La Confesercenti di Bologna chiede che si apra un confronto serio e senza improvvisazioni per arrivare ad un progetto sulla mobilità e sulle pedonalizzazioni che riguardi la fase dei cantieri del Crealis per l’anno 2015 e la definitiva entrata in funzione del Crealis.
La nostra Associazione non ha mai in nessuna sede espresso contrarietà di principio alle pedonalizzazioni, che anzi quando ben progettate, possono creare nuove opportunità per le attività commerciali e nuovi motivi di attrazione turistica.
In questo contesto abbiamo da sempre chiesto di dare avvio a piccole e vere pedonalizzazioni, sette giorni su sette, in vie che per vocazione o per caratteristiche si prestano a progetti di riqualificazione urbana, quali via del Pratello, via Petroni, via Marsala e via Oberdan parte alta.
Su queste pedonalizzazioni vere sfidiamo la Giunta Comunale a realizzarle nel più breve tempo possibile, come per altro previsto nel programma di mandato amministrativo.
Per quanto riguarda i T-Days abbiamo manifestato da sempre le nostre perplessità, non tanto sulla pedonalizzazione in se, ma sulla mancanza del servizio pubblico, che senza una metropolitana, vuole dire passaggio dei soli mezzi pubblici all’interno della grande zona pedonalizzata, soprattutto nella giornata del sabato fondamentale per le attività commerciali e turistiche.
Ci rendiamo conto con pragmatismo che esiste una fase transitoria che vede la presenza dei cantieri per il Crealis con tutte le conseguenze negative per attività economiche, e che quindi in questa fase ci possano essere delle richieste di allargamento dei T-Days nelle vie limitrofe, per usufruire anche delle opportunità offerte e non solo degli effetti negativi.
Oggi tale situazione riguarda Strada Maggiore, sulla quale in questo contesto abbiamo espresso un parere favorevole, e domani potrebbe riguardare via San Felice e zone limitrofe quando i lavori dei cantieri si sposteranno su via Ugo Bassi.
Rimane la visione di insieme che occorre avere a lavori ultimati del Crealis, e in questa direzione siamo convinti che si debba prevedere il solo passaggio del mezzo di trasporto pubblico sull’asse Via Ugo Bassi, Via Rizzoli, Strada Maggiore per cogliere a pieno le opportunità del nuovo mezzo pubblico ecologico, almeno per la giornata del sabato.
Le attività commerciali e turistiche devono conoscere per tempo – afferma Massimo Zucchini, presidente di Confesercenti di Bologna – quale sarà il progetto definitivo sulla mobilità e sulle pedonalizzazioni, per poter programmare per tempo le proprie strategie imprenditoriali.
Chi si occupa di urbanistica e progetti di valorizzazione commerciale – conclude Massimo Zucchini – deve sapere che ogni scelta ed ogni modifica che riguardino la mobilità, i parcheggi e la qualità urbana possono essere fondamentali per la vita e lo sviluppo di una impresa o di una zona commerciale e turistica.

Cresce l’attesa per l’8° Festival Internazionale del Cibo di Strada che si terrà nel centro storico di Cesena, da venerdì 3 fino a domenica 5 ottobre 2014. L’accesso all’area del Festival è libero, senza biglietto di ingresso. Sito internet (www.cibodistrada.com) e pagina facebook (festivalcibodistrada) sono cliccatissimi: la pagina facebook si avvicina ai 7.000 sostenitori in Italia e all’estero. Già numerose le adesioni al raduno camper organizzato in concomitanza con la manifestazione (per informazioni: Iat tel. 0547.356327). Torna, dunque, “il Festival che vanta i più numerosi tentativi di imitazione”.
Dopo lo straordinario successo delle edizioni precedenti il Festival biennale, organizzato da Confesercenti Cesenate, Slow Food Cesena e Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes, si presenta con una trentina di isole gastronomiche che proporranno i cibi di strada provenienti da svariati paesi: dal Messico all’India, dalla Grecia al Kurdistan, dal Venezuela alla Provenza, dalla Romania al Marocco, dal Perù all’Argentina e da numerose regioni italiane. La novità, fra gli stand allestiti in Piazza della Libertà, sarà la presenza del Giappone, che proporrà yakitory, gyoza, ramen, yakisoba, mochi, azuki. Ma non si fermano a questa le innovazioni dell’edizione 2014. Il crescente successo della manifestazione ha portato alla decisione di allargare lo spazio per la somministrazione: per la prima volta, infatti, alla consueta cornice di Piazza della Libertà si aggiungerà la Piazza Giovanni Paolo II antistante il Duomo, che ospiterà la “Street Food Truck Area”.
Complessivamente sono oltre 100 fra chef e addetti delle cucine, le persone ospitate a Cesena nei giorni del Festival. A questi si aggiungeranno gli chef dei ristoranti che, nell’apposito punto, saranno i protagonisti de “Le Cucine di Strada di Tipico a Tavola”. Novità anche per agevolare e snellire i tempi per l’acquisto dei biglietti-consumazione: oltre al tradizionale pagamento in contanti, grazie alla collaborazione con Banca di Cesena, saranno allestite specifiche casse per acquisto con bancomat e carte di credito. Il Festival ha il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Comune di Cesena, dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, della Provincia e della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, di Slow Food Italia ed Emilia-Romagna. Collaborano al Festival Confesercenti Emilia-Romagna, Fiesa, Tipico a Tavola, Banca di Cesena, Centrale del Latte di Cesena, Touring Club Italiano, Atr, Bia Cous Cous, Matilde Studio, Zona A, Radio Bruno e Associazione Noi Con Loro. Il Festival aiuta la sostenibilità ambientale grazie a Pieri & Graziani, Eco-Zema e MaterBi Novamont.

Nell’esprimere la nostra solidarietà all’agente della Polizia Municipale ed agli addetti della Brodolini, vittime dell’aggressione in spiaggia da parte di venditori abusivi, non possiamo contemporaneamente non esprimere il nostro rammarico nel vedere le conseguenze di un fenomeno che forse non si vuol prendere sul serio, ritenendolo, probabilmente, marginale rispetto ad altre forme di illegalità. Ma così non è. Ciò a cui assistiamo impotenti tutti i giorni sui nostri Lidi, è l’anello finale di una catena che ha certamente ai suoi vertici una articolata e complessa organizzazione malavitosa, la vera radice del male, che però va combattuto in tutte le sue fasi, anche quella terminale dei venditori abusivi, comunque attori di una trama in cui probabilmente sono loro stessi vittime. Ma vittime lo sono certamente gli esercenti che con sempre più difficoltà operano nella legalità. A differenza di questi però, i venditori abusivi, sanno che la loro operatività fuori dalle regole rimarrà impunita. Di questo non hanno certo responsabilità gli organismi di Polizia, che a loro volta si trovano a lavorare con ristrettezze di organici e mancanza di mezzi, ma l’ipocrisia di  un Paese che solo a metà di Agosto si accorge che esiste il fenomeno, e di norme che rendono difficili anche la tutela delle attività regolari.

Un esempio che quest’anno abbiamo provato sulla nostra pelle: noi di Confesercenti cogliendo l’opportunità dei fondi  della CCIAA per le iniziative di contrasto all’abusivismo commerciale,abbiamo predisposto un progetto condiviso con l’Amministrazione Comunale di Comacchio, che prevedeva l’utilizzo di personale di una agenzia di sicurezza privata, al fine di predisporre un servizio di monitoraggio del fenomeno durante i fine settimana di luglio ed agosto sulle spiagge e durante i principali mercati settimanali, in tutto 96 servizi svolti da personale identificato da una divisa, comunque qualificato e preparato a gestire momenti anche di tensione, il cui unico scopo era comunque solo quello di avvisare le forze dell’ordine qualora rilevassero fenomeni di illegalità. Ebbene pare esista una norma che non consente tale attività sul suolo pubblico svolta da privati. Peccato che le forze dell’ordine non abbiano personale sufficiente per garantire lo stesso servizio.

Ci chiediamo perché le norme vietino questo tipo di figure ma consentano l’utilizzo di ausiliari per la constatazione delle infrazioni alla sosta!

Infine, una constatazione che riguarda tutti quanti: l’acquisto di questi prodotti come utenti, è un problema anche di cultura. Dobbiamo far capire alla gente che l’acquisto da venditori abusivi non è un affare o un aiuto a poveri disperati, ma l’alimentazione di un sistema delinquenziale del quale paghiamo tutti le conseguenze. L’opera di informazione in tal senso è senz’altro da fare, soprattutto nelle scuole e con le nuove generazioni, ma occorrerà tempo perché produca risultati; intanto riteniamo che le azioni per una seria repressione debbano essere attivate comunque da subito.

Nell’ambito delle diverse attività formative pianificate il CESCOT di Ravenna, Scuola di Formazione della Confesercenti di Ravenna, promuove i corsi destinati a coloro che intendono iniziare una nuova attività nei settori: alimentari, pubblici esercizi, agenti di commercio e agenti immobiliari. Partirà il 15 ottobre il corso per iniziare attività commerciali nel settore del commercio e della somministrazione di alimenti e bevande (100 ore). Inoltre il Cescot organizzerà a partire dal 27 ottobre un corso che permette di esercitare l’attività di Agente e Rappresentante di Commercio (120 ore). Ed infine a metà novembre partirà il corso per diventare Agente Immobiliare (200 ore).

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a:

Cescot Ravenna S.r.l. piazza Bernini 7 48124 Ravenna Tel. 0544/292711 fax 408188 www.cescotravenna.it

Tempo nuvoloso in tutti i sensi. La tanto attesa ripresa, per commercio e turismo, non si è ancora materializzata, anzi. La crisi prolunga i suoi effetti.

Nel 2014 prosegue infatti implacabile l’emorragia di imprese nei due settori.

A pesare, ed è indicativo, è soprattutto il calo delle iscrizioni al registro imprese nel settore turistico, in particolare per Bar e Ristoranti, a testimonianza di un clima di sfiducia pervasiva e preoccupante in Italia e con i suoi riflessi anche in provincia di Ravenna.

Dalle rilevazioni elaborate dall’Osservatorio Confesercenti su commercio al dettaglio e attività del turismo nei primi 6 mesi del 2014 il saldo tra aperture e chiusure di imprese in provincia di Ravenna è negativo (con riscontri che si consolidano negli ultimi 5 anni) in tutti i nostri comparti merceologici e le tipologie d’impresa prese in esame con l’eccezione paradossale (non nuova e già commentata essendo frutto di iscrizioni per commercio di auto per lo più usate esercitato prevalentemente da cittadini stranieri) del commercio di automobili (caso unico anche nella nostra regione).

Andamenti questi che accentuano quelli registratisi ad Aprile 2014.

Nel commercio al dettaglio prosegue l’emorragia dell’abbigliamento, delle edicole, degli articoli per “fumo elettronico”. In riduzione anche gli agenti e rappresentanti di commercio.

Il saldo negativo dei primi 6 mesi di commercio e turismo supera da solo il saldo complessivo, sempre nei sei mesi, di tutte le imprese (-66) secondo i dati del Registro Imprese della Camera di Commercio di Ravenna.

È ancora fin troppo evidente il persistere di un clima di incertezza sul futuro e un andamento negativo per le piccole e medie imprese schiacciate da oneri troppo alti e da una domanda interna ancora debole.

I nostri associati segnalano andamenti e vendite (anche quelle di fine stagione) sotto le aspettative, così come una stagione estiva sotto tono oltre che bagnata.

C’è una attività in crescita, con tutto quello che ciò determina e non solo sull’arenile: quella dell’abusivismo commerciale e delle attività irregolari e di concorrenza sleale, sempre più eterogenea e che intacca anche turismo e servizi.

Il problema, comunque, rimangono i consumi, che sono ancora in una fase acuta di crisi (e va ancora riscontrato l’effetto degli 80 euro in più in busta paga che aveva segnato attese), e dall’altra parte il peso complessivo del fisco e degli oneri di gestione.

Se non si risolleva la domanda interna le piccole imprese che ad essa fanno riferimento chiuderanno in numeri sempre maggiori contribuendo ad esacerbare la spirale di disoccupazione e povertà imboccata in Italia, oltre che la desertificazione dei paesi e delle località. La politica discute di riforme istituzionali, elettorali (e di ostruzionismo), cose importanti certo, ma la prima vera e grande priorità qui come in Europa è l’economia e la sua ripresa accompagnata ad un più forte clima di fiducia.

Svolta fiscale incisiva e coraggiosi interventi di riduzione della spesa pubblica sono sempre più indispensabili. Altrimenti sarà impossibile invertire la tendenza negativa che il nostro Paese sta pagando da troppo tempo con le conseguenze che tocchiamo con mano ed evidenza anche nel territorio provinciale.

Sottocategorie

©Confesercenti Emilia Romagna
INFORMATIVA:
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
MAGGIORI INFORMAZIONI ACCETTO