Allarme piccole e medie imprese dall'Assemblea Confesercenti E.R. riunita per il suo incontro annuale. Lotta all'abusivismo, abbassamento della tassazione, sburocratizzazione, concertazione con le istituzioni le parole chiave per uscire dalla crisi.

Temi presentati al confronto con i candidati alla Presidenza della Regione

svoltosi al termine dell’incontro

L’Assemblea annuale Regionale 2014 della Confesercenti Emilia Romagna si è riunita oggi per fare il punto sulla situazione delle Piccole e medie Imprese nella nostra regione. Il tema è stato anche oggetto di confronto con i candidati alle prossime elezioni regionali. Nell’occasione è stata inoltre presentata un’indagine commissionata a Nomisma sulle ricadute dell’abusivismo commerciale, della contraffazione e dei regimi agevolati nel territorio.

Ciò che emerso dall’Assemblea è che la situazione delle Piccole e Medie Imprese è allarmante: non solo la mortalità delle imprese che chiudono ha raggiunto numeri impressionanti, ma è la riduzione del numero di quelle nuove che sottolinea la mancanza di fiducia e di futuro.

Nei primi otto mesi del 2014, nel solo settore commerciale al dettaglio in E.R. hanno già chiuso i battenti 2006 negozi, mentre le nuove attività sono state solamente 880; non diversa la situazione delle imprese ricettive e dei pubblici esercizi: 1294 chiusure a fronte di 643 nuove aperture.

Su questi dati pesano enormemente anche l’abusivismo, l’illegalità diffusa e le attività a “regime agevolato” (es. sagre, fiere, mercati degli hobbisti, del riuso, circoli privati e agriturismi) che pur essendo regolarmente autorizzate godono di regimi fiscali e regolamentari agevolati e negli ultimi anni si sono moltiplicate in modo incontrollato: 1500 imprese sono a rischio chiusura solo a causa di quest’ultima anomala concorrenza, che sottrae alle imprese del commercio e della ristorazione ben 334 milioni di euro cui vanno aggiunti altri 500 milioni di fatturato annuo generato da abusivismo e attività illegali.

Sulla base di questi dati Confesercenti E.R chiede alle istituzioni, in particolare al Governo della prossima legislatura che andrà a breve a insediarsi, un nuovo “Patto” tra Regioni e Parti sociali che attraverso il coinvolgimento delle forze economiche sappia trovare obbiettivi condivisi. Occorre infatti che sia facilitato l’accesso ai Fondi europei e agli incentivi regionali per le micro e piccole imprese del nostro settore, venga agevolato l’accesso al credito e rafforzati i Confidi, e siano avviate misure di semplificazione amministrativa e di abbassamento della pressione fiscale ivi compresa quella locale (es. TARI, IMU e addizionali). Fondamentali sono inoltre azioni volte a contrastare l’abusivismo e l’illegalità, una revisione della normativa urbanistica commerciale e un’attenzione forte ai temi della mobilità e dei trasporti. In tal senso è necessario ad esempio rivedere i provvedimenti di limitazione al traffico veicolare privato nei centri urbani. Confesercenti E.R. chiede inoltre a chi uscirà vincente dalle prossime elezioni regionali, di farsi mediatore con il governo centrale su temi quali la fiscalità, il potenziamento della promozione turistica dell’Italia sui mercati nazionali ed esteri, di trovare una soluzione soddisfacente relativa alla concessioni delle imprese balneari, sulla liberalizzazione degli orari dei negozi.

Per il presidente della Confesercenti E.R. Roberto Manzoni, “è urgente un impegno straordinario per le piccole e medie imprese della nostra Regione, non c’è più tempo da perdere. E’ sempre più evidente che senza una vera lotta all’abusivismo e all’illegalità e senza condizioni di parità nella concorrenza fra tutte le attività commerciali e di somministrazione, un accesso facilitato al credito e un rafforzamento dei Confidi, una buona formazione e informazione per restare sul mercato, la situazione della nostra economia è destinata ad aggravarsi ulteriormente. Governo, Regioni, Comuni devono fare quadrato con le associazioni di categoria per trovare strategie di contrasto ad una crisi ormai apparentemente non più governabile. I dati sulla natalità delle nuove attività dimostra come l’inventiva, la voglia di rischiare e di mettersi in gioco di molti potenziali imprenditori, sia ostacolata dalla paura di non essere sostenuti, ma semmai osteggiati, da una fiscalità al limite della sostenibilità, e da una burocrazia che spegne ogni entusiasmo anche a chi avrebbe buone idee per mettersi sul mercato”.

“La condizione necessaria per superare l’attuale fase di stagnazione economica – sostiene Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna – è quella di mettere impresa e lavoro al centro del programma di governo della prossima legislatura regionale, con un’attenzione ancora più forte ai problemi della micro e piccola impresa che ha subito i colpi più pesanti da questa lunghissima crisi, ma rimane l’asse portante dell’economia regionale e del presidio socio-economico del territorio”.

Questi temi, nel corso dell’Assemblea, sono stati oggetto di confronto con i candidati alla Presidenza della Regione i quali hanno risposto alle domande poste loro da Beppe Boni, vice direttore de Il Resto del Carlino.


©Confesercenti Emilia Romagna
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