Rinnovato il gruppo dirigente federale FIESA eletta la nuova Giunta nazionale
La Presidenza nazionale della Fiesa Confesercenti riunita giovedì 2 dicembre 2021 in modalità video conferenza, su canale Teams ha discusso e deliberato sui vari punti all’ordine del giorno eleggendo la nuova Giunta Nazionale Fiesa e presentando le linee di indirizzo per il programma di lavoro 2022.
Nell’Introduzione il Presidente Daniele Erasmi, ringraziando tutta la Presidenza per la grande e attiva partecipazione assicurata alla riunione, ha sottolineato che il valore degli esercizi di vicinato alimentare, connesso alle attività artigianali, rappresenta gli interessi generali del mondo produttivo, vera spina dorsale del sistema produttivo nazionale e locale, che si confronta con due grandi sfide di cambiamento: globalizzazione dei mercati e tecnologie digitali. In questo contesto, lo sviluppo del Paese passa dalla crescita competitiva delle PMI. È necessario un impegno per sostenere la transizione delle piccole imprese con azioni di sostegno su più fronti come Fiesa propone con la proposta di legge di valorizzazione degli esercizi alimentari.
La Fiesa Confesercenti è convinta che l’economia deve essere stimolata verso la crescita, con l’occupazione e gli investimenti, anche a favore dell’artigianato alimentare (panificazione, pasticcerie, lavorazioni e preparazioni carni, prodotti ittici e ortofrutta, prodotti da forno e laboratori alimentari come gastronomie). Oggi sappiamo- ha detto Erasmi- che oltre la metà degli 8.100 comuni italiani rischia di rimanere senza esercizi commerciali alimentari. Ci si riferisce al c.d. “effetto desertificazione”. Da ciò ne deriva un danno ingente alle attività economiche di filiera che restano senza vetrine nel Paese del primato dei prodotti tipici. Per scongiurare questo pericolo, occorre pensare a misure speciali ed in particolare ad agevolazioni fiscali agli esercizi commerciali che svolgono attività primaria con il fine unico di favorire processi virtuosi di integrazione delle filiere locali. In correlazione a quanto evidenziato fino ad ora, anche la presenza dei “negozi storici” che vendono beni alimentari nell’ambito delle aree di pregio delle grandi città e dei piccoli comuni, è messa a repentaglio. Intervengono in questo senso oltre che la concorrenza dei grandi esercizi della distribuzione organizzata, anche altri fattori di natura economico-fiscale. L’indice di mortalità di dette imprese, infatti, è in continuo aumento a causa di una pressione fiscale soffocante ed una costante lievitazione dei canoni di locazione che gravano su queste piccole realtà.
Fiesa Confesercenti ritiene che il ruolo e la funzione di tali negozi alimentari situati nei centri storici, nelle comunità montane e nelle zone rurali sia da considerarsi primario per il fondamentale servizio che rende ai cittadini. Sosterremo la proposta di legge presentata dalla onorevole Martina Nardi, Presidente della X Commissione della Camera dei Deputati, che ha come finalità la tutela e la salvaguardia di quello che è da considerarsi come un patrimonio dei centri storici italiani che deve avvenire attraverso azioni di sostegno da parte dello Stato e degli Enti locali, come credito d’imposta e agevolazioni fiscali. Lo scopo di Fiesa è proporre una serie d’interventi di natura fiscale, quali misure: di semplificazione per l’ammissione dei piccoli esercizi commerciali al regime di contabilità semplificata; per l’alleggerimento della pressione fiscale nazionale sui “negozi alimentari” di vicinato, intesi come “esercizi commerciali primari”, attraverso una serie di adeguamenti del regime agevolativo cosiddetto “forfetario”. Tale modifica nasce da una considerazione di base: a differenza di altre piccole attività anche di carattere artigianale, nell’ambito di un’attività di compravendita di beni alimentari, sui quali si applica un basso ricarico, il volume dei ricavi ragguagliati ad anno risulta essere notevolmente alto rispetto al reddito poi prodotto e del tutto inadeguato alla soglia dei ricavi definita per i forfetari che non considera le spese sostenute per l’acquisto delle merci. Si ritiene necessario modificare in questo senso la disciplina dei “forfettari” considerando il volume dei ricavi, per gli esercizi di vicinato alimentari, al netto delle spese corrisposte al fornitore; per l’abbattimento del 50% dell’IMU ai contribuenti che danno in affitto i propri immobili ad esercenti negozi di vicinato per stimolare i proprietari alla locazione, perché più conveniente, nei confronti di tali esercizi con una conseguente proporzionale diminuzione dei canoni di locazione che gravano sull’attività dato il risparmio d’imposta; per invitare gli enti locali a porre un intervento in diminuzione sulle tariffe TARI; considerato che ancora siamo in presenza in alcuni comuni della tassa sull’ombra e in altri della tassa sulla luce: sono residuati burocratici del secolo scorso che bisogna superare; per una riduzione dell’aliquota IVA al 10% per quanto concerne i servizi, considerati essenziali, di fornitura di energia elettrica e gas per le imprese di vicinato.
Dopo l’introduzione il Presidente Erasmi ha presentato la sua nuova squadra di Giunta nazionale che lo affiancherà, insieme al Coordinatore nazionale Gaetano Pergamo. La nuova Giunta risulta così composta: Davide Trombini, Presidente Assopanificatori vice Presidente Vicario Fiesa, Daniele Mariani, Presidente Assofrutterie, Vice Presidente Fiesa, Raffaele Viggiani, Presidente Assoittici, Vice Presidente Fiesa, Marco Annarumi, Presidente Assodistribuzione, Vice Presidente Fiesa, Luigi Frascà, Presidente Assomacellai Vice Presidente Fiesa, Elisabetta Secchi, Presidente Alva, Vice Presidente Fiesa, Mario Rossoni, Delegato Assomacellai carni equine, Gian Paolo Angelotti, Delegato carni bovine e OICB, Vinceslao Ruccolo, Vice Presidente nazionale Assopanificatori, Presidente Fonsap, Benvenuto Pagnoni, Vice Presidente Assopanificatori, Paolo Saccomanno, Presidente Fiesa Firenze, Paolo Cicconi, Presidente Fiesa Roma, Giuseppe Valletta, Presidente Fiesa Campania, Angela Martino, Presidente Fiesa Matera, Francesco Arena, Presidente Fiesa Messina. La squadra eletta all’unanimità sarà affiancata dai funzionari territoriali, come invitati permanenti: Michele Berrino, Andrea Dameri, Marco Poggi, Giulia Gervasio, Lapo Cantini, Antonio Ciavattini, Angelo Pellegrino.
Sul Programma di lavoro la Presidenza, su indicazione del Presidente Erasmi, ha deliberato di mettere in agenda per il 2022 i temi della Formazione, della transizione digitale, della sicurezza alimentare, della qualità e della specializzazione.
In particolare si rafforzeranno i programmi dei sindacati di settore, con i temi specifici delle categoria, che saranno decisi con i rispettivi coordinamenti, mentre a livello orizzontale si lavorerà al nuovo Rapporto sulla sicurezza alimentare, allo sportello della Sicurezza Alimentare, alla Presentazione alla stampa del DDL Esercizi di vicinato, allo sviluppo progetto comunicazione, siti internet/Facebook/WhatsApp, allo sviluppo del corso universitario sulla sicurezza alimentare con l’ Università di Roma, alla questione della messa a bando della plastica monouso, ai costi energetici e al PNRR, al progetto di contrasto agli sprechi alimentari, alla lotta all’abusivismo.
Assemblea annuale di Confesercenti ER dedicata al valore della prossimità e alla situazione del commercio in regione In dieci anni spariti oltre 8mila negozi, quasi 2,3 milioni di residenti rimasti senza accesso ad una o più attività commerciali di base
L’Assemblea annuale di Confesercenti Emilia Romagna ha avuto come focus il valore della prossimità, ponendosi in continuità con quella dello scorso anno quando fu portata alla valutazione delle forze politiche e sociali il tema della “Città 15 minuti”, sviluppata da Carlos Moreno dell’Università Sorbona di Parigi, intervenuto all’incontro, che mette al centro delle politiche la persona e la qualità della vita, con un ruolo determinante delle attività commerciali, artigianali e di servizio diffuse sul territorio e che svolgono un ruolo di vicinato.
L’Assemblea di quest’anno ha preso spunto da una ricerca condotta da Confesercenti su dati Infocamere, dal titolo: “Il valore della prossimità. Analisi della realtà dell’Emilia-Romagna” da cui emerge come la desertificazione commerciale stia avanzando anche nella nostra regione. E lasci senza servizi la popolazione: complessivamente, circa 2,3 milioni di residenti della regione vivono in un comune ormai privo di una o più attività commerciale “di base”, dagli alimentari alle edicole, dai bar ai distributori carburanti.
L’analisi prende in esame la densità dell’offerta commerciale disponibile nei comuni della Regione per dimensione demografica – dai piccoli e piccolissimi borghi alle grandi metropoli – e la variazione del numero di imprese attive negli ultimi dieci anni, con un focus su un gruppo definitivo di 21 imprese di vicinato ‘di base’, attive nel commercio, nel servizio bar e alla persona, che rivestono un valore essenziale per la qualità della vita degli abitanti.
Lo studio fotografa un evidente avanzata della desertificazione commerciale, più veloce nei borghi e nei micro-comuni. Complessivamente, sono 306 i comuni dell’Emilia-Romagna che hanno perso una o più attività di base: 92 ne hanno viste scomparire tra una e cinque, 118 tra sei e dieci, 77 tra undici e quindici, 19 sedici o più.
Circa 318mila residenti non hanno più nel proprio territorio comunale un negozio o rivenditore di elettronica ed elettrodomestici. Oltre 235 mila sono privi di un emporio, oltre 200mila di una pescheria; circa 156mila non hanno accesso a macellerie, mentre altri 116mila devono andare in un altro comune per trovare un negozio di Ortofrutta. Oltre 100mila devono fare lo stesso per trovare una stazione di rifornimento carburante. Ma ci sono anche 236mila residenti senza un negozio di abbigliamento per bambini e neonati, oltre 196mila senza una libreria, quasi 200mila senza ferramenta.
A pesare, la riduzione delle imprese attive. Dal 2014 ad oggi, le imprese registrate nel commercio al dettaglio in sede fissa nella regione sono diminuite del -16,2%, un calo più veloce della media nazionale (-13,2%). Complessivamente, in dieci anni sono scomparsi 8.179 negozi, più di due al giorno. Le attività di base considerate dallo studio registrano una resilienza appena maggiore di quella del complesso del commercio al dettaglio. Tra il 2014 ed il 2024 le attività di base registrate diminuiscono del -11,4%, per un totale di 4.871 imprese scomparse. Un’emorragia che si intensifica nei comuni con meno di 5mila abitanti (-16,6%) e che è dovuta anche al rallentamento delle aperture di nuove imprese, che si sono sostanzialmente dimezzate. Nel 2023, nei servizi commerciali di base, si sono iscritte ai registri camerali 13.701 nuove attività: un crollo del 46% rispetto al 2014.
Il venir meno di servizi essenziali in alcune parti del territorio, non riguarda solamente le imprese di vicinato ma comincia ad interessare anche altre tipologie di vendita, evidentemente più inclini a posizionarsi seguendo i flussi della popolazione. A parte, infatti la crescita di ipermercati e negozi non specializzati di prodotti non alimentari (ad esclusione di quelli di elettronica ed elettrodomestici), si assiste a un generale ridimensionamento anche delle tipologie non classificate nel vicinato, in particolare di minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari (-315 imprese nel decennio considerato) e commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici (-141 imprese). Colpisce la diminuzione di discount, anche se di modeste dimensioni (quattro imprese in meno), considerata una tipologia fortemente in espansione, anche sull’onda della crisi economica e dei consumi di questi anni.
La presenza del neopresidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale è stata inoltre l’occasione per il presidente Dario Domenichini, per sollecitare un provvedimento in favore degli alluvionati dell’ottobre 2024 per l’erogazione di un Contributi di immediato sostegno (CIS) come fatto per chi ha avuto danni dall’alluvione dello scorso settembre e di rivolgergli le proposte dell’associazione di categoria per contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale: dare compimento alla recente legge regionale (12 del 2023) sull’economia urbana, garantendo adeguati finanziamenti annuali continuativi per il sostegno all’attività degli hub; trovare misure a supporto dello sviluppo dell’innovazione e della transizione ecologica che tengano conto delle peculiarità imprenditoriali della piccola e media impresa e delle caratteristiche dei settori del commercio e del turismo; rinforzare una politica della formazione professionale sempre più orientata al mondo del lavoro; sostegno della formazione continua e permanente nelle imprese; interventi specifici per la stagionalità nel turismo; accesso al credito da parte delle imprese, con procedure semplificate e valorizzando la pluralità dei consorzi fidi operanti sul territorio, predisponendo, anche, incentivi e bandi finalizzati alle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese e riservando bandi specifici per il commercio e i pubblici esercizi sulle risorse europee; impegno al contrasto dei fenomeni di abusivismo e alle forme di concorrenza agevolata, per un mercato più equo; attivazione di un tavolo di confronto permanente per l’individuazione delle azioni più adeguate per il rilancio del vicinato e sostenere l’eventuale candidatura di città dell’Emilia-Romagna a “Capitale Europea del commercio locale”.
All’Assemblea hanno partecipato, oltre ai già citati Michele De Pascale e Dario Domenichini, la Presidente nazionale Patrizia De Luise, Vincenzo Colla, assessore regionale allo sviluppo economico e il direttore di Confesercenti E.R. Marco Pasi.