anche ai mesi di maggio e giugno e dell’individuazione di misure ancora più efficaci per cercare di arrivare al 2021 con prospettive concrete di tenuta, ripresa e rilancio”.
Iniziano il 1 agosto i saldi estivi, appuntamento collocato solitamente a inizio luglio ma, nel 2020, posticipato in Emilia Romagna al primo sabato di agosto a causa del Covid 19. Il Coronavirus ha cambiato tutto e i commercianti quest’anno, ancor prima dell’avvio dei saldi, hanno iniziato a effettuare le vendite promozionali, vietate invece negli anni scorsi.
Il Covid ha infatti cambiato sia il calendario che le aspettative degli imprenditori, già provati dal lungo periodo di lockdown, da una ripresa che non c’è stata dopo la riapertura e dalla concorrenza dell’e-commerce.
Vista la straordinaria situazione generale le vendite promozionali sono state consentite nei 30 giorni precedenti i saldi; nella Regione Emilia Romagna e, a livello nazionale, si registra una situazione a macchia di leopardo: la data iniziale dei saldi era stata stabilita dalla Conferenza delle Regioni l’1 agosto, poi alcune Regioni hanno deciso di muoversi in autonomia anticipando tale data.
In un’indagine effettuata da Confesercenti E.R. su un campione di propri associati dell’intera regione, la maggior parte di loro (circa il 70%) ha comunque manifestato perplessità sulla scelta di avviare i saldi ad agosto, mese in cui molte città si svuotano. Per la maggior parte degli operatori il fatto che molti clienti abbiano a loro volta subito le conseguenze economiche del Covid accanto al calo delle vendite promozionali di luglio e alla concorrenza sleale delle piattaforme e-commerce, farà sì che il fatturato proveniente dai saldi, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, risulterà del 30/50% inferiore. Il restante 30% degli intervistati spera invece che i saldi diano un po’ di “brio” agli acquisti che rimangono nonostante tutto una buona occasione per comprare prodotti di qualità a prezzi interessanti.
Per il presidente della Confesercenti E.R. Dario Domenichini:”non ci nascondiamo la difficoltà della situazione di questo periodo, ma la crisi del commercio, in particolare quello dell’abbigliamento, si protrae da tempo, e l’emergenza Covid ha contribuito a peggiorare le cose. Inoltre, la scelta della Conferenza Stato Regioni di rendere ‘libera’ la scelta della data di avvio dei saldi, ha creato un’inutile concorrenza tra territori limitrofi.
Lo svuotamento delle città, la mancanza di turisti, lo smartworking e la concorrenza sleale delle grandi aziende, soprattutto straniere, che vendono online, speriamo non rendano vano il periodo dei saldi.
Da anni spieghiamo come il piccolo commercio non sia solo una voce importante per l’economia generale del Paese, ma soprattutto una garanzia per la sicurezza sociale dei centri storici e un patrimonio urbano di grande valore. Nella ricerca di Nomisma, presentata nella nostra assemblea regionale lunedì scorso, fra l’altro, è emerso come durante il lockdown ci sia stata una vera e propria riscoperta dei negozi di vicinato con una percentuale di frequentatori che è salita di ben 14 punti percentuali. Il negozio ‘tradizionale’ come riferimento di fiducia è ancor più importante nel periodo dei saldi e sono in grado di dare tutte le garanzie necessarie ai clienti negli acquisti in sicurezza.”
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