Turismo Pasquale buone prospettive per il turismo di città d'arte, costa e Appennino dell'Emilia-Romagna

Il periodo di Pasqua si preannuncia in crescita per il turismo dell’Emilia-Romagna, sia per quanto riguarda le presenze straniere che per quelle italiane. La stima, che deriva da un’analisi condotta su un campione di imprese ricettive della regione, è di un aumento di oltre l’1% rispetto al periodo pasquale dello scorso anno. I dati della regione sono in linea con quelli che emergono da un’indagine condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, su un campione di 1.308 imprese italiane della ricettività.

Il patrimonio artistico e culturale delle città d’arte e dei borghi emiliano romagnoli sono il primo elemento di attrazione per la domanda turistica di questo periodo, a partire da Bologna ma con ottime aspettative su tutte le altre città, a partire da Modena, Parma e Ravenna; ma ottimi riscontri vi sono anche per le località del mare e, anche se in misura inferiore, per l’Appennino e le sue proposte di contato con le bellezze della natura.
Per quanto riguarda le nazionalità di provenienza sono soprattutto quelle europee con numeri confortanti per quanto riguarda i turisti Tedeschi, dato che rappresenta un ottimo auspicio anche in vista della prossima stagione estiva.

“La Pasqua si preannuncia positiva - afferma Fabrizio Albertini, Presidente di Assohotel Confesercenti Emilia Romagna – nonostante quest’anno si collochi in un periodo dell’anno particolarmente anticipato. Abbiamo buoni riscontri sia per quanto riguarda le prenotazioni che per la durata del soggiorno nonostante le incertezze del meteo. Gli alberghi delle nostre località di mare, città d’arte e Appennino sono comunque pronte a ospitare i turisti in arrivo e a garantire loro quel servizio di qualità a cui chi frequenta l’Emilia-Romagna è abituato”.

Ultima modifica il Giovedì, 28 Marzo 2024 16:14

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CONTRATTO TERZIARIO: SIGLATA IPOTESI DI ACCORDO DI RINNOVO TRA CONFESERCENTI, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL E UILTUCS

Rinnovo per comparto che in Emilia-Romagna occupa più di 300mila lavoratori. Aumenti salariali di 240 euro al mese, a regime, per il IV livello e una tantum da 350 euro in due rate. Previste soluzioni per dare risposte all’esigenza di fluttuazione e stagionalità delle attività. Potenziati congedi parentali e interventi di protezione sociale per le donne vittime di violenza

Confesercenti ed i sindacati dei lavoratori Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs hanno siglato un’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro Terziario, Distribuzione e Servizi, comparto che in Emilia-Romagna occupa più di 300mila lavoratori. L’ipotesi di accordo sarà efficace fino al 31 marzo 2027. Dal punto di vista economico, si prevede un aumento salariale lordo a regime di 240 euro su base mensile per le figure inquadrate nel quarto livello del contratto nazionale, di cui i primi 70 euro verranno corrisposti già a partire da aprile. Programmata anche la corresponsione di un importo forfettario aggiuntivo "una tantum", pari a 350 euro lordi sul IV livello, che verrà corrisposto in due rate, la prima di 175 euro con la retribuzione di luglio 2024, la seconda di 175 euro con la retribuzione di luglio 2025. Rafforzata l’Assistenza sanitaria Integrativa; si potenziano inoltre i congedi parentali e le risposte di protezione sociale per le donne vittima di violenza.

La firma arriva dopo un lungo percorso negoziale. La trattativa, condotta unitariamente da Confesercenti e Confcommercio, è stata infatti condizionata da eventi eccezionali, dalla pandemia alla corsa dell’inflazione, che hanno avuto un impatto rilevante sulle imprese del comparto e sui consumi delle famiglie. Il cui recupero non è ancora avvenuto nemmeno in Emilia-Romagna, dove il reddito medio annuale è sceso dell’1,9% nel 2023 rispetto al 2019 e la spesa media annuale delle famiglie si assesterà, in termini reali, a fine 2024 oltre 3.000 euro sotto i livelli pre-pandemia. Nonostante il difficile quadro economico, l’impegno per il rinnovo del CCNL è stato costante, ed ha avuto un risultato iniziale con la sottoscrizione del Protocollo Straordinario del 12 dicembre 2022, che ha dato una prima risposta economica per sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori.

“Il risultato raggiunto – afferma Dario Domenichini, Presidente di Confesercenti Emilia Romagna che ha fatto parte della delegazione che ha sottoscritto il rinnovo contrattuale nella sua qualità di Responsabile Nazionale dei problemi del lavoro - è frutto di una volontà condivisa dalle parti trattanti di contrastare il fenomeno del lavoro povero con misure specifiche e dare una adeguata risposta economica e normativa a milioni di lavoratori, offrendo allo stesso tempo attenzione e giusto rilievo all’emergere di nuovi profili professionali legati alle moderne tecnologie, con la classificazione ora estesa alle figure dell’e-commerce, del terziario avanzato e della comunicazione. Sul piano normativo, l’ipotesi siglata fornisce risposte importanti alle imprese. A partire dalla flessibilità, con l’implementazione del contratto a tempo determinato per fornire risposte all’esigenza di fluttuazione e stagionalità delle attività delle imprese. Si amplia anche la sfera d’applicazione, che include ora Marketing Operativo, Dark Store e centri di assistenza fiscale.

Ultima modifica il Lunedì, 25 Marzo 2024 16:59

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In Emilia-Romagna presenza importante delle imprese femminili nel commercio e nel turismo. Servizi di Confesercenti per l’avvio d’impresa e accesso ai fondi dedicati

Sono 83.913 le imprese femminili attive in Emilia Romagna a fine 2023, pari al 21% di tutte le imprese attive (391.426 ) in Regione,  con picchi di quote di presenza del 37% (15.019 imprese) nel commercio al dettaglio  e del 31% nel settore del turismo (29.447).
Un dato importante, che dimostra come in questi settori, la presenza femminile sia particolarmente rilevante.
Per questo Confesercenti dedica particolare attenzione a queste imprese e attraverso il Servizio Impresa Donna, propone a chi vuole avviare un’attività in questi settori consulenza personalizzata, opportunità di credito agevolato, percorsi formativi specifici e servizi su misura.

”I dati relativi alla presenza di imprese femminili in Emilia-Romagna – dichiara Francesca Chittolini di Impresa Donna Emilia Romagna - confermano la vitalità delle imprese al femminile e l’importanza che queste rivestono per l’economia regionale. Occorre, quindi, offrire alle donne la possibilità di avere le stesse opportunità di competere sul mercato di tutte le altre imprese, rendendo più accessibili servizi, quali quelli legati alle varie fasi della maternità e alle politiche di welfare, poiché il contributo delle donne nella gestione delle imprese non è solo quantitativo ma anche di grande qualità, innovazione e originalità”.

Proprio in questi giorni, Confesercenti, attraverso il proprio centro di formazione professionale, Nuovo Cescot Emilia Romagna, ha lanciato il progetto “Le donne protagoniste dell’innovazione digitale”, una serie di corsi gratuiti in diverse città della regione per accrescere le competenze digitali delle donne e permettere a loro di inserirsi nel mondo del lavoro o migliorare la propria posizione professionale. Tutte le informazioni su questo progetto sono reperibili sul sito internet del Nuovo Cescot Emilia Romagna: www.cescot.emilia-romagna.it.

Ultima modifica il Giovedì, 14 Marzo 2024 15:22

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Lavoro: per Confesercenti E.R. bene il consolidamento dell’occupazione, ma a trainare la ripresa sono gli over 50

I dati Istat sul mercato del lavoro nel IV trimestre per Confesercenti E.R. sono incoraggianti. L’occupazione infatti continua a rafforzarsi: nel quarto trimestre 2023 si registra un aumento di 481 mila occupati nell’anno, e anche gli indipendenti segnano un lieve recupero (+51mila unità, l’1% in più), tornando sopra la soglia dei 5 milioni. Un consolidamento positivo, su cui però influiscono anche fattori demografici: a trainare la ripresa, infatti, sono soprattutto i lavoratori over 50.
Nell’ultimo anno, il tasso di occupazione degli individui sopra i 50 anni è cresciuto a quasi il doppio della velocità delle altre classi d’età (+2 punti rispetto ai +1,2 punti dei 35-49enni e dei giovani tra 15 e 34 anni). Si tratta di un fenomeno non nuovo, in atto da quasi 20 anni: tra il 2004 ed il 2023, i lavoratori over 50 sono aumentati di oltre 4,5 milioni di unità (+3.944 tra i dipendenti, +626mila tra gli indipendenti), mentre le classi di età più giovani si sono ridotte di quasi 3,3milioni: quasi -1,5 milioni in meno tra i dipendenti e poco meno di 1,8 milioni in meno tra i lavoratori autonomi, classe che include imprenditori, liberi professionisti, lavoratori in proprio, coadiuvanti familiari collaboratori e soci di cooperativa.
Nel complesso questo invecchiamento è dovuto, da un lato, al progressivo passaggio, per ragioni anagrafiche, delle generazioni dei baby boomers degli anni 60 all’ultima classe di età, quella che comprende gli individui con più di 50 anni, avvenuta tra l’altro in un contesto in cui le condizioni per l’accesso al pensionamento si sono inasprite, ma anche per la situazione demografica, che vede essersi fortemente ridotto il tasso di natalità negli ultimi 40 anni. Si consideri che, dal 2004 al 2023, la popolazione di 15-24 anni è diminuita di 250mila unità (il 4%), ma quella della classe 25-34 anni di quasi 2,4 milioni, il 27,6%. Nel complesso il 18% di popolazione in meno in queste fasce, nonostante una crescita complessiva di quasi 1,4 milioni (il 2,4%).
Per Confesercenti E.R., “la crescita del numero di lavoratori è certamente un fatto positivo: l’aumento degli occupati è un elemento chiave, in questa fase, per sostenere il reddito delle famiglie e, quindi, i consumi. Bisogna però agire per moderare il progressivo invecchiamento della forza lavoro. E’ necessario contrastare questa tendenza con strumenti ed agevolazioni che favoriscano l’assunzione di giovani, magari proseguendo in prospettiva con la staffetta generazionale a fronte di pensionamenti anticipati. Così come servono misure mirate a rinforzare il sistema di formazione e delle politiche attive, insieme ad una formazione mirata per l’avvio di nuove imprese: il calo di giovani nel lavoro autonomo è senz’altro dovuto anche a persone fuoriuscite completamente dalla condizione di occupato, presumibilmente per raggiunti limiti di età (oltre 1 milione), ma anche perché sembra essersi interrotto qualsiasi flusso in entrata di un certo rilievo: i giovani non riescono più a fare impresa. Un dato che non può che preoccupare.

 

Ultima modifica il Giovedì, 14 Marzo 2024 15:20

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San Valentino: più della metà lo celebrano, spesa media 85 euro. Cena romantica per il 73% degli innamorati; cioccolatini, profumi e gioielli i doni più ricercati

Meno regali, più cene romantiche. Il caro-vita morde, ma gli emiliano romagnoli non rinunciano a San Valentino. Questo 14 febbraio saranno circa 6 su 10 a celebrare la Festa degli innamorati, per un budget medio di 85 euro a persona. Un valore in crescita di 14 euro rispetto allo scorso anno, ma a trainare – per quasi la metà dell’incremento - è l’inflazione. E l’aumento dei prezzi pesa sulle scelte degli innamorati, anche a tavola: una cena romantica su cinque, quest’anno, sarà preparata a casa per contenere i costi.

È quanto emerge da un sondaggio su oltre mille consumatori condotto da IPSOS per Confesercenti in occasione della festa di San Valentino 2024.

Chi celebra. A festeggiare sono soprattutto ragazzi e giovani adulti: celebra il 66% delle persone dai 34 anni in giù, contro il 57% delle generazioni più vecchie.  Ma a spendere di più sono i più grandi: il budget medio per persona è di 100 euro sopra i 35 anni, il 40% in più di quello dei più giovani.

Come si festeggia. Anche quest’anno, la cena romantica è il modo preferito di festeggiare, con il 73% di indicazioni da parte degli intervistati. Una quota che batte anche quella di chi farà un regalo, che si ferma invece al 61%. Solo il 5%, invece, festeggerà mentre è in viaggio con il partner.

Le cene. Tra chi celebra con una cena romantica, la stragrande maggioranza – il 69% - sceglierà un ristorante o pubblico esercizio: il 10% opterà per una pizzeria o una trattoria low-cost, mentre il 35% si orienterà su un locale di medio livello, mentre il 15% proverà un’esperienza superiore. Crescono, però, anche i pasti domestici: il 22% di chi celebra con una cena si metterà ai fornelli per preparare una cenetta romantica ‘homemade’, risparmiando senza rinunciare alla festa; a questi si aggiungono un altro 6% che affiderà il proprio San Valentino a un servizio di delivery ed un 3% che chiamerà invece uno chef a domicilio.

I regali. Ancora una volta, i cioccolatini si confermano il dono romantico più gettonato, con il 37% delle indicazioni. Seguono i prodotti di profumeria – scelti dal 27% di chi fa un regalo – poi prodotti e accessori di gioielleria (24%) e fiori (23%). Al quinto posto, grazie alla spinta dei saldi invernali, i prodotti e accessori moda, scelti da 2 innamorati su 10. Seguono, tra i regali, vacanze e pacchetti di attività di coppia (entrambi all’11%) e prodotti o servizi di cosmetica/benessere (10%). 

“Nonostante l’inflazione il caro vita abbiano ridotto il potere d’acquisto, per il giorno di San Valentino si ritorna a livelli pre pandemia, e ciò porta una boccata d’ossigeno alla nostra economia - afferma Dario Domenichini presidente di Confesercenti E.R. “Come è naturale che sia, a beneficiarne maggiormente sono i pubblici esercizi, ma la coincidenza con i saldi, è anche un’occasione per il settore dell’abbigliamento di smaltire i propri capi in sconto. E’ sempre più evidente l’importanza delle grandi ricorrenze, una vera opportunità per la ripresa dei consumi”.

DI SEGUITO LE TABELLE

 

Ultima modifica il Mercoledì, 14 Febbraio 2024 16:20

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