Un otto marzo all’insegna di una flessione delle imprese femminili nel commercio e nella ristorazione in Emilia Romagna. 

La pandemia ha particolarmente colpito due settori dove la presenza delle donne è particolarmente significativa e, di conseguenza, ora sono proprie queste ad essere più in difficoltà.

E’ quanto emerge da una ricerca elaborata da Unioncamere E.R. su da dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio. Rispetto all’anno scorso, causa l’effetto della pandemia, si registrano in particolare un calo delle imprese nel commercio al dettaglio (-294 unità, -1,8 per cento), e nella ristorazione (-1,2 per cento, -99 imprese). In generale sono le imprese giovanili quelle a soffrire di più, mentre sono in controtendenza quelle di donne straniere.

A fine dicembre 2020 le imprese femminili ammontano 84.287 con una flessione solo lievemente superiore a un anno prima (-0,5 per cento, -395 unità), in linea con il complesso della base imprenditoriale regionale. 

A soffrire di più è la componete giovanile (-3,3 per cento) mentre aumenta quella straniera (+3,0 per cento). 

Nonostante la leggera flessione delle imprese femminili, le società di capitale sono di nuovo notevolmente aumentate (+429 unità, +2,8 per cento), anche per effetto dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. A fare da contraltare sono state una altrettanto rapida riduzione delle società di persone (-337 unità, -2,8 per cento) e una più lenta, ma più ampia flessione delle ditte individuali (-0,9 per cento, -488 unità).

In questo momento di difficoltà, Confesercenti attraverso il servizio Impresa Donna Confesercenti propone alle imprese femminili e a chi vuole avviare un’attività in questi settori consulenza personalizzata, opportunità di credito agevolato, percorsi formativi specifici e servizi su misura.

Per la responsabile dell’imprenditoria femminile in Confesercenti E.R. Paola Morselli: “questi dati non ci sorprendono: nei momenti di difficoltà chi paga il prezzo più pesante sono le donne che si trovano tra l’altro a gestire carichi famigliari e lavorativi non riconosciuti istituzionalmente. Manca una cultura generale della valorizzazione del mondo femminile e questi dati, insieme ai tristi e quotidiani fatti di cronaca che vedono le donne vittime di violenze, non fanno che confermare una visione politica, sociale e culturale incapace di farsi carico di un tema così importante. Nonostante ciò rimango fiduciosa nella forza delle donne ora così provate, anche se c’è ancora molto da fare per cambiare una visione del mondo ormai obsoleta.”

Il Vice Presidente Vicario di Assohotel Nazionale, nonchè Presidente di Assohotel Ferrara, Nicola Scolamacchia, ha incontrato ieri il ministro del Turismo Massimo Garavaglia per illustrare le necessità della categoria turistica-ricettiva, sfiancata da un anno di pandemia e dal conseguente crollo delle presenze: -54,9% su base annua, -70% nell’ultimo trimestre 2020; anche i primi 2 mesi dell’anno 2020 si sono aperti drammaticamente, con cali sempre nell’ordine del 70% e oltre.

L’associazione di categoria, oltre a manifestare la propria soddisfazione per l’istituzione di un Ministero dedicato al Turismo nell’attuale Governo, ha proposto due linee di azione: sostegno immediato alle imprese, per affrontare e superare la difficoltà del momento e garantire la sopravvivenza delle imprese, e l’avvio di misure che diano una prospettiva di rilancio del settore.

Fra le misure di sostegno, Assohotel ritiene prioritaria la necessità di bloccare il continuo drenaggio di risorse economiche dovuto al pagamento di imposte slegate dal reddito: IMU, TARI, RAI, oneri sulle utenze, e la possibilità di offrire l’esenzione IMU non solo agli hotel proprietari dei muri, ma anche ai proprietari delle strutture che offrono uno sconto sui canoni di affitto ai gestori dell’attività alberghiera.  Oltre allo stop del cash-out delle imprese, sono urgenti sostegni economici per compensare le perdite di questi mesi, il prolungamento del credito di imposta per gli affitti e il blocco delle rate dei mutui. Tutte misure da prevedere per l’intero anno 2021, alla luce del perdurare della pandemia e delle previsioni del settore turistico, che sarà ancora fortemente penalizzato quest’anno.

 

Tra le misure di rilancio Assohotel ha chiesto al Ministro anzitutto l’estensione di tutti i bonus edilizi esistenti per l’edilizia residenziale agli hotel: dal 110% (ecobonus), con possibilità di utilizzo anche agli adeguamenti per la normativa antincendio (oggetto di continui rinvii dal 1994, ultimo con il recente “mille proroghe”), al 90% per il bonus facciate, da estendere all’intero edificio ed agli hotel situati in zone non densamente abitate. Necessario poi garantire l’accesso al “Bonus TV” per agli alberghi, obbligati a sostituire migliaia di televisori a causa della nuova transizione del digitale terrestre. A fianco di queste misure, occorre prevedere linee di finanziamento dedicate al settore, con orizzonti temporali a 15/20 anni, più lunghe quindi di quelle attualmente in vigore per gli aiuti da pandemia, limitate a 6 anni. Si auspica a tal proposito, anche il coinvolgimento della divisione turismo di Cassa Deposito e Prestiti, con la creazione di un Fondo Destinato per le PMI. Sarà poi determinante agevolare la ripresa dell’occupazione garantendo sgravi fiscali a chi fa rientrare anche gradualmente personale dalla CIG e/o proceda con incrementi dei livelli occupazionali. Infine, ci aspettiamo misure di sostegno per la promozione della domanda turistica, sia interna sia estera, valutando anche la possibilità di estendere il TAX REFUND ai servizi turistici.

 

Garavaglia dopo aver confermato che il Ministero del Turismo è già pienamente operativo, si è detto favorevole alle proposte fatte dall’associazione, esprimendo particolare interesse per alcune misure originali proposte da Assohotel.

 

Il vicepresidente Nicola Scolamacchia ha così commentato l’incontro: “Siamo estremamente soddisfatti nell’aver incontrato un Ministro attento alle richieste della nostra categoria, che ha mostrato un approccio concreto alle nostre necessità e condiviso la linea di azione proposta da Assohotel. Confidiamo di poter collaborare con lui nei prossimi mesi per il rilancio del Turismo, asset strategico del nostro Paese”.

“La richiesta del Presidente della Regione Emilia-Romagna di valutare la possibilità di un confronto per l’individuazione di regole che diano la possibilità ai locali che offrono servizio al tavolo di aprire anche la sera nelle zone gialle è di grande buon senso e coglie la disperazione di una categoria a cui è stata tolta la possibilità di lavorare e non vede prospettive di ripresa a breve.”
È il commento di Marco Pasi, Direttore di Confesercenti Emilia Romagna, alla nota che riporta le dichiarazioni del Presidente Bonaccini al termine di un incontro con imprese della ristorazione.
“La consumazione al tavolo, indipendentemente dalla tipologia di esercizio – continua Pasi - assicura condizioni di sicurezza e non crea assembramenti, anzi ha il pregio di diluire il flusso della clientela spalmandola su un orario più lungo. È importante che queste posizioni comincino a manifestarsi in modo sempre più evidente e dopo la nota ufficiale dell’ANCI nazionale e le posizioni di alcune forze politiche, constatiamo che si fa sempre più largo la convinzione che non sia più sostenibile la chiusura di migliaia di attività del settore col rischio di perdere posti di lavoro in modo irreversibile. Noi, quindi, continuiamo a ritenere che queste attività debbano poter lavorare anche nella fascia serale e non debbano rimaner chiuse nemmeno nelle cosiddette zone arancioni e insisteremo a chiederlo in tutte le sedi ribadendo nostra disponibilità anche per discutere regole diverse per la sicurezza di tutti”.

“Il nuovo Decreto che si sta attualmente discutendo e dovrebbe valere dal 6 marzo al prossimo 6 aprile dovrebbe superare il divieto all’apertura previsto per i negozi non alimentari collocati all’interno dei centri commerciali, che vivono questa situazione da ormai tre mesi e sono al collasso.”

È quanto si legge in una nota di Confesercenti Emilia Romagna, nel giorno in cui la bozza del decreto viene presentata e discussa con le Regioni.

“Sono luoghi attrezzati a gestire i flussi della clientela – continua la nota – con norme che tutelano la sicurezza delle persone in modo adeguato. A questo si aggiungono, poi, le limitazioni alla mobilità delle persone che riducono già naturalmente i potenziali visitatori”.

Per questo motivo la Confesercenti chiede la revisione della normativa “pena – conclude la nota – la chiusura di centinaia di imprese sul territorio emiliano-romagnolo con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”.

                                                                                                                                                                                                                                  

Si è tenuta online l’assemblea elettiva nazionale della Federazione Italiana Guide Turistiche, Accompagnatori e Interpreti (Federagit) che ha visto nominate ai vertici anche tre rappresentanti dell’Emilia-Romagna: Maria Chiara Ronchi, ferrarese e Presidente Federagit Emilia-Romagna,  è stata riconfermata membro di Giunta Nazionale, mentre Elena Scheda Presidente Federagit Bologna e Giulia Marinelli Presidente Federagit Parma, entrano per la prima volta a far parte della Presidenza Nazionale.

L’assemblea ha anche eletto Presidente nazionale la torinese Micol Caramello, già vice Presidente dell’associazione che succede a Valentina Grandi al termine del mandato.

"Da diversi anni non mi capitava di partecipare ad un incontro tanto corroborante - è la prima riflessione di Maria Chiara Ronchi - e sì che il lungo periodo di mancanza di lavoro per le guide e gli accompagnatori turistici a causa della pandemia è stato durissimo e non accenna ancora a terminare, con prospettive occupazionali davvero incerte e per molti di noi drammatiche. Tuttavia l'Assemblea Elettiva Nazionale delle guide e degli accompagnatori Federagit Confesercenti, ha visto una partecipazione davvero insolita, numerosissima con tutte le regioni d'Italia rappresentate e interventi mirati, mai ripetitivi, con osservazioni politico sindacali e riflessioni generali sul turismo e sulle professioni turistiche di grande responsabilità e competenza.
In Federagit non abbiamo certo bisogno di quote rosa essendo le donne oltre il 90% degli iscritti, forse per questoValentina Grandi, la Presidente uscente, resta in Giunta e Presidenza a continuare con noi un percorso che ha saputo condurre con caparbietà e competenza durante il suo mandato, raggiungendo risultati davvero importanti per la categoria. Micol Caramello è la nuova Presidente Nazionale, la sua candidatura, è stata sostenuta da tutte le Regioni, quando ne sarebbero bastate tre, a conferma della stima e della fiducia per le ottime capacità sindacali, umane e politiche che già ha espresso, anche in frangenti difficili, sia a livello locale che nazionale. Andiamo avanti dunque con grinta, affetto e coesione, le "robe" da donne per tenere insieme il mondo quando questo sembra capovolgere ogni consueto riferimento

Anche Giulia Marinelli, nuovo membro della presidenza, esprime la propria soddisfazione: “sono contenta della scelta unanime espressa dalle varie delegazioni sul nome di Micol Caramello, e ho in lei piena fiducia perché molto attenta alle necessità e alle emergenze della categoria molto provata da questi mesi di pandemia. Le auguro davvero buon lavoro.”
Uguale consenso sulla scelta della neopresidente viene da Elena Scheda, anch’essa nuovo membro della presidenza: “ringrazio Valentina Grandi per il lavoro svolto durante il suo mandato ma anche per il supporto e l'incoraggiamento che mi ha fornito circa un anno fa quando decisi di candidarmi Presidente di Federagit Bologna. Auguro buon lavoro alla neoeletta Micol Caramello che ho avuto modo di conoscere e apprezzare durante alcuni incontri online della Presidenza Nazionale in cui sono stata ufficialmente inserita ieri durante l'Assemblea Elettiva."

 

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