In occasione della presentazione che si è svolta oggi in Regione del disegno di legge approvato dalla Giunta Regionale relativamente alla realizzazione dei Condhotel,(gli esercizi alberghieri aperti al pubblico, a gestione unitaria, composti da una o più unità immobiliari ubicate nello stesso comune o da parti di esse, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto, in camere destinate alla ricettività e, in forma integrata e complementare, in unità abitative a destinazione residenziale, dotate di servizio autonomo di cucina, la cui superficie non può superare il quaranta per cento della superficie complessiva dei compendi immobiliari interessati),il Presidente di Assohotel-Confesercenti E.R di Filippo Donati ha dichiarato quanto segue:


La realizzazione dei Condhotel è molto importante per quegli albergatori che avranno uno strumento per reperire risorse così da riqualificare le proprie strutture. Naturalmente è necessario che i Comuni vigilino dal rischio di speculazioni immobiliari e che la burocrazia e i costi non gravino sulla volontà degli imprenditori di utilizzare questa nuova potenzialità. In tal senso siamo in attesa del bando regionale che consentirà a quanti intendono usufruire della legge sui Condhotel di beneficiare di incentivi economici per la riqualificazione delle proprie strutture.


“La sentenza del TAR del Lazio che ha respinto il ricorso di Airbnb imponendo il rispetto della normativa sugli affitti brevi è un’ottima notizia per le migliaia di imprese del settore ricettivo che operano da sempre nella legalità”. È quanto afferma Filippo Donati – Presidente regionale di Assohotel Confesercenti – a commento della sentenza del TAR del Lazio che ha respinto il ricorso di Airbnb contro la norma che impone il pagamento della cedolare secca del 21% sugli affitti brevi a partire dal 12 settembre del 2017. “Il TAR del Lazio e il Consiglio di Stato – continua Donati -avevano già respinto la richiesta di sospensiva della legge che, quindi, è pienamente operativa, compresa la parte sulle sanzioni per le eventuali inadempienze. La norma, d’altro canto, è molto chiara e prevede che le piattaforme online trattengano direttamente dagli utenti il 21% di tasse dai compensi destinati agli host, i proprietari delle strutture, da versare direttamente al Fisco. Ci troviamo, dunque, in presenza di quasi un anno e mezzo di inadempienza con un mancato versamento di diversi milioni di euro anche per quel che riguarda la realtà dell’Emilia-Romagna. Risorse importanti che potevano servire per migliorare il prodotto turistico delle nostre località sia in termini di infrastrutture che adeguamento dell’offerta. A questo si aggiunge l’evidente disparità di adempimenti e carico fiscale fra strutture ricettive e queste nuove forme di ospitalità che crea spesso una concorrenza sleale difficilmente sostenibile”.

L’ultima rilevazione puntuale effettuata dall’Ufficio Studi di Confesercenti Emilia Romagna a settembre 2018 ha messo in evidenzia un’ampia offerta di proposte di alloggi extralberghieri in Regione, 11.727 annunci, pubblicati sul portale Airbnb.

“A questo punto rimane la perplessità sul comportamento di alcune amministrazioni pubbliche che cercano con insistenza di raggiungere accordi con chi si ostina con ogni mezzo di evitare l’applicazione di una legge dello Stato e bene ha fatto la nostra Regione a non cedere alla tentazione di sottoscrivere accordi che non avrebbero garantito il pieno rispetto della legalità”

Francesca Chittolini imprenditrice nel settore degli eventi, Presidente di Confesercenti Parma dal 17 marzo 2017, membro della Giunta della Confesercenti Emilia Romagna e Consigliere di Giunta alla Camera di Commercio di Parma, è stata nominata nel ruolo di presidente del Coordinamento Nazionale Giovani Imprenditori.

“L’obiettivo del Coordinamento – dichiara Francesca Chittolini – è quello di continuare a supportare e affiancare i bisogni dei giovani che vogliono fare impresa, fornendo risposte adeguate in termini di rappresentanza e di assistenza per la loro crescita e consolidamento, ponendosi come punto di riferimento associativo per le start up e l’avvio di impresa, ma anche per la consulenza nell’accesso al credito, la formazione professionale e i servizi di welfare, anche attraverso le nuove opportunità esclusive riservate ai soci Confesercenti, a partire dalla nuova polizza assicurativa sanitaria Hygeia.”

“I saldi invernali in Emilia-Romagna erano partiti molto bene ma, purtroppo, nelle settimane successive non hanno mantenuto le promesse iniziali e oggi ci troviamo con negozi che sono ancora pieni di merce e con aziende che rischiano di entrare seriamente in crisi, confermando un trend negativo del settore sia per quanto riguarda le chiusure delle attività che delle vendite”. È quanto afferma Dario Domenichini – Presidente regionale di Confesercenti – a commento dell’andamento della stagione dei saldi e dei dati sulla consistenza della rete distributiva relativi al 2018. “Rispetto ai saldi - prosegue Domenichini – dovremo probabilmente aprire una riflessione sulla durata e le modalità, in modo tale da mantenere il valore commerciale dell’appuntamento dandogli però nuovo vigore. Sulla situazione delle imprese, invece, appare sempre più necessaria l’adozione di azioni in grado di far riprendere i consumi e la domanda interna e di politiche per l’incentivazione dei processi di qualificazione e ammodernamento dell’offerta”.

Le preoccupazioni espresse dal Presidente di Confesercenti Emilia Romagna derivano dall’analisi dei dati (di fonte Infocamere E.R.) riguardanti il settore che ha visto una riduzione delle aziende attive di 1.270 nel solo 2018, con una riduzione di ben 4.984 attività rispetto al 2013.

Il solo commercio al dettaglio, nel 2018, ha perso 910 aziende attive, di cui 777 ditte individuali e 320 società di persone e si confronta il dato con il 2013 la riduzione delle aziende nel commercio al dettaglio è di 2.995 attività.

Guardando ai dati di flusso a fronte di 1.701 imprese nate nel 2018, 3.687 sono le imprese che hanno cessato l’attività (di queste 2. 856 erano ditte individuali). Il saldo, iscritte-cessate, dunque è di -1.986 aziende del commercio al dettaglio.

“Un settore che va aiutato ad uscire dalla crisi – conclude Domenichini – perché rappresenta in regione una quota media delle imprese attive attorno all’11% con livelli più significativi a Rimini (15%), Modena (15%) e Bologna (21%).

“I dati sui flussi turistici della nostra regione vanno presi sicuramente con soddisfazione ma occorre mettere a disposizione gli incentivi necessari alla riqualificazione dell’offerta, andando incontro alla voglia di investire che, nonostante il periodo d’incertezza economica che stiamo attraversando, le imprese del settore dimostrano di avere”. È quanto afferma Filippo Donati, albergatore e Presidente di Assohotel Confesercenti a margine della presentazione dei dati sull’andamento del turismo in Emilia-Romagna nel 2018.

“I costi, la pressione e il cuneo fiscale continuano a far perdere un’importante quota di redditività alle imprese – continua Donati – togliendo loro energie per l’innovazione e l’adeguamento alle sempre più esigenti richieste del mercato. È necessario, quindi, attivare quei provvedimenti annunciati dalla nostra Regione in favore del turismo emiliano romagnolo a cui speriamo si affianchino presto anche politiche nazionali di semplificazione e alleggerimento di burocrazia e pressione fiscale. In tal senso aspettiamo maggiori certezze da parte del Governo sul mantenimento della tax credit”.

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