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Le imprese con una presenza femminile in ruoli chiave, titolari o socie o amministratrici e legali rappresentanti, sono una realtà consolidata per l’Emilia-Romagna.
Nel commercio al dettaglio su 41.917 imprese attive al 31 dicembre del 2022, 15.605 sono imprese femminili (37,2% del totale).
Su 29.734 imprese del turismo (settori ricettivo e ristorazione), 9.355 sono quelle femminili (31,5% del totale).
Un dato importante, che dimostra come in questi settori, la presenza femminile sia particolarmente rilevante, tanto che il peso di questi settori, sul totale delle imprese al femminile, raggiunge quasi il 30%.
Per questo Confesercenti dedica particolare attenzione a queste imprese e attraverso il Servizio Impresa Donna, propone a chi vuole avviare un’attività in questi settori consulenza personalizzata, opportunità di credito agevolato, percorsi formativi specifici e servizi su misura, compreso quello per l’accesso al Fondo Impresa Femminile – istituito con la Legge di Bilancio 2021 del 30 dicembre 2020, n. 178 – che incentiva la nascita di nuove imprese e sostiene lo sviluppo e il consolidamento di quelle esistenti e che prevede lo stanziamento di 160 milioni delle risorse del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) al fine di incentivare lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili e di incentivarne la nascita di nuove.
”I dati relativi alla presenza di imprese femminili in Emilia-Romagna – dichiara Francesca Chittolini di Impresa Donna Emilia Romagna - confermano la vitalità delle imprese al femminile e l’importanza che queste rivestono per l’economia regionale. Occorre, quindi, offrire alle donne la possibilità di avere le stesse opportunità di competere sul mercato di tutte le altre imprese, rendendo più accessibili servizi, quali quelli legati alle varie fasi della maternità e alle politiche di welfare, poiché il contributo delle donne nella gestione delle imprese non è solo quantitativo ma anche di grande qualità, innovazione e originalità”.
Anche nella nostra regione si prevede un aumento dei flussi turistici dall’Italia e dall’estero, dopo la forte ripresa del 2022.
Ma questo dato positivo potrebbe scontrarsi con la mancanza di reperimento del personale: per la Pasqua ed i mesi primaverili dei Ponti– periodi di picco della domanda – è possibile stimare una carenza di almeno 10 mila lavoratori nelle imprese alberghiere del nostro territorio.
Nel 2022 i pernottamenti nelle strutture ricettive italiane hanno raggiunto quota 400 milioni e la tendenza appare favorevole anche per il 2023 sia sul fronte del turismo interno che da oltre confine. Una situazione paradossale: da un lato si prospetta un aumento del volume della produzione e dei posti di lavoro creati, dall’altro le imprese del settore continuano a registrare carenza di addetti. La difficoltà nella ricerca del personale ha assunto anzi un contorno ormai strutturale, che si manifesta regolarmente già dagli anni pre-pandemia, ma che sta diventando sempre più grave con la ripartenza del comparto.
I profili necessari sono per il 2,6% di professioni con elevata specializzazione, l’81,5% professioni qualificate, l’1,3% di addetti specializzati e il 14,6% di professioni non qualificate. Ma sono proprio queste ultime figure quelle di più difficile reperimento, in particolare facchini, camerieri semplici, lavapiatti e addetti alle pulizie. Per un cameriere semplice si parte da 1560 euro lordi al mese, per capo cuoco o capo barista si parte sopra i 1.740 euro mensili, lo stesso per un primo portiere.
La mancanza di personale porterà nei prossimi mesi le imprese a misurarsi con una situazione complessa e imprevedibile dal punto di vista organizzativo dei processi produttivi, senza trascurare che le destinazioni competitors dell’Italia sono già pronte a migliorare i volumi degli arrivi turistici del 2022. In particolare, per le imprese che non riusciranno a reperire tutti gli addetti necessari è possibile stimare una perdita media di fatturato nel periodo del -5,3%, con conseguente abbassamento degli standard qualitativi e impatti sulla produttività.
“E’ una situazione assurda – spiega Fabrizio Albertini presidente di Assohotel Confercenti E.R. - prevediamo un aumento dei flussi turistici ma non saremo in grado di fornire servizi adeguati. Ad esempio nella nostra Riviera, vocata in particolar modo al turismo famigliare, molti si troveranno a dover ridurre le pensioni complete e gli all inclusive, e in alcuni casi a proporre solo bed and breakfast per mancanza di personale; così come chi vorrà visitare l’entroterra o le zone collinari, potrebbe non trovare servizi adeguati. La situazione è critica anche perché questa emergenza potrebbe riflettersi negli prossimi anni con una diminuzione di offerta di lavoro e una riduzione del Pil della nostra regione.
Come associazione di categoria stiamo cercando anche di trovare soluzioni adeguate per quanto riguarda gli alloggi per i dipendenti, i cui oneri, ricordiamo, sono completamente a carico dei datori di lavoro. Abbiamo avviato incontri con le scuole, creato alleanze con i centri per l’impiego e le agenzie Adecco per tamponare il problema. Ma occorre trovare una soluzione strutturale, anche utilizzando le risorse del PNRR. Servono politiche attive, ora quasi del tutto assenti. Bisogna rafforzare la formazione professionale regionale di figure turistiche, e aprire ai ragazzi in età scolare prevedendo occupazioni temporanee a totale esenzioni di imposta. E poi pensare a normative speciali per garantire una ‘staffetta’ tra i lavoratori nelle attività stagionali. Pure la gestione del Reddito di Cittadinanza e dei flussi di immigrazione va ripensata, collegandola a opportunità di formazione e ad un vero inserimento nel lavoro. E’ opportuno aprire al più presto un tavolo di lavoro, come richiesto da Confesercenti nazionale, nel quale per presentare specifiche proposte normative al Ministro del Turismo Daniela Santanchè e al Ministro del lavoro Marina Elvira Calderone e dove, come Confesercenti E.R., porteremo il nostro contributo”.
La Fiba-Confesercenti E.R. dalla voce del suo presidente Maurizio Rustignoli, esprime soddisfazione per il rinvio di un anno dell’assegnazione delle aree per gli stabilimenti balneari, così da avere il tempo necessario di effettuare la mappatura del demanio marittimo prima di disciplinare le procedure selettive per riassegnare le concessioni. La proposta è stata approvata ieri nelle Commissioni parlamentari, e con molta probabilità confluirà nel maxi-emendamento del Governo che sarà presentato la prossima settimana.
“Come Fiba-Confesercenti E.R. siamo soddisfatti del percorso che le forze di maggioranza hanno deciso di intraprendere sulla nostra questione – afferma Rustignoli- L’emendamento più importante è sicuramente quello che prevede un tavolo interministeriale per aprire un confronto e iniziare a scrivere le regole in grado di dare un futuro al sistema balneare. Questo rinvio di dodici mesi è importante perché il tavolo interministeriale riesca a dare la giusta interpretazione alla direttiva servizi coniugando le giuste esigenze delle imprese e delle loro famiglie che nella loro attività hanno investito veramente tanto. Perciò confidiamo che il percorso inizi il prima possibile. Ovviamente siamo consapevoli che questi emendamenti devono aspettare l’iter d’approvazione del Milleproroghe e il giudizio definitivo potrà avvenire solo a proroga certa.”
Lunedi 27 febbraio, dalle 15.30 alle 17, Cat Confesercenti E.R. ha organizzato una videoconferenza gratuita dal titolo: “La ristorazione nell'era dell’innovazione digitale”.
Rivolta a tutti gli imprenditori della ristorazione, l’incontro prevede interventi di importanti esperti del settore, con lo scopo di fornire informazioni e strumenti affinché la tecnologia diventi una preziosa alleata nell’organizzazione efficiente del lavoro e nell’attrarre nuovi clienti anche dai social media, valorizzando le proprie proposte culinarie in un mondo sempre più competitivo.
Si parlerà di evoluzione dell'intelligenza artificiale e delle tecnologie predittive, dei chatbot e del metaverso: tante novità che potrebbero cambiare l'esperienza di relazione tra i clienti e imprese della ristorazione e dei pubblici esercizi. La customer experience, vero trend per il settore nel 2023, si traduce con l’esperienza del cliente: i suoi bisogni e le sue sensazioni devono risultare centrali nell’offerta della ristorazione moderna e adeguata alle richieste del mercato.
Per i clienti, oltre a un buon prodotto e a un ottimo servizio, diventa importantissimo il sentirsi protagonisti dell’esperienza che stanno vivendo.
Ma le scelte imprenditoriali riguarderanno anche le opportunità dell’online. Durante l'incontro si vedrà come la tecnologia possa far lavorare meglio le imprese del settore, come relazionarsi in modo più armonioso e efficace con i propri clienti e, di conseguenza, come aumentare i propri guadagni.
In dettaglio i temi trattati nell’incontro che sarà aperto con i saluti del presidente Fiepet-Confesercenti E.R. Massimo Zucchini:
l’“IdentItà dI marca per costruire una relazione duratura con Il cliente “, a cura di Nicoletta Polliotto Digital project manager e brand strategist, esperta di food & restaurant marketing;
la “Tecnologia come valore per aumentare la reputazione e ottimizzare il lavoro del ristoratore” a cura di Valentina Quattro Industry Relations Director di TheFork;
la “Customer experience: esperienze immersive, al e Icommerce nella ristorazione”, a cura di Simone Puorto Advisor e Metaverse Evangelist.
La partecipazione è gratuita previa registrazione al link che si trova nella locandina allegata.
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il provvedimento proposto dal Governo al decreto legge Milleproroghe di posticipare alla fine del 2023 la validità dei dehors autorizzati sulla base delle deroghe previste dalle normative adottate per contrastare la pandemia da COVID, è stato accolto con soddisfazione da Confesercenti E.R.
Per Massimo Zucchini, presidente della Fiepet-Confesercenti E.R.: “quello del Governo è un provvedimento che di fatto pone attenzione alle difficoltà di questi ultimi anni dei pubblici esercizi e anche i Comuni della nostra regione, Bologna compresa, dovrà per forza tenerne conto. Questo tempo sarà necessario per condividere con l’amministrazione locale una revisione del modo di intendere questi spazi attrattivi per i cittadini e per i turisti, che portano vitalità alla città e rendono attraenti i nostri centri storici.”
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