Nell’ambito delle attività corsuali predisposte dal CESCOT di Ravenna, scuola d’impresa della Confesercenti, un corso è rivolto a coloro che intendono iniziare una nuova attività nei settori: alimentari, pubblici esercizi e agenti immobiliari.

Partirà il 7 novembre infatti il corso per iniziare attività commerciali nel settore del commercio e della somministrazione di alimenti e bevande (100 ore).

Inoltre il Cescot organizzerà a partire dal 14 novembre un corso che permette di accedere all’esame presso la Camera di Commercio per esercitare l’attività di Agente Immobiliare (200 ore).

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a:

Cescot Ravenna S.r.l. piazza Bernini 7 – 48124 Ravenna - Tel. 0544/292711 fax 408188 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Maggior sicurezza e controlli, riduzione al minimo dei mercati straordinari festivi, privilegiare la qualità delle merci in vendita. “Occorrerebbe anche migliorare la pulizia nelle piazze Martiri e Libertà nei giorni di mercato, nonché la posizione dei singoli banchi in modo da renderli maggiormente fruibili ed incrementare i parcheggi”. È quanto hanno indicato gli ambulanti stessi, nell’indagine condotta da ANVA-Confesercenti Modena nei due giorni di mercato settimanale a Sassuolo. Appuntamenti che si svolgono il martedì e il venerdì mattina, nelle piazze Martiri, Garibaldi, Libertà, via San Giorgio e via Crispi, e che raccolgono in ogni occasione oltre 200 operatori. Problemi sentiti e noti, a cui si aggiungono: il declino del mercato negli ultimi dieci anni, il calo di fatturato, la crescita dell’abusivismo.

Il questionario. Una ventina le domande, che ANVA ha posto nell’aprile scorso – 208 i questionari distribuiti, 106 quelli consegnati compilati e in gran parte firmati - agli operatori dei mercati settimanali di Sassuolo. Tra gli argomenti: andamento degli affari, abusivismo, gestione, normative, clientela, sicurezza, affittanze, mercati domenicali, etc.. Con l’obiettivo di raccogliere pareri ed opinioni in modo diretto rispetto la tendenza generale e le eventuali questioni da risolvere e quindi migliorare per quella che fra tutte risulta l’attività commerciale più antica.

Sassuolo: il declino, tra cali di lavoro e fatturato, mentre aumenta l’abusivismo. È decisamente amara la situazione del mercato sassolese stando al parere espresso dai commercianti ambulanti. Quasi la totalità degli intervistati (95,3%) parla di peggioramento nell’ultimo decennio, con vendite e fatturati in flessione. Ad influire, la crisi e le difficoltà economiche che hanno inciso sulla capacità di spesa delle famiglie riducendola, oltre ad una ripresa dei consumi che stenta a materializzarsi concretamente. Negli anni compresi tra il 2013 e il 2015, gli affari sono risultati in calo per la maggioranza degli intervistati, col 44,2,% che ha segnalato flessioni anche del 30% e oltre. A peggiorare la situazione inoltre, avrebbero contribuito: l’abusivismo che influisce sull’attività dell’88,3% degli imprenditori intervistati e cresciuto negli ultimi 5 anni per il 77%; la possibilità di affittare i posteggi che per quasi l’81% degli operatori monitorati ha significato un peggioramento della qualità dell’offerta merceologica, e la liberalizzazione delle tabelle merceologiche, bocciata da oltre il 70%%. E ben poco rosee sono anche le previsioni per il futuro: il 74% parla di un’ulteriore recrudescenza della situazione.

I problemi, secondo gli ambulanti. Diversi sono i problemi emersi nel corso dell’indagine a cui occorre, secondo gli operatori, trovare soluzione. Al primo posto, la sicurezza del mercato, da migliorare per oltre il 78% dei venditori; quindi i mercati domenicali e festivi, in città e nei comuni limitrofi. Per quasi il 70% degli ambulanti che hanno preso parte all’indagine, rappresentano un problema, perché se ne tengono ormai troppi (lo ha detto il 74%). Ragione, per la quale l’89% degli intervistati ritiene sia necessaria una loro regolamentazione.

Gestione e rappresentanza. Significativa e in controtendenza, è la richiesta da parte degli imprenditori di maggior tutela e promozione della categoria degli ambulanti. Quindi della necessità di avere al loro fianco e di essere rappresentati da un’Associazione imprenditoriale. Anche in questo caso è la maggioranza degli operatori ad esprimersi a tal senso: oltre il 61%. Altri spunti interessanti affiorati, riguardano invece la gestione del mercato di Sassuolo. In primo luogo più del 68% si è espresso favorevole per il mantenimento della gestione dell’area mercatale da parte del Comune, mentre il 24% da parte di un consorzio di operatori.

Clientela e priorità di miglioramento. È un tipo di clientela per metà abituale e metà occasionale quella che frequenta principalmente i mercati di Sassuolo. A sostenerlo, il 52,8%%, la maggioranza degli intervistati, seguiti da un 34% che la definisce abituale. Tutti però non mancano di far notare (sono il 95% in questo caso), come in prevalenza si tratti di consumatori o famiglie residenti in città o nei comuni limitrofi. Per aumentare i frequentatori e la qualità, occorre sicuramente pensare di migliorare l’attività del mercato, ed oltre alle questioni già citate relative a sicurezza, lotta all’abusivismo e regolamentazione dei mercati festivi, gli ambulanti indicano anche altre priorità. Tra queste: il reinserimento delle tabelle merceologiche visto favorevolmente da oltre il 71% degli intervistati; una maggior qualità della merce e dei prodotti, rispetto delle regole e incremento dei controlli (relativi a Durc, licenze, revisione mezzi, etc.), meno affittanze, chiusura domenicale di supermercati e centri commerciali, aumento dei parcheggi e collocare in un’area apposita all’interno del mercato chi vende merce usata (sarebbe positivo per il 65%), ma soprattutto la necessità, in piazza Libertà di maggior pulizia e ordine tra i banchi del mercato così da renderli più fruibili.

“La situazione che il questionario ci restituisce – puntualizza Confesercenti area Sassuolo e comprensorio ceramico - va a confermare il periodo di forte crisi della categoria. Ma altrettanto fa emergere la volontà degli imprenditori di resistere ed operare anche per il miglioramento dei mercati. Sono proprio gli ambulanti che, col supporto dell’Associazione, chiedono una riqualificazione qualitativa e organizzativa e non temono, ma al contrario sollecitano, maggiori controlli relativi al rispetto delle regole. Infatti un attento monitoraggio, da parte di addetti dedicati e qualificati, del puntuale rispetto delle norme relative alla regolarità di autorizzazioni ed adempimenti, alla vendita dei beni usati e all’occupazione degli spazi è sentito come garanzia di equità nelle condizioni di concorrenza e supporto all’ottenimento di un miglioramento della qualità complessiva. Proprio in quest’ottica Confesercenti saluta positivamente la recente comunicazione della Polizia Locale in merito all’annuncio di maggiori verifiche relative all’occupazione degli spazi (anche aerei) finalizzata a garantire maggiore regolarità, a vantaggio anche della sicurezza e del corretto transito dei mezzi di soccorso”, conclude l’associazione imprenditoriale

Ricavi nel terziario: primo trimestre 2016 col segno più, tra le MPMI (Micro Piccole e Medie Imprese) modenesi del commercio e dei pubblici esercizi. Segnali positivi, emersi dal monitoraggio periodico di oltre 1500 attività imprenditoriali, effettuato dall’Osservatorio di Confesercenti Modena. L’andamento delle vendite nei primi tre mesi dell’anno ha evidenziato un incremento del +1,5% sul medesimo periodo 2015. A far da traino in particolare, il fatturato delle imprese attive nella vendita all’ingrosso,. Positivi però anche i ricavi nei ristoranti e quelli relativi ai negozi di generi alimentari. Col segno meno, il settore dell’extralimentare. “Prematuro parlare di ripresa dei consumi e di benefici ‘veri’ per le MPMI – chiarisce Confesercenti Modena – Occorrerà attendere i dati del II° trimestre e verificare quanto le festività pasquali, quest’anno a marzo, hanno inciso sull’andamento”.

Andamento ricavi per settori I° trimestre 2016 - I° trimestre 2015

Commercio al minuto extra alimentare: -0,7%. Il leggero incremento dei ricavi che ha caratterizzato il settore nel 2015, flette leggermente per ora a Modena e provincia. Il dato oltretutto, risulta trasversale ai diversi ambiti monitorati: dai casalinghi agli elettrodomestici, dalla profumeria alla gioielleria. Ma tocca in particolar modo le imprese attive nella vendita di abbigliamento e calzature, tra le più penalizzate gli scorsi anni dal calo dei consumi.

Commercio al minuto di alimentari: +0,7%. Prosegue anche nel I° trimestre dell’anno il buon momento del settore, in continuità per altro con la chiusura positiva del 2015. Sono gli esercizi specializzati nella gastronomia e nei prodotti tipici di alta qualità quelli che evidenziano i dati migliori e in crescita. Resta da valutare però, quanto abbiano inciso le festività Pasquali del marzo scorso.

Ristorazione e pubblici esercizi: +2,5%. È un segno più che ritorna dopo molti trimestri negativi. Complice probabilmente la Pasqua, la crescita degli affari si segnala soprattutto tra gli esercizi della ristorazione. In particolare, tra quelli che propongono cucina tipica modenese, magari rivisitata in modo innovativo. Più stabile l’andamento di bar, caffetterie e pub. Per valutare l’effettiva ripresa del settore pubblici esercizi si dovrà attendere il II° trimestre 2016.

Commercio all’ingrosso: +2,3%. Dopo il lieve rallentamento riscontrato nell’ultimo trimestre 2015, la crescita in quest’ambito è di nuovo in ripresa. Aumentano i fatturati soprattutto tra quelle aziende che riforniscono il dettaglio alimentare. Convergono verso la stabilità invece, i ricavi delle imprese più rivolte al dettaglio extralimentare. Si conferma inoltre buono l’andamento generale, in linea con i trimestri precedenti, per le attività dell’ingrosso indirizzate al manifatturiero.

“Sono dati da leggere con cautela – esordisce Confesercenti – perché sarebbe imprudente ritenerli sintomo di ripresa consolidata. È indubbia la dinamicità riscontrata tra le imprese del commercio all’ingrosso e del minuto alimentare, oltre a quelle della somministrazione. Ma ricordiamo che questi settori provengono da una lunga parabola discendente ed afferiscono a consumi, quelli alimentari che prima della crisi venivano definiti “incomprimibili”. Questa serie di risultati positivi, riteniamo siano da ascrivere principalmente al lieve recupero del potere d’acquisto delle famiglie, determinato in larga parte dalla dinamica dei prezzi tendente alla deflazione.”

“Per consolidare la ripresa dei consumi, perché di questo ora si tratta – precisa Confesercenti - serve procedere ad una riduzione strutturale del carico fiscale su imprese e cittadini. Per consentire però alle piccole realtà del commercio di agganciare questa auspicata ripresa, occorre una nuova politica del credito poiché tutti gli indicatori evidenziano il permanere del credit crunch, soprattutto a danno delle attività di più ridotte dimensioni. Citiamo a questo proposito i dati dell’Osservatorio Confesercenti Nazionale Credito che evidenziano come nella nostra regione nel corso del 2015 i prestiti bancari alle imprese fino a 19 addetti siano ulteriormente calati del 5,9%. Senza la necessaria liquidità le imprese non hanno la possibilità di programmare investimenti e senza investimenti non sono in grado di produrre crescita”, conclude l’Associazione imprenditoriale.

Sono partiti, peraltro con un preavviso limitatissimo ai commercianti, i lavori per la riqualificazione di Piazza Aldrovandi sulla base di un progetto discusso anche in Commissione Consiliare Comunale nello scorso mese di Febbraio.

La Confesercenti di Bologna, pur non esprimendo un giudizio negativo sul progetto complessivo di riqualificazione che prevede, fra le altre cose, anche la realizzazione di pergolati a fianco dei chioschi, ha richiesto al Comune con una lettera al Sindaco Merola ed all’ Assessore al Commercio Lepore e come già aveva fatto in occasione del dibattito in Commissione Consiliare Comunale, di modificare alcuni aspetti del progetto per non penalizzare la vocazione commerciale della piazza.

A giudizio di Confesercenti non può essere un dogma che sotto ai pergolati non possano, nelle giornate di lavoro, sostare i furgoni che sono essenziali per gli operatori commerciali per poter svolgere al meglio la propria attività (la priorità a nostro avviso deve sempre essere il lavoro dei commercianti, dei loro dipendenti e dei loro familiari).

Il pergolato previsto dal progetto potrebbe essere utilizzato per altre funzioni la Domenica ed al limite anche nelle altre giornate di svolgimento dei T–Days.

Per ciò che attiene al rinnovo delle concessioni previsto per il 2017, proprio grazie anche all’ impegno di Confesercenti, l’ applicazione nel nostro paese della Direttiva Europea Bolkestein, ai titolari di concessioni di suolo pubblico, riconosce il valore della loro professionalità ed anzianità.

Perciò, di fatto, il titolare di una specifica concessione al momento della scadenza, se parteciperà al bando indetto dal Comune, avrà la certezza dell’ assegnazione della concessione stessa; potendo così continuare a svolgere, senza soluzione di continuità, il proprio lavoro.

La Confesercenti di Bologna è a fianco del Consorzio Enjoy Bologna nel denunciare quanto accade di notte nella zona Universitaria dopo la chiusura delle attività alle ore 01.00 nei primi giorni della settimana a seguito dell'ordinanza del Comune di Bologna.

Con le attività chiuse proliferano normalmente abusivismo, spaccio, degrado, e in alcune occasioni, come quella di ieri sera vedendo il video diffuso dal consorzio, addirittura feste in strada con impianti musicali gazebo e venditori abusivi di alcolici, senza alcun intervento delle Autorità preposte al controllo del territorio.

Siamo alla vigilia delle Elezioni Amministrative - afferma Loreno Rossi, direttore Confesercenti Bologna - ed è giunto il momento in cui chi si candida a Sindaco si esprima apertamente sui temi relativi alla Zona Universitaria.

Il superamento dell'ordinanza - conclude Loreno Rossi - è ormai un elemento imprescindibile, in quanto solo con le attività aperte e una stretta collaborazione tra i titolari di pubblico esercizio, che si sono costituiti in consorzio, e l'Amministrazione comunale si può realizzare una città più vivibile più sicura e più attrattiva.

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