“Tra gli operatori del turismo, le guide turistiche sono quelle che stanno soffrendo di più, proprio per la natura della loro professione che prevede la presenza di gruppi italiani e stranieri nonché una programmazione a lungo termine del lavoro che non consente una effettiva ripresa graduale, come sta invece avvenendo per altre categorie.” È l’incipit della lettera inviata all’Assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, da Maria Chiara Ronchi, Presidente di Federagit Emilia Romagna, la Federazione che raggruppa guide turistiche e accompagnatori turistici per chiedere un intervento economico a favore di questa categoria. “Purtroppo – prosegue la Ronchi - i mesi interessati dal lockdown, sono stati quelli più rilevanti per il flusso del turismo nelle città d’arte e nei siti naturalistici, ambiti in cui è richiesta maggiormente la nostra professione e le regole anti Covid ancora necessarie continuano a limitare il lavoro attuale e per i prossimi mesi. Abbiamo perso il turismo scolastico autunnale e non abbiamo sentore che esso possa riprendere in primavera.”
La mancanza di concrete prospettive di ripresa e l’esclusione della nostra categoria dai principali regimi di aiuto sin qui definiti, compreso il recente Decreto Legge nazionale che non sarà in grado di colmare la crisi economica dei tanti professionisti del settore che hanno visto azzerati i propri ricavi, hanno convinto Federagit ha chiedere un intervento straordinario all’Emilia-Romagna: ”diverse amministrazioni regionali e locali - afferma la Ronchi -hanno adottato provvedimenti con contributi a fondo perduto per sostenere l’attività in questo delicato momento e permettere di superare la situazione di crisi, augurandoci che nel 2021 si riesca ad avere un trend di recupero che ci avvicini gradualmente ai numeri del passato.” Per questo la lettera si chiude con un accorato appello: “Le guide turistiche, come Lei ben sa Assessore, sono quelle figure professionali necessarie al fine di far apprezzare il nostro patrimonio culturale e naturalistico ad un pubblico ampio, attraverso una conoscenza approfondita, rigorosa e una capacità divulgativa in grado di contribuire in maniera fondamentale alla promozione e all’immagine del territorio, facendo apprezzare non solo i tesori che custodiamo, ma anche gli usi e i costumi della nostra terra, favorendo un turismo di qualità capace di avvicinare i visitatori alla storia, alle tradizioni e alla cultura della regione. Non possiamo permetterci di assistere inermi allo scomparire di professionalità che sarebbe poi impossibile ricostruire in tempi brevi.
Per tutto questo, sono a chiederle, come Presidente di Federagit-Confesercenti E.R., di valutare l’opportunità di un intervento straordinario in favore della nostra categoria e le manifesto sin da ora la disponibilità a un confronto nel merito.”
L’Ufficio Stampa
Il presidente della Confesercenti E.R. Dario Domenichini, esprime la propria soddisfazione per la scelta della Regione Emilia-Romagna di sospendere per il 2020 il divieto di effettuare vendite promozionali nei trenta giorni precedenti i saldi estivi. Il provvedimento è stato preso nell’ultima riunione dell’Assemblea Legislativa regionale.
“Dopo due mesi di lockdown e zero incassi – spiega il Presidente - la deroga è una scelta di buon senso e di buona politica che speriamo serva a dare una spinta ai consumi per fronteggiare la crisi del sistema economico del territorio causata dall’emergenza epidemiologica legata al Covid-19 e favorire la ripresa delle attività commerciali e degli acquisti da parte dei consumatori.
Tutte le azioni per riattivare il circolo virtuoso dei consumi in piena sicurezza sono le benvenute. E’ necessario affrontare in modo unitario tutto ciò che possa garantire l’interesse dei consumatori e favorire la ripresa del commercio e fare una riflessione per rivedere date e modalità dei saldi tenendo conto dei cambiamenti climatici”.
“Il danno economico che abbiamo e che stiamo tuttora subendo noi agenzie viaggi è gravissimo. Tutto il lavoro svolto nei sei mesi precedenti è stato polverizzato. Abbiamo sostenuto i costi per i rientri dei clienti parcheggiati un po’ ovunque nel mondo. Molti clienti, tra cui gli istituti scolastici, non hanno pagato i servizi prenotati che noi avevamo già anticipato ai nostri fornitori ottenendo in cambio un voucher! Siamo fuori economicamente di diverse migliaia di euro e i costi aziendali sono rimasti praticamente gli stessi. Abbiamo bisogno di un contributo a fondo perduto per mantenere in vita le nostre imprese”. È quanto denuncia Amalio Guerra, presidente regionale di Assoviaggi Confesercenti in una lettera alla Regione Emilia-Romagna. “L’aiuto – continua Guerra - potrebbe garantire la continuità del nostro lavoro, a tutela anche dei lavoratori, ad oggi ancora in cassa integrazione e in attesa di stipendio a causa dei pesanti ritardi dell’INPS nell’erogazione delle indennità.”
Oltre alla richiesta alla nostra Regione, Assoviaggi ieri ha presentato alla Camera le sue proposte di emendamenti al Decreto Rilancio tra cui
1) Il blocco totale di leasing e finanziamenti su beni mobili o immobili strumentali, fino al 31 Marzo 2021;
2) Il prolungamento degli ammortizzatori sociali fino al 31 Dicembre 2020;
3) l’aumento del Fondo di Garanzia per le Agenzie Viaggi e T.O, da 25 milioni a 250 milioni;
4) l’adeguamento del periodo di riferimento per il “fondo perduto” all’intero secondo trimestre (Aprile-Giugno) anziché al solo mese di Aprile;
5) l’estensione del credito d’imposta per gli affitti di locali commerciali e di rimesse almeno fino al 31/12/2020;
6) il credito d’imposta del 19% su “pacchetti turistici” con destinazione Italia, acquistati presso la rete agenziale nazionale.
“Interventi indispensabili – conclude Guerra - ma che, tuttavia, rischiano di non essere sufficienti per le imprese del settore, per questo la richiesta alla nostra Regione di prevedere un intervento a fondo perduto per le perdite economiche sostenute nel garantire l’assistenza ai clienti, per la mancata vendita per l’intero anno 2020, garantendo in questo modo la sopravvivenza delle imprese del nostro territorio”.
“La Confesercenti da anni chiede che la navigazione del Po sia considerata una risorsa strategica per il turismo della regione e chiesto di attivare un tavolo di confronto e una cabina di regia con la partecipazione dei privati, ovvero gli utilizzatori delle vie d’acqua, affinché possano essere informati e magari dire la loro sulla pianificazione dei eventuali lavori e, invece, ogni volta ci si trova di fronte a decisioni non concertate che colgono alla sprovvista”. È il commento di Nicola Scolamacchia, membro di Giunta della Confesercenti Emilia Romagna, nonché presidente della Confesercenti di Ferrara, a commento dell’ordinanza di blocco della navigazione del canale Boicelli dal 3 al 10 giugno, emessa dal Responsabile del SERVIZIO AREA RENO E PO DI VOLANO emessa venerdì scorso.
“Dopo mesi di chiusura totale, che hanno determinato la cancellazione delle gite primaverili, scolastiche, di Pasqua, Pasquetta e 1 maggio –continua Scolamacchia - era appena stata inaugurata la riapertura dell’attività di navigazione turistica, con grande sforzo organizzativo ed economico da parte dei privati interessati e con la programmazione già definita per tutte le domeniche di giugno e luglio del giro sul Boicelli e Po Grande. Senza preavviso, invece, è stata predisposta l'ordinanza di blocco della navigazione dal 3 al 10 giugno, senza informazione preventiva, creando un danno d’immagine e credibilità difficilmente quantificabile ma sicuramente rilevante. I lavori sull'Idrovia Ferrarese sono destinati necessariamente a creare disagi, ma se i lavori vengono concordati, questi si possono ridurre.” La richiesta di Confesercenti alle istituzioni è, dunque, di attivare quel tavolo di programmazione e confronto più volte richiesto “anche per riempire di contenuti reali – conclude Scolamacchia – l’affermazione che oggi va sempre molto di moda, sull’importanza strategica che riveste il turismo nella nostra economia, un settore che, però, nei fatti, rischia sempre di passare in coda alle scelte che si riferiscono ad altre priorità”.
“Il bando ‘Impresa Sicura’ di Invitalia che metteva a disposizione delle imprese contributi per le spese per l’acquisto di dispositivi e strumenti di protezione individuale si è rivelata come l’ennesima promessa non mantenuta, che ha creato solo false aspettative e illusioni”. È il commento di Confesercenti Emilia Romagna alla pubblicazione dell’elenco delle domande ammesse alla prenotazione dei contributi messi a disposizione del bando Invitalia. “Sono state ammesse – continua la nota – 3.150 imprese rispetto alle oltre 201.000 che hanno presentato domanda, con una percentuale di accettazione pari all’1,56%, segno evidente che si è sottostimato il reale fabbisogno delle aziende”. La notizia ha già creato malumori e insoddisfazione: “abbiamo condotto una rilevazione fra i vari territori della nostra regione – afferma il direttore regionale dell’associazione, Marco Pasi – e sono migliaia anche le imprese emiliano-romagnole che sono state escluse. D’altronde l’ultima domanda accettata è stata inserita nel portale alle 9.00.01.04, in pratica entro il primo secondo e mezzo dall’apertura della procedura si è esaurito il plafond. La situazione è molto spiacevole e delicata anche perché le imprese per partecipare al bando hanno speso tempo e denaro. A questo punto è indispensabile che a livello nazionale si reperiscano ulteriori risorse per finanziare le domande presentate e non ammesse, altrimenti questo bando si rivelerà l’ennesima beffa e promessa non mantenuta nei confronti delle aziende”.
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