“I dati, diffusi oggi da Unioncamere, che indicano una riduzione consistente del numero delle imprese commerciali in Emilia-Romagna, nel corso del 2018, confermano le preoccupazioni espresse in più occasioni da Confesercenti sul futuro delle imprese di questo settore e la necessità di politiche efficaci di sostegno e incentivo al settore”. È il commento di Dario Domenichini, Presidente regionale di Confesercenti, alla diffusione dei dati sul numero delle imprese attive in regione a cura di Unioncamere Emilia-Romagna.

“La diminuzione della consistenza di quella rete di piccoli e medi esercizi commerciali che hanno sempre caratterizzato i nostri centri urbani – continua Domenichini - determina anche un impoverimento del tessuto sociale e il venir meno di un presidio importante del territorio. Per questo motivo abbiamo chiesto, e continueremo a farlo, un piano straordinario di interventi che aiutino le imprese del settore a svilupparsi ed affrontare il futuro con maggiori possibilità di successo”.

"La legge 30 dicembre 2018, n. 145, “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”, contiene diversi provvedimenti di un certo interesse per le imprese ma le previsioni economiche per il 2019 preoccupano e rischiano di appesantire i bilanci delle imprese con effetti negativi anche sull'occupazione" - è quanto si legge in una nota diffusa oggi dalla Confesercenti Emilia Romagna a seguito della riunione della propria Presidenza regionale riunitasi Bologna per esaminare nel dettaglio i contenuti della manovra.

"Sicuramente alcune novità sono di rilievo - continua la nota - in particolare la sterilizzazione degli aumenti delle aliquote IVA per il 2019, che avrebbero avuto un impatto devastante sui consumi e un maggior aggravio stimabile in 12,5 miliardi e la costituzione dei fondi per il cosiddetto reddito di cittadinanza e l'incentivazione del pensionamento anticipato che potrebbero liberare risorse disponibili per maggiori consumi. Su queste due misure, tuttavia, solo verificando la loro concreta attuazione si potranno esprimere pareri più compiuti. Positivo è sicuramente il ripristino dell'indennizzo per la cessazione delle attività commerciali, un welfare autofinanziato che non costa nulla allo Stato ma rappresenta una forma di equità sociale importante. Le imprese del settore, infatti, nonostante la sospensione dell'indennizzo, avvenuta nel 2016, avevano continuato a finanziare l'apposito fondo. Bene anche l’esclusione per tutti i chioschi su aree pubbliche (edicole, pubblici esercizi, fiorai ecc...) e per il commercio ambulante dalle prescrizioni della Direttiva Servizi, anche se per il commercio su aree pubbliche ci si attende che venga salvaguardato il lavoro sin qui fatto nella nostra Regione, così come la proroga per le concessioni demaniali fino al 2033 che, però necessita con urgenza di indicazioni ministeriali che consentano un'applicazione omogenea della misura su tutto il territorio e il credito d’imposta, più comunemente nominato bonus fiscale, per le edicole."

Secondo il Presidente di Confesercenti Emilia Romagna, Dario Domenichini, "anche l'introduzione della modalità di pagamento dell'imposta con la cedolare secca per gli affitti commerciali e l'estensione del regime forfettario sono misure che potrebbero portare benefici alle imprese ma vi sono diversi elementi su cui la nostra Presidenza ha espresso più di una preoccupazione e derivano in gran parte dalle previsioni economiche per il 2019 che risultano ormai tutte in ribasso, rispetto ad alcuni mesi fa, e non fanno sperare in una prosecuzione dei timidi segnali di ripresa registrati nel recente passato. Partendo dall' aumento di 3,2 punti dell'aliquota IVA ordinaria (e di 3 per quella ridotta) a partire dal 2020 per arrivare al 26,5% nel 2021 (rispetto all'attuale 22%), così come gli effetti negativi che sta avendo il cosiddetto "Decreto dignità" sull'occupazione, che ha bloccato il tempo determinato e spinto, nei casi migliori, a un ricorso massiccio al lavoro somministrato con un aggravio importante dei costi per l'impresa. Il timore - conclude Domenichini - è che il lungo periodo elettorale che ci attende distragga tutti dai reali problemi delle imprese impedendo, così, l'adozione di provvedimenti in grado di ridare fiducia e prospettive positive a cittadini e imprese".

La Presidenza Confesercenti ha poi valutato con forte preoccupazione la situazione che si sta creando nel territorio della Romagna interessato dal sequestro del viadotto sulla E45, con la difficoltà di molte imprese a rischio chiusura e prospettive pesantissime per il turismo e auspicato che da parte delle istituzioni locali, regionali e nazionali l'adozione tempestiva di provvedimenti per il ripristino della viabilità e di sostegno alle imprese e all'occupazione.

Stefano Bollettinari lascia dopo 23 anni la direzione della Confesercenti E.R. a Marco Pasi, attualmente responsabile dell’Ufficio economico e delle aree lavoro, sindacale, commercio e servizi e del Cat Confesercenti Emilia Romagna S.r.l.

Il neo direttore Marco Pasi, giornalista professionista ed esperto di marketing e comunicazione, viene da una lunga esperienza manageriale che lo ha portato a ricoprire diversi ruoli nella Confesercenti e in diverse società del gruppo.

Stefano Bollettinari, ferrarese, laureato in scienze politiche, è Direttore regionale dal 1995 della Confesercenti Emilia Romagna e ha ricoperto diversi incarichi in ambito associativo e in aziende esterne.

Prima di arrivare a svolgere il ruolo regionale ha maturato un’esperienza significativa a livello territoriale come Segretario provinciale della Confesercenti di Ferrara.

Fa parte attualmente dei Consigli di Amministrazione delle società Iniziative Turistiche, Innova, di Italia Comfidi e di Eurosportello Confesercenti.

E’ stato il principale animatore e coordinatore nazionale dell’Ancestor – Associazione nazionale centri storici e Presidente dell’Associazione “Vitrines d’Europe” e fra i più convinti promotori della Borsa del Turismo delle 100 Città d’arte d’Italia.

Ideatore e redattore della proposta di legge regionale d’iniziativa popolare sull’associazionismo il credito e l’assistenza tecnica alle pmi commerciali, legge che ancor oggi rappresenta l’ossatura dell’impianto legislativo del settore, Bollettinari è stato inoltre Presidente di Cofiter Confidi del settore terziario, componente del CdA dell’Apt servizi E.R., membro del collegio Sindacale di Unipol Banca e Vice Presidente del Consorzio Formazione e Lavoro.

Ha fatto parte del gruppo di Direzione nazionale della Confesercenti e per quasi quarant’anni è stato componente della Presidenza nazionale, di quella regionale e di altri organismi.

Bollettinari continuerà comunque a ricoprire alcuni incarichi nell’ambito del sistema Confesercenti e resterà presidente dell’associazione europea “Vitrines d’Europe”.

L’avvio dei saldi in Emilia Romagna nel primo week end di gennaio ha registrato mediamente un buon andamento delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e una generale soddisfazione fra gli imprenditori commerciali e i consumatori. E’ quanto emerge dall’indagine svolta dal Centro Studi della Confesercenti E.R. su un campione di imprese commerciali del settore abbigliamento, calzature e accessori della regione.

Il 70% degli intervistati ha confermato un aumento o un livello identico delle vendite nel primo week-end rispetto allo stesso periodo del 2018 e solo il rimanente 30% ha rilevato una diminuzione dei prodotti venduti.

Lo sconto medio praticato è stato del 30%, con un quarto degli intervistati che ha dichiarato di aver praticato già da questo primo week-end uno sconto superiore al 30% con un 5% delle imprese che ha applicato sconti del 50% o più.

Il valore dello scontrino medio è risultato, rispetto allo stesso periodo del 2018, invariato o superiore per più del 75% delle imprese.

Il valore medio dello scontrino è stato di 103,53 euro.

Quasi il 70% delle imprese ha manifestato soddisfazione rispetto all’andamento delle vendite e fiducia per i prossimi giorni di saldi anche perché la proposta, in termini di offerta, rimane alta, con un’ampia possibilità di scelta in termini di prodotti e taglie.

“Il dato è particolarmente significativo – afferma Dario Domenichini, presidente di Confesercenti Emilia Romagna - perché, per le imprese del settore, i saldi continuano a rappresentare una percentuale significativa del volume d’affari annuale (pari al 30,21%) e vengono dopo i primi dieci mesi del 2018 che avevano fatto registrare una flessione delle vendite superiore al 2% parzialmente recuperate nel mese di novembre grazie al cosiddetto Black Friday e al periodo natalizio. Questo inizio serve a ridare un po’ di fiducia alle imprese anche se appare sempre più necessario cercare di regolamentare in modo più preciso il fenomeno delle vendite on-line che, ad oggi, per quanto riguarda i grandi gruppi, sfugge spesso ad ogni regolamentazione amministrativa e fiscale generando una concorrenza poco leale e trasparente”.

Partiranno il 5 gennaio i saldi post-natalizi in Emilia Romagna.

Per i successivi sessanta giorni, si potranno acquistare nei negozi del nostro territorio, capi d’abbigliamento, calzature e numerosi altri prodotti a prezzi scontati.

L’Osservatorio economico di Confesercenti E.R. stima una spesa media più o meno stabile rispetto a quella dell’anno scorso di circa €. 175 a persona, che si può tradurre in un ammontare complessivo di 595 milioni di euro di vendite nella nostra regione.

Nonostante il successo del Blackfriday anche in Emilia Romagna – afferma il presidente di Confesercenti E.R. Dario Domenichini - il periodo dei saldi invernali rimane uno dei momenti più attesi per gli amanti del fashion, che possono acquistare prodotti, capi di abbigliamento, borse, accessori, scarpe, non strettamente legati alle strenne natalizie di qualità a prezzi accessibili, soprattutto in negozi che garantiscono serietà e competenza”.

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