Bussoni: “benefici anche per i lavoratori di commercio, turismo e servizi.
Trovato l’accordo sulla produttività. Confesercenti e CGIL, CISL e Uil hanno appena sottoscritto un accordo quadro per incentivare la contrattazione di II livello in materia di detassazione per l’anno 2013, come previsto dal DPCM del 22 gennaio 2013 che ha introdotto benefici fiscali per i lavoratori a fronte di miglioramenti della produttività. Soddisfazione da parte del Segretario Generale di Confesercenti Mauro Bussoni: “Con questo accordo, anche imprese e lavoratori del commercio, del turismo e servizi possono beneficiare dei meccanismi per incentivare la produttività stabiliti gennaio. Un dato positivo, soprattutto in un momento difficile come quello attuale”. “L’intesa – spiega in una nota Confesercenti – costituisce un modello di riferimento per gli accordi sindacali a livello territoriale ed anche aziendale, ed ha carattere sussidiario e cedevole rispetto ad eventuali intese derivanti dalla contrattazione di II livello. Come chiarito anche dalla Circolare del Ministero del Lavoro 15/2013 il criterio generale è che l’agevolazione non potrà applicarsi per il periodo anteriore alla data di sottoscrizione dell’accordo territoriale. Le Parti con la presente intesa hanno ritenuto opportuno facilitare la definizione di intese di livello territoriale, che consentano anche alle PMI prive di rappresentanza aziendale di applicare ai propri dipendenti le agevolazioni fiscali previste a fronte di miglioramenti della produttività, che conseguono ad una diversa gestione del sistema degli orari osservati dall’impresa”.

Lo scenario prefigurato fra dieci anni, se la tendenza rimane quella odierna, non è certo confortante: negozi chiusi e città sempre più deserte.

E’ l’allarme lanciato da Confesercenti sulla base dell’Osservatorio sui primi quattro mesi di quest’anno, se non si scongiura l’aumento dell’Iva e se non si interviene immediatamente con soluzioni strutturali capaci di far ripartire l’economia nazionale.

In questo difficile quadro, è coinvolta, purtroppo, anche la nostra regione.

La mortalità delle imprese del commercio al dettaglio in Emilia Romagna, nel primo quadrimestre 2013, registra 432 aperture contro 1282 cessazioni, con un saldo tra aperture e chiusure di -850 negozi.

Conforta il fatto che tra le cinque città che hanno registrato i dati più negativi ( Roma, Napoli, Torino, Palermo e Milano) non figurano quelle della nostra regione. Ciò non toglie, tuttavia, la gravità del dato.

Ancora numeri negativi per le imprese del commercio e del turismo in Emilia Romagna – afferma Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti E.R – che insieme a quelli diramati nei giorni scorsi dalla sede di Bologna della Banca d’Italia fanno presagire ancora un anno travagliato per il nostro settore e per l’economia regionale. Nel commercio al dettaglio per ogni negozio che apre, ne chiudono tre e si va verso un impoverimento complessivo non solo delle imprese, ma anche dell’occupazione e del servizio al consumatore nel territorio; le prossime batoste fiscali faranno il resto a partire da Iva, Imu e Tares. Se non si inverte immediatamente direzione, abbassando la pressione fiscale, riducendo la spesa pubblica improduttiva e incentivando concretamente l’occupazione, la situazione non cambierà. E’ assolutamente necessario ridare agli operatori economici che rischiano in proprio, speranza e fiducia per il futuro”.

Anche quest’anno la cerimonia di premiazione del premio Bancarella che si terrà a Pontremoli il 21 luglio prossimo, viene anticipata da una serie di iniziative che coinvolgono due città della nostra regione: Cesena e Ravenna.

Venerdì 7 giugno alle 20.45 a Cesena, nel Cortile delle Palme – (Centro Cinema San Biagio) si ripete l’ormai consueto appuntamento con alcuni degli scrittori finalisti del 61 premio Bancarella.

Saranno presenti M.Y Heron, autore di Implosion edito da De Agostini, Maurizio De Giovanni autore di Vipera di Einaudi, Vanna De Angelis autrice di Il bambino con la fionda, edito da Piemme, Anna Premoli che ha scritto Ti prego lasciati odiare della Newton Compton, Bruno Morchio con Il Profumo delle bugie edito da Garzanti, Ugo Moriano con L’ultimo sogno longobardo di Coedit.

Saranno inoltre premiati i gli studenti vincitori del concorso “Un libro premia per sempre. Il Bancarella nelle scuole” e verrà consegnato il premio Confesercenti Cesenate: “Cesena e le sue pagine”.

All’incontro, condotto da Elide Giordani, saranno presenti anche il sindaco di Cesena Paolo Lucchi, il presidente della Confesercenti E.R. Roberto Manzoni, il presidente della Fondazione Bancarella Giuseppe Benelli.

A Ravenna, invece, la settimana scorsa, sotto il titolo: “Un libro premia per sempre”, sono state presentate e premiate le migliori recensioni sui libri vincitori elaborate dagli studenti delle Scuole Medie superiori di Ravenna, Faenza e Lugo.

E’ stato inoltre consegnato il Premio Speciale Confesercenti a Eugenio Baroncelli.

“Dall’Istat nuovi dati negativi su Pil, produzione, consumi e – per la prima volta dal 2009 – su commercio estero: ormai la nostra economia è ufficialmente in rosso.. Ma è il dato negativo registrato nelle esportazioni a essere molto preoccupante: anche questo voce, che fino ad ora aveva tenuto, accusa il colpo e diventa negativa”. Confesercenti commenta così, in una nota, i conti trimestrali diffusi dall’Istat.

“Tutto questo accade – spiega la Confederazione - mentre la crisi continua a mordere il mercato interno: la spesa delle famiglie continua a contrarsi su base trimestrale (-3,4) ad un ritmo sostenuto, sebbene leggermente inferiore al calo rilevato negli ultimi tre mesi del 2012. Dobbiamo reagire in fretta: in queste condizioni, lo stop all’Iva non è più rinviabile. Appare anzi l’unico modo per far tornare almeno un poco di fiducia nel mercato interno e per evitare che un’ulteriore depressione dei consumi trasformi la stagione estiva in un bagno di sangue per il turismo. La propensione ai consumi delle famiglie italiane appare infatti sempre più deficitaria, ed è quindi indispensabile individuare con il concorso delle parti sociali una manovra di politica economica con poche priorità ma che tenga insieme forti risparmi di spesa pubblica e una netta riduzione della pressione fiscale. Inutile girarci attorno – conclude Confesercenti: se non si rimettono soldi nelle tasche delle famiglie, la produzione, l’occupazione ed i consumi cederanno ancora. E’ tempo di chiudere con quell’attendismo che sta inchiodando il Paese alla recessione. Servono urgenti passi

concreti con il massimo di coesione possibile”.

Si è svolto oggi a Firenze, presso la sede della Confesercenti del centro storico il Consiglio di Amministrazione di “VITRINES D’EUROPE”, una rete di Associazioni di Commercianti e operatori economici di Italia, Francia, Spagna, Belgio e Portogallo, di cui ANCESTOR Confesercenti è socio fondatore, che ha come scopo principale lo sviluppo del commercio nei centri urbani e il rilancio delle città come centri di crescita economica e sociale.

 

Oltre alla programmazione del prossimo Congresso Europeo dell’Associazione, che si svolgerà in autunno in Belgio, i dirigenti di Vitrines d’Europe, assieme al direttore di Confesercenti Firenze Alberto Marini, hanno valutato la situazione economica e dei consumi dei vari Paesi europei esprimendo forte preoccupazione per le notevoli difficoltà che stanno vivendo le piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi, nella maggior parte delle situazioni; si tratta a livello europeo di oltre 14 milioni di imprese, con circa 50 milioni di occupati.

 

Nell’Europa a 27 il complesso del settori dei servizi rappresenta quasi il 70% degli occupati contro il 25% dell’industria e il 5% di occupati in agricoltura e riveste quindi un ruolo strategico nell’ambito dell’economia.

 

Il consiglio di Amministrazione di Vitrines d’Europe è stata inoltre l’occasione per un incontro a fine mattinata con l’Assessore allo Sviluppo Economico e Turismo del Comune di Firenze Sara Biagiotti, per valutare i problemi più importanti del commercio nei centri storici.

 

“E’ necessario attuare una politica economica europea che vada oltre l’austerità ma si ponga come obiettivo il ritorno alla crescita – ha sottolineato Stefano Bollettinari, presidente di Vitrines d’Europe e coordinatore dell’Associazione nazionale Centri Storici aderente a Confesercenti – occorre far ripartire l’economia e i consumi in tutti i Paesi europei, migliorare l’occupazione, abbassare la pressione fiscale, attuare una strategia di rilancio delle città anche utilizzando la nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020 e sostenere con politiche adeguate le p.m.i. a partire dell’accesso al credito”.

 

“Il risultato delle politiche di bilancio europee, le liberalizzazioni selvagge applicate nel nostro Paese nel settore del commercio – ha evidenziato Alberto Marini, direttore di Confesercenti Firenze – stanno determinando profondi cambiamenti economici, sociali e nella struttura urbana dei nostri centri storici, a partire da quello di Firenze. Chiudono le attività di vicinato che garantivano un servizio diffuso, aprono attività di somministrazione di scarsa qualità, aumentando la spirale del “panino per il turista”. Occorre il ripristino di alcune regole fondamentali e ripensare il modello di città, che valorizzi l’impresa di qualità e penalizzi la rendita”

 

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