La Presidenza dell’Emilia-Romagna, riunitasi oggi a Bologna per esaminare i progetti strategici per il futuro assieme ai massimi dirigenti nazionali dell’associazione, ha voluto ricordare due propri dirigenti recentemente scomparsi.

Il primo, Ermes Anigoni, ristoratore e socio storico della Confesercenti di Reggio Emilia, ha ricoperto diversi incarichi a livello locale, regionale e nazionale, all’interno della stessa Confesercenti (è stato Presidente della Confesercenti di Reggio Emilia e ha fatto parte degli organismi regionali e nazionali), della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fiepet, di cui è stato per anni Presidente nazionale) e della Federazione Italiana Pensionati Attività Commerciali (FIPAC di cui era Presidente provinciale).

Il secondo, Gianpiero Giordani, è stato una colonna della Confesercenti Cesenate e della stessa Fiepet a cui ha dedicato tempo ed energie, creando eventi che hanno fatto la storia della valorizzazione delle tipicità locali italiane, come il Festival Internazionale del Cibo di Strada (copiato poi in tutto il territorio nazionale) o le iniziative di valorizzazione della piadina artigianale (come Lo Sposalizio della Piadina, nata da un’idea di Tonino Guerra e realizzata assieme a Slow Food).

La Presidenza tutta si è riunita nel ricordo commosso dei suoi dirigenti scomparsi e ha espresso alle rispettive famiglie il cordoglio più sincero, aderendo alle iniziative di solidarietà individuate dagli stessi familiari.

Si è svolto oggi a Milano, presso la sede della Confesercenti, il Consiglio di Amministrazione di VITRINES D’EUROPE, la rete europea di Associazioni di commercianti cui aderisce la confederazione, per lanciare l’allarme sul rallentamento della crescita economica prevista a livello europeo per il 2019 e il 2020.

Considerato che tra i grandi stati membri, sono Italia, Germania e Olanda a registrare le revisioni al ribasso più significative nelle recenti stime della Commissione, soprattutto l’economia del nostro Paese e le p.m.i. commerciali in primis, rischiano di subire un nuovo contraccolpo pesante dopo anni di debolezza dei consumi e negozi che chiudono i battenti (tra il 2012 e il 2018 sono sparite a livello nazionale, quasi 56.000 attività di piccole dimensioni).

Preoccupano in particolare le prospettive dell’economia italiana, il deteriorarsi del clima di fiducia di imprese e consumatori e le conseguenti stime sui consumi per il 2019, riviste al ribasso da una recente indagine Cer-Confesercenti.

Gli esercizi commerciali di prossimità e a gestione indipendente si stanno riducendo sempre più ed è a rischio oltre che il ruolo economico del settore, anche la sua funzione fondamentale per la qualità della vita dei cittadini, la vivibilità e sicurezza delle nostre città e del territorio.

“Il Governo italiano è recentemente intervenuto positivamente su alcuni aspetti – afferma Stefano Bollettinari, presidente di VITRINES D’EUROPE – come nel caso dello stop all’aumento dell’Iva, con la cedolare secca per gli affitti dei negozi, il ripristino dell’indennizzo per la cessazione delle attività commerciali e il cambio di rotta sull’applicazione della Direttiva Servizi, ma ciò non è sufficiente, occorrono provvedimenti di ampia portata, di rilancio degli investimenti pubblici e privati, compresi quelli indispensabili per le infrastrutture, in grado di ripristinare un clima di fiducia per il futuro verso i cittadini e le imprese che porti ad aumentare i consumi interni. Inoltre è ineludibile un abbassamento della pressione fiscale, una lotta più efficace alla concorrenza sleale e all’economia illegale, nonché incentivi e supporti mirati per l’innovazione digitale e tecnologica delle piccole imprese”.

Se in Italia vogliamo tornare a crescere a livelli soddisfacenti – sottolinea Gianni Rebecchi, presidente Confesercenti Lombardia e presidente nazionale Assoviaggi – dobbiamo perseguire anche una vera strategia per il turismo, settore con le maggiori potenzialità in termini di contributo alla creazione di nuovi posti di lavoro e ai processi di riconversione in atto, oltre ad essere un settore tra quelli a più alta intensità di fattore umano in tutte le diramazioni della sua filiera. Il “World Tourism Barometer” dell’UNWTO evidenzia negli ultimi anni, trend turistici dinamici e progressivi che indicano una crescita costante. L’Europa si confermerà il continente più visitato al mondo e l’Italia vedrà aumentare del 2,1% il contributo del turismo al PIL, proprio per questo è necessario intervenire con vere strategie a lungo termine sia a livello nazionale che a livello regionale.

Per quanto riguarda il commercio nei centri urbani in Regione Lombardia abbiamo sviluppato da anni la positiva esperienza aggregativa rappresentata dai DUC (distretti urbani del commercio), sicuramente la più avanzata a livello italiano, ora occorre valutare dalle esperienze precedenti quali correttivi apportare sia in termini organizzativi ( manager di Distretto) che nelle dotazioni finanziarie che devono vedere un forte concorso fra Regione, Comuni e Camera di Commercio, sfruttando la positiva esperienza degli accordi di programma”.

Tra i temi affrontati durante la seduta di oggi del consiglio di amministrazione di Vitrines d’Europe, anche la preparazione della Giornata Europea del Commercio che si terrà in novembre a Parigi.

“La sentenza del TAR del Lazio che ha respinto il ricorso di Airbnb imponendo il rispetto della normativa sugli affitti brevi è un’ottima notizia per le migliaia di imprese del settore ricettivo che operano da sempre nella legalità”. È quanto afferma Filippo Donati – Presidente regionale di Assohotel Confesercenti – a commento della sentenza del TAR del Lazio che ha respinto il ricorso di Airbnb contro la norma che impone il pagamento della cedolare secca del 21% sugli affitti brevi a partire dal 12 settembre del 2017. “Il TAR del Lazio e il Consiglio di Stato – continua Donati -avevano già respinto la richiesta di sospensiva della legge che, quindi, è pienamente operativa, compresa la parte sulle sanzioni per le eventuali inadempienze. La norma, d’altro canto, è molto chiara e prevede che le piattaforme online trattengano direttamente dagli utenti il 21% di tasse dai compensi destinati agli host, i proprietari delle strutture, da versare direttamente al Fisco. Ci troviamo, dunque, in presenza di quasi un anno e mezzo di inadempienza con un mancato versamento di diversi milioni di euro anche per quel che riguarda la realtà dell’Emilia-Romagna. Risorse importanti che potevano servire per migliorare il prodotto turistico delle nostre località sia in termini di infrastrutture che adeguamento dell’offerta. A questo si aggiunge l’evidente disparità di adempimenti e carico fiscale fra strutture ricettive e queste nuove forme di ospitalità che crea spesso una concorrenza sleale difficilmente sostenibile”.

L’ultima rilevazione puntuale effettuata dall’Ufficio Studi di Confesercenti Emilia Romagna a settembre 2018 ha messo in evidenzia un’ampia offerta di proposte di alloggi extralberghieri in Regione, 11.727 annunci, pubblicati sul portale Airbnb.

“A questo punto rimane la perplessità sul comportamento di alcune amministrazioni pubbliche che cercano con insistenza di raggiungere accordi con chi si ostina con ogni mezzo di evitare l’applicazione di una legge dello Stato e bene ha fatto la nostra Regione a non cedere alla tentazione di sottoscrivere accordi che non avrebbero garantito il pieno rispetto della legalità”

In occasione della presentazione che si è svolta oggi in Regione del disegno di legge approvato dalla Giunta Regionale relativamente alla realizzazione dei Condhotel,(gli esercizi alberghieri aperti al pubblico, a gestione unitaria, composti da una o più unità immobiliari ubicate nello stesso comune o da parti di esse, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto, in camere destinate alla ricettività e, in forma integrata e complementare, in unità abitative a destinazione residenziale, dotate di servizio autonomo di cucina, la cui superficie non può superare il quaranta per cento della superficie complessiva dei compendi immobiliari interessati),il Presidente di Assohotel-Confesercenti E.R di Filippo Donati ha dichiarato quanto segue:


La realizzazione dei Condhotel è molto importante per quegli albergatori che avranno uno strumento per reperire risorse così da riqualificare le proprie strutture. Naturalmente è necessario che i Comuni vigilino dal rischio di speculazioni immobiliari e che la burocrazia e i costi non gravino sulla volontà degli imprenditori di utilizzare questa nuova potenzialità. In tal senso siamo in attesa del bando regionale che consentirà a quanti intendono usufruire della legge sui Condhotel di beneficiare di incentivi economici per la riqualificazione delle proprie strutture.


“I saldi invernali in Emilia-Romagna erano partiti molto bene ma, purtroppo, nelle settimane successive non hanno mantenuto le promesse iniziali e oggi ci troviamo con negozi che sono ancora pieni di merce e con aziende che rischiano di entrare seriamente in crisi, confermando un trend negativo del settore sia per quanto riguarda le chiusure delle attività che delle vendite”. È quanto afferma Dario Domenichini – Presidente regionale di Confesercenti – a commento dell’andamento della stagione dei saldi e dei dati sulla consistenza della rete distributiva relativi al 2018. “Rispetto ai saldi - prosegue Domenichini – dovremo probabilmente aprire una riflessione sulla durata e le modalità, in modo tale da mantenere il valore commerciale dell’appuntamento dandogli però nuovo vigore. Sulla situazione delle imprese, invece, appare sempre più necessaria l’adozione di azioni in grado di far riprendere i consumi e la domanda interna e di politiche per l’incentivazione dei processi di qualificazione e ammodernamento dell’offerta”.

Le preoccupazioni espresse dal Presidente di Confesercenti Emilia Romagna derivano dall’analisi dei dati (di fonte Infocamere E.R.) riguardanti il settore che ha visto una riduzione delle aziende attive di 1.270 nel solo 2018, con una riduzione di ben 4.984 attività rispetto al 2013.

Il solo commercio al dettaglio, nel 2018, ha perso 910 aziende attive, di cui 777 ditte individuali e 320 società di persone e si confronta il dato con il 2013 la riduzione delle aziende nel commercio al dettaglio è di 2.995 attività.

Guardando ai dati di flusso a fronte di 1.701 imprese nate nel 2018, 3.687 sono le imprese che hanno cessato l’attività (di queste 2. 856 erano ditte individuali). Il saldo, iscritte-cessate, dunque è di -1.986 aziende del commercio al dettaglio.

“Un settore che va aiutato ad uscire dalla crisi – conclude Domenichini – perché rappresenta in regione una quota media delle imprese attive attorno all’11% con livelli più significativi a Rimini (15%), Modena (15%) e Bologna (21%).

Sottocategorie

©Confesercenti Emilia Romagna
INFORMATIVA:
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
MAGGIORI INFORMAZIONI ACCETTO