Con la Fiera di San Giuseppe, in programma domenica 17 Marzo in Oltretorrente, Via Bixio e Via Costituente prende il via la stagione 2013 di Parma in Festa. Il presidente di Confesercenti Parma, Corrado Testa, parla dell'iniziativa: "Ancora una volta tornano le iniziative di “Parma in Festa”: piazze, borghi e quartieri della città si animeranno di divertimento, socializzazione e integrazione attraverso eventi che ormai sono diventati punti fermi per Parma. Le iniziative, infatti, hanno registrato, anno dopo anno, un notevole riscontro in termini di apprezzamenti e partecipazione. È sulla scia di questi ottimi risultati che abbiamo programmato le future iniziative, cercando di renderle sempre più ricche, particolari e piacevoli.

Il nostro obiettivo è quello di poter coinvolgere nei nostri appuntamenti tutta la famiglia, portando tutti in strada, nonni, bambini,genitori e adolescenti. Il divertimento a cui miriamo è infatti trasversale, basato sullo spettacolo, aulla musica e sul buon cibo, per poter passare momenti in serenità, spensieratezza e allegria.
Un ringraziamento particolare, per la costante attenzione dimostrata nei confronti delle nostre iniziative e per la collaborazione, è rivolto agli enti locali di Parma, che da anni collaborano con la nostra associazione aiutandoci a concretizzare le nostre proposte e a tutti Commercianti che con le loro offerte completano e arricchiscono le manifestazioni".

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Venti serate al posto di cinque è la prima novità; a cui si aggiungono più ristoranti rispetto la passata edizione e quindi più possibilità di scelta tra i menù da assaporare. Questo il biglietto da visita dei “Giovedì gastronomici” 2013, la rassegna ‘tipico-tradizional-culinaria’ promossa da FIEPET-Confesercenti Modena, quest’anno - il settimo - in una veste nuova ed in formato XL, extra large.

A partire da lunedì 18 febbraio, fino al 21 marzo 2013, 27 noti ed affermati ristoranti (quattro in più della passata edizione) della provincia – dal monte al piano, passando per il capoluogo e i più importanti centri del territorio – ogni lunedì, martedì, mercoledì e giovedì sera (chiusure per turno escluse), offriranno agli amanti della buona tavola, l’opportunità di degustare una serie di menù creati per l’occasione. Un autentico viaggio nel gusto in cui i piatti proposti, da quelli più tradizionali in taluni casi rivisitati, fino a quelli più creativi, sono espressione del perfetto connubio tra l’abilità culinaria degli chef e le peculiarità di prodotti tipici modenesi quali: l’aceto balsamico tradizionale Dop e quello Igp, il lambrusco, il parmigiano reggiano, il prosciutto di Modena Dop… apprezzati in tutto il mondo. Le proposte anche per questa edizione variano dai classici tortellini in brodo, al fritto misto all’italiana, ai bolliti misti, al gnocco fritto, tigelle e salumi, offrendo però, ai palati più esigenti, anche pietanze in cui l’estro e la creatività degli chef vengono esaltati. Pur poggiando sulla tradizione, non mancheranno quindi piatti ricercati come: il nido di San Vincenzo (ovvero timballo di tagliolini in crosta con ragù di carne piselli e funghi), tagliatelle di castagne con prosciutto di Modena DOP, coscia d’anatra in dolce e agro con salsa di lambrusco, millefoglie di vitello con radicchio rosso e uva bianca, tarte tatin alle pere con gelato alla grappa e cioccolato caldo, rilettura di una zuppa inglese. Ampia anche la scelta dei ristoranti aderenti: dalle tipiche trattorie a quelli più rinomati e celebrati dalle guide, 9 dei quali per la prima volta nell’iniziativa promossa da Confesercenti. Tutti però accumunati da una caratteristica fondamentale: l’opportunità di offrire un menu degustazione completo - dall’antipasto al dolce, in molti casi bevande comprese - a prezzi competitivi – da 20,00 a 35,00 euro - accessibili a tutte le tasche. Un piccolo accorgimento che assume ulteriore valore in un periodo come quello attuale ma che, lo ricordiamo, ha accompagnato l’iniziativa fin dai suoi esordi.“La settima edizione dei Giovedì Gastronomici, quest’anno in formato extra large, parte con rinnovato entusiasmo - tiene a sottolineare Gianfranco Zinani, presidente di FIEPET-Confesercenti Modena – In primo luogo per aver incrementato il numero dei ristoranti. Tra quelli acquisti infatti, ce ne sono diversi molto noti nella nostra provincia, e provenienti anche dalle zone colpite dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012. Segno indelebile della validità di questa formula vincente volta ad agevolare i consumatori. Fiepet sosterrà sempre con vigore la tutela della qualità eno-gastronomica modenese e dei suoi consorzi che rappresentano il nostro territorio, e tutti i partner e gli sponsor che avallano la professionalità della ristorazione modenese”.“Dopo il terremoto che ha sconvolto la nostra provincia lo scorso anno - aggiunge Daniele Cavazza, responsabile delle politiche economiche e Coordinatore Area Turismo Confesercenti Modena - non era scontato riuscire a ripetere l’iniziativa dei Giovedì Gastronomici, ma la grande voglia di reagire degli operatori ha fatto si che quest’anno il numero di ristoranti aderenti addirittura aumentasse, annoverando tra essi anche locali che hanno dovuto sostenere enormi sforzi per riaprire a seguito della catastrofe che ha letteralmente messo in ginocchio il territorio. Così come è aumentata la voglia di offrire ai clienti, anche e soprattutto dietro loro sollecitazione, una più ampia possibilità di usufruire di una formula trasparente e conveniente il cui successo è incrementato nel corso degli anni e che quest’anno sarà fruibile dal lunedì al giovedì”.E per rendere ancora più accessibile ed interattiva l’iniziativa, i “Giovedì Gastronomici” tornano sul Social Network per eccellenza: per tutta la durata della manifestazione infatti sarà attiva una pagina Facebook dedicata - http://www.facebook.com/pages/Gioved%C3%AC-Gastronomici-XL/325716174135098 - lanciata la passata edizione, per tenersi costantemente aggiornati, scoprire le curiosità sui ristoranti aderenti, i menù e sui prodotti enogastronomici.I “Giovedì Gastronomici” sono promossi da Confesercenti in collaborazione con i principali Consorzi di tutela dei prodotti tipici del territorio modenese, a cui va il particolare ringraziamento dell’Associazione in considerazione soprattutto del fatto che il settore agroalimentare ha dovuto fare pesantemente i conti con le conseguenze del sisma. La loro presenza alla rassegna enogastronomica conferisce ulteriore garanzia di qualità dei prodotti alla base delle ricette proposte. L’iniziativa ha ricevuto inoltre il patrocinio della Provincia e del Comune di Modena nonché della Camera di Commercio. Sono preziosi sponsor: Caffè Cagliari, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Unipol Assicurazioni. Anche in questa occasione è stata realizzata una pratica guida dell’iniziativa: un comodo libretto tascabile contenente tutti i riferimenti dei ristoranti, la descrizione dei menù offerti ed i relativi prezzi. Un pratico vademecum, in distribuzione gratuita presso tutte le sedi di Confesercenti Modena, i ristoranti e i punti informativi dei maggiori comuni della provincia. La lista dei ristoranti aderenti è inoltre scaricabile dal sito www.confesercentimodena.it.

Sono dati decisamente negativi quelli che il Centro Studi di Confesercenti Modena - Osservatorio Lavoro ha rilevato in un monitoraggio di oltre 1500 imprese: il 2012 ha visto un calo dell’occupazione nelle piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi di 3,2 punti percentuali Il quadro assume toni ancor più drammatici se alla diminuzione degli occupati si assommano le ore di cassa integrazione, incrementate di un +146,1% rispetto all’anno precedente. ‘Numeri pesanti’, su cui incidono in maniera significativa anche gli effetti del sisma del maggio scorso: molte imprese nell’area colpita sono ancora lontane dal riprendere i livelli operativi degli anni addietro mentre i consumi sono ridotti ai minimi termini.

Andamento settoriale

Extra alimentare Se nelle imprese di questo settore il calo degli occupati è stato del 4,3%, ancor più pesante è stata la diminuzione delle ore lavorate che ha raggiunto un preoccupante -7,3%, conseguenza del massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali: +547,00% di ore di cassa integrazione rispetto al 2011.

Alimentare Nel settore gli occupati calano del 2,4%. Da evidenziare è il dato apparentemente contradditorio relativo alle ore lavorate: +1,1%. Una dinamica spiegabile con la liberalizzazione totale degli orari introdotta dal decreto Salva Italia del Governo Monti. Alcune forme distributive per evitare di perdere quote di mercato hanno optato per una dilatazione degli orari, comprese le aperture domenicali. In un contesto di perdurante calo dei consumi, le imprese non hanno potuto incrementare l’occupazione, ricorrendo piuttosto agli straordinari per sostenere l’ampliamento dell’orario di apertura. Una scelta in parte riconducibile anche alla Riforma del Mercato del Lavoro, che ha reso più costose e burocratiche le assunzioni a tempo determinato e le diverse tipologie di contratti flessibili.

Commercio all’ingrosso Il comparto evidenzia un dato più improntato alla stabilità dell’occupazione: -0,1%. Da notare però che in questo settore è in atto un processo di fusione e strutturazione delle imprese che, almeno parzialmente, riesce ad assorbire la disoccupazione causata dalla scomparsa delle imprese più piccole.

Turismo e pubblici esercizi La diminuzione dell’occupazione che il settore ha fatto registrare nel 2012 è stata del -3,6%. Un dato accompagnato inoltre da un ancor più accentuato calo delle ore lavorate: -5,2%, con un aumento esponenziale di quelle ore di cassa integrazione: +417,6% rispetto al 2011, ulteriore dimostrazione dello stato di crisi attraversato dalle imprese del comparto. È interessante notare come in quest’ambito gli elementi di burocratizzazione introdotti dalla Riforma Fornero in alcuni contratti, prendiamo ad esempio i quelli a chiamata molto diffusi nel settore per la difficile prevedibilità di picchi lavorativi, stiano producendo un effetto contrario rispetto agli obiettivi della Riforma stessa.

Servizi di intermediazione È l’unico settore in controtendenza quello dei servizi di intermediazione caratterizzato da un lieve incremento, +0,4% dell’occupazione. Questa sostanziale stabilizzazione della base occupazionale è spiegabile con la forte diminuzione egli occupati che ha interessato il settore negli anni passati. Basta citare il dato 2011 in cui il calo si attestava sul –15% a dimostrazione di come le imprese del settore abbiamo scontato in anticipo il calo occupazionale.

“Un quadro d’insieme in cui emergono dati in preoccupante peggioramento sul fronte dell’occupazione – tiene a precisare Confesercenti Modena - quale risultato dell’aggravarsi della crisi economica e del perdurante calo dei consumi. Questo genera per le imprese margini operativi sempre più ridotti e le costringe a rinunciare in tutto o in parte ad una risorsa fondamentale e sulla quale avevano investito, qual’é il personale dipendente. Oggi poi, ad oltre sei mesi dall’approvazione della Riforma del Lavoro, è necessario aprire una riflessione sugli effetti che le nuove norme stanno producendo sull’occupazione nelle piccole e medie imprese: minore flessibilità in entrata, eccesso di adempimenti burocratici, insufficienti incentivi per l’incremento dei livelli occupazionali. Questi elementi stanno producendo effetti contrari rispetto agli obiettivi fissati dalla Riforma stessa, per cui se ne rende improrogabile una profonda revisione. Inoltre riteniamo indispensabile che il Parlamento ed il Governo che usciranno dalle elezioni del prossimo 24-25 febbraio debbano assumere provvedimenti atti a far diminuire progressivamente l’IRAP, che pesa in maniera significativa sul costo del lavoro. Altrettanto urgenti sono poi le misure finalizzate alla diminuzione del cuneo fiscale, che determina un forte scostamento fra oneri per il costo del lavoro sostenuti delle imprese e netto in busta percepito dai lavoratori

“In merito alle conclusioni a cui è pervenuto il Sindaco Giorgio Pighi in materia di programmazione commerciale Confesercenti Modena ritiene che l’evoluzione normativa di questi ultimi mesi - dalla direttiva Bolkestein al decreto 'Salva Italia' emanato dal Governo Monti - sia stata tale da rendere forse comprensibile una certa confusione nella interpretazione da parte degli Enti Locali, in modo particolare dai Comuni”.

“A nostro parere l’abolizione della programmazione commerciale non può essere confusa con la liberalizzazione assoluta dell’uso del territorio. In sostanza riteniamo che le norme di programmazione urbanistica contenuta negli strumenti vigenti restino ancora cogenti per quanto riguarda le destinazioni d’uso e le possibilità di realizzazione di nuove strutture. Per cui non concordiamo con la dichiarazione del Sindaco Pighi che sostiene che tutto è fattibile quando non espressamente vietato”.

“Confesercenti pertanto sollecita con tempestività l’apertura di un confronto fra la Regione Emilia Romagna, deputata dal Decreto Salva Italia ad adeguare la propria programmazione urbanistica alle nuove norme, ed i comuni della nostra provincia che a loro volta dovranno adeguare i loro strumenti urbanistici. Tale confronto a nostro avviso dovrà porre al centro dapprima la verifica della coerenza alle nuove norme della programmazione attualmente vigente, a partire dal POIC, approvato poco meno di 2 anni fa. Dovrà poi arrivare a verificare come la programmazione dei vari Comuni debba adeguarsi anche attraverso l’individuazione di una nuova strumentazione che consenta un governo dell’uso del territorio anche in relazione alla realizzazione di nuove medie e grandi strutture commerciali”.

“Confesercenti ritiene inoltre che un moderno sviluppo della rete distributiva al dettaglio non possa essere regolata solo ed esclusivamente delle dinamiche di mercato, quando invece occorrerebbero regole, poche e semplici, al fine di dare a tutti i soggetti pari diritti e pari opportunità”.

La Confesercenti provinciale di Rimini ha sottoscritto un Protocollo d'intesa con l'Istituto Alberghiero di Rimini per la realizzazione di stage e tirocini formativi per i suoi studenti.
Il progetto è rivolto ai ristoranti (sono esclusi i bar autorizzati solo per la piccola ristorazione) associati del Comune di Rimini e di alcuni comuni della Valmarecchia (Santarcangelo, Verucchio, Poggio Berni e Torriana) che possono fruire degli stagisti in due differenti periodi: uno stage invernale rivolto agli alunni delle classi terze (16/17 anni), gratuito e senza nessuna forma di compenso, della durata di tre settimane (dal 20 febbraio al 16 marzo 2013).
Gli studenti potranno essere impegnati anche in un tirocinio formativo estivo, da svolgersi nel periodo compreso tra il 15 giugno e il 15 settembre 2013, attività che sarà seguita da un professore tutor incaricato dalla scuola.
Ogni ristorante dovrà sostenere le spese per la visita medica, nonché integrare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) con una "sezione dedicata ai tirocinanti" che rechi la specifica delle mansioni ed attività alle quali lo studente sarà adibito.
Il ristorante che accoglierà gli studenti per il tirocinio dovrà sostenere un rimborso spese per ogni alunno (chiamato "borsa lavoro") quantificato in 500 euro mensili e comunque rapportato al periodo di tirocinio estivo effettuato.
Gli studenti saranno assicurati dalla scuola contro gli infortuni sul lavoro, nonché per la responsabilità civile, ed in quanto "progetto educativo" rientrante nell'attività scolastica, sono esentati dalla copertura assicurativa INAIL e dal versamento dei contributi.
Il tirocinio degli studenti non potrà configurarsi in alcun modo quale lavoro dipendente ed è da considerarsi a tutti gli effetti una prosecuzione dell'attività di formazione.
Il ristorante potrà concordare con la scuola un orario di presenza in azienda dello studente per complessive ore 6.40 giornaliere per 6 giorni, oppure per ore 8.00 giornaliere per 5 giorni, per un totale massimo di 40 ore settimanali.
Ogni ristorante non potrà richiedere più di un tirocinante, da collocare o nel settore SALA/BAR, o nel settore CUCINA. Se collocati nel settore SALA/BAR, i tirocinanti, poiché sono minorenni (16/17 anni), dovranno sempre essere affiancati da una persona maggiorenne, e non potranno somministrare alcolici, così come previsto dalla vigente normativa.
I ristoranti interessati sono invitati a compilare la scheda di adesione all'Ufficio Sindacale della Confesercenti di Rimini (Sig. Paolo Righini).

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