Modena, Confesercenti: “Sul Mercato Albinelli deve decidere il Comune”

E' motivo di riflessione, per Confesercenti Modena, quanto emerso in questi giorni a proposito del Mercato coperto Albinelli. E più precisamente in merito alla ‘serie di cambiamenti rispetto al passato’ avanzati dal Consorzio che gestisce lo storico mercato cittadino, all’Amministrazione comunale. “Nulla da eccepire riguardo la volontà di fare, cambiare e innovare, ma riteniamo opportune a scanso di equivoci alcune doverose precisazioni, da tener conto sulle norme che ancora regolano la struttura”, fa sapere l’Associazione imprenditoriale.

“A tutt'oggi Il mercato Albinelli risulta un mercato coperto su area pubblica e come tale soggetto alla Legge Regionale del 25 giugno 1999, n.12 (Norme per la disciplina del commercio su aree pubbliche in attuazione del decreto legislativo del 31 marzo 1998, n. 114). L'assegnazione dei posteggi vacanti avviene pertanto tramite bando regionale secondo i criteri stabiliti dalla norma di cui sopra e non in base ai desiderata di qualcuno. Riteniamo importante ristabilire questo principio di legalità, e quindi la necessità del rispetto della norma esistente, al fine di evitare interpretazioni fantasiose o fughe in avanti. Sarebbe inoltre auspicabile che il Comune su questo aspetto, facesse opportuna chiarezza al fine di non alimentare vane attese. Per mutare le regole occorre: o cambiare la legge di riferimento, o modificare l'assetto del Mercato coperto, prevedendo una trasformazione da commercio su area pubblica a commercio in sede fissa. Avendo in tal caso, piena consapevolezza di che cosa ciò potrà significare per gli operatori innanzitutto, per il Comune che è proprietario dell'area e per i consumatori. Noi non abbiamo ragioni in linea di principio – continua Confesercenti - per opporci ad un simile passaggio. Se non l’esigenza, stante il fatto che parliamo di un mercato coperto la cui valenza storica è indubbia per la città, che per un’operazione del genere dovranno essere coinvolte prioritariamente: le Associazioni imprenditoriali, quelle dei consumatori e in ultima istanza, ma non per importanza lo stesso consiglio Comunale. Che auspichiamo, voglia acquisire con un’audizione pubblica tutti i pareri sopra richiamati prima di deliberare. Perché si tratta di cambiare radicalmente la funzione di un mercato che è parte della storia del centro cittadino.”

“C'è un aspetto infine che intendiamo rimarcare: la scarsa flessibilità degli orari di apertura. Trattandosi di un mercato su area pubblica e ai sensi della normativa del settore (Disposizioni per l'esercizio del commercio su aree pubbliche in attuazione della Legge regionale 25 giugno 1999 n.12), all'art.3 Indirizzi in materia di orari di vendita si afferma che: l'orario di vendita è stabilito dal sindaco sulla base dei seguenti indirizzi: 1) inizio delle vendite non prima delle ore 4,00; 2) fascia oraria di vendita non inferiore a 4 ore e non superiore a 20 ore giornaliere, anche frazionate. Si afferma inoltre che il Comune, sentite le Associazioni degli operatori e dei consumatori provvede altresì a stabilire deroghe limitate nel tempo ai normali orari di vendita. Come si può ben vedere la legge che regolamenta il settore, individua in materia di orari chi decide e quali siano i soggetti istituzionali a cui è obbligatorio chiedere parere in materia. Tra questi soggetti istituzionali però non risulta esserci il Consorzio degli operatori che è soggetto strumentale. Se non si segue questa prassi di legge è per volontà politica non imputabile sicuramente alle Associazioni imprenditoriali. Se si fosse seguita la normale prassi di legge con ogni probabilità avremmo un prolungamento di orario di apertura del mercato coperto anche in qualche altro giorno infrasettimanale oltre a quelli previsti, e l'apertura dello stesso nelle domeniche di dicembre. Ecco perché noi riteniamo importante sia il Consiglio comunale a discutere sulle questioni inerenti al Mercato Albinelli visto e considerato che rappresenta con la sua unicità un patrimonio per l'intera collettività modenese”.

©Confesercenti Emilia Romagna
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