Enti e Societa'

Venerdì 5 gennaio, in Emilia-Romagna, per i prossimi sessanta giorni, parte la corsa agli acquisti dei migliori capi d’abbigliamento, calzature e numerosi prodotti a prezzi scontati. L’Osservatorio economico di Confesercenti regionale stima una spesa media di circa 140 euro a persona, in linea con quanto previsto lo scorso anno. La Confesercenti Emilia Romagna, come ogni anno, invita gli esercenti e i consumatori a tenere conto del Decalogo dei buoni saldi stilato per fare shopping in tutta sicurezza. Ovvero attendere il periodo ufficiale dei saldi, evidenziare l’oscillazione dello sconto praticato, non esibire sconti generici riferiti poi soltanto ad alcuni articoli, separare in modo chiaro le merci offerte a prezzi di saldo da quelle poste in vendita alle condizioni normali, evidenziare il prezzo originario e quello scontato dei prodotti posti in saldo, accettare pagamenti con pago bancomat e carte di credito, rendere visibile l’interno del negozio, rendersi disponibili a sostituire la merce anche se acquistata nel periodo dei saldi, effettuare le riparazioni, se richieste dal cliente, usare la massima cortesia. Per il presidente di Confesercenti Emilia-Romagna Dario Domenichini “la partenza dei saldi rimane un momento molto atteso per coloro che vogliono acquistare prodotti ad un prezzo competitivo e di buona qualità in negozi che garantiscono serietà e competenza. L’acquisto in un negozio offre la garanzia, a differenza di quello online, di vedere il prodotto e di essere consigliati da personale qualificato. E’ inoltre per i commercianti l’opportunità di smaltire le rimanenze contribuendo a recuperare le perdite causate dal calo dei consumi e dall’aumento dei costi di gestione, in particolare quello delle bollette. Come ricordiamo purtroppo da troppi anni, anticipare gli sconti e le promozioni in occasione del Blackfriday, non aiuta il commercio di prossimità che, come è ormai sempre più evidente, rimane un patrimonio economico e sociale da sostenere e valorizzare.”

I parchi divertimento chiedono certezze sull’avvio della Fase2 per poter ripartire con tutti gli standard necessari utili a garantire la sicurezza sanitaria. 

Il nostro territorio vanta numerosi parchi divertimento, Mirabilandia, Italia in miniatura, Aquafan, Oltremare, solo per citarne alcuni, poli che ogni anno attraggono qualche milione di presenze nel territorio e che sembrano dimenticati dai provvedimenti a sostegno delle imprese.

Molti di essi, inoltre, al momento del lockdown, avevano in piedi cantieri per restyling importanti delle strutture, come ad esempio Italia in miniatura che quest’anno festeggia i 50 anni di attività .

“In Veneto stanno già pensando alla fase 2, e i parchi divertimento si stanno organizzando per riaprire - spiega Filippo Donati, presidente di Assoturismo-Confesercenti E.R.. - Ci aspettiamo che la stessa cosa avvenga anche nella nostra regione, in modo da essere pronti al più presto alla ripresa delle attività, garantendo la sicurezza sanitaria necessaria e consentire di chiudere i lavori di ristrutturazione in essere. Queste attività, che dovrebbero rientrare a livello nazionale nel settore turismo, oltre ad attrarre quanti amano questi luoghi di spensieratezza, svago, di scoperta della natura, sono un indotto fondamentale per tutta la Riviera, per le zone e le città dell’entroterra: solo nell’ultima stagione hanno generato ricavi per 30milioni di euro.

Credo perciò che vada a beneficio dell’intero sistema turistico regionale che i parchi possano avere date e regolamentazioni certe, in modo da non trovarsi impreparati alla riapertura.”

Nuovo anno scolastico ai nastri di partenza. Con le vacanze ormai agli sgoccioli, sono molte le famiglie modenesi con figli in età scolare che in questi giorni stanno facendo tappa nelle librerie e nelle cartolibrerie di città e territorio per l’acquisto dei testi scolastici. Secondo un’indagine condotta dal Sil (Sindacato Italiano Librai)-Confesercenti Modena sui prezzi dei libri di testo, nell’anno 2017-2018 la spesa media per i testi obbligatori e per la cartoleria ammonterà a circa 300 euro.

Dallo studio, emerge che per i testi obbligatori si parla, nel dettaglio, di 307 euro di spesa per il Liceo Classico, 275 euro per lo Scientifico e 206 per gli Istituti Tecnici. Anche aggiungendo ll costo per i libri scolastici ‘consigliati’ la spesa media non cambia troppo: si tratta infatti di 38 euro l’anno per il Classico e di 13 per lo Scientifico, che portano le medie complessive, rispettivamente, a 345 e 288 euro. L’importo da sostenere per l’acquisto dei libri varia in funzione delle classi frequentate: i valori più alti si registrano in quelle iniziali, dove al costo dei testi occorre aggiungere dizionari e altri acquisti una tantum che serviranno allo studente per tutto il ciclo.

“La disponibilità quest’anno fin da giugno dei prezzi ministeriali per i libri della primaria, ha rappresentato un fattore positivo – commenta SIL-Confesercenti Modena - se si considera che negli anni precedenti spesso si arrivava ad agosto senza indicazioni da parte del Ministero. Anche per i librai il rientro dalle vacanze sembra essere migliore degli scorsi anni: grazie al Bonus Cultura, del valore di 500 euro, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, molti 18enni hanno scelto di utilizzarlo per comprare dei libri di testo per la scuola.”

Numeri tutto sommato incoraggianti, prosegue il SIL, “Nonostante la spesa per l’istruzione in generale resti sempre bassa: secondo i dati Istat ricopre solo lo 0,6% del reddito degli italiani. I giovani, però, sembrano capire sempre più, in un mondo lavorativo difficile ed esigente, l’importanza di un’adeguata formazione. A questo ritorno al libro nuovo, in ogni caso, contribuiscono anche i prezzi, quest’anno particolarmente vantaggiosi per qualsiasi tipo di scuola e classe. Vogliamo ricordare infine l’importanza di affidarsi, per questo tipo di acquisti, ad un negozio di fiducia. Librerie e cartolibrerie, infatti, conoscendo nello specifico le singole liste delle scuole del vicinato e i possibili errori che possono contenere, aiutano ad evitare spese doppie od inutili, a consigliare le soluzioni migliori che tengano conto del valore di un apprendimento qualificato, ma anche delle esigenze economiche delle famiglie”.

Confesercenti Nazionale e il Comune di Cesena hanno siglato un accordo sul progetto BitGood, il servizio promosso da Confesercenti che mette in relazione chi possiede delle eccedenze alimentari o farmaceutiche con le organizzazioni no profit che ne effettuano la ridistribuzione.

Presenti alla firma dell’accordo nella sede di Confesercenti Cesena, Patrizia De Luise, Presidente nazionale Confesercenti, Dario Domenichini, presidente Confesercenti Emilia-Romagna, Cesare Soldati, presidente Confesercenti Cesenate, Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, ed Eduardo Ventresca, Responsabile IT di Confesercenti Nazionale.

BitGood (www.bitgood.it) mette a disposizione di chi utilizza la piattaforma diversi strumenti che ne facilitano l’utilizzo. Ad esempio, automatizza l’inserimento dei prodotti da donare; individua l’organizzazione no profit che meglio si adatta alle esigenze del donatore, in termini di vicinanza sul territorio, efficacia (rapidità nella raccolta) e ranking ottenuto (quale organizzazione è maggiormente stimata); Produce automaticamente tutta la documentazione necessaria per l’accesso alle agevolazioni fiscali e raccoglie la documentazione accessoria (es. documenti di trasporto); gestisce in automatico la parte amministrativa relativa alla distribuzione.

Così la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise: “Come Confesercenti, dedichiamo al tema dell’innovazione impegno e risorse. E non ci limitiamo a parlarne: la mettiamo in pratica, cercando di utilizzare tecnologie e conoscenze per trovare soluzioni nuove. Anche in direzioni non scontate: l’innovazione nel commercio non è solo l’eCommerce. BitGood ne è un esempio. Uno strumento digitale semplice da utilizzare ma che risolve un problema complesso: mettere in contatto la disponibilità di eccedenze con associazioni, enti etc che di queste eccedenze hanno bisogno per i loro scopi sociali. È un progetto che mi piace moltissimo, perché valorizza il ruolo e l’impatto del commercio sul piano sociale, ambientale ed economico.  L’effetto sul piano sociale è evidente. I negozi ed i pubblici esercizi hanno sempre fatto solidarietà – sono agenti attivi del territorio, e non solo dal punto di vista economico – ma con BitGood rendiamo tutto più facile, facendo incontrare offerta e domanda in modo rapido e mirato. La nostra piattaforma è uno strumento che valorizza dunque il ruolo sociale delle imprese della distribuzione commerciale e dà una mano concreta a chi si occupa di chi è in difficoltà. BitGood dà una mano anche all’ambiente. Valorizzando le eccedenze, si limitano drammaticamente gli sprechi, una piaga del mondo moderno che porta alla discarica, letteralmente, miliardi di euro di risorse ogni anno. Offriamo un contributo concreto per diminuire gli sprechi alimentari. C’è poi il risolto economico, che non è banale. BitGood permette di sistematizzare, anche sul piano fiscale, la solidarietà delle imprese, permettendo loro di accedere ai benefici previsti dal legislatore. Ma abilitando un contatto più stretto con chi le eccedenze le usa, si valorizza anche la rete commerciale che, libera dagli sprechi, diventa più efficiente. Diamo una mano nella direzione di una maggiore ‘circolarità dell’economia’, di cui spesso si parla a sproposito. È il tipo di futuro che abbiamo in mente per il commercio: sostenibile, responsabile, efficiente. E davvero devo fare i complimenti a Cesena per aver deciso di collaborare con noi su questo progetto innovativo. Spero che siano molti i comuni a a seguire il vostro esempio. Più siamo meglio è”.

Facendo seguito alla richiesta avanzata dal Comitato Iscritti della F.P. CGIL della fondazione Ravennantica, si è tenuto ieri un incontro con la Confesercenti ravennate, il primo del calendario di appuntamenti con le realtà datoriali del territorio.

Durante l’incontro sono stati approfonditi i contenuti del documento aperto e pubblico proposto dal Comitato iscritti della F.P. CGIL: “necessario un patto territoriale per territorio, cultura e patrimonio monumentale” nel contesto delle politiche turistiche locali e per utilizzare al meglio e in modo duraturo le importanti opportunità culturali e turistiche del territorio ravennate.

Anche alla luce del dibattito in corso sulle azioni di valorizzazione turistica e in vista del decollo della Destinazione Turistica Romagna, le parti hanno convenuto sullo sforzo che va profuso in ambito locale per fare effettivamente sistema e integrazione tra tutti i soggetti coinvolti per un piano di sviluppo culturale e turistico all’altezza delle opportunità che offre il territorio.

Particolare attenzione è stata dedicata e va dedicata in questo percorso alla tutela della legalità e della concorrenza leale sia nell’ambito imprenditoriale che di quello del lavoro.

Su questi temi le parti si sono impegnate a riconvocarsi e a farne oggetto del confronto aperto con le istituzioni locali.

©Confesercenti Emilia Romagna
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