Superare la logica dei campanili, ragionare in termini di area vasta: per la gestione del territorio, delle risorse, dei rapporti con gli enti locali. Va in questa direzione Confesercenti che, per la zona del comprensorio ceramico, per i molti punti di contatto annoverati dai diversi comuni che la compongono – Sassuolo, Fiorano Modenese, Maranello e Formigine – da ora, avrà un unico Consiglio di zona. A presiederlo, Alvezio Bigi, affiancato dal vice Roberto Tartari, entrambi già presidenti Confesercenti: Bigi per l’area di Sassuolo, Tartari per Maranello e Formigine.
L’area vasta, può rispondere concretamente, secondo l’Associazione imprenditoriale, ad esigenze di maggiore efficacia ed efficienza, per chi ci vive e soprattutto per chi ci lavora ed intraprende. “Nel caso specifico del comprensorio ceramico questa scelta è ancor più coerente – spiega Bigi - considerata, la costituzione nello scorso febbraio della ‘Città Distretto’: un’area che vanta al proprio interno eccellenze legate al manifatturiero, architettoniche e pure di tipo enogastronomico di indiscussa importanza. E che potranno trovare rinnovata evidenza e risalto anche in occasione di Expo 2015, opportunità volta anche ad ampliare gli orizzonti di sviluppo per le imprese. Inoltre – tiene a precisare Bigi – la costituzione della ‘Città Distretto’ ha il prioritario obiettivo di ridurre drasticamente la burocrazia che continua a caratterizzare ogni singolo ente oltre all’omogeneizzazione di leggi e regolamenti comunali ed intercomunali oltre che dei servizi, in un ottica concreta di comprensorio ben oltre la visione del singolo comune. Le istituzioni a tal senso possono fare molto anche se le risorse a disposizione sono poche. L’Associazione a tal senso può giocare un ruolo importante sia dal punto di vista progettuale propositivo che progettuale.”
“Oggi la competizione nasce e si sviluppa sulle basi di quanto un territorio possa realmente offrire in termini di eccellenze e quindi di attrattività sotto molteplici punti di vista – sottolinea Confesercenti Modena – E l’Emilia Romagna, a breve fungerà da ‘prototipo’ al processo di creazione delle Aree Vaste, realizzando appunto aree di grandi dimensioni attraverso l’unione di diverse province. E’ per questo che come Associazione di rappresentanza e come soggetto economico, abbiamo iniziato una fase di riposizionamento concreto e coerente finalizzato a diventare un interlocutore serio e propositivo, rispetto alle politiche e alle opportunità che emergeranno e proposte dai nuovi soggetti territoriali allargati.”
CONVEGNO
Giovedì 19 marzo ore 15
Sala “Cacciaguerra” - Banca di Cesena
Viale Bovio, 72
Coordina:
Giancarlo Corzani, direttore Confesercenti Forlivese
Intervengono:
Prof. Avv. Franco Focareta – Docente di Diritto del Lavoro – Università di Bologna
Prof. Avv. Andrea Lassandari – Docente di Diritto del Lavoro – Università di Bologna
Graziano Gozi, direttore Confesercenti Cesenate responsabile Area Lavoro e Bilateralità Confesercenti nazionale
INGRESSO LIBERO
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“Il nostro plauso va a chi ha condotto l’operazione Aemilia, agli investigatori e alle forze dell’ordine: il loro lavoro ha permesso di mostrare le modalità con cui la criminalità organizzata, fa affari sul territorio anche sfruttando cinicamente la tragedia del terremoto”. Questa la riflessione di Confesercenti Modena, di fronte ai raccapriccianti particolari che continuano ad emergere dall’indagine che nei giorni scorsi ha inferto un duro colpo al pericoloso intreccio tra mafia, economia, affari.
“Ovvio – prosegue l’Associazione - che non è più sufficiente indignarsi di fronte ai fatti: oggi la malattia è conclamata, gli anticorpi risultano insufficienti e la malavita è radicata sul nostro territorio. Al punto tale da dover fare i conti con un fenomeno giustamente definito ‘ndrangheta emiliana, giacché coinvolge imprenditori che operano o operavano per nome e per conto della ‘ndrangheta, o che facevano affari con la criminalità organizzata. Un radicamento che indubbiamente ha conosciuto un’accelerazione nell’ultimo decennio, anche a causa del combinarsi di crisi, sisma, recessione, difficoltà di accesso al credito che ha messo i malavitosi nelle condizioni di partire avvantaggiati, e in taluni casi appoggiandosi su una rete di veri propri consulenti per poter fare affari con la mafia.”
“Il controllo di attività economiche da parte delle organizzazioni mafiose, non solo per riciclare il denaro sporco, ma anche per entrare nella proprietà delle imprese e produrre utili, è un dato di fatto – aggiunge Confesercenti - E purtroppo, ed è inutile negarlo, per riuscirci hanno sempre cercato di consolidare e sfruttare al meglio rapporti personali e relazioni con una parte dell’imprenditoria, arrivando anche al mondo politico-istituzionale. Le organizzazioni mafiose/criminali strutturate hanno grandi capacità di camaleontismo, riuscendo a mimetizzarsi secondo i luoghi e le situazioni, adattandosi perfettamente all’ambiente circostante, sia per sfuggire ai controlli, sia per viverci in simbiosi; mutano linguaggio ed aspetto a seconda degli interlocutori e dell’obiettivo da perseguire. Il dato più allarmante è che tutto questo non è avvenuto in modo improvvisato: così come dimostra l’indagine Aemilia, le cosche risultano partner in affari sul territorio; chi le sceglie per gestire il business pare esserne consapevole. Segno, per usare le parole del sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Roberto Pennisi, che le organizzazioni criminali hanno puntato «alla conquista delle menti degli emiliani» affinando la propria strategia per accreditarsi agli occhi degli onesti e della società.”
“La situazione è quindi di estrema gravità. Sarà necessario pertanto guardare in modo consapevole alla realtà messa a fuoco dagli inquirenti e dalle forze dell’ordine, al cui lavoro va tutto il nostro sostegno, e rimuovere in tempo reale tutte quelle aree di sottovalutazione che anche in passato si sono manifestate sul nostro territorio. L’attività investigativa è importante, ma deve essere accompagnata da una più alta consapevolezza dal valore imprescindibile della legalità da parte della politica, delle istituzioni dei professionisti, degli imprenditori e delle loro Associazioni di rappresentanza. Confesercenti, da anni estremamente attenta al fenomeno del radicamento della criminalità organizzata – evidenzia l’Associazione imprenditoriale ricordando anche l’impegno di Confesercenti nazionale al fianco di SOS Impresa, l’associazione che da oltre 20 anni denuncia l’attività criminosa a danno delle imprese - ha da tempo disciplinato la propria vita associativa, prevedendo l’eventuale espulsione di quegli imprenditori per cui potesse essere provato il coinvolgimento o il legame con attività riconducibili al crimine organizzato”.
“In occasione della presentazione della ricerca sulla tassa di soggiorno, abbiamo esposto alcune considerazioni che intendono coniugare i temi del turismo con quelli del centro storico di Cesena. Come Confesercenti riteniamo infatti che il turismo possa diventare sempre più un importante segmento della nostra economia. Per questo vorremmo che le risorse provenienti dall’imposta di soggiorno fossero utilizzate per campagne promozionali e pacchetti turistici integrati, per valorizzare il centro storico e tutto il territorio, preferibilmente facendo sinergia con altri comuni del cesenate. Nella nostra città, da diversi mesi l’attenzione è concentrata solo su Piazza della Libertà. Le posizioni sono ampiamente note; come Confesercenti siamo contrari alla soppressione del parcheggio e saremmo favorevoli all’intervento con la previsione di parcheggio sotterraneo. Ribadito il concetto, siamo dell’idea che sia necessario non limitarsi a parlare solo di Piazza della Libertà, che è importante, ma da sola non rappresenta l’interezza di una discussione seria sul centro storico. Abbiamo apprezzato alcune scelte fatte negli ultimi tempi dall’amministrazione comunale: gli incentivi una tantum per le nuove imprese, la no tax area, le iniziative adottate –anche su nostra specifica richiesta - nel periodo natalizio. In questo senso poniamo alcune questioni. Per quanto riguarda le iniziative del periodo natalizio, sono finite con l’Epifania o rappresentano un punto di partenza? Che giudizio ne diamo? Per noi devono proseguire tutte le azioni per incentivare la frequentazione del centro pertanto alcune misure dovrebbero proseguire. Ci fa piacere che l’amministrazione, dopo aver accertato che non si era verificato alcun problema durante il periodo natalizio, abbia accolto la nostra richiesta per proseguire con il doppio senso di circolazione in Via Cesare Battisti; richiesta che era stata avanzata anche da una missiva firmata da oltre 150 imprenditori del centro, fiduciosi che questo provvedimento possa essere un punto cardine per riuscire a portare avanti le aziende in questi tempi segnati da una profonda crisi. Chiediamo di proseguire anche con la fine della sosta a pagamento alle 17,30 e/o con misure legate al tema della sosta come la riduzione delle tariffe o la semigratuità della prima ora. Importante, inoltre, lavorare per migliorare l’arredo urbano, che rappresenta un elemento importante per la città turistica. E ancora, dopo aver dimezzato (sempre grazie ad una proposta di Confesercenti) l’importo dell’occupazione del suolo pubblico per i pubblici esercizi che non posseggono slot machine, chiediamo un ulteriore passo avanti, dimezzandolo nuovamente – sempre per i locali slot free - perché tavoli e sedie all’aperto sono simbolicamente apertura e socialità della città e delle città turistiche in particolare. Fondamentale l’impegno sugli eventi di qualità, che per noi sono uno straordinario veicolo di valorizzazione della città. Chiediamo quindi all’amministrazione di partecipare e sostenere l’organizzazione degli stessi e di sostenere le botteghe storiche, che possono essere “un pezzo” del percorso turistico, con incentivi e specifiche targhe di riconoscimento”.
Danni ingentissimi alle attività turistiche, a partire da quelle balneari, provocati dal maltempo straordinario che ha colpito anche il nostro territorio. Difficile fare una stima ora a maltempo ancora in corso, con pioggia persistente, vento, acqua alta e mareggiate. Numerosi gli allagamenti e anche i danni strutturali agli stabilimenti balneari, tratti interi di duna spazzati via e ingressione dell’acqua anche in altre attività e nelle località a partire da Lido di Savio. Al termine di queste pesantissime giornate oltre a verificare con attenzione i danni riportati, ormai alle porte della primavera bisogna subito avviare i rimedi a partire dal riconoscimento della calamità ma anche le azioni straordinarie che andranno messe in campo a partire dalla ricostruzione delle dune protettive. |
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