“Non siamo fantasmi”: con questo slogan si è svolta oggi in piazza Garibaldi a Parma, la manifestazione organizzata da Fiepet Confesercenti E.R. che ha visto numerosissimi imprenditori di bar, ristoranti e di tutta la filiera ho.re.ca. (Hotellerie, Restaurant, Catering), provenienti dalle diverse località della regione, per chiedere al Governo e alle Istituzioni pubbliche interventi immediati per la ripresa delle attività colpite dai provvedimenti restrittivi dovuti alla diffusione del COVID-19 e di correzione alle misure ipotizzate nel nuovo decreto.
Le restrizioni del nuovo decreto, in particolare, sono state oggetto di forte critica in quanto, sotto un falso slogan di riapertura delle attività del settore, in realtà costringono alla chiusura oltre la metà delle imprese della regione che non è in grado di avere spazi esterni per il servizio. Anche per i rimanenti, peraltro, si rischiano di avere serie problematiche, in quanto gli spazi all’aperto valgono, in media, appena il 20% della capienza complessiva dei locali.
L’associazione di categoria chiede inoltre: sostegni congrui per coprire i costi aziendali e la perdita del fatturato per tutto il periodo dello stato d’emergenza; la moratoria sui muti almeno fino a tutto il 2021; il credito d’imposta per la riduzione dei canoni d’affitto per tutto il 2021; l’esenzione della Tari fino alla fine di quest’anno; la liquidità per le imprese a tasso zero garantito dallo Stato; la revisione del sistema fiscale che riduca il peso delle imposte e tasse per i prossimi tre anni; interventi per la riduzione del costo del lavoro e per renderlo più flessibile; la sospensione del requisito del Durc per l’accesso a qualsiasi tipo di finanziamento pubblico.
Altrettanto urgente è per Fiepet-Confesercenti E.R. l’accelerazione della campagna vaccinale e, alla luce del Protocollo sottoscritto a livello nazionale, test rapidi gratuiti e un canale prioritario per la vaccinazione degli addetti del settore.
Il presidente di Fiepet-Confesercenti E.R. Massimo Zucchini, a margine della conferenza stampa che si è svolta nel corso della manifestazione, ha così dichiarato: “Ormai non abbiamo più fiato per far capire che siamo estenuati. Adesso ci stanno dicendo che riapriremo a giugno con limitazioni di orari. E fino all’ora solo all’aperto anche se la situazione sanitaria migliora, ed ad altre attività è consentito aprire quasi normalmente. Di fatto questo significa non lavorare! Se non si prendono provvedimenti, si rischia che la metà delle attività avrà le saracinesche abbassate. Per cui chiediamo con forza di metterci in condizione di riaprire con tutti gli standard per garantire la sicurezza dei nostri locali. La nostra associazione non si fermerà fino a quando non saremo ascoltati: lo facciamo per salvaguardare gli imprenditori, i nostri lavoratori e il servizio per i clienti.”
Le RICHIESTE di BAR e RISTORAZIONE e del canale HO.RE.CA al GOVERNO
E ALLE ISTITUZIONI PUBBLICHE
Un DECRETO PER LA RIPARTENZA DEL SETTORE con una PROGRAMMAZIONE ALMENO TRIENNALE che preveda:
Ø Sostegni congrui a copertura dei costi aziendali e della perdita di fatturato dal marzo 2020 ad oggi
Ø Consolidamento dei debiti aziendali e personali degli imprenditori a 15 anni
Ø Estensione della moratoria sui mutui almeno fino a tutto il 2021
Ø Credito d’imposta per la riduzione dei canoni d’affitto per tutto il 2021
Ø Esenzione totale COSAP e TARI fino alla fine del 2021
Ø Liquidità per le imprese a tasso zero garantito dallo Stato e allungamento degli attuali prestiti garantiti dal Fondo centrale a 15 anni
Ø Revisione, semplificazione e sburocratizzazione delle regole amministrative e d’esercizio almeno per i prossimi tre anni
Ø Revisione del sistema fiscale che riduca il peso delle imposte e tasse almeno per i prossimi tre anni
Ø Interventi per la riduzione del costo del lavoro e per renderlo più flessibile
Ø Sospensione del requisito del DURC per l’accesso a qualsiasi tipo di finanziamento pubblico
LA RIAPERTURA in sicurezza DI TUTTE LE ATTIVITA’ DELLA RISTORAZIONE (BAR, RISTORANTI, PUB …) CONSENTENDO IL SERVIZIO ANCHE NELLE ORE SERALI.
ACCELERAZIONE DELLA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE e alla luce del Protocollo sottoscritto a livello nazionale, un CANALE PRIORITARIO E GRATUITO PER LA VACCINAZIONE DEGLI ADDETTI DEL NOSTRO SETTORE.
TEST RAPIDI COVID GRATUITI PER I NOSTRI ADDETTI.
La Cabina di Regia dell’ente Destinazione Turistica Emilia, ha completato la composizione della propria Cabina di Regia per il triennio 2021/2023.
Sono stati eletti, in rappresentanza di Confesercenti Emilia Romagna: Roger Ganassi di Reggio Emilia, Fabrizio Samuelli di Piacenza e Stefano Cantoni di Parma.
In particolare, è stata rinnovata la fiducia a Stefano Cantoni, di Confesercenti Parma, come coordinatore della Cabina di Regia di Visit Emilia, ruolo che ha già ricoperto nello scorso triennio. «Ci aspettano mesi molto incerti e ho perciò accettato volentieri di proseguire in questo percorso con Destinazione Emilia, che avrà un ruolo strategico, insieme ad Apt Regionale e alle imprese, nel gestire il rilancio e la presenza dei nostri prodotti sul mercato turistico dopo i disastri della pandemia», ha detto Cantoni. «La collaborazione tra pubblico e privato è indispensabile per una promo-commercializzazione efficace: sarà quindi fondamentale continuare nella condivisione dei progetti. Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Cristiano Casa e tutto il CdA per il lavoro svolto in questi mesi difficili e alla Cabina di Regia per la conferma della fiducia».
Alla Cabina di Regia sono invitati in modo permanente, anche se senza diritto di voto, i rappresentanti dei principali Enti, Associazioni e Consorzi che sul territorio si occupano di promozione turistica e territoriale, in modo che sia effettivamente un luogo in cui tutto il settore della promozione si confronta.
La Cabina di Regia si esprime con parere sulla proposta del Programma Annuale delle Attività Turistiche predisposte dal CdA. Inoltre viene sentita per il piano di comunicazione dell’Ente, la realizzazione delle Reti di prodotto turistiche ed anche per individuare l’entità delle quote di adesione dei soggetti soggetti privati (Tour operator) aderenti a Visit Emilia. Per il 2021 queste quote sono state azzerate proprio per dare un segnale al settore, provato dalle continue chiusure.
“Portiamo le imprese fuori dalla pandemia” è lo slogan coniato da Confesercenti in occasione della giornata nazionale di mobilitazione del 7 aprile per richiedere una serie di misure in favore delle imprese particolarmente colpite dai provvedimenti restrittivi dovuti alla diffusione del COVID-19 e che siano finalizzate alla ripresa delle loro attività.
Per questo Confesercenti richiede a gran voce un vero e proprio “decreto Imprese” che contenga una serie di provvedimenti indispensabili:
· Contributi a fondo perduto adeguati alle perdite subite dal marzo 2020 ad oggi per le imprese sottoposte ai provvedimenti restrittivi dettati dalle normative nazionali e regionali;
· Credito d’imposta sugli affitti e sui costi per le imprese per tutto il 2021 con una revisione del sistema delle imposte che tenga conto del periodo straordinario determinato dalla pandemia;
· Credito per la liquidità a tasso zero garantito dallo Stato e allungamento dei prestiti garantiti dal Fondo centrale a 15 anni;
· Proroga della moratoria sui mutui al 31 dicembre 2021;
· Apertura di tutte le attività, a prescindere dalle zone, con la disponibilità a rivedere i relativi protocolli.
Le iniziative programmate prevedono:
1. L’invio a tutti i parlamentari e al Presidente della Repubblica delle proposte sopradescritte;
2. Il lancio di una petizione online con raccolta firme a sostegno delle proposte;
3. La diffusione dei contenuti attraverso una massiccia campagna di comunicazione.
In Emilia Romagna, si terrà, a partire dalle 16.45 una video call col presidente della Regione E.R. Stefano Bonaccini e l’assessore al Commercio e turismo regionale Andrea Corsini, che vedrà la partecipazione di una folta rappresentanza delle imprese associate.
Nell’incontro la situazione delle imprese in Emilia Romagna verrà illustrata: dal Presidente regionale di Confesercenti Dario Domenichini e dal direttore E.R. Marco Pasi, dal Presidente di Assoturismo, Emilia Romagna, Filippo Donati, dal presidente di Fiepet Emilia Romagna, Massimo Zucchini e dal Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori e responsabile del settore eventi, Francesca Chittolini.
Una delegazione delle associazioni Anva-Confesercenti E.R. e Fiva-Confcommercio E.R. ha incontrato oggi pomeriggio nel corso di una manifestazione che si è svolta nel rispetto di tutte le misure sanitarie davanti al palazzo della Regione, l’Assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini. Erano presenti, oltre a numerosi rappresentanti delle due associazioni il presidente di Anva-Confesercenti E.R. Dario Domenichini e il presidente di Fiva-Confcommercio E.R. Alverio Andreoli.
In sintesi, vengono chieste nuove linee guida anticovid per il superamento del blocco delle attività extralimentari nei mercati e delle manifestazioni all’aperto; l’esonero dal canone unico e dalla TARI per tutto il 2021 (e possibilmente per i primi sei mesi del 2022); ristori calcolati sugli effettivi giorni di chiusura e l’eliminazione della soglia della perdita del 30% sul fatturato 2019 per accedere ai ristori e agli esoneri contributivi previsti dal decreto Sostegni; la sospensione o neutralizzazione del DURC per tutto l’anno 2021; regime fiscale agevolato per il periodo d’imposta 2021; predisposizione di un fondo di garanzia statale, con un canale preferenziale per prestiti a tasso agevolato; contributi a fondo perduto per la realizzazione di servizi innovativi alle aree mercatali.
Pesano, su questo calo di affari, le chiusure generalizzate dovute sia al lockdown nazionale, sia ai provvedimenti regionali, sia infine alle autonome decisioni delle autorità locali in materia di mercati. Ma gravano, soprattutto, le restrizioni imposte agli operatori delle fiere e degli eventi, sostanzialmente chiusi dall’ 1 marzo dello scorso anno e pesano gli effetti negativi della crisi del turismo, soprattutto nelle città d’arte.
Per il presidente dell’Anva-Confesercenti E.R. Dario Domenichini: “non basta riaprire, occorrono politiche fiscali e di sostegno per una categoria che è ormai allo stremo, e che sembra discriminata rispetto ad altre imprese del commercio, sia dalle Istituzione che dall’informazione. Il rischio, oltre a quello di contare vittime di imprenditori, è anche quello di vedere impoveriti i nostri centri storici e i paesi, i cui mercati sono momenti vitali e tradizionali, un patrimonio che non va assolutamente perso”.
Il presidente della Fiva-Confcommercio E.R. Alverio Andreoli ha invece affermato che: “la priorità assoluta, oltre all’accelerazione della campagna vaccinale, è ora quella di aprire con continuità le attività extra alimentari, le fiere e tutte le manifestazioni all’aperto, ovviamente con tutti i protocolli necessari per garantire la sicurezza sanitaria. E’ l’unico modo di dare loro la possibilità di sopravvivere”.
Lavorare sempre, ristori immediati per i giorni di effettiva chiusura, cancellazione della Cosap per tutto il 2021, possibilità di vendere i generi di prima necessità anche nei mercati in zona rossa, togliendo una vera e propria discriminazione verso le imprese del commercio su area pubblica.
Sono queste, in sintesi, le richieste contenute in un documento che Anva-Confesercenti E.R. invierà nei prossimi giorni al Governo Draghi, illustrate nel corso di una conferenza stampa tenutasi a margine della manifestazione autorizzata di protesta che si è svolta stamattina a Reggio Emilia, in cui hanno sfilato oltre duecento furgoni di ambulanti, a cui hanno partecipato il presidente della Confesercenti E.R. e di Anva regionale Dario Domenichini, i presidenti di Anva Reggio Emilia e di Modena Claudio Rodighiero e Alberto Guaitoli, il Direttore di Confesercenti Emilia Romagna, Marco Pasi, insieme a diversi rappresentanti dell’associazione di categoria del territorio.
Dopo un anno di aperture a singhiozzo e ristori insufficienti, molte attività del settore rischiano la chiusura nonostante l’aver messo in atto tutti i provvedimenti utili per il distanziamento sociale e per garantire tutti gli standard di sicurezza.
Come ha affermato il presidente Dario Domenchini: “la situazione del commercio su area pubblica è ormai allo stremo. Siamo ancora chiusi e siamo le uniche attività che non possono vendere prodotti di prima necessità, nonostante siano stati approntati nuovi piani di sicurezza in collaborazione con le Amministrazioni Comunali per evitare assembramenti. Inoltre, la cosa più assurda è che i mercati sono all’aperto, dove tutti concordano sul fatto che i contagi risultano molto più difficili. Vogliamo ora sapere se è intenzione del Governo di far morire gli imprenditori del settore oppure a prevalere sarà il buon senso, prevedendo seri piani per la ripartenza. Di sicuro non possiamo più andare avanti così”.
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