Da Barcellona Vitrines d'Europe, associazione europea collegata a Confesercenti, rilancia l'allarme sui problemi del commercio nei centri urbani

 

Il tema della desertificazione delle città , inteso come forte diminuzione della presenza degli esercizi commerciali di più piccole dimensioni, i cosiddetti "esercizi di vicinato", si è evidenziato da tempo in molti paesi europei e sta portando da un lato alla riduzione del servizio diffuso ai consumatori e dall'altro alla eccessiva standardizzazione e omologazione dell'offerta commerciale nella maggior parte delle città , con insegne tutte uguali e con il rischio di perdere l'identità e la tipicità che caratterizza i nostri territori. Di questo si è parlato oggi a Barcellona in uno degli incontri periodici di Vitrines d'Europe, il raggruppamento cui Ancestor-Confesercenti aderisce e di cui fanno parte associazioni di diversi paesi europei, che ha evidenziato come per tanti anni le stesse politiche urbanistiche abbiano portato ad uno sviluppo abnorme delle grandi strutture commerciali localizzate a livello extraurbano riducendo inevitabilmente  la centralità del commercio urbano; ciò assieme ai problemi di accessibilità dei centri urbani, alle carenze dei trasporti pubblici , delle aree di sosta e delle limitazioni al traffico privato ha portato a significativi mutamenti dei consumi e dei comportamenti di spesa delle famiglie, causati non da una sana concorrenza, come sarebbe naturale, ma da cause esterne che favoriscono determinati stakeholder a scapito di altri, spesso rappresentati dal commercio indipendente.

Per il presidente di Vitrines d'Europe -Stefano Bollettinari - riferendosi anche alla situazione italiana, "La situazione delle pmi di vicinato è ormai giunta al livello di guardia, occorrono al più presto politiche efficaci per rilanciare il commercio urbano, a partire da quelle urbanistiche, da norme per il contenimento dei canoni commerciali anche attraverso la cedolare secca, dalla riduzione della pressione fiscale e della burocrazia, da norme più efficaci per combattere l'illegalità l'abusivismo e la concorrenza sleale e ancora un più forte sostegno all'innovazione soprattutto per le micro e piccole imprese anche per quanto riguarda il commercio online e la digitalizzazione , che non può essere appannaggio solamente dei grandi player mondiali e che devono essere al più presto soggetti allo stesso trattamento fiscale delle altre imprese, cosa che ora non sta affatto avvenendo creando uno svantaggio competitivo inaccettabile per le mpmi . Anche per queste ragioni è ormai ineludibile l'attuazione concreta e integrale in tutti i paesi dell'Unione dei principi contenuti nello Small Business Act, la carta europea dei diritti per le piccole e medie imprese".

Nella foto il presidente di Vitrines d’Europe Stefano Bollettinari e il segretario generale di Vitrine d’Europe Lluís Llanas i Rigol


 

 


 



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