Prezzi carburanti: Faib Confesercenti, stop alla speculazione internazionale, tetto europeo ai prezzi d’acquisto

I prezzi carburanti continuano a correre, nonostante il taglio delle accise sia ancora attivo (-30,5 cent al litro fino all’8 luglio, con probabile proroga) e l’Opec+ abbia annunciato l’incremento della produzione. A condizionare il mercato è il fenomeno speculativo a livello internazionale, che spinge sopra i 2 euro al litro i carburanti, con ripercussioni pesantissime per i consumatori e insostenibili per i gestori che vedono diminuire progressivamente la propria redditività, scesa all’1,5%, a fronte dell’esplosione dei costi di gestione. Per Faib Confesercenti, ancora poche settimane e il settore rischia il collasso. L’Italia deve porre con urgenza in sede europea un argine alla speculazione internazionale e imporre un tetto ai prezzi d’acquisto di carburanti e gas. In un mercato globalizzato una scelta nazionale potrebbe determinare carenze di approvvigionamenti, costi insopportabili e conseguenze gestionali imponderabili. Fa arrabbiare l’accanimento rivolto dalle autorità verso i prezzi praticati dai gestori, che di fatto sono imposti dalle aziende fornitrici, e osservare che traders acquistano e vendono – indisturbati – titoli petroliferi e realizzano ingenti guadagni facendo innalzare i prezzi; allo stesso tempo appare oggi insostenibile la gestione della rete carburanti fondata sul doppio prezzo in self e servito, quando quest’ultimo, ad accisa piena, sarebbe oltre i 2,5 euro al litro. In questo scenario il modello italiano rischia di saltare, con conseguenze pesantissime per la filiera e i consumatori: è perciò necessario ridiscutere gli Accordi e prevedere clausole di salvaguardia per le gestioni. In un quadro così drammatico per le gestioni per Faib Confesercenti è inconcepibile che il Governo scarichi sui gestori il costo del taglio delle accise, anticipato per circa un centinaio di milioni di euro. Mentre gli speculatori si arricchiscono, ai gestori viene fatto pagare un conto ingiustificato e insopportabile. Il Governo Draghi mentre pensa alla proroga del taglio, e a probabili nuovi interventi rafforzativi, metta mano all’immediato risarcimento economico dell’anticipazione pagata dai gestori al momento del taglio sulle giacenze dei prodotti ad accise assolta e sia adottata una norma che stabilisca in modo strutturale, in caso di aumenti anomali, l’accisa mobile, con meccanismi di recupero automatico. I Gestori, già in stato di mobilitazione, hanno saputo assicurare un confronto dialogante e costruttivo nella difficile fase critica del paese. Il caro benzina però non può essere scaricato sull’anello più debole e più malpagato della filiera. Il Governo sappia che le proteste sono già in atto e che in assenza di rimborsi per le anticipazioni effettuate sono pronti allo sciopero e alla chiusura dei distributori. Sulla Transizione energetica basta demagogia e annunci. L’Italia deve puntare sulla pluralità delle fonti, e non solo sull’elettrico, che non si sa né come né dove produrre e allo stato sembra socialmente insostenibile; sulla neutralità tecnologica, senza incentivi che drogano il mercato a favore dei “poveri ricchi”; sull’utilizzo dei propri asset distributivi, senza nuovo consumo di suolo; allo stesso tempo occorre valorizzare la rete distributiva attraverso una riforma che contrasti l’illegalità. È inammissibile – in uno Stato di diritto – che il 50% dei punti vendita siano condotti con contratti irregolari, con evasione contrattuale, previdenziale e fiscale. Il Governo ha la straordinaria opportunità di avviare un processo che, nella sfida degli obiettivi della transizione, colga i risultati di riqualificazione energetica della rete sul terreno della legalità. Metta mano ad un disegno organico e lo porti avanti. È questo il momento. Il tavolo interministeriale può aiutare questo percorso di ammodernamento, a condizione che venga fatto funzionare e non lo si affossi, come già accaduto per il passato. A pagarne le conseguenze sarebbe il paese intero, con un salto nel buio energetico. Faib Confesercenti chiede al Ministro Cingolani che venga immediatamente riconvocato, assumendo a sé la piena responsabilità politica che altrimenti ricadrebbe sull’intero Governo.

Ultima modifica il Mercoledì, 22 Giugno 2022 10:54

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Rinnovato il gruppo dirigente federale FIESA eletta la nuova Giunta nazionale

La Presidenza nazionale della Fiesa Confesercenti riunita giovedì 2 dicembre 2021 in modalità video conferenza, su canale Teams ha discusso e deliberato sui vari punti all’ordine del giorno eleggendo la nuova Giunta Nazionale Fiesa e presentando le linee di indirizzo per il programma di lavoro 2022. Nell’Introduzione il Presidente Daniele Erasmi, ringraziando tutta la Presidenza per la grande e attiva partecipazione assicurata alla riunione, ha sottolineato che il valore degli esercizi di vicinato alimentare, connesso alle attività artigianali, rappresenta gli interessi generali del mondo produttivo, vera spina dorsale del sistema produttivo nazionale e locale, che si confronta con due grandi sfide di cambiamento: globalizzazione dei mercati e tecnologie digitali. In questo contesto, lo sviluppo del Paese passa dalla crescita competitiva delle PMI. È necessario un impegno per sostenere la transizione delle piccole imprese con azioni di sostegno su più fronti come Fiesa propone con la proposta di legge di valorizzazione degli esercizi alimentari. La Fiesa Confesercenti è convinta che l’economia deve essere stimolata verso la crescita, con l’occupazione e gli investimenti, anche a favore dell’artigianato alimentare (panificazione, pasticcerie, lavorazioni e preparazioni carni, prodotti ittici e ortofrutta, prodotti da forno e laboratori alimentari come gastronomie). Oggi sappiamo- ha detto Erasmi- che oltre la metà degli 8.100 comuni italiani rischia di rimanere senza esercizi commerciali alimentari. Ci si riferisce al c.d. “effetto desertificazione”. Da ciò ne deriva un danno ingente alle attività economiche di filiera che restano senza vetrine nel Paese del primato dei prodotti tipici. Per scongiurare questo pericolo, occorre pensare a misure speciali ed in particolare ad agevolazioni fiscali agli esercizi commerciali che svolgono attività primaria con il fine unico di favorire processi virtuosi di integrazione delle filiere locali. In correlazione a quanto evidenziato fino ad ora, anche la presenza dei “negozi storici” che vendono beni alimentari nell’ambito delle aree di pregio delle grandi città e dei piccoli comuni, è messa a repentaglio. Intervengono in questo senso oltre che la concorrenza dei grandi esercizi della distribuzione organizzata, anche altri fattori di natura economico-fiscale. L’indice di mortalità di dette imprese, infatti, è in continuo aumento a causa di una pressione fiscale soffocante ed una costante lievitazione dei canoni di locazione che gravano su queste piccole realtà. Fiesa Confesercenti ritiene che il ruolo e la funzione di tali negozi alimentari situati nei centri storici, nelle comunità montane e nelle zone rurali sia da considerarsi primario per il fondamentale servizio che rende ai cittadini. Sosterremo la proposta di legge presentata dalla onorevole Martina Nardi, Presidente della X Commissione della Camera dei Deputati, che ha come finalità la tutela e la salvaguardia di quello che è da considerarsi come un patrimonio dei centri storici italiani che deve avvenire attraverso azioni di sostegno da parte dello Stato e degli Enti locali, come credito d’imposta e agevolazioni fiscali. Lo scopo di Fiesa è proporre una serie d’interventi di natura fiscale, quali misure: di semplificazione per l’ammissione dei piccoli esercizi commerciali al regime di contabilità semplificata; per l’alleggerimento della pressione fiscale nazionale sui “negozi alimentari” di vicinato, intesi come “esercizi commerciali primari”, attraverso una serie di adeguamenti del regime agevolativo cosiddetto “forfetario”. Tale modifica nasce da una considerazione di base: a differenza di altre piccole attività anche di carattere artigianale, nell’ambito di un’attività di compravendita di beni alimentari, sui quali si applica un basso ricarico, il volume dei ricavi ragguagliati ad anno risulta essere notevolmente alto rispetto al reddito poi prodotto e del tutto inadeguato alla soglia dei ricavi definita per i forfetari che non considera le spese sostenute per l’acquisto delle merci. Si ritiene necessario modificare in questo senso la disciplina dei “forfettari” considerando il volume dei ricavi, per gli esercizi di vicinato alimentari, al netto delle spese corrisposte al fornitore; per l’abbattimento del 50% dell’IMU ai contribuenti che danno in affitto i propri immobili ad esercenti negozi di vicinato per stimolare i proprietari alla locazione, perché più conveniente, nei confronti di tali esercizi con una conseguente proporzionale diminuzione dei canoni di locazione che gravano sull’attività dato il risparmio d’imposta; per invitare gli enti locali a porre un intervento in diminuzione sulle tariffe TARI; considerato che ancora siamo in presenza in alcuni comuni della tassa sull’ombra e in altri della tassa sulla luce: sono residuati burocratici del secolo scorso che bisogna superare; per una riduzione dell’aliquota IVA al 10% per quanto concerne i servizi, considerati essenziali, di fornitura di energia elettrica e gas per le imprese di vicinato. Dopo l’introduzione il Presidente Erasmi ha presentato la sua nuova squadra di Giunta nazionale che lo affiancherà, insieme al Coordinatore nazionale Gaetano Pergamo. La nuova Giunta risulta così composta: Davide Trombini, Presidente Assopanificatori vice Presidente Vicario Fiesa, Daniele Mariani, Presidente Assofrutterie, Vice Presidente Fiesa, Raffaele Viggiani, Presidente Assoittici, Vice Presidente Fiesa, Marco Annarumi, Presidente Assodistribuzione, Vice Presidente Fiesa, Luigi Frascà, Presidente Assomacellai Vice Presidente Fiesa, Elisabetta Secchi, Presidente Alva, Vice Presidente Fiesa, Mario Rossoni, Delegato Assomacellai carni equine, Gian Paolo Angelotti, Delegato carni bovine e OICB, Vinceslao Ruccolo, Vice Presidente nazionale Assopanificatori, Presidente Fonsap, Benvenuto Pagnoni, Vice Presidente Assopanificatori, Paolo Saccomanno, Presidente Fiesa Firenze, Paolo Cicconi, Presidente Fiesa Roma, Giuseppe Valletta, Presidente Fiesa Campania, Angela Martino, Presidente Fiesa Matera, Francesco Arena, Presidente Fiesa Messina. La squadra eletta all’unanimità sarà affiancata dai funzionari territoriali, come invitati permanenti: Michele Berrino, Andrea Dameri, Marco Poggi, Giulia Gervasio, Lapo Cantini, Antonio Ciavattini, Angelo Pellegrino. Sul Programma di lavoro la Presidenza, su indicazione del Presidente Erasmi, ha deliberato di mettere in agenda per il 2022 i temi della Formazione, della transizione digitale, della sicurezza alimentare, della qualità e della specializzazione. In particolare si rafforzeranno i programmi dei sindacati di settore, con i temi specifici delle categoria, che saranno decisi con i rispettivi coordinamenti, mentre a livello orizzontale si lavorerà al nuovo Rapporto sulla sicurezza alimentare, allo sportello della Sicurezza Alimentare, alla Presentazione alla stampa del DDL Esercizi di vicinato, allo sviluppo progetto comunicazione, siti internet/Facebook/WhatsApp, allo sviluppo del corso universitario sulla sicurezza alimentare con l’ Università di Roma, alla questione della messa a bando della plastica monouso, ai costi energetici e al PNRR, al progetto di contrasto agli sprechi alimentari, alla lotta all’abusivismo.

Ultima modifica il Martedì, 07 Dicembre 2021 11:21

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